Si è fatta spazio, nella moltitudine di innovazioni che ogni giorno le aziende mettono in atto per rendere la vita impossibile ai propri dipendenti, una figura misteriosa e temuta, non si sa se uomo o donna, non se ne conosce l'età, la provenienza, la cultura. La immaginiamo o lo immaginiamo come una sorta di supereroe mascherato che entra nelle nostre vite di librai per valutare il nostro impatto aziendale, per scoprire, cioè, quanto, come dipendenti, siamo disposti a sacrificarci per il bene comune.
Questo essere, che con un certo timore chiamiamo “cliente misterioso”, è una sorta di vendicatore dei clienti. Di noi valuta ogni cosa, se portiamo stampato sul cartellino il nostro marchio aziendale, se vestiamo dignitosamente, se i nostri capelli sono stati lavati di recente (e se abbiamo usato il balsamo) se diciamo “buongiorno”, “buonasera”, “posso aiutarla” e “arrivederci”, se proponiamo un secondo libro dopo aver venduto il primo, se sorridiamo, se siamo gentili, se proponiamo la tessera fedeltà e molto altro ancora. Tutti noi, crudeli librai assetati di vendetta nei confronti di questo vendicatore misterioso, ci aggiriamo fra gli scaffali della libreria adocchiando i clienti, cercando di studiarli, con le nostre vocette subdole e mostrando i denti come cani rabbiosi chiediamo: “La posso aiutare? Sa che sull'argomento ho altri libri? Venga le faccio vedere il settore.” e conduciamo l'ignaro cliente, o forse il bastardo misterioso, nei luoghi meno illuminati della libreria pensando a un pestaggio di gruppo o a un interrogatorio da FBI.
“Parla bastardo, sei tu il cliente misterioso, vero? Lo vedo dai tuoi occhietti iniettati di sangue. Dimmi, che ti abbiamo fatto di male noi librai? Ti abbiamo venduto forse un libro fallato? Ti abbiamo fatto credere, pur di venderti il libro, che la solitudine dei numeri primi era un capolavoro quando invece è una cagata pazzesca? O forse la tua mamma e il tuo papà ti costringevano, da piccolo, a leggere le favole quando invece tu avresti voluto giocare a video giochi come tutti i tuoi amici?”
Invece stiamo lì, sorridenti e accondiscendenti, a passare libri al cliente, sperando che sia proprio questo il cliente misterioso e non l'altro, quello che abbiamo snobbato perché ci ha chiesto il libro dei Cesaroni. Sì, speriamo che sia questo il nostro eroe mascherato e, visto che lo odiamo con tutto il cuore, quando gli passiamo l'ennesimo libro, assicurandogli che è il capolavoro del secolo, meditiamo una sottile vendetta sperando che quel veleno che abbiamo versato sul libro in stile Il nome della rosa faccia effetto lentamente.
Molto lentamente.
Marino Buzzi
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