Si avvicina un signore.
“Tu sei quello.”
Io mi guardo in giro, ci sono solo io. Lo guardo perplesso.
Quello chi? Ripenso velocemente alle
cose fatte recentemente. Ho qualche scheletro nell’armadio? Un oscuro segreto
che ho dimenticato? Oppure questo signore mi ha scambiato per qualcun altro?
“Quello chi?”
Chiedo timoroso.
“Tu sei quello.”
Forse sono una spia alla quale hanno cancellato la memoria
che ora, questo signore, grazie a una frase in codice, sta riportando a galla.
Escludo categoricamente di averci fatto sesso quindi deve essere altro…
“Temo di non capire.”
“Sto cercando il libro
di Gangaji che si chiama Tu sei quello!”
Per qualche secondo me
la sono davvero vista brutta.
l'educazione, questa sconosciuta.
RispondiEliminadovevi semplicemente proporre "io sono leggenda", girare i tacchi e andartene lentissimamente
RispondiEliminaMolti anni fa parlavo con un libraio e ci si è avvicinata una ragazza pallida e dall'aria infelice. Ha detto a bassa voce: "Nessuno uscirà vivo di qui". Io e il libraio ci siamo guardati, preoccupatissimi che magari avesse un'arma nascosta... invece la ragazza cercava la biografia di Jim Morrison.
RispondiEliminaah ah ah ah ah ah bellissima!
EliminaCi sono libri difficili da chiedere:
RispondiEliminaTitolo: In culo oggi no
Autore: Cerná Jana
Editore: E/O (collana Tascabili e/o)
Ma arrivare davanti al libraio e dire solo il titolo senza nessuna parola di accompagnamento è pura cattiveria.
(Per la cronaca: Non chiesi a nessuno quel titolo. trovai il libro al supermercato e fui preso dalla curiosità, ovviamente.)
Noto che parole come "buongiorno" o "mi scusi, sto cercando un libro" diventano sempre più optional.
RispondiEliminaMonica
Manco gli facessero pagare il numero di caratteri che usa per parlare, come per gli SMS...
RispondiEliminachiaramente inventata
RispondiEliminaChiaramente.
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