Bene!
Dopo aver seguito in diretta l'evento mondano del decennio. Dopo esserci impersonificati nella coppia “più bella” del mondo. Dopo aver sospirato con i fazzoletti in mano e le lacrime agli occhi, davanti alla TV o per la strada a Londra. Dopo aver invidiato la coroncina di diamanti e l'abito bianco di lei. Dopo aver assistito al bacio fra la principessa pussycat dolls e il principe alopecia. Dopo esserci sentiti tutti protagonisti di questa grande farsa globale...
Finalmente posso rendere TUTTI i libri su Kate e William.
Però devo dire che questa cosa mi ha fatto bene al cuore. La mia autostima di italiano era scesa troppo, adesso ho visto che pure all'estero non stanno messi molto bene.
sabato 30 aprile 2011
giovedì 28 aprile 2011
Parlar(mi) addosso.
“Scusa posso chiedere?”
“Cer...”
“Bene hai i test per accedere all'università della UTET?”
“Non...”
“Ah e li posso ordinare?”
“Non...”
“Sì, va bene ma li posso ordinare?”
“Guarda quelli della UTET li trovi solo nelle librerie univ...”
“Ah, e non li posso ordinare qui?”
“Non ce li man...”
“Ma li tenete libri di questo genere?”
“Abbiamo quelli...”
“Ah quelli della Alpha test? Eh, ma io voglio quelli della UTET!”
“Mi spiac...”
“E sai una libreria dove posso trovarli?”
“Devi veder...”
“Ma tipo alla Feltrinelli li trovo?”
Ammazza che macchinetta! Ma non ti si inceppa mai la lingua? Mi lasci finire una frase almeno?”
“Cer...”
“Bene hai i test per accedere all'università della UTET?”
“Non...”
“Ah e li posso ordinare?”
“Non...”
“Sì, va bene ma li posso ordinare?”
“Guarda quelli della UTET li trovi solo nelle librerie univ...”
“Ah, e non li posso ordinare qui?”
“Non ce li man...”
“Ma li tenete libri di questo genere?”
“Abbiamo quelli...”
“Ah quelli della Alpha test? Eh, ma io voglio quelli della UTET!”
“Mi spiac...”
“E sai una libreria dove posso trovarli?”
“Devi veder...”
“Ma tipo alla Feltrinelli li trovo?”
Ammazza che macchinetta! Ma non ti si inceppa mai la lingua? Mi lasci finire una frase almeno?”
mercoledì 27 aprile 2011
Non c'è lavoro.
Dialogo tra due ragazzi che sono venuti a vendere dei libri in libreria:
Lei: “Ti devi trovare un lavoro.”
Lui: “Non si trova lavoro.”
Lei: “Ma lo hai cercato?”
Lui: “No. Però lo sanno tutti che non si trova!”
Lei: “Ma almeno provaci.”
Lui: “No, non si può lavorare. Non ne trovo.”
Certo che sono proprio sfigato! Io ho iniziato a 14 anni e non mi sono mai fermato, nemmeno per un breve periodo!
Comunque lo sconforto è tanto.
Soprattutto il mio.
Lei: “Ti devi trovare un lavoro.”
Lui: “Non si trova lavoro.”
Lei: “Ma lo hai cercato?”
Lui: “No. Però lo sanno tutti che non si trova!”
Lei: “Ma almeno provaci.”
Lui: “No, non si può lavorare. Non ne trovo.”
Certo che sono proprio sfigato! Io ho iniziato a 14 anni e non mi sono mai fermato, nemmeno per un breve periodo!
Comunque lo sconforto è tanto.
Soprattutto il mio.
Un libro di troppo
Immaginatemi come un boxeur, con quei meravigliosi pantaloncini, quelle scarpe molto fetish e degli splendidi guantoni rosa pieni di swarovski. Ho un libro in mano, un libro di religione, tanto per cambiare, e una parete strapiena, così piena che non ci entra più nemmeno uno spillo. Ci sono già troppi titoli di faccia, non ho né l'opportunità di rendere né di far scorrere altri testi in spazi liberi. Rimango inerme davanti alla parete, il libro deve entrare, non ci sono (è proprio il caso di dirlo) santi.
Così comincio a spingere e le persone che si affacciano alla saletta vedono un libraio sull'orlo di una crisi di nervi che si getta con tutto il peso del corpo, nemmeno stesse ballando una canzone dei Nirvana, contro il libro per fargli spazio fra gli altri testi, e, mentre prova anche con mosse di karate, dice cose del genere: “Entra bastardo! Lo so che ci stai... dai un altro po' e ci siamo... ce la possiamo fare, vedrai che ce la fai!”
Così comincio a spingere e le persone che si affacciano alla saletta vedono un libraio sull'orlo di una crisi di nervi che si getta con tutto il peso del corpo, nemmeno stesse ballando una canzone dei Nirvana, contro il libro per fargli spazio fra gli altri testi, e, mentre prova anche con mosse di karate, dice cose del genere: “Entra bastardo! Lo so che ci stai... dai un altro po' e ci siamo... ce la possiamo fare, vedrai che ce la fai!”
martedì 26 aprile 2011
Posso dì na cosa?
“Buongiorno vorrei l'ultimo libro del papa!”
“Papa Ratzinger o papa Wojtyla?”
“Ma quello di papa Ratzinger naturalmente.”
“Be', sa, ultimamente sono usciti un sacco di libri sul precedente papa.”
Mi avvicino al settore di religione e prendo, per sbaglio, il penultimo libro del papa: “Luce del mondo”.
“Le ho chiesto l'ultimo!”
Senza neppure rendermi conto di averle dato il libro sbagliato le chiedo:
“Non è questo?”
Lei indignatissima:
“No, guardi, me ne intendo di più io! È quello su Gesù di Nazaret!”
Mi mordo la lingua e sorrido.
Però, come disse la Tatangelo: “Posso dì na cosa? Mavafanc....”
“Papa Ratzinger o papa Wojtyla?”
“Ma quello di papa Ratzinger naturalmente.”
“Be', sa, ultimamente sono usciti un sacco di libri sul precedente papa.”
Mi avvicino al settore di religione e prendo, per sbaglio, il penultimo libro del papa: “Luce del mondo”.
“Le ho chiesto l'ultimo!”
Senza neppure rendermi conto di averle dato il libro sbagliato le chiedo:
“Non è questo?”
Lei indignatissima:
“No, guardi, me ne intendo di più io! È quello su Gesù di Nazaret!”
Mi mordo la lingua e sorrido.
Però, come disse la Tatangelo: “Posso dì na cosa? Mavafanc....”
Potere alle donne!
Alle mie spalle c'è un gruppo di ragazzine, mi stanno ridando fiducia nel futuro.
Faccio finta di lavorare e ascolto i loro discorsi, sono tipo un Gino Paoli della libreria, e loro sono le mie quattro amiche del bar. Adoro come pronunciano la parola “coglione” riferita a Calderoli.
W le donne (abbasso gli uomini! Siamo degli inutili peni con del grasso intorno.)
Faccio finta di lavorare e ascolto i loro discorsi, sono tipo un Gino Paoli della libreria, e loro sono le mie quattro amiche del bar. Adoro come pronunciano la parola “coglione” riferita a Calderoli.
W le donne (abbasso gli uomini! Siamo degli inutili peni con del grasso intorno.)
lunedì 25 aprile 2011
Niente di interessante
Mi fanno morire le persone che vengono in libreria, girano un po', fanno finta di sfogliare qualche libro e poi si voltano a guardare la persona che è con loro e dicono: “Mmmmmh, possiamo andare, non c'è niente di interessante!”.
Niente di interessante? Abbiamo un catalogo con più di 30.000 titoli e tu non hai trovato niente di interessante? Non un solo libro che abbia suscitato in te un minimo di curiosità? Di interesse?
Cavolo o sei la persona con i gusti più difficili di questo mondo... oppure sei il solito pallaro che è entrato in libreria con la ragazza solo per fare il fico.
E invece sei un PIRLA!
Niente di interessante? Abbiamo un catalogo con più di 30.000 titoli e tu non hai trovato niente di interessante? Non un solo libro che abbia suscitato in te un minimo di curiosità? Di interesse?
Cavolo o sei la persona con i gusti più difficili di questo mondo... oppure sei il solito pallaro che è entrato in libreria con la ragazza solo per fare il fico.
E invece sei un PIRLA!
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Disco libraio
Mettere a palla Till The World Ends di Britney Spears, sculettare per la sala come un indemoniato, alzare le mani al cielo come la migliore Madonna degli anni 80, scendere la scala ballando, pensando che in libreria non ci sia nessuno, ed essere beccato da una famigliola di inglesi... non ha prezzo!
Per tutto il resto c'è figuredimerdacard!
Per tutto il resto c'è figuredimerdacard!
Guarda come dondolo!
Barcolla sino al settore di fotografia, si pianta li davanti con lo sguardo perso, piega un po' le ginocchia e poi comincia a dondolare.
Dondola, dondola, dondola.
Va prima indietro e poi avanti.
È flessibile, però, ogni volta che va indietro penso che si sfracellerà al suolo e invece niente, ginocchia piegate, schiena inarcata e avanti e indietro.
Se lo faccio io mi spezzo in due, ho giocato con mia nipote a xbox 360 ieri sera e oggi sembro l'uomo di latta!
Mi allontano per servire un cliente, è il 25 aprile dovrei essere in giro a cantare Bella ciao, invece sono qui a far da balia ai libri.
Torno nella sala d'arte, il tizio è ancora lì. L'ho riconosciuto, una volta è andato nel settore di cartoleria e ha cominciato a sniffare la colla.
La nostra colla!
Lo guardo da lontano, lui, a un certo punto, si siede su uno degli sgabelli della libreria e... si addormenta.
Mi avvicino:
“Scusa.... ti senti male? Devo chiamare qualcuno?”
Lui fa un balzo.
“No, no... sto bene, è che ho lavorato troppo ieri sera.”
Ah è questa la scusa ufficiale eh? Si dice così adesso? Mo me la segno, non si sa mai che mi torni utile...
Dondola, dondola, dondola.
Va prima indietro e poi avanti.
È flessibile, però, ogni volta che va indietro penso che si sfracellerà al suolo e invece niente, ginocchia piegate, schiena inarcata e avanti e indietro.
Se lo faccio io mi spezzo in due, ho giocato con mia nipote a xbox 360 ieri sera e oggi sembro l'uomo di latta!
Mi allontano per servire un cliente, è il 25 aprile dovrei essere in giro a cantare Bella ciao, invece sono qui a far da balia ai libri.
Torno nella sala d'arte, il tizio è ancora lì. L'ho riconosciuto, una volta è andato nel settore di cartoleria e ha cominciato a sniffare la colla.
La nostra colla!
Lo guardo da lontano, lui, a un certo punto, si siede su uno degli sgabelli della libreria e... si addormenta.
Mi avvicino:
“Scusa.... ti senti male? Devo chiamare qualcuno?”
Lui fa un balzo.
“No, no... sto bene, è che ho lavorato troppo ieri sera.”
Ah è questa la scusa ufficiale eh? Si dice così adesso? Mo me la segno, non si sa mai che mi torni utile...
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domenica 24 aprile 2011
Il libraio cinefilo
Oltre che un accanito lettore sono anche un discreto cinefilo (e, siccome spesso vado a vedere film girati da cani, sono anche un cinofilo. Adorate le mie battute, vero?).
Fra i miei registi preferiti ci sono Gregg Araki, Cronenberg, Peter Greenaway, Guillermo del Toro, Carpenter, Jane Campion e molti/e altri/e.
Ma ho delle pecche.
Mi piacciono gli horror, per esempio, e i film sugli alieni. Spesso, però, sono consapevole che il film che andrò a vedere sarà una sonora delusione (mi documento moltissimo prima).
A volte però le peggiori aspettative non bastano.
È successo ieri sera, per esempio, quando con compagno, amico e nipote sono andato a vedere World invasion che abbiamo subito ribattezzato: Salvate il soldato Ryan dagli alieni. E poi, magari, salvate noi spettatori da questo film.
Ci sono tutti gli stereotipi del genere, non ci sono bandiere americane (strano) ma tutto il film era intriso di testosterone, machismo e amore per l'esercito. Al decimo: “ritirarsi mai!” ho avuto un attacco di diarrea, poi, in una delle battute più tristi del film (la soldata Michelle Rodriguez, che ormai interpreta solo questi ruoli, ha appena ucciso un alieno e gli finiscono pezzi mi materia aliena in bocca. Lei schifata: “Mi è finito diritto in bocca!” e il soldato accanto a lei ridendo come un idiota: “E ci è riuscito al primo appuntamento!”. Io e mia nipote siamo sprofondati nelle poltroncine che puzzavano di pop corn) sono arrivati anche i conati di vomito.
L'unica scena decente è durante il testa a testa fra il sempremoltobono sergente Aaron Eckhart e un suo soldato, non per quello che si sono detti ma perché erano così vicini che, per un attimo, ho sperato in un bacio appassionato alla Brokeback mountain.
Sono crollato durante la scena più toccante del film, quando il bambino abbraccia il cadavere del padre urlando: “No, non mi lasciare papà! Cosa farò senza di te?”. Una scena da far invidia al dolce Remì, e tutti intorno a dirgli: “Il tuo papà era un eroe!”, “Il tuo papà è stato molto coraggioso!”.
Certo a un bambino di sei anni gli frega molto se il papà che gli è appena morto fra le braccia era coraggioso o un cagasotto.
Io, come dicevo, sono crollato.
Dal sonno però.
Ho aperto gli occhi giusto per vedere alcune scene:
Soldati contro alieni.
Soldati che fanno i Rambo.
Soldati che si sacrificano.
Soldati che fanno saltare una specie di isola volante.
Alieni che ripiegano.
Soldati che urlano “Yahooooo!” e “Muori figlio di p....” e “Ritirarsi mai!”
Soldati che mangiano velocemente intorno a un tavolo stile naufraghi dell'isola dei famosi e poi tornano a scannare alieni.
Insomma, a un certo punto, mi sono davvero alienato.
Fra i miei registi preferiti ci sono Gregg Araki, Cronenberg, Peter Greenaway, Guillermo del Toro, Carpenter, Jane Campion e molti/e altri/e.
Ma ho delle pecche.
Mi piacciono gli horror, per esempio, e i film sugli alieni. Spesso, però, sono consapevole che il film che andrò a vedere sarà una sonora delusione (mi documento moltissimo prima).
A volte però le peggiori aspettative non bastano.
È successo ieri sera, per esempio, quando con compagno, amico e nipote sono andato a vedere World invasion che abbiamo subito ribattezzato: Salvate il soldato Ryan dagli alieni. E poi, magari, salvate noi spettatori da questo film.
Ci sono tutti gli stereotipi del genere, non ci sono bandiere americane (strano) ma tutto il film era intriso di testosterone, machismo e amore per l'esercito. Al decimo: “ritirarsi mai!” ho avuto un attacco di diarrea, poi, in una delle battute più tristi del film (la soldata Michelle Rodriguez, che ormai interpreta solo questi ruoli, ha appena ucciso un alieno e gli finiscono pezzi mi materia aliena in bocca. Lei schifata: “Mi è finito diritto in bocca!” e il soldato accanto a lei ridendo come un idiota: “E ci è riuscito al primo appuntamento!”. Io e mia nipote siamo sprofondati nelle poltroncine che puzzavano di pop corn) sono arrivati anche i conati di vomito.
L'unica scena decente è durante il testa a testa fra il sempremoltobono sergente Aaron Eckhart e un suo soldato, non per quello che si sono detti ma perché erano così vicini che, per un attimo, ho sperato in un bacio appassionato alla Brokeback mountain.
Sono crollato durante la scena più toccante del film, quando il bambino abbraccia il cadavere del padre urlando: “No, non mi lasciare papà! Cosa farò senza di te?”. Una scena da far invidia al dolce Remì, e tutti intorno a dirgli: “Il tuo papà era un eroe!”, “Il tuo papà è stato molto coraggioso!”.
Certo a un bambino di sei anni gli frega molto se il papà che gli è appena morto fra le braccia era coraggioso o un cagasotto.
Io, come dicevo, sono crollato.
Dal sonno però.
Ho aperto gli occhi giusto per vedere alcune scene:
Soldati contro alieni.
Soldati che fanno i Rambo.
Soldati che si sacrificano.
Soldati che fanno saltare una specie di isola volante.
Alieni che ripiegano.
Soldati che urlano “Yahooooo!” e “Muori figlio di p....” e “Ritirarsi mai!”
Soldati che mangiano velocemente intorno a un tavolo stile naufraghi dell'isola dei famosi e poi tornano a scannare alieni.
Insomma, a un certo punto, mi sono davvero alienato.
sabato 23 aprile 2011
Pasqua rosso sangue
Certi clienti non sanno proprio i rischi che corrono.
Mi si avvicina un ragazzo e mi guarda con sufficienza, anche il suo tono di voce è piuttosto acido.
“Scusa c'è un settore di storia che tratti solo testi storiografici?”
“Nella saletta.”
“Sì ho guardato ma è tutto molto in disordine e i testi sono tutti mescolati, non si capisce niente.”
Una cosa che dovete sapere di me è che sono ossessivo compulsivo, fissato con la pulizia e l'ordine tanto che litigo spesso con il mio compagno perché non allinea mai gli asciugamani e passo l'aspirapolvere piccolo sulla mia gatta. Ora, sentirmi dire che il mio settore di storia, che è allineato al millimetro e che è suddiviso, con tanto di segnalazioni, per periodo storico, mi fa l'effetto licantropo.
Mi crescono le unghie e i denti, il pelo no perché correrei subito a farmi una ceretta, ma l'istinto assassino, quello si, prende il sopravvento.
Mi passo la lingua sulle labbra, una cliente che ha intravisto, nei miei occhi, la scintilla omicida si allontana.
“Disordine?”
Chiedo conficcando le unghie nel legno della mia postazione.
“Sì.”
“No guarda il settore è suddiviso per periodo storico, all'interno del periodo storico per casa editrice e, all'interno della casa editrice, per autore. Probabilmente hai sbagliato a cercare, che titolo ti serviva?”
Lui mi guarda male.
“Teorie dei media di Boni.”
“E lo cercavi in storia?”
“Perché dov'è?”
“Settore mass media, sociologia.”
“Secondo me dovresti rivedere la collocazione.”
Secondo me dovresti allontanarti con molta cautela, salire le scale e uscire dalla libreria prima che trasformi la tua Pasqua in un film dell'orrore.
Mi si avvicina un ragazzo e mi guarda con sufficienza, anche il suo tono di voce è piuttosto acido.
“Scusa c'è un settore di storia che tratti solo testi storiografici?”
“Nella saletta.”
“Sì ho guardato ma è tutto molto in disordine e i testi sono tutti mescolati, non si capisce niente.”
Una cosa che dovete sapere di me è che sono ossessivo compulsivo, fissato con la pulizia e l'ordine tanto che litigo spesso con il mio compagno perché non allinea mai gli asciugamani e passo l'aspirapolvere piccolo sulla mia gatta. Ora, sentirmi dire che il mio settore di storia, che è allineato al millimetro e che è suddiviso, con tanto di segnalazioni, per periodo storico, mi fa l'effetto licantropo.
Mi crescono le unghie e i denti, il pelo no perché correrei subito a farmi una ceretta, ma l'istinto assassino, quello si, prende il sopravvento.
Mi passo la lingua sulle labbra, una cliente che ha intravisto, nei miei occhi, la scintilla omicida si allontana.
“Disordine?”
Chiedo conficcando le unghie nel legno della mia postazione.
“Sì.”
“No guarda il settore è suddiviso per periodo storico, all'interno del periodo storico per casa editrice e, all'interno della casa editrice, per autore. Probabilmente hai sbagliato a cercare, che titolo ti serviva?”
Lui mi guarda male.
“Teorie dei media di Boni.”
“E lo cercavi in storia?”
“Perché dov'è?”
“Settore mass media, sociologia.”
“Secondo me dovresti rivedere la collocazione.”
Secondo me dovresti allontanarti con molta cautela, salire le scale e uscire dalla libreria prima che trasformi la tua Pasqua in un film dell'orrore.
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venerdì 22 aprile 2011
FILM: NON RISPONDERE A QUEL TELEFONO
LIBRERIA: INTERNO GIORNO; LIBRAIO ALLA POSTAZIONE
Primo piano del telefono che suona insistentemente, la telecamera si sposta sul volto del libraio davanti al computer intento a fare il riordino dei libri venduti, scorgiamo il tic nervoso sotto il suo occhio destro. Il filo del telefono è attorcigliato, il libraio solleva la cornetta ma gli scivola dalle mani, il filo tira e la cornetta torna indietro colpendo violentemente il libraio appena sopra lo zigomo sinistro. Il libraio cade in ginocchio con la cornetta in mano e invece di pronunciare la solita formula: “Libreria … , buongiorno sono Marino...” comincia a dire: “Aspetta, aspetta... mi sono fatto malissimo!!!”
Primo piano del telefono che suona insistentemente, la telecamera si sposta sul volto del libraio davanti al computer intento a fare il riordino dei libri venduti, scorgiamo il tic nervoso sotto il suo occhio destro. Il filo del telefono è attorcigliato, il libraio solleva la cornetta ma gli scivola dalle mani, il filo tira e la cornetta torna indietro colpendo violentemente il libraio appena sopra lo zigomo sinistro. Il libraio cade in ginocchio con la cornetta in mano e invece di pronunciare la solita formula: “Libreria … , buongiorno sono Marino...” comincia a dire: “Aspetta, aspetta... mi sono fatto malissimo!!!”
Se il buongiorno si vede dal mattino... (sto davvero fresco!)
“Buongiorno.”
“Buongiorno! Vorrei un libro che ho visto in vetrina.”
“Certo, mi dice il titolo?”
“Non me lo ricordo, però è un libro con la copertina completamente rossa.”
“Guardi ho cambiato la vetrina questa mattina ma non ho messo libri con la copertina rossa...”
“Ah, ma non l'ho mica visto questa mattina!”
“Mi perdoni ma anche la settimana scorsa non c'erano libri con la copertina rossa...”
“Sì, sì ma io il libro l'ho visto circa due anni fa!”
Due anni fa??? E nel frattempo che è successo? Sei stato rapito dagli alieni?
“Buongiorno! Vorrei un libro che ho visto in vetrina.”
“Certo, mi dice il titolo?”
“Non me lo ricordo, però è un libro con la copertina completamente rossa.”
“Guardi ho cambiato la vetrina questa mattina ma non ho messo libri con la copertina rossa...”
“Ah, ma non l'ho mica visto questa mattina!”
“Mi perdoni ma anche la settimana scorsa non c'erano libri con la copertina rossa...”
“Sì, sì ma io il libro l'ho visto circa due anni fa!”
Due anni fa??? E nel frattempo che è successo? Sei stato rapito dagli alieni?
giovedì 21 aprile 2011
Noi librai in quei giorni...
Avete presente una di quelle giornate bellissime? Quelle in cui il sole splende e voi siete felici di lavorare? Uno di quei giorni in cui vi sentite professionalmente, umanamente e psicologicamente soddisfatti? Uno di quei giorni in cui vi capitano solo clienti carini, simpatici, gentili? Che fanno battute gradevoli? Che sorridono e rispondono cortesemente al tuo buongiorno e buonasera? Uno di quei giorni in cui nessun collega è arrabbiato, la direttrice è di buon umore e il personale delle pulizie ha tolto lo strato di polvere, che ormai sfidava la legge di gravità, da sopra gli scaffali? In cui arrivano libri interessanti e novità appaganti?
Eh? Avete presente?
Ecco, non è uno di quei giorni!
Eh? Avete presente?
Ecco, non è uno di quei giorni!
mercoledì 20 aprile 2011
Il Papa lava più bianco!
Su 50 titoli novità usciti questa mattina per Rizzoli, 10 sono di religione. Religione del livello di Socci e Brosio non del livello di Girard o Scholem. Vista la beatificazione del 1 maggio, festa dei lavoratori, l'argomento che va per la maggiore è Giovanni Paolo II. Ognuno vuol dire la sua sul papa santo subito.
È proprio vero che la fede lava più bianco!
È proprio vero che la fede lava più bianco!
Strega.
Va bene, il mio libro non è stato candidato al premio Strega!
Colpa mia, quando mi hanno detto: "Strega!" ho risposto: "Ah bella! Strega ce sarà tua madre!"
Ok, ok, sono gelosissimo!
Colpa mia, quando mi hanno detto: "Strega!" ho risposto: "Ah bella! Strega ce sarà tua madre!"
Ok, ok, sono gelosissimo!
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Cose da psicologi
Sono le 9,14 e ho già bisogno del mio secondo caffè.
La prima richiesta della giornata è un libro di Nesti dal titolo: “Il mio psicologo si chiama Gesù”.
Chissà che tariffa oraria applica!
La prima richiesta della giornata è un libro di Nesti dal titolo: “Il mio psicologo si chiama Gesù”.
Chissà che tariffa oraria applica!
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martedì 19 aprile 2011
Martellate
Della serie la mia martellata giornaliera sulle rotule:
poteva mancare La favola di William e Kate di Signorini?
Propongo di mandarli tutti e tre all'isola dei famosi e lasciarli li a praticare atti di cannibalismo!
poteva mancare La favola di William e Kate di Signorini?
Propongo di mandarli tutti e tre all'isola dei famosi e lasciarli li a praticare atti di cannibalismo!
...one!
Notizie dalla collega Mini me (addirittura per telefono ormai)
Il cliente paga il libro alla cassa, la collega Mini Me lo guarda e sorride:
“Vuole un sacchettino per il libro?”
“No, c'è troppa plastica in giro, fermiamo l'inquinazione!”
Certo. E anche la violentazione, l'omofobiazione, il razzismozione...
Il cliente paga il libro alla cassa, la collega Mini Me lo guarda e sorride:
“Vuole un sacchettino per il libro?”
“No, c'è troppa plastica in giro, fermiamo l'inquinazione!”
Certo. E anche la violentazione, l'omofobiazione, il razzismozione...
lunedì 18 aprile 2011
I dinosauri
I lavori al negozio sopra il nostro vanno avanti da più di un mese ormai e continueranno ancora per molto. L'incessante martellare mi è entrato nella testa, mi sta scoppiando, giuro, ogni colpo è una fitta lancinante. Ci si mettono anche due bambini che urlano da mezz'ora mentre le rispettive madri fanno beatamente gli affari propri parlando di ferie e ponte pasquale.
Ponte in cui, fra le altre cose, io lavorerò!
I due bimbi stanno discutendo animatamente sui dinosauri.
“Guarda che i dinosauri sono scomparsi perché erano cattivi e Dio li ha puniti!”
“No sono stati gli uomini delle caverne!”
“MAMMAAAAAAA! Mattia dice che a uccidere i dinosauri sono stati gli uomini delle caverne!”
“Sì, tesoro, sì, bello!”
“Guarda che è stato Dio!”
“No sono stati gli uomini delle caverne!”
“MAMMAAAAAAA!”
Ok, non so bene cosa abbia ucciso i dinosauri ma li invidio terribilmente. Voglio diventare una razza estinta!
Mi avvicino con un ghigno malefico e sovrasto i due bimbi urlanti con la mia sapienza.
“A uccidere i dinosauri è stato un meteorite che è caduto sulla terra e ha alzato polveri che hanno oscurato il sole e reso l'aria irrespirabile!”
Dico loro
“Ma i meteoriti cadono sulla terra?”
“A volte sì!”
“E potrebbero cadere ancora?”
Potrei dirgli di no, povero piccolo, è così giovane perché rendere infelice la sua infanzia? Potrei raccontargli che i dinosauri, effettivamente, sono stati puniti da Dio perché troppo cattivi.
Certo, potrei!
Poi però ricomincerebbero con la loro estenuante litania su chi ha ucciso cosa.
“Certo, in ogni momento!”
Gli dico prima di andarmene.
Incredibile, mi sento meglio, mi sta persino passando il mal di testa!
Ponte in cui, fra le altre cose, io lavorerò!
I due bimbi stanno discutendo animatamente sui dinosauri.
“Guarda che i dinosauri sono scomparsi perché erano cattivi e Dio li ha puniti!”
“No sono stati gli uomini delle caverne!”
“MAMMAAAAAAA! Mattia dice che a uccidere i dinosauri sono stati gli uomini delle caverne!”
“Sì, tesoro, sì, bello!”
“Guarda che è stato Dio!”
“No sono stati gli uomini delle caverne!”
“MAMMAAAAAAA!”
Ok, non so bene cosa abbia ucciso i dinosauri ma li invidio terribilmente. Voglio diventare una razza estinta!
Mi avvicino con un ghigno malefico e sovrasto i due bimbi urlanti con la mia sapienza.
“A uccidere i dinosauri è stato un meteorite che è caduto sulla terra e ha alzato polveri che hanno oscurato il sole e reso l'aria irrespirabile!”
Dico loro
“Ma i meteoriti cadono sulla terra?”
“A volte sì!”
“E potrebbero cadere ancora?”
Potrei dirgli di no, povero piccolo, è così giovane perché rendere infelice la sua infanzia? Potrei raccontargli che i dinosauri, effettivamente, sono stati puniti da Dio perché troppo cattivi.
Certo, potrei!
Poi però ricomincerebbero con la loro estenuante litania su chi ha ucciso cosa.
“Certo, in ogni momento!”
Gli dico prima di andarmene.
Incredibile, mi sento meglio, mi sta persino passando il mal di testa!
venerdì 15 aprile 2011
Ma no, non è il mio stile!
No, belli, no!
Ma per chi mi avete preso? Per uno di quegli autori emergenti che utilizza il proprio blog per far pubblicità al suo libro che è uscito ieri e che si intitola: Confessioni di un ragazzo perbene?
Eh? Mica le faccio io queste cose. Mica vi dico che è edito da Luciana Tufani Editrice e che è distribuito, a livello nazionale, da Mursia!
Sarei davvero un pessimo libraio! Pessimo!
Come dite? La copertina? Stai a vedere che adesso metto la copertina del mio libro sul blog.
Sarebbe davvero di cattivo gusto.
Come quale copertina?
Ma questa naturalmente:
No, ve l'ho detto, non sono uno di quegli autori che stressa tutti parlando solo del proprio libro e di quanto simpatico e divertente sia e di come la trama sia intrigante e di quanto i personaggi siano ben caratterizzati. Sarebbe davvero egocentrico da parte mia. Ma figuriamoci se adesso mi metto a fare autopromozione al mio libro. Non è da me, chi mi conosce lo sa che sono un ragazzo timido e riservato. Chiedetelo alle mie colleghe e ai miei colleghi che, fra le altre cose, sono simpaticissimi e so che faranno una gran promozione al libro!
SCENA IN MAGAZZINO
Io: “È arrivato il mio libro?”
Magazziniere: “No.”
Io: “È arrivato il mio libro?”
M: “No.”
Io: “È arrivato il mio libro?”
M: “No!”
Io: “È arrivato il mio libro?”
M: “NOOOOOO!”
Io: “È arrivato il mio libro?”
M:
Ok, è arrivato!
Ma per chi mi avete preso? Per uno di quegli autori emergenti che utilizza il proprio blog per far pubblicità al suo libro che è uscito ieri e che si intitola: Confessioni di un ragazzo perbene?
Eh? Mica le faccio io queste cose. Mica vi dico che è edito da Luciana Tufani Editrice e che è distribuito, a livello nazionale, da Mursia!
Sarei davvero un pessimo libraio! Pessimo!
Come dite? La copertina? Stai a vedere che adesso metto la copertina del mio libro sul blog.
Sarebbe davvero di cattivo gusto.
Come quale copertina?
Ma questa naturalmente:
No, ve l'ho detto, non sono uno di quegli autori che stressa tutti parlando solo del proprio libro e di quanto simpatico e divertente sia e di come la trama sia intrigante e di quanto i personaggi siano ben caratterizzati. Sarebbe davvero egocentrico da parte mia. Ma figuriamoci se adesso mi metto a fare autopromozione al mio libro. Non è da me, chi mi conosce lo sa che sono un ragazzo timido e riservato. Chiedetelo alle mie colleghe e ai miei colleghi che, fra le altre cose, sono simpaticissimi e so che faranno una gran promozione al libro!
SCENA IN MAGAZZINO
Io: “È arrivato il mio libro?”
Magazziniere: “No.”
Io: “È arrivato il mio libro?”
M: “No.”
Io: “È arrivato il mio libro?”
M: “No!”
Io: “È arrivato il mio libro?”
M: “NOOOOOO!”
Io: “È arrivato il mio libro?”
M:
Ok, è arrivato!
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giovedì 14 aprile 2011
Non si sa mai.
9,00 del mattino.
Un cliente varca la soglia, scende le scale, fa un giro della libreria poi viene da me:
“Scusi... ma siete aperti?”
Secondo te????
Un cliente varca la soglia, scende le scale, fa un giro della libreria poi viene da me:
“Scusi... ma siete aperti?”
Secondo te????
martedì 12 aprile 2011
Pessimismo e fastidio
Subisco l'ennesimo viaggio in treno in stile carro bestiame con l'aggravante di un'intera classe di terza liceo. Ragazzine troppo truccate per la loro età, ragazzi con mani e piedi grandi, foruncoli in faccia e ormoni in subbuglio. Fanno a gara, ragazze e ragazzi, a chi urla più forte, le loro voci si sovrastano. Alla fine del viaggio non ho sentito una sola frase di senso compiuto che meritava di essere pronunciata. Si scattano foto, si mettono in presa diretta su youtube e su facebook. Sorridono e ridono.
Sono le sette e mezza del mattino, ma che avranno questi da essere così felici? Io ho ancora la piega del cuscino sulla faccia e qualche pelo della mia gatta in bocca, vorrei già essere morto, figuriamoci ridere.
Se capissero qualcosa, questi giovani baldanzosi, sarebbero tutti depressi e/o in fuga dal paese. Ma sono ragazzi e il mondo appare ancora bello ai loro occhi.
Non li capisco, non sono mai stato ragazzo.
Cioè giovane si, ancora ora, ma ragazzo, mai!
Comunque ne riparliamo fra una decina d'anni quando nei loro sguardi sarà scomparsa quella luce piena di speranza e le loro schiene saranno piegate dalla fatica della vita!
AH AH AH AH! (Risata crudele)
In libreria, per una volta, torno di buon umore.
Una signora guarda schifata i libri su Berlusconi e mi dice:
“Lo vedo sin troppo alla televisione, perché dovrei anche comprare un libro su di lui?”
Sorrido, vorrei abbracciarla, la giornata è salva.
Ma la mia schiena è ancora piegata!
Sono le sette e mezza del mattino, ma che avranno questi da essere così felici? Io ho ancora la piega del cuscino sulla faccia e qualche pelo della mia gatta in bocca, vorrei già essere morto, figuriamoci ridere.
Se capissero qualcosa, questi giovani baldanzosi, sarebbero tutti depressi e/o in fuga dal paese. Ma sono ragazzi e il mondo appare ancora bello ai loro occhi.
Non li capisco, non sono mai stato ragazzo.
Cioè giovane si, ancora ora, ma ragazzo, mai!
Comunque ne riparliamo fra una decina d'anni quando nei loro sguardi sarà scomparsa quella luce piena di speranza e le loro schiene saranno piegate dalla fatica della vita!
AH AH AH AH! (Risata crudele)
In libreria, per una volta, torno di buon umore.
Una signora guarda schifata i libri su Berlusconi e mi dice:
“Lo vedo sin troppo alla televisione, perché dovrei anche comprare un libro su di lui?”
Sorrido, vorrei abbracciarla, la giornata è salva.
Ma la mia schiena è ancora piegata!
lunedì 11 aprile 2011
Ordinaria amministrazione
Ore 8, 50
Primo caffè della giornata.
Analizzo i venduti del settore di storia, devo fare dello spazio per reintegrare il settore sulla storia d'Italia che, visto l'anniversario, ha goduto per qualche mese di un settore a parte. Della serie i 150 anni sono passati e dell'Italia non frega più niente a nessuno.
Passo tutta la parete di storia: storia antica, storia medievale, storia moderna, storia contemporanea, storia e storie, storia ebraica, storia delle donne, storia dei paesi, biografia, terrorismo e mafia.
Alla domanda: “Che cosa ci fanno terrorismo e mafia in storia?”, la risposta della direttrice è stata: “La mafia c'è da sempre quindi può stare anche in storia”.
Non fa una piega, no?
Preparo le rese e passo all'esposizione Mulino in promozione. Devo usare lo spazio dedicato al 150° per esporre il 3X2 Mulino (Farsi un'idea, Paperback, Vie della civiltà).
Nel frattempo arriva il cliente capro espiatorio che, da bastardo qual è, si piazza davanti alla parete in cui sto lavorando e, ogni tanto, si volta a guardarmi con aria di sfida. I suoi subdoli occhietti dicono: “Fammi spostare se ci riesci!”
Mi avvicino e gli faccio cadere addosso, senza volere naturalmente, una pila di libri. Lui si sposta e io lo guardo come a dire: “Hai visto che ti ho fatto spostare?”
Arriva anche il cliente crisi esistenziale che, di solito, mi fa perdere un sacco di tempo raccontandomi cose delle quali non mi importa nulla. Siccome il cliente crisi esistenziale è decisamente poco interessante, sia fisicamente che intellettualmente, mi guardo in giro.
Mi innamoro almeno sei volte.
Sono io che ho gli ormoni impazziti o in giro ci sono un sacco di boni?
Ho bisogno di un caffè.
Mi congedo dal cliente petulante che mi sta sempre troppo vicino quando mi parla, riesco persino a vedergli i peli del naso e, credetemi, ne ha parecchi!
Mi faccio un caffè con la collega memoria di ferro e spettegoliamo un po' su questo e su quell'altro. Con la collega pazienza finita, invece, faccio apprezzamenti su un manzo che pascola in libreria. Ma che gli mettono nel latte? Gli ormoni?
Ritorno al mio lavoro, ho l'ascella che sembra la fontana di Trevi. Non sono un libraio, sono un muratore.
Ho fame e vado alla ricerca di cioccolato. Non ne trovo, rispondo 100 volte al telefono e la collega sergente istruttrice mi interrompe almeno venti volte.
Servo gli studenti universitari e un signore con lo sguardo perso nel vuoto. Compra Morelli, capisco tutto.
Mi faccio il terzo caffè della mattina.
Et voilà! Parete finita, esposizione ripristinata, storia d'Italia impilata a terra pronta ad essere reinserita a scaffale.
Adoro il lunedì mattina!
Primo caffè della giornata.
Analizzo i venduti del settore di storia, devo fare dello spazio per reintegrare il settore sulla storia d'Italia che, visto l'anniversario, ha goduto per qualche mese di un settore a parte. Della serie i 150 anni sono passati e dell'Italia non frega più niente a nessuno.
Passo tutta la parete di storia: storia antica, storia medievale, storia moderna, storia contemporanea, storia e storie, storia ebraica, storia delle donne, storia dei paesi, biografia, terrorismo e mafia.
Alla domanda: “Che cosa ci fanno terrorismo e mafia in storia?”, la risposta della direttrice è stata: “La mafia c'è da sempre quindi può stare anche in storia”.
Non fa una piega, no?
Preparo le rese e passo all'esposizione Mulino in promozione. Devo usare lo spazio dedicato al 150° per esporre il 3X2 Mulino (Farsi un'idea, Paperback, Vie della civiltà).
Nel frattempo arriva il cliente capro espiatorio che, da bastardo qual è, si piazza davanti alla parete in cui sto lavorando e, ogni tanto, si volta a guardarmi con aria di sfida. I suoi subdoli occhietti dicono: “Fammi spostare se ci riesci!”
Mi avvicino e gli faccio cadere addosso, senza volere naturalmente, una pila di libri. Lui si sposta e io lo guardo come a dire: “Hai visto che ti ho fatto spostare?”
Arriva anche il cliente crisi esistenziale che, di solito, mi fa perdere un sacco di tempo raccontandomi cose delle quali non mi importa nulla. Siccome il cliente crisi esistenziale è decisamente poco interessante, sia fisicamente che intellettualmente, mi guardo in giro.
Mi innamoro almeno sei volte.
Sono io che ho gli ormoni impazziti o in giro ci sono un sacco di boni?
Ho bisogno di un caffè.
Mi congedo dal cliente petulante che mi sta sempre troppo vicino quando mi parla, riesco persino a vedergli i peli del naso e, credetemi, ne ha parecchi!
Mi faccio un caffè con la collega memoria di ferro e spettegoliamo un po' su questo e su quell'altro. Con la collega pazienza finita, invece, faccio apprezzamenti su un manzo che pascola in libreria. Ma che gli mettono nel latte? Gli ormoni?
Ritorno al mio lavoro, ho l'ascella che sembra la fontana di Trevi. Non sono un libraio, sono un muratore.
Ho fame e vado alla ricerca di cioccolato. Non ne trovo, rispondo 100 volte al telefono e la collega sergente istruttrice mi interrompe almeno venti volte.
Servo gli studenti universitari e un signore con lo sguardo perso nel vuoto. Compra Morelli, capisco tutto.
Mi faccio il terzo caffè della mattina.
Et voilà! Parete finita, esposizione ripristinata, storia d'Italia impilata a terra pronta ad essere reinserita a scaffale.
Adoro il lunedì mattina!
sabato 9 aprile 2011
Il "pacco" sospetto
I due poliziotti parcheggiano l'automobile sul marciapiedi davanti all'entrata della libreria, uno scende e si allontana, l'altro rimane per deviare il traffico umano delle persone che vogliono passare da lì. La direttrice esce per chiedere spiegazioni e il poliziotto, candidamente, le dice che devono controllare un pacco sospetto.
UN PACCO SOSPETTO????
E chi lo avrà mandato? Gheddafi? Al quaeda? Bondi?
Ma che si mandano pacchi sospetti così? E poi, con tutti i luoghi “sensibili” ad attentati proprio vicino a una libreria lo mandano?
Sarà mica stato il cliente capro espiatorio, vero? Brutto bastardo!
Già mi vedo la scena di lui che va in posta:
“Scusi dovrei spedire questo pacco sospetto!”
“Bene la tariffa per i pacchi sospetti è stata alzata per disincentivare gli attentati.”
Bastardo!
Quando ho deciso di fare il libraio non sapevo che mi sarei ritrovato a vivere una vita così avventurosa, sono il libraio 007, Bon. Molto Bon!
Aliti cattivi, clienti isterici, sottoscorta da un milione di pezzi. E adesso pure un pacco sospetto. Non mi ferma nessuno!
La collega memoria di ferro mi guarda:
“Non sarebbe il caso di far evacuare il locale?”
Amo questa donna! E pensate a che suono dolce ha la parola EVACUAZIONE.
Mi fa sognare ad occhi aperti, tipo io che esco dalla libreria in una splendida giornata primaverile, durante l'orario di lavoro, mentre, alle mie spalle, la libreria crolla!
Il poliziotto entra in libreria:
“Tutto a posto! Falso allarme!”
Ma come falso allarme? Ma che si fa così? Si illudono le persone a questo modo?
Io già mi pregustavo un gelato in centro con le colleghe presenti a sparlare di qualche altro collega assente e questo mi viene a dire che è stato un falso allarme?
Non esistono più i pacchi sospetti di una volta!
UN PACCO SOSPETTO????
E chi lo avrà mandato? Gheddafi? Al quaeda? Bondi?
Ma che si mandano pacchi sospetti così? E poi, con tutti i luoghi “sensibili” ad attentati proprio vicino a una libreria lo mandano?
Sarà mica stato il cliente capro espiatorio, vero? Brutto bastardo!
Già mi vedo la scena di lui che va in posta:
“Scusi dovrei spedire questo pacco sospetto!”
“Bene la tariffa per i pacchi sospetti è stata alzata per disincentivare gli attentati.”
Bastardo!
Quando ho deciso di fare il libraio non sapevo che mi sarei ritrovato a vivere una vita così avventurosa, sono il libraio 007, Bon. Molto Bon!
Aliti cattivi, clienti isterici, sottoscorta da un milione di pezzi. E adesso pure un pacco sospetto. Non mi ferma nessuno!
La collega memoria di ferro mi guarda:
“Non sarebbe il caso di far evacuare il locale?”
Amo questa donna! E pensate a che suono dolce ha la parola EVACUAZIONE.
Mi fa sognare ad occhi aperti, tipo io che esco dalla libreria in una splendida giornata primaverile, durante l'orario di lavoro, mentre, alle mie spalle, la libreria crolla!
Il poliziotto entra in libreria:
“Tutto a posto! Falso allarme!”
Ma come falso allarme? Ma che si fa così? Si illudono le persone a questo modo?
Io già mi pregustavo un gelato in centro con le colleghe presenti a sparlare di qualche altro collega assente e questo mi viene a dire che è stato un falso allarme?
Non esistono più i pacchi sospetti di una volta!
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venerdì 8 aprile 2011
Il cliente capro espiatorio
Mi vede da lontano, subdolo bastardo, con quegli occhietti sempre sfuggenti, nascosti da quegli occhialini da saputello. Avanza titubante, mani conserte dietro la schiena, già suda, lo vedo, con quel modo di camminare che mi ricorda una papera che esce dallo stagno.
Viene tutti i giorni. Pioggia, neve, cataclismi di ogni genere, invasione dei marziani. Nulla gli può impedire di venire a fare il suo giro in libreria.
È il cliente capro espiatorio.
Ogni libraio ha il suo cliente capro espiatorio, qualcuno da detestare senza nessun motivo.
Non ha fatto nulla, è sempre gentile eppure io lo detesto.
È una questione chimico fisica, probabilmente,l’unica realtà, l’unica verità scientifica sino ad ora provata, è che mi sta sulle balle.
Non è mai diretto, gira un ora per la libreria prima di chiedermi libri che, regolarmente, non ho e che, secondo me, neppure esistono. Ha questa vocina da lecchino ma quando gli dico che il libro non c’è i suoi occhi rivelano l’anima bastarda che ha dentro. Quegli occhi mi dicono: “Mi stai sfidando, vero? Dillo che mi stai sfidando!”
Lo detesto e lui lo sa.
So che mi può leggere nella mente, so che può vedere le immagini di io che lo spingo in una botola insieme a Vespa e Pippo Baudo e lo lascio lì ad ascoltare la storia, con tanto di plastico della casa di Garibaldi, dell’unità d’Italia.
È un Gremlins, non è un uomo, è un dispettoso Oompa-Loompa della fabbrica dei libri.
Visto che è un capro espiatorio… speriamo almeno che se lo mangino per Pasqua!
Viene tutti i giorni. Pioggia, neve, cataclismi di ogni genere, invasione dei marziani. Nulla gli può impedire di venire a fare il suo giro in libreria.
È il cliente capro espiatorio.
Ogni libraio ha il suo cliente capro espiatorio, qualcuno da detestare senza nessun motivo.
Non ha fatto nulla, è sempre gentile eppure io lo detesto.
È una questione chimico fisica, probabilmente,l’unica realtà, l’unica verità scientifica sino ad ora provata, è che mi sta sulle balle.
Non è mai diretto, gira un ora per la libreria prima di chiedermi libri che, regolarmente, non ho e che, secondo me, neppure esistono. Ha questa vocina da lecchino ma quando gli dico che il libro non c’è i suoi occhi rivelano l’anima bastarda che ha dentro. Quegli occhi mi dicono: “Mi stai sfidando, vero? Dillo che mi stai sfidando!”
Lo detesto e lui lo sa.
So che mi può leggere nella mente, so che può vedere le immagini di io che lo spingo in una botola insieme a Vespa e Pippo Baudo e lo lascio lì ad ascoltare la storia, con tanto di plastico della casa di Garibaldi, dell’unità d’Italia.
È un Gremlins, non è un uomo, è un dispettoso Oompa-Loompa della fabbrica dei libri.
Visto che è un capro espiatorio… speriamo almeno che se lo mangino per Pasqua!
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giovedì 7 aprile 2011
Accerchiato
Giovedì 7 aprile 2011.
Questo probabilmente è il mio ultimo messaggio.
Uno strano virus si è diffuso nel giro di pochissime ore, sta trasformando ragazzi e ragazze. Hanno gli occhi spalancati alla ricerca di qualcosa, l'aria sognante, non capisco, mi hanno accerchiato, sono famelici, urlano, si strappano i capelli.
Aiuto! AIUTO! Vi prego!
Sono accerchiato dalle fan di Justin Bieber, il ragazzino merdo che ha più biografie non autorizzate di Madonna!
Vogliono il suo ultimo libro pieno di fotografie ridicole di lui che fa il figo.
Chiamate l'accalappiabimbi!
Questo probabilmente è il mio ultimo messaggio.
Uno strano virus si è diffuso nel giro di pochissime ore, sta trasformando ragazzi e ragazze. Hanno gli occhi spalancati alla ricerca di qualcosa, l'aria sognante, non capisco, mi hanno accerchiato, sono famelici, urlano, si strappano i capelli.
Aiuto! AIUTO! Vi prego!
Sono accerchiato dalle fan di Justin Bieber, il ragazzino merdo che ha più biografie non autorizzate di Madonna!
Vogliono il suo ultimo libro pieno di fotografie ridicole di lui che fa il figo.
Chiamate l'accalappiabimbi!
Clientela estiva
Cliente tipo della giornata: canottiera, bermuda, occhiali da sole, cappellino, infradito.
Tesoro ad agosto che fai? Vai in giro in costume?
Tesoro ad agosto che fai? Vai in giro in costume?
mercoledì 6 aprile 2011
Confessioni di un ragazzo perbene
Il trailer ufficiale del mio primo romanzo
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martedì 5 aprile 2011
Nudo! Nudo!
Finalmente è uscito il libro che tutti stavamo aspettando: Ho alzato lo sguardo di Walter Nudo.
È una bella fregatura, ho guardato dentro e foto di Walter Nudo, nudo, non ce ne sono. Almeno si cambi il cognome! Voglio dire, Nudo andava bene quando si faceva i pettorali all'isola dei famosi, adesso che ha visto la luce dovrebbe trovarsi un cognome più adatto. Che so, tipo: Walter Immacolato o Walter Vestito.
Comunque, l'importante è che quando cammina per strada lo sguardo non lo alzi troppo.
Con tutte le cacche di cane che ci sono in giro rischia grosso.
È una bella fregatura, ho guardato dentro e foto di Walter Nudo, nudo, non ce ne sono. Almeno si cambi il cognome! Voglio dire, Nudo andava bene quando si faceva i pettorali all'isola dei famosi, adesso che ha visto la luce dovrebbe trovarsi un cognome più adatto. Che so, tipo: Walter Immacolato o Walter Vestito.
Comunque, l'importante è che quando cammina per strada lo sguardo non lo alzi troppo.
Con tutte le cacche di cane che ci sono in giro rischia grosso.
lunedì 4 aprile 2011
Gioie mattutine...
Propongo di ribattezzare Bologna: Città dei piscioni!
Ore 9.30 tanfo di urina che proviene dal sottopassaggio dove sbuca la nostra uscita di sicurezza.
Soluzione dopo un breve breefing con i colleghi e le colleghe: tre secchi di acqua e candeggina, biglietto da appendere alla porta con la scritta “Non siamo il WC pubblico”.
Poi dicono che fare il libraio è un lavoro di concetto!
Ore 9.30 tanfo di urina che proviene dal sottopassaggio dove sbuca la nostra uscita di sicurezza.
Soluzione dopo un breve breefing con i colleghi e le colleghe: tre secchi di acqua e candeggina, biglietto da appendere alla porta con la scritta “Non siamo il WC pubblico”.
Poi dicono che fare il libraio è un lavoro di concetto!
sabato 2 aprile 2011
Filosofia da estetista
Lo ammetto, sono una persona superficiale!
Mentre il cliente che mi stava davanti mi parlava di Schopenhauer, dei Presocratici e di Platone io non potevo distogliere lo sguardo dalla costellazione di punti neri che aveva sul naso.
Ma come si fa a venirmi a parlare di filosofia senza essere passati, prima, dall'estetista?
Mentre il cliente che mi stava davanti mi parlava di Schopenhauer, dei Presocratici e di Platone io non potevo distogliere lo sguardo dalla costellazione di punti neri che aveva sul naso.
Ma come si fa a venirmi a parlare di filosofia senza essere passati, prima, dall'estetista?
venerdì 1 aprile 2011
Molti modi di essere Carpaccio
Un amico mi riporta questo episodio (accaduto in una libreria diversa da quella in cui lavoro io).
Amico: “Scusa, dove trovo Carpaccio?”
Libraio: “In fondo a questa sala sulla sinistra, nel settore cucina...”
Un esperto di arte culinaria a quanto pare!
Amico: “Scusa, dove trovo Carpaccio?”
Libraio: “In fondo a questa sala sulla sinistra, nel settore cucina...”
Un esperto di arte culinaria a quanto pare!
Tu lo conosci mio zio?
Segnalato dalla collega Nella botte piccola c'è il vino buono (sempre che non te lo sia già bevuto tutto):
“Scusa c'è lo Zio Baldone?”
No è uscito con fratello sole e sorella luna!
Ma va la', ma va la', ma va la'....
“Scusa c'è lo Zio Baldone?”
No è uscito con fratello sole e sorella luna!
Ma va la', ma va la', ma va la'....
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