lunedì 28 febbraio 2011

La chiave.

“Buongiorno, sto cercando un libro di psicologia.”
“Certo, mi dica pure il titolo.”
The key.”
“Sì, signora è un libro che teniamo nel settore di new age al primo piano.”
Lei mi guarda indignata.
“New age?”
“Sì.”
“Ma lei ha presente di che libro si tratta vero?”
“Certo.”
“E magari mi dirà che in new age ci tenete pure the secret.”
“Sì.”
“Non mi stupisco che le cose in questo paese vadano così male! Lei lo ha letto?"
"No signora."
"Ah, ecco... senta mi servirebbe anche Brodo caldo per l'anima."
"Sì, lo trova sempre al primo piano."
"Immaginavo. Dovrebbe leggerlo, sa? Fa molto bene."
In effetti, con sto freddo, un brodino caldo ci starebbe proprio bene.
Marino Buzzi

sabato 26 febbraio 2011

Vetrine pericolose

Entra un signore piuttosto adirato.
“Lei lo sa che potreste prendervi una denuncia?”
“Mi scusi?”
“Per il libro che avete esposto in vetrina.”
“Quale libro?”
“Svastica verde (walter Peruzzi, Gianluca Paciucci, Editori Riuniti)!”
“Mi perdoni non capisco.”
“Calderoli ha denunciato l’editore per uso improprio della sua immagine, quindi dovete ritirare il libro.”
“Mi scusi quell’immagine è un’immagine pubblica uscita su tutti i giornali, inoltre non ci sono arrivate comunicazioni per il ritiro del libro. Se ci sono delle responsabilità, in ogni caso, al massimo sono della casa editrice.”
Lui uscendo:
“Siete dei massoni di merda!”
Grazie per averci fatto visita signore, torni presto a trovarci!

venerdì 25 febbraio 2011

Federica.... la mano amica.

“Ciao, cerco Federica.”
“Mi spiace…. Federica non lavora più con noi.”
Sguardo incredulo.
“No, scusa, sto cercando l’altra Federica… la mano amica….”
Ora lo sguardo incredulo è il mio.
“Come scusa?”
“Sto cercando il libro di Morozzi, Elogio di Federica, la mano amica”
“Ah… questo me lo sono perso…”
“Eh, si vede che non sei un appassionato di masturbazione…”
Tu a quanto pare, visti i profondi solchi sotto gli occhi, sì.

giovedì 24 febbraio 2011

L'arte di scendere le scale

Fra le cose che adoro della libreria ci sono le scale.
Scenderle, con pile di libri fra le mani, scansando clienti che ti chiedono: “possono chiedere” senza darti alternativa alcuna se non quella di farti venire un’ernia per lo sforzo, cercando di non inciampare in cani o bambini, è diventata una vera arte.
Fra le discese memorabili ricordiamo:
Discesa alla Lady Gaga: io con una pila di libri a tematica GLBT fra le mani che scendo ballando Poker face.
Discesa “Modello numero 5, Giuditta!” sfilata di moda con i libri sulla testa per mantenere il portamento.
Discesa: “Ma chi me lo ha fatto fare potevo usare l’ascensore”, libri davvero molto pesanti.
Discesa: “Librai che odiano i clienti”, un muro di ragazzini e ragazzine che non hanno nessuna intenzione di lasciarti lo spazio per passare.
Discesa alla Rossella O’Hara, mano sulla fronte, sguardo addolorato, urlo da attrice americana degli anni ’30 e caduta con stile.
Discesa alla Tania Cagnotto, caduta con doppio avvitamento, rovesciato in avvitamento con finale in carpiato.
Marino Buzzi

Gelmini

“Scusi è uscito un testo aggiornato sulla riforma della scuola operata dalla Gelmini?”
“No però sono uscite le favole scritte da lei.”
Più o meno sono la stessa cosa.
Marino Buzzi

mercoledì 23 febbraio 2011

Due + uno

Due testi estremamente interessanti:
Giacomo Leopardi/ Franco Cordero Discorso sopra lo stato presente dei costumi degl'italiani Bollati Boringhieri e Gabriele Lolli Discorso sulla matematica Bollati Boringhieri.
Sulla fiducia: esce domani (mercoledì 23 febbraio 2011) il libro Parola di Donna curato da Armeni edito da Ponte alle Grazie.
Marino Buzzi

Insicurezza

“Buonasera. Vorrei Ultima estate a Roma di Calligarich.”
"Ultima estate in città, signora.”
“No, no Ultima estate a Roma.”
Ricerca.
“Signora il titolo è Ultima estate in città.”
“ Non mi ricordo la casa editrice, è una con un nome strano.”
“Nino Aragno editore.”
“Sì proprio lui.”
“Al momento non ce l’ho ma possiamo ordinarlo.”
“Eh ma se non siamo sicuri del titolo…”
Esattamente quale parte del mio discorso non ha capito?

Perplessità

Due libri su Matteo Renzi.
Uno della casa editrice Vallecchi e uno della casa editrice Rizzoli.
A me il nuovo sembra già da rottamare…

lunedì 21 febbraio 2011

La cliente: mio marito!

“Buongiorno.”
“Buongiorno. Vorrei un libro. Ah, ma non è per me, no eh? Io non leggo molto, sa! È per mio marito, lui legge sempre moltissimo. Ha letto l’ultimo di Vespa e anche quello di quel ragazzo sotto scorta, come si chiama….”
“Saviano.”
E evito di dirle che il libro di Saviano lo hanno comprato un italiano su tre almeno, poi che lo abbiano anche letto è un’altra cosa. Fa sempre molta scena lasciare il libro del momento sul tavolino e vantarsi con gli amici. “Lo hai letto anche tu…” “Sì, sì e hai visto il film?” “Ah ma non rende certo quanto il libro!”
“Sì, sì proprio lui. Perché sa, mio marito, è un appassionato del genere di politica e mafia. Ogni sera prima di dormire legge sempre tanto che gli devo chiedere di spegnere la luce altrimenti non riesco a dormire. Mio marito è sempre stato così!”
“Quindi vuole rimanere sul genere? È uscito il libro di Antonio Ingroia Nel labirinto degli dèi oppure Cantone con I gattopardi o ancora Gratteri con La Malapianta.”
“Non so, sa, alla fine del libro di Saviano, mio marito, era un po’ annoiato. Preferirei qualcosa di diverso.”
“Certo mi dica lei il genere che preferisce.”
“Guardi mio marito legge di tutto!”
“Sono usciti anche dei libri di storia molto interessanti.”
“Per carità no, la storia no. Che poi mio marito si annoia.”
“Qualcosa di religione?”
“Guardi mio marito va a messa tutte le domeniche, eh? Però non vorrei regalargli un libro di religione.”
“Qualcosa sulla politica?”
“Eh ma mio marito ha già letto il libro di Vespa…”
Di che cosa, eh? Di che cosa? No bella, no! Tu, a mio marito, non lo devi nemmeno nominare!

domenica 20 febbraio 2011

La cliente: non ci sono più i librai di una volta

Si avvicina una signora con la nipotina.
Lo ammetto, sono un discreto saggista. La mia area di specializzazione comprende: storia, filosofia, filosofie orientali, antropologia, sociologia, psicologia, scienze in generale, politica e attualità italiana ed estera, QUEER, fumetti, musica, cinema e arte (anche se sulle ultime materie è più ferrata la collega Bettina photoshop ). A parte la conoscenza dei classici, sulla narrativa cerco di tenermi al passo con i tempi. Il settore dei ragazzi, invece, è per me una landa desolata. Se escludiamo i grandi classici e le collane più amate dai ragazzi (tipo Geronimo Stilton per i più giovani o Twilight per le/gli adolescenti) ammetto una certa ignoranza.
Non ho nulla contro la letteratura per l'infanzia, anzi, recentemente sono uscite ottime cose soprattutto da case editrici come Orecchio acerbo, Carthusia, Coccole e caccole, Corraini e Fatatrac. Ma l'unico periodo della mia vita in cui mi sono veramente interessato alla letteratura per ragazzi è stato quando mia nipote Cecilia aveva tre o quattro anni. Una volta mi ha chiesto di leggere la piccola fiammiferaia, prima di leggerle la favola l'ho letta io. Sono andato in un'altra stanza e ho praticamente ingoiato le pagine per non dover leggere a una bambina così piccola una storia così triste. Già è stato difficile con Bambi, figuriamoci la piccola fiammiferaia. Una volta, in una rivista con le favole al contrario, ho letto una versione in cui la piccola fiammiferaia uccide il padre e si riscalda dandogli fuoco. Non so quale delle due versioni fosse più crudele.
Comunque, mentre cerco a computer il titolo per bambini chiesto dalla signora, la sento dire alla nipotina:
“Vedi amore una volta, quando c'erano i veri librai, quelli bravi, non esistevano i computer e loro avevano tutto in testa.”
“E non ci sono più i vecchi librai nonna?”
No, non ci sono più. Si sono fatti sparare nel centro del sole per evitare di dover ascoltare tua nonna!
Marino Buzzi

venerdì 18 febbraio 2011

Lo scontrino intelligente

Della serie: le colleghe mi vogliono bene e continuano a informarmi dei fattacci della libreria anche quando sono in malattia, la collega (perché è un brava) psicologa (e nessuno lo può negar) mi illustra la seguente scena:
Cliente alla cassa per pagare.
“Mi scusi può farmi lo scontrino intelligente?”
Espressione interrogativa sul volto della collega.
In realtà lei non sa che ogni anno milioni di scontrini intelligenti vanno incontro a una fine prematura. Bistrattati e umiliati, scambiati e confusi per comuni scontrini, la maggior parte si da la morte accartocciandosi, per la gioia della guardia di finanza, e gettandosi dentro il primo cestino dell'immondizia che incontrano sul loro cammino (essendo intelligenti vogliono sporcare il meno possibile). Alla nascita, lo scontrino intelligente, sembra uguale a tutti gli altri scontrini ma la cassiera attenta si rende subito conto che questo scontrino è uno scontrino particolare. Infatti, grazie alla sua intelligenza, sa fare i conti. È particolarmente bravo nel calcolare sconti, rimborsi, nello scalare acconti e nel sommare cifre anche molto alte.
Fra lo scontrino intelligente e lo scontrino comune, noto soprattutto per la mancanza di personalità non avendo nel suo DNA cartaceo il codice fiscale del cliente, non c'è un buon rapporto. Spesso infatti i cassieri devono separare i due per evitare uno spargimento d'inchiostro!

“Vuole lo scontrino parlante signora?”
Certo è decisamente meno intelligente ma conosce un sacco di vocaboli in più, è di compagnia e ti riscatta una serata noiosa!
Marino Buzzi

giovedì 17 febbraio 2011

La malattia del libraio

A casa catarroso e febbricitante sino a sabato (compreso) mi dedico alle mie letture. Sono abituato a leggere contemporaneamente più libri il che mi ruba parecchio tempo, a volte ne prediligo alcuni rispetto ad altri che rimangono a prendere polvere sul comodino vicino al letto o vengono utilizzati dalla mia gattona come materasso provvisorio. Il problema di leggere più libri contemporaneamente è che, a volte, le storie si confondono (soprattutto quando sono particolarmente stanco). Così succede che leggo un libro dell'orrore mentre penso alla biografia di Karl Marx che diviene, improvvisamente, il protagonista principale che uccide persone filosofeggiando sulla vecchiaia (Loredana Lipperini) o prepara manicaretti (Anthony Bourdain) mentre spinge un carrello su strade deserte (Cormac McCarthy).
Altro che aspirina, qua mi serve un Prozac!

Libri che leggo in questa giornata uggiosa con febbre 38 e scorta di fazzolettini di carta (anche se amo i fazzoletti di stoffa).

Loredana Lipperini Non è un paese per vecchie Feltrinelli (praticamente finito).
Anthony Bourdain Avventure agrodolci Feltrinelli (da leggere assolutamente anche Kitchen Confidential un trip letterario geniale anche se da quando sono vegetariano non posso più dedicarmi alla cucina con carne o pesce o uova o latticini).
Cormac McCarthy La strada Einaudi (lo leggo piano perché mi mette angoscia anche se ho già visto il film che me ne ha messa ancora di più).
Francis Wheen Karl Marx. Una vita ISBN (da leggere anche quello su Engels sempre ISBN soprattutto per rendersi conto di quanto i grandi pensatori della storia potessero essere, contemporaneamente, anche degli uomini piccolissimi e privi di coscienza).
John Douglas Nella mente del serial killer Edizioni Clandestine (sto leggendo anche I serial Killer di Vincenzo Maria Mastronardi e Ruben De Luca entrambi sono ben scritti ma è difficile trovare buona letteratura sui serial killer. Anni fa erano uscite delle biografie abbastanza interessanti ma sono ormai fuori catalogo. Non sono pazzo, come ho già detto sono vegetariano e detesto la violenza, ma la psicologia dei serial killer mi affascina, forse perché vorrei capire come un essere umano possa essere tanto crudele e quali sono le dinamiche psicologiche che lo spingono all'omicidio).
Ruth L. Ozeki Carne Einaudi ( Il libro più difficile da leggere per me visto che tratta due temi che mi stanno molto a cuore: la violenza sulle donne e il consumo di carne).
Simone de Beauvoir Il secondo sesso Il Saggiatore (Iniziato da molto tempo, ne leggo poche pagine alla volta per cercare di riflettere al meglio. Anche se a volte non mi riesce.)
Ian McEwan Il giardino di cemento Einaudi (ricordo il film, bellissimo, il libro è superbo).
Stephen King The Dome Sperling e Kupfer (per me King ha perso ogni forma d'interesse ormai, questo libro è brutto, scritto male e noioso. Ma continuo a leggerlo e a voler bene all'autore perché è stato il primo che ho letto durante la giovinezza a farmi appassionare alla lettura. Ero già messo male!)
Marino Buzzi

mercoledì 16 febbraio 2011

Il cliente ha sempre ragione: il ritorno

Il cliente che ha voluto il pane di ieri è tornato dopo due ore, ovviamente, sgridandomi e dicendomi che gli avevo dato il libro sbagliato. Lui voleva l'ultimo di Bianchi e io invece gli avevo dato un libro vecchio.
Non ho aperto bocca, giuro.
Però dentro di me qualcosa l'ho detta.
Marino Buzzi

martedì 15 febbraio 2011

Il cliente ha sempre ragione

“Buongiorno vorrei l’ultimo libro di Enzo Bianchi.”
L’altro siamo noi o Ogni cosa alla sua stagione?”
“Nessuno dei due. Ho detto l’ultimo.”
“Si signore sono usciti entrambi nel 2010”
“Sì ma i titoli non sono quelli che cerco. Voglio Il pane di ieri.”
“Certo, però non è l’ultimo che ha scritto, è del 2008...”
“No è l’ultimo.”
Gli porgo il libro
“Eccolo.”
Il cliente lo sfoglia e poi mi guarda
“Lo vede? C’è scritto 2010, si è sbagliato.”
“Mi scusi ma il libro è uscito nel 2008 è la versione economica in Einaudi tascabile che è uscita nel 2010. Però gli ultimi due titoli di Bianchi sono quelli che le dicevo prima.”
“No, si sbaglia, è questo.”
Sì, sì, sì, hai ragione tu, hai ragione tu...

lunedì 14 febbraio 2011

L'importante è farsi capire

“Scusi sto cercando un libro. Però non ricordo né l’autore né il titolo e neppure la casa editrice, so solo che in copertina c’è una donna vestita di blu. Ma non sono certa neanche di questo.”
Chiarissima direi!

sabato 12 febbraio 2011

La prenotazione NO!

Venerdì 11 febbraio viene una signora in libreria e mi chiede un libro che non ho. Le dico che posso ordinarlo ma lei non vuole fare una prenotazione nominale perché dice che se lo trova in giro lo compra. Io le dico che ne metto comunque una copia in ordine per la libreria e che, se non lo trova in giro, potrà trovarlo da noi dopo tre o quattro giorni.
Oggi, sabato 12 febbraio, torna e…
“Buongiorno.”
“Buongiorno. Si ricorda di me? Sono venuta ieri e le ho ordinato un libro.”
“Sì signora mi ricordo di lei. Ma non ha ordinato il libro, l’ho ordinato per la libreria.”
“No, no, no l’ha ordinato a mio nome.”
“Signora quando facciamo una prenotazione chiediamo nome, cognome, un numero di telefono per avvertire dell’arrivo del testo e un acconto.”
“No, no, no lei mi ha fatto una prenotazione, eh!”
“Bene, posso vedere il foglio della prenotazione signora?”
“Ah non mi ha mica dato niente.”
“Signora ieri le ho chiesto se voleva ordinare il libro e lei mi ha risposto che lo cercava in giro. Io ne ho messa una copia in ordine per la libreria ma non le ho fatto una prenotazione nominale. Però se vuole la possiamo fare ora.”
“Ah no eh?! Lei ha già ordinato il libro.”
“Sì signora ma non a suo nome. Vuole fare la prenotazione?”
“No, no. Se mi può dare il libro per favore.”
La guardo senza dire niente, conto, come mio solito, sino a dieci poi cerco di fare il sorriso più gentile che mi riesce.
“Signora il libro l’ho ordinato ieri, in libreria non ce l’ho ancora.”
“Mi ha detto che arrivava in qualche ora.”
“No, signora, le ho detto che lo avrebbe trovato settimana prossima. Mi servono almeno tre o quattro giorni per procurarlo.”
“Guardi lei mi ha detto che lo aveva in due o tre ore.”
“Ho parlato di giorni signora.”
“Allora mi sono inventata tutto?”
“Signora probabilmente non mi sono spiegato bene, le chiedo scusa. Comunque il libro non arriverà prima di mercoledì prossimo.”
“No, no mi serve subito!”
Aspetti chiamo un attimo il responsabile del magazzino libri a Milano, gli chiedo di aprire di sabato poi prendo il primo freccia rossa per Milano e le vado a prendere il libro. Dovrei averlo, vediamo un po’…. Fra due o tre GIORNI!

venerdì 11 febbraio 2011

Esami in stampa

Arriva una ragazza con suo padre, mi chiede un libro universitario per un esame di architettura. Il libro non è ancora in stampa, sarà pronto per fine febbraio. Ovviamente non avendo il libro a disposizione nessuno studente si è presentato all’esame. La professoressa non ha dato testi alternativi. Mi chiedo se sia possibile far saltare una sessione d’esame ai ragazzi e alle ragazze perché si vuol vendere il proprio libro. Questa cosa accade spessissimo, spesso i professori chiedono libri fuori catalogo, senza distribuzione o non ancora stampati, spesso danno da studiare i propri libri.
Questo è un blog leggero, lo so.
Ma sta cosa mi fa incazzare.
Marino Buzzi

giovedì 10 febbraio 2011

Cose molto cattive

Cose molto cattive che dirò alla mia collega Bettina Photoshop quando tornerà dal suo viaggio. Così impara a lasciarmi solo due settimane a sistemare libri e a servire clienti. Propongo di sospenderle le ferie a vita (solo a lei però).

"Ma che ti è successo? Sembra che un extraterrestre ti abbia mangiata e poi vomitata e poi mangiata di nuovo!"

"Che vuol dire sono tornata? Te ne eri andata?"

"Guarda secondo un nuovo decreto legge ho diritto ad avere una nuova collega al posto tuo. Questa volta ne voglio una brava però..."

"Ah sei tornata! Mi sembrava mancasse qualcuno..."

"Mi scusi lei chi è?"

"Ah ma allora non è l'effetto del jet lag... sei proprio così!"

"No scusa se tu sei Bettina allora chi è quella che ho chiamato con il tuo nome per due settimane????"

(Bettina tornaaaaaa sono settimane terribili!!! Non ho più nessuno a cui delegare il mio lavoro...)

mercoledì 9 febbraio 2011

Curriculum Geniale

Pubblico un curriculum arrivato questa mattina in libreria. Ringrazio il suo "autore" (è talmente bello che si può considerare opera narrativa) Antonio koch per aver dato il consenso alla pubblicazione.

Curriculum


Formazione

Ho trentacinque anni e un diploma di perito
aziendale e corrispondente in lingue estere.
Purtroppo o per fortuna non so fare né il perito
aziendale né il corrispondente in lingue estere.
Questo perché la high school che ho frequentato
era una scuola prevalentemente femminile che non
formava né periti aziendali né corrispondenti in
lingue estere. Formava segretarie. I maschi non
erano in grado di essere formati in nulla: erano
troppo distratti. In classe nostra eravamo cinque
maschi e diciannove femmine, e detenevamo il
record della maggiore presenza maschile. In
pratica ho passato cinque anni a essere distratto.
La materia più interessante era dattilografia perché
io avevo già imparato a battere a macchina all'età
di sei anni, che fu il momento in cui decisi che da
grande avrei fatto lo scrittore.

Teatro

All'ultimo anno delle superiori mi innamorai di
una regista teatrale e decisi di fare l'attore.
Dopotutto, fare lo scrittore non era un'idea molto
realistica. Prima di fare qualunque cosa però,
dovetti partire militare. Dopo un anno nei
Bersaglieri ero ancora innamorato della regista,
andammo a vivere insieme e mi iscrissi alla Scuola
di Teatro di Bologna. Furono anni molto duri.
Paragonati alle insegnanti di movimento e dizione,
tenenti e caporali erano mammolette. La lezione
più importante che imparai in quel periodo fu che
per fare l'attore bisogna innanzitutto essere dei
bravi camerieri. Dustin Hoffman, ad esempio, fece
il cameriere per sei anni prima di essere ammesso
al provino per Tootsie. Io dopo sei anni ho fatto
Amleto, sono rimasto soddisfatto e ho pensato che
poteva bastare, e sono tornato al mio progetto
originale di diventare scrittore. Sono dunque
entrato in Feltrinelli e ho fatto il commesso per tre
anni.

Letteratura

Ho pubblicato tre libri per bambini con la casa
editrice milanese Topipittori. I Topipittori sono una
giovane coppia di comunicatori, Giovanna Zoboli,
che è anche poetessa, e Paolo Canton. Vivono e
lavorano a Milano e i loro libri sono tradotti in
Francia, Spagna e Portogallo. I libri che ho scritto
si chiamano Brutto + Bello, illustrato da Keysuke
Shimura, Una bacchetta magica, illustrato da
Gwenola Carrère, e La nave, illustrato da Luca
Caimmi. Ho pubblicato un ebook con la casa
editrice Quintadicopertina che s'intitola Verrà
Harry Potter e avrà i tuoi occhi. Quintadicopertina
sono una giovane coppia di editori, Fabrizio
Venerandi, che è anche scrittore, e Maria Cecilia
Averame. Abitano a Genova e hanno due figli.

Cinema

Ho scritto e interpretato un divertente
cortometraggio dal titolo Il massacro di San
Valentino diretto da Federico Anastasi. Federico ha
una casa di produzione che si chiama
Undicidecimi, vive a Parigi e di lavoro fa il
grafico. Ho avuto un piccolo ruolo in Jolly Blu, il
film degli 883, che è una cosa di cui un po' mi
vergogno. Ho avuto un piccolo ruolo in Almost
Blue di Alex Infascelli. Per molti anni ho fatto il
commesso in una piccola videoteca.

Lavori che ho fatto e che mi piacerebbe
garantire che non farò mai più ma purtroppo
non mi sento in grado di farlo

Cameriere borghese; cameriere normale; cameriere
popolare. Impiegato in un Centro Elaborazione
Dati. Impiegato in una Agenzia Immobiliare
Virtuale. Impiegato in una ditta di carrelli
elevatori. Sorvegliante all'ippodromo (questo non
era male, si trattava di piantonare i box dei cavalli
e controllare che nessuno andasse a doparli prima
delle gare; d'inverno era duro, ma potevo ascoltare
un sacco di musica — col walkman, che l'ipod non
l'avevano ancora inventato). Operatore di call
center presso Vodafone (dove mi sentivo un po' in
colpa per non avere mai nemmeno provato a
conseguire una laurea in Filosofia). Addetto al
confezionamento in una ditta farmaceutica che
produceva esclusivamente farmaci per animali.
Impiegato in una tipolitografia. Venditore per Enel
Gas + Infostrada (poi smisi per il semplice motivo
che nonostante mi sforzassi molto non riuscivo
proprio a capire cosa Infostrada c'entrasse con
Enel, e soprattutto cosa c'entrassero entrambe col
Gas). Commesso di videoteca. Commesso di
libreria. Archivista in una ditta che vendeva aria
(giuro, esistono ditte che vendono aria. Pare che ci
sia un sacco di gente che ha bisogno di aria. L'aria
era conservata in bombole e distribuita in tutta
l'Italia e parte della Francia). Edicolante.
Commercialista. Operatore Socio Sanitario Non
Qualificato.

Cosa mi piacerebbe fare


Un lavoro creativo ma tranquillo in mezzo a gente
creativa ma tranquilla. Non so se creatività e
tranquillità possano convivere ma mi piace
crederlo. Diciamo che è una speranza.

Bologna, 24 gennaio 2011

Antonio Koch

martedì 8 febbraio 2011

Autori inesistenti

Pronunciati esattamente come sono scritti:

Mastroccola o Mastro Cola (Paola Mastrocola)
Niee… Nieetzs… Nietsch… Ni-et-z-che (“Sì, Nice.” “No ho detto Nieetz…. Nieeetz..” “Sì, lui.”) ( Nietzsche Friedrich )
Freude (Alla romana) (Freud Sigmund)
Ti Castro ( Ma anche no!) (Fidel Castro)
Che ( da leggere come nella frase: Che bel paio di scarpe hai!) Guevara
Genette (Ma chi? La pasticcera che sta sotto casa mia?) (Genet Jean)
Plautone ( “No scusa, stai cercando Plauto o Platone?” “No, no cerco Plautone”) Plauto o Platone (Ancora non lo abbiamo capito)
Rompini (In effetti scrive un libro al mese ormai) (Federico Rampini)
Pino Maggio (“Chi?” “Pino Maggio” “Guardi ha sbagliato mese è Pino Aprile”)
Cappuccinschi ( Se con tanta schiuma!) (Kapuscinski Riszard )

lunedì 7 febbraio 2011

Momento topico

Mi ha fatto sorridere e stare bene: l'abbraccio, davanti al settore di filosofia, di due signori anziani che non si vedevano da tempo. Mi sono visto fra sessant'anni.
Sarò ancora in splendida forma!
Marino Buzzi

Dialogo surreale con un bambino

Bambino piangente con in mano il libro di Bambi:
Lui: "La mamma di Bambi è morta!"
Io. "No tesoro sta solo dormendo."
Lui: "No, è morta!"
Io: "Ok, è vero, è morta."
La famosa pazienza del libraio.

Il lunedì del libraio

Il lunedì del libraio è una specie d’inferno dantesco, viene subito dopo la domenica di pseudo riposo trascorsa a pensare a quale proposta di libri mettere in vetrina e a far ricerche sulle autrici del risorgimento. Quando il libraio arriva in libreria, il lunedì mattina, maledice il giorno in cui è nato. La sala è di un disordine tale che preferirebbe di gran lunga camminare sui carboni ardenti che perdere due ore per sistemare tutto. Invece ci si applica, il nostro ero, smadonnando a bassa voce contro i clienti fancazzisti della domenica che, lungi dall’interessarsi ai libri, sono venuti a mettere in disordine solo per ripararsi dal freddo.
Una volta sistemate le sale arrivano le prime consegne del lunedì, colli su colli, immaginate una cascata di libri, state annegando, non ne verrete fuori bene.
Caffè, il nostro eroe ha bisogno di un caffè! Sono le dieci del mattino e ne ha già bevuti quattro, le mani gli tremano, ha l’angoscia e pensa a quel viaggio a Sidney che probabilmente non farà mai in vita sua.
Ma sono le otto ore lavorative del lunedì a buttarlo davvero giù. Come si può iniziare la settimana con otto ore di richieste assurde e libri da sistemare?
La prossima volta che nasco faccio il pizzaiolo!

domenica 6 febbraio 2011

La domenica del libraio

Non mi alzerò da questo letto prima delle tredici, farò colazione con un caffè, accarezzerò la mia gattona, guarderò dvd.
Ma sono le dieci del mattino e io sono seduto nel mezzo del letto. Chissà se è partito l’ordine di sabato, vorrei poter avere i libri che mi servono entro mercoledì.
No, no e poi no. Non penserò alla libreria oggi. Niente libreria e niente libri.
Spero di essermi ricordato di aver ordinato anche il nuovo titolo sulla figura di Cristina Trivulzio di Belgioioso, voglio fare una proposta in vetrina sulle donne del risorgimento.
Ok, però ora basta, voglio tornare a dormire.
E se telefonassi in libreria per chiedere come vanno le cose? Chissà chi presidierà la saggistica oggi.
No, non chiamo, basta fare il fissato.
Avranno tolto i libri universitari in piletta dalla sala? La domenica abbiamo sempre molti furti…
Basta!!!! Insomma è domenica, mi voglio rilassare.
Domani che orario faccio? Otto ore, devo allestire la campagna Garzanti.
Mi alzo, basta, tanto non riesco a dormire. Guarda che bel sole che c’è oggi!
Quasi, quasi mi leggo un libro…
Marino Buzzi

sabato 5 febbraio 2011

Momenti di gloria

In libreria passano due ragazzi vicino alla mia postazione, uno dice: “Hai visto che fico quello?”
Io mi ringalluzzisco, allora, tutto sommato, non sono un libraio da buttare! Apro le mie piume da pavone e mi coccolo un po’nel mio ego.
Eh sì, trentacinque anni che proprio non si vedono!
Poi mi volto. Il fico, quello vero, è alle mie spalle.
Ok, ok, ho un sacco di libri da sistemare!
Marino Buzzi

giovedì 3 febbraio 2011

Voglio un bel libro...

Dal nostro inviato al magazzino, il collega dalla Sardegna con furore, che a volte mi sostituisce in saggistica:

“Buongiorno, vorrei un libro bello.”
“Cosa intende per bello, signora?”
“Bello.
“Sì ma che genere di libro? Narrativa, saggistica, un catalogo d’arte?”
“Basta che sia un libro bello.”
“Sì signora ma vorrei sapere che genere di libro sta cercando.”
“Guardi mi hanno regalato un catalogo d’arte molto costoso devo ricambiare il regalo.”
“Le faccio vedere un libro d’arte allora.”
“Basta che sia un bel libro.”
“Guardi le faccio vedere un libro molto bello della Taschen.”
“Quanto costa?”
“39 euro.”
“No, non è abbastanza bello.”
“Non le piace?”
“No costa troppo poco.”
Non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che è costoso!

mercoledì 2 febbraio 2011

Ampliare le nostre vedute...

L'articolo, da oggi in vendita, del giorno sono le manette con il pelo.
Cosa c'entrano le manette con il pelo con la libreria e i libri? La risposta è: più o meno come il cavolo a merenda. Ma così è (se vi pare ma anche se non vi pare), quindi chiniamo il capo ed esponiamo le manette (le ho viste in qualche sexy shop. Si lo ammetto sono stato in un sexy shop).
Già mi vedo ad accogliere i clienti al punto informazioni con le culottes di (eco)pelle (sono vegetariano), il frustino e le manette. Con il pelo, naturalmente (è più chic!).
Marino Buzzi

Le voglio usate

"Buongiorno, dall'altro negozio mi hanno detto che avete due copie di Chimica della Garzanti."
"Sì, signora."
Mi avvicino al settore e la signora mi segue.
"Sono usate, vero?"
"No signora, sono copie nuove. Tutti i libri usati li abbiamo spostati al negozio da cui viene."
"Ma mi hanno detto che ne avete due copie usate."
"No signora, solo nuove."
"Ma dall'altro negozio mi hanno detto che ne avete due copie."
"Sì, ne ho due copie nuove."
"No, usate."
Unoduetrequattrocinqueseisetteottonovedieci
"Sìgnora, a parte i libri scolastici, su questa sede non abbiamo più libri usati di varia. C'è un negozio completamente dedicato all'usato e ai fuori catalogo che è quello in cui è già stata."
"Sì, ci sono già stata e mi hanno detto che ne avete due copie."
"E infatti le ho."
"Usate."
"No, signora, non sono usate."
"Ma mi hanno detto che le avete."
Unoduetrequattrocinqueseisetteottonovedieciundicidodicitrediciquattordiciquindicisedicidiciassettediciottodiciannoveventi
"Le ho, ma sono nuove."
"Ma non può controllare a computer perché dall'altro negozio hanno controllato e ne risultano due copie."
"Signora le ho detto che le copie ci sono ma sono nuove."
"Ma non può controllare a computer?"
Mi volto senza dire niente e vado al computer, controllo e torno da lei.
"Quindi?"
"Ne ho due copie, signora. Nuove."
"Quindi niente di usato?"
Signore un fulmine, ti prego, uno solo!

martedì 1 febbraio 2011

Non mi è chiara una cosa...

Allestisco le varie campagne promozionali: Tea, Newton Compton, Einaudi tascabile e BUR. Sono tutte estremamente visibili, ho messo su ogni libro interessato il bollino con la percentuale di sconto, ho sistemato in giro per la libreria enormi pubblicità in cui è chiaramente indicato il materiale soggetto alla promozione.
Arriva un signore con un libro Saggiatore in mano.
“Questo è in sconto?”
“No signore, al momento no.”
“Ma c’è scritto che è in sconto.”
“Mi scusi dov’è scritto che è in sconto?”
“Qua, venga mo’ a vedere!”
Mi avvicino con lui alla parete, mi indica una pubblicità BUR in cui c’è scritto che BUR e Marsilio tascabili sono in promozione.
“Mi scusi ma questa promozione è relativa all’editore indicato.”
“Ma è vicino a Saggiatore.”
“Sì, le mettiamo in diverse parti della libreria. Come può vedere sullo stesso scaffale del Saggiatore c’è anche della BUR quindi abbiamo sistemato anche qui della pubblicità.”
“Ah ma non è mica chiaro, eh?!”
“Mi scusi c’è scritto su tutti i libri BUR e Marsilio tascabili, mi sembra molto chiaro.”
“Sì ma lo avete messo vicino a Saggiatore.”
“Perché c’è anche della Rizzoli.”
“Non è chiaro!”
“In ogni caso su questo libro non c’è sconto.”
Mi allontano cercando di mantenere un certo autocontrollo. Dopo dieci minuti torna e mi mostra un libro di Stampa Alternativa.
“E questo è in sconto?”
Oggi avrò un crollo nervoso, lo so.