mercoledì 29 giugno 2011

Bigliettinologia

Lo so, cliente del mercoledì mattina, lo so che vendiamo anche i biglietti d'auguri. Sì, lo so che è uno di quei prodotti con un margine di fatturazione alto. Lo so. Infatti abbiamo fatto una bella parete piena di inutili bigliettini. Abbiamo diviso la merce in: compleanni, ricorrenze, nascite, matrimoni.
No, non ce l'ho il bigliettino per la laurea di tuo figlio. Regalagli una macchina, vedrai che non avrai bisogno di scrivergli: “Congratulazioni”. Come dici? Vorresti un bigliettino spiritoso per le nozze d'argento del tuo migliore amico? Va bene questo con lei spalmata su uno sdraio e lui che insegue una ventenne? Ti fa ridere?
A me fa pietà!
Letteralmente pietà.
Come dici? Non sono preparato sui bigliettini?
Aspetta vado a seguire un corso accelerato di bigliettinologia e torno.

martedì 28 giugno 2011

Il nirvana

Ok. Visto che ieri non avevo voglia di lavorare (e neanche oggi e, probabilmente, neanche domani) mi sono spostato le pareti di medicina, neuroscienze, biologia, scienza, astronomia, fisica, matematica, evoluzione, etologia e ambiente.
Oggi tocca a economia.
Nel bel mezzo del pomeriggio, vestito, come mi è successa forse una volta sola nella mia vita, di bianco, con le colleghe che mi prendevano per il culo chiamandomi “Osho” o “Santone” (ma anche Tiziano Terzani), arriva una gentile signorina che mi chiama dalla sezione di attualità e politica.
“Ciao, ce l'hai quel libro?”
E indica, con braccio e dito teso, non un libro preciso ma l'intera parete.
“Scusa, quale?”
“Quello!”
“Sì, ci sono tanti libri in quella parete mi dici il titolo?”
Lei si avvicina e prende il libro in mano.
“Questo.”
Ok.
Sottofondo da profondo rosso, tic nervoso all'occhio destro attivato, espressione contratta sul volto, sorriso pietrificato e voce acuta:
“Sì... scusa, non capisco cosa vuoi dire.”
“Voglio sapere se hai questo libro.”
“Sì... lo stai tenendo fra le mani... vuol dire che c'è.”
“Quindi è disponibile.”
“Sì.”
Lei lo rimette a posto.
“Ok, grazie.”
E se ne va.
A volte ho l'impressione che a questi li mandino dall'azienda per testare il nostro livello di sopportazione. Nirvana, arrivooooooooo!!!!!

lunedì 27 giugno 2011

Estate 2011, fuga dalla libreria!


Lo ammetto, non ho più voglia di lavorare.
È estate, fa caldo e non posso pensare di passare il mio tempo chiuso in una libreria. Vorrei piuttosto avere decine di libri da leggere in vacanza, al mare, sui monti, sperduto nella giungla.
Invece no, sono un pesce nel grande acquario librario, ci fosse l’acqua almeno mi farei una nuotata, ma no, ci sono solo libri e clienti di ogni tipo e genere.
Boccheggio, non respiro, datemi una cedrata.
L’estate è il periodo che corrisponde con l’inizio della scolastica, un vero e proprio incubo ad occhi aperti, il clima è talmente teso che c’è la moria di colleghi: collega filosofo, in ferie; collega cantante, in ferie, magazziniere, in ferie;  collega Totoro, in ferie, collega memoria di ferro, in ferie; io, dalla settimana prossima, in ferie; insomma una vera e propria fuga dalla libreria.
Del resto, come dicevo prima, è estate, riesco solo a immaginare ciabattine colorate da spiaggia, bermuda losangeliane, costumi anni trenta (per coprire la pancia che non è a prova costume), cappelli di paglia e poi passeggiate in bicicletta, serate all’aperto a guardare le stelle, piscina, amici e amiche…  insomma non ho più voglia di fare un emerito cazzo.
Per non parlare degli ormoni che in questo periodo sembrano la pallina del flipper, con tutti questi ragazzoni che mettono in mostra bicipiti, cosce e polpacci. Sembra di stare al supermercato nel reparto carne, ma che gli danno da mangiare a questi? Gli ormoni? Glieli sparano direttamente nel biberon?
Non ne posso più, davvero, sono esauritissimo. Che poi questi guardano, ammiccano, sorridono!
Sì dico a te che eri in treno questa mattina e mi facevi l’occhiolino ma ti pare? Sono fidanzato non mi basta un occhiolino, mi devo convincere, rapire. Non lo sai che dietro questo rude libraio c’è una Vivien Leigh che aspetta il suo Clark Gable? Be’ magari con le orecchie un po’ più piccole e senza quei ridicoli baffetti e un po’ più alto e muscoloso e praticamente molto diverso da Gable. Però il concetto è chiaro, no? Come faccio a pronunciare la fatidica frase: “Dopotutto domani è un altro giorno!” se ti limiti a farmi l’occhilino?
Prendimi! Colpiscimi con una clava! Baciami come nessun altro uomo mi ha mai baciato.
Del resto è così che mi ha conquistato il mio compagno. Capito? Quindi niente sorrisi e occhiolini o le cose si fanno per bene o non si fanno!
A.A.A.
Cercasi secondo principe azzurro (disposto a rimanere in panchina), poco principe e anche poco azzurro per favore, che mi faccia vivere un’esperienza alla Via col vento (possibilmente che duri meno della guerra di secessione) e che mi faccia dimenticare, anche per qualche minuto, di essere un libraio!

venerdì 24 giugno 2011

Un libraio (con la febbre) a Torino

Parto per Torino insieme alla mia editrice e penso che dovrebbero fare degli scompartimenti debambinizzati. Dietro di noi ci sono due fratellini, uno è, probabilmente, stato narcotizzato, l'altro invece prosegue per tutto il viaggio a lamentarsi, a fare i capricci, a urlare e a frignare con una costanza davvero invidiabile. La mia vicina di viaggio, che scende a Milano, si scaraventa fuori dal vagone frenando l'istinto omicida. Arriviamo a Torino, siamo ospiti da Piercarla che ha una gattina bellissima alla quale ha dovuto far tosare il pelo per evitare che vomiti di continuo. L'effetto è strano e secondo me la gatta se ne vergogna un po'. Ho la febbre alta e le placche in gola, prendo: Macladin RM, Immonumix, Salvigol, Tachipirina, Iodosan gola fair e Actigrip. Tutte a stomaco vuoto ovviamente (perché sono un libraio intelligente).
Ci accoglie Claudia che ci mostra dove alloggeremo e ci accompagna a mangiare qualcosa.
Nel pomeriggio tour febbricitante di Torino.
Luoghi visitati:
Via dove una volta ha camminato Luciana Tufani, ristorante dove una volta Luciana Tufani è stata a pranzo con Elvira Sellerio, sala cinematografica dove una volta Luciana Tufani ha visto un film ma non ricorda quale, pasticceria dove Luciana Tufani compra, quando viene a Torino, dei morbidi panini a suo dire molto buoni.
No, dai mi ha fatto vedere anche un sacco di altri posti carini. Non ho capito se erano importanti perché li aveva visitati lei o se perché avevano qualche valenza storica.
Crollo in stato comatoso alle 17, l'editrice mi sveglia alle 19.
Presentazione del libro alla libreria Legolibri (via Maria Vittoria 31) con Margherita Giacobino (che fa una presentazione davvero brillante) e Giorgio Ghibaudo (autore del libro Kiss Face) che va davvero molto bene e durante la quale mi lancio in un discorso spinosissimo sul femminismo e sull'incapacità del maschio di mettersi in discussione e di crescere. Ho visto molte espressioni perplesse, il che conferma la mia tesi. A seguire Crepes e bibitone analcolico in un pub con parte dei partecipanti alla presentazione. Il giorno dopo stato comatoso assoluto e febbre a 39. Viaggio di ritorno con un gattone buonissimo che però, a un certo punto, ha fatto la cacca mettendo in evidenza come ci siano persone incapaci di tollerare qualsiasi cosa (vicino di treno che ha iniziato un sermone sull'inciviltà. Il gatto era nel suo trasportino e la signora lo ha cambiato immediatamente).
Rientro a Imola alle 22 poi, di nuovo, il coma.

martedì 21 giugno 2011

Un libraio a Roma

Gita a Roma di due giorni per presentare il libro alla festa di SEL.
Sulla banchina, in stazione a Bologna, io e il mio compagno ascoltiamo l'incessante chiacchiericcio di due signore bolognesi, che sembrano appena uscite da un film di serie B degli anni 80, e ci auguriamo che i loro posti siano moooooolto lontani dai nostri.
Invece ci sono praticamente sedute addosso. Dieci minuti per decidere come sistemare i bagagli sino a quando il mio compagno non gli fa notare che il portabagagli sopra le loro teste sono più stretti dei loro bagagli e le invita a metterli negli spazi fra i sedili. Altri dieci minuti per infilarglieli. Arriva una coppia, anche loro seduti accanto a noi, e ricomincia il balletto dei bagagli. Così, mentre si forma una fila di persone che si buttano le une sulle altre in stile football per poter passare, le due bolognesi da film di serie B si scambiano ad alta voce commenti sulle fotografie che hanno messo sui rispettivi cellulari e la nuova arrivata continua dire al compagno: “Sono proprio comodi questi treni, eh Paolo? Non ci stanno neanche i bagagli, eh Paolo! Socmel, come sono comodi, eh Paolo?”
Sono arrivato a 52 socmel prima di decidere di mettere le cuffiette con la musica.
Dio benedica l'Ipod.
Roma è bellissima.
Appena arrivati ci facciamo intortare da un tizio alla macchinetta che sa perfettamente come funzionano e ci fotte due euro. Arriviamo al B&B (Second floor, se vi capita di pernottare a Roma tenetelo in considerazione), carinissimo, nella gay street che poi non è proprio una street è più un angolo, diciamocelo. Però merita anche solo per lo scorcio meraviglioso che si ha del Colosseo.
Decido che devo visitare tutta Roma in un giorno solo: Colosseo (ma c'è una fila pazzesca e lo vediamo solo da fuori), Fori Imperiali ( ma c'è una fila pazzesca, lo visitiamo il giorno dopo), Altare della patria, Piazza di Spagna (c'è un evento ci fanno sgomberare), Fontana di Trevi (c'è una fila pazzesca e i vigili non fanno altro che soffiare aria nei fischietti).
Insomma ovunque tu vada c'è la fila.
All'altare della patria assistiamo al cambio di guardia davanti alla tomba del milite ignoto. Mi chiedo quanto spendono di cherosene o gas per tenere accese ste due fiaccole, il mio compagno lo sa, ovviamente, lui sa sempre tutto, ma ho già smesso di ascoltarlo da quando siamo usciti dal B&B. Mi aspetto che i militari, giunti marciando davanti alla tomba, al cambio della guardia facciano qualche passo sulle note di Alejandro di Lady Gaga, invece niente e rimango un po' deluso. Nemmeno un bacetto sulle labbra si scambiano. Forse SPQR non significava Sono Proci Questi Romani.
Andiamo a vedere la mostra di Tamara de Lempicka e studiamo un modo per fregarci un quadro, tanto appartengono quasi tutti a Jack Nicholson, che, ci scommetto, li ha presi solo per far credere agli altri che è una persona colta. Ma per favore, Jack, non ci crede nessuno.
Comunque la mostra mi piace e sulle terrazze del Vittoriano vengo sopraffatto dalla bellezza di Roma, soffro della sindrome di Stendhal, sembro Homer Simpson quando pensa alle ciambelle, comincio a fare versi strani e respiro velocemente, il mio compagno dice di conoscere la cura, figuriamoci se non la conosceva, mi passa quando vedo una limousine e due sposi che si fanno fare un servizio fotografico che neanche Kate e Williams se lo sono potuti permettere.
Passo veloce: “No photo, no pictures please!” dico coprendomi il viso, la sposa mi guarda le urlo: “Tesoro adoro il tuo vestito!” ma è cinese e non mi capisce.
Il mio compagno annaspa e io non sono più un essere umano, ho i piedi lunghi 182 cm a forza di camminare, sono diventato un X men.
Alla fontana di trevi prendiamo un gelato minuscolo e una granita e spendiamo 8 cazzi di euri, l'acqua in bottiglietta costa 2 euri, un panino 8.
Entriamo in una libreria, chiedo un titolo, il libraio lo digita male per tre volte di seguito e, senza neppure guardarmi in faccia, mi dice che non esiste. Non ho il coraggio di dirgli che il libro è sesto nelle classifiche di vendita.
Mangiamo un panino seduti su un marciapiedi, c'è gente ovunque, Roma è bellissima ma tutte le persone con cui parlo se ne vogliono andare, il mio compagno compra un biglietto alla festa di SEL e anche Henry Olsen si fa convincere. Rivedo Saverio e conosco il suo compagno e Silvia e Paola e Francesco e Andrea e Serena e sua figlia e Mauro e il suo compagno e tante altre persone di cui non ricordo il nome.
La presentazione va strabene, mangiamo qualcosa con Paola alla festa, parliamo del più e del meno e ci trasciniamo alla gay street. C'è un sacco di gente: gay, lesbiche, trans, drag queen, etero, fag hag, bisex insomma il popolo GLBT e friends è uguale in tutto il mondo. Solo che qui dicono “Aò!”
Porto a dormire il mio compagno alle due del mattino, io sono ancora troppo carico e faccio ricerche in internet.
Il giorno dopo facciamo altre file, sgrido un ragazzino spagnolo che ha buttato a terra prima una bottiglietta, poi una cicca, poi un pezzo di carta e infine un pacchetto vuoto di biscotti.
Il mio compagno mi guarda con il suo solito sguardo da: “Ma te fai i cazzi tua?” ma io lo ignoro. Vedo tantissima gente: spagnoli, francesi, americani, tedeschi, inglesi e mi dico che, dopotutto, la maleducazione non è solo nei geni italiani. Gli unici educati sono i giapponesi: in fila, composti, in silenzio, sorridenti, fanno inchini continuamente. Scopro che sono un razzista e mi stanno sulle palle gli spagnoli. Hanno una cadenza impossibile da udire, sono maleducati, passano davanti alle file e, secondo me, si lavano pure poco. Sti puzzoni.
I fori imperiali mi mandano completamente fuori di testa e, mentre il mio compagno mi spiega come si costruivano le case ai tempi dei romani (che figuriamoci se lui non lo sa come si costruivano), io mi immagino questo posto meraviglioso e imponente con tutti sti romani in gonnella che si rincorrono ballando Born This Way.
Rinunciamo al Colosseo anche se lo abbiamo pagato (troppa fila) mangio un primo terribile al Binario 4 in gay street mail mio compagno dice che la sua pasta era buona quindi magari sono io che sono difficile. Beviamo un caffé al locale storico della via, il Coming Out, caffé ottimo ma li dentro se la tirano tutti, anche chi ci lavora, prendiamo i bagagli e torniamo in stazione.
Ciao Roma!

Frasi che ho sentito in giro per Roma:
“Namo belli! Fateve fà na foto coi Centurioni!”
“Embé? C'hai ordinato er pranzo, sì?”
Una signora veneta stupita a un signore del posto:
“Com'è che si chiamano? Castelli romani?”
“A' Signò! Semo a Roma se stavamo a Venezia se chiamavano Castelli veneziani!”
Una ragazza in gay street:
“Viè bella, ce famo na vasca a gay street!”
Tesoro più che una vasca... una doccia!

venerdì 17 giugno 2011

Non credo alle superstizioni.

VENERDÌ 17

Bettina tacchina con il virus intestinale.
È crollato un pezzo di soffitto in libreria.
Il condizionatore fa rumori tipo: “bombe a Baghdad”.
Pinguini travestiti da operai che si aggirano per la libreria. Li trovi stesi a pancia all'aria.
Ok il condizionatore è partito per spiagge affollate.
La collega psicologa ha perso il badge.
La collega sergente istruttrice “non respira”.
Alle ore 15 riunione generale.
Il nuovo arrivato mi ha fatto notare che quando ho detto: “Poi stasera quando ce ne andiamo...”, ha avuto un crollo nervoso (rimanere otto ore in libreria????? Della serie chi ben comincia...).
I capi hanno deciso che non si può scrivere a settore la parola QUEER, bisogna scrivere “Consigli della libreria”. Ho scritto una lettera ai capi per contestare questa decisione. Aspetto lettera dei capi che contesteranno la mia lettera di contestazione e così via all'infinito.
Una ragazzina si è avvicinata e mi ha chiesto: “Una della mia età dove deve guardare?”
Tesoro per quel che mi riguarda direi: dall'altra parte!
Mi aspetto che da un momento all'altro spunti fuori Jason Voorhees con un machete in mano.

giovedì 16 giugno 2011

Altri tempi

Si avvicinano due ragazze.
“Buongiorno, vorremmo il libro Angeli e Demoni di Dan Brown. Ce l'hanno dato come lettura estiva a scuola.”
“Vi hanno dato Brown come lettura estiva?”
Le ragazze si guardano perplesse
“Sì... perché?”
“Ma... ai miei tempi davano classici come Verga o Dostoevskij...”
Una delle due stupita e con voce bassa.
“Allora deve essere davvero molto vecchio.”
Attenzione è in atto il programma di eliminazione ragazzini.... avete dieci secondi per abbandonare la libreria... nove... otto... sette...

mercoledì 15 giugno 2011

Tutta colpa di Pisapia

Uscito per i tipi di Aliberti un istant book (se chiama così!) dal titolo Tutta colpa di Pisapia che raccoglie alcune delle migliaia di frasi simpatiche che hanno letteralmente invaso il web durante la campagna delle elezioni comunali di Milano.
Ancora una volta il "popolo" ( e non solo del web) si è dimostrato più avanti dei "regnanti".
Il libro costa 5 euro. Da tenere a portata di mano per i momenti di sconforto.

martedì 14 giugno 2011

Maturità letterarie

No, dai, non me la prendo assolutamente per la tua recensione negativa!
No, figurati, anzi, mi fa un sacco piacere, davvero, sapere che c'è uno spirito critico in grado di demolire la mia opera così spietatamente.
No, però è positivo, dai, sul serio, per esempio scoprire che i miei personaggi sono venuti fuori l'esatto contrario di quello che avrei voluto. Secondo te, eh? E che hai compreso anche meglio di me il senso profondo di quello che volevo dire. Be' insomma, non è che ci sei riuscito sino in fondo, eh? Anzi diciamo che non ci sei riuscito per niente. Ma sei sicuro di aver letto il mio libro?
No, no, dai, era così tanto per chiedere. Ma figurati, no, non me la sono presa per niente ti ho detto!
Ti sembro forse alterato? Ti sembro scocciato?
E poi diciamocelo, da un grande autore come te mi aspettavo un rigore letterario di questo genere.
Come dici? Non hai ancora pubblicato niente? Eh, va be' dai, lo sai come sono queste case editrici così esigenti, sono sicuro che con il tuo talento, un talento evidente dalla critica mossa al mio libro, prima o poi riuscirai a pubblicare un vero e proprio capolavoro.
Comunque, così, tanto per dire, non è che sono tanto d'accordo con il punto uno e il punto tre che hai evidenziato nella tua recensione. Che poi, dai che te lo posso dire, non è che sembra proprio una recensione, eh? Più che altro sembra un temino di un bimbo di quarta elementare, cioè, mia nipote che ha cinque anni scrive meglio. In ogni caso trovo un po' scontati il punto uno e il punto tre. Anche il due a dire il vero. Per non parlare dei punti quattro, cinque, sei, sette, otto, nove, dieci. Un vero disastro. Come dici? Dopotutto la tua è solo una recensione che non vale niente? Ah, be', se lo dici tu che l'hai scritta.... chi sono io per darti torto?
Sì, no, dai sono una persona matura e poi quando si scrive un libro occorre mettere in conto anche le critiche negative, no? Guarda, sul serio, la tua critica è fra le più costruttive che abbia mai letto, sono certo mi aiuterà a crescere professionalmente.
Tuttavia, caro amico, scorgo solo ora sul tuo profilo facebook che sei un carnivoro accanito e questa cosa, credimi, va contro ogni mio singolo valore etico. No, dai non è per la recensione, così mi offendi! È per i valori morali, capisci? Si un po' come il mio personaggio principale, quello che tu ha definito come un “insopportabile bacchettone e moralista”. Non te la prendere se ti cancello dalle amicizie, eh? Sul serio, ti assicuro che non è per quello che hai scritto. È per quello che mangi... capisci?

Il senso della vita (per negati)

“Buongiorno vorrei un libro per bambini.”
“Deve andare nell'ultima sala infondo, sulla destra trova tutto il settore per ragazzi.”
“Sì, vorrei qualcosa di molto colorato, una storia piena di immagini ma anche molto profonda, che possa insegnare qualcosa, tipo l'amore per la natura o il senso della vita. Capisce? Qualcosa che possa incollare il bambino alla pagina.”
“Vediamo cosa posso avere... l'età del bimbo? Così, giusto per farmi un'idea.”
“Tre mesi.”
Tre mesi? Ma che nun te sembra un po' prestino? Ancora non mangia cibi solidi e già vuoi spiegarli il senso della vita?

lunedì 13 giugno 2011

Libraio blasfemo

La cliente, seria:
“Mi scusi ma come mai ci sono tanti libri contro la chiesa?”
Io con un ghigno e un tono ironico:
“Ma... non so, guardi... proprio non me lo so spiegare!”

Il cliente:
“Cerco il libro di Paolo Curtaz.”
Io:
“Perché restare cristiani... ma anche no?”
Lui:
“Credo si chiami solo Perché restare cristiani.”
Io (sottovoce):
“Ma anche no.”


Il cliente:
“Sto cercando il libro: Era santo, era uomo.”
Io:
“Secondo me era anche qualcos altro...”
Cliente:
“Come scusi?”
Io:
“Glielo porto subito!”

sabato 11 giugno 2011

Europride in libreria

Visto che per un milione di motivi, comprese le cattive congiunzioni astrali, non riuscirò ad andare a Roma all'Europride, oggi, giornata dedicata all'orgoglio GLBT, pretendo:
  1. Che in libreria venga trasmessa solo musica di Madonna, Lady Gaga, Britney Spears e cantanti di scarso valore varie ed eventuali che piacciono tanto a noi gay;
  2. Che tutte le colleghe e i colleghi si vestano da Drag Queen;
  3. Che tutti i clienti sfilino per la libreria con la bandiera rainbow;
  4. Che vengano trasmessi, in filodiffusione, tutti gli interventi politici e sociali che mi perderò in questa giornata;
  5. Che un gruppo di meravigliosi ragazzi gay sfilino a petto nudo e ballino sui banchi delle proposte di saggistica;
  6. Un'immagine di Giovanardi, Buttiglione, Mussolini, Binetti e altri sepolcri imbiancati con cui fare il tiro a segno con delle torte;
  7. Che sfili il trenino delle famiglie arcobaleno con i bimbi e i loro papà e le loro mamme, allegre e allegri, festanti e gioiosi/e. Perché tutte le famiglie meritano uguale rispetto e pari opportunità;
  8. Una parrucca, per l'amor del cielo, datemi una parrucca! Che poi al Pride sfiliamo come ci pare, uomini e donne, bisex e trans, etero e omo. Come ci pare, alla faccia dei bacchettoni e di FN;
  9. Che i clienti, in questa giornata, comprino solo libri a tematica GLBT. Anche se vi servono libri scolastici, tornate lunedì, oggi solo libri a tematica QUEER;
  10. Che Lady Gaga venga a cantare Born this Way perché il Pride è ogni giorno e in ogni luogo!
    Però io voglio andarci all'Europride oggi!!!! Uffa, è un'ingiustizia però...

venerdì 10 giugno 2011

Aiuto

Oggì è ufficilamente cominciato il periodo della scolastica. La libreria è piena di genitori esasperati e bambini che urlano, spostano, toccano qualsiasi cosa e usano continuamente parole come: "culo", "merda", "cazzo".
Non sono dei bambini, sono delle locuste scurrili e distruttive!
Aiuto!!!! Mi toccherà dividere le acque come Mosè per uscire vivo da qui!

giovedì 9 giugno 2011

Il punto G dell'uomo

Per Nottetempo è uscito un testo estremamente interessante di Franco La Cecla, Il punto G dell'uomo. Una bella analisi sulla sessualità maschile e sul modo di vivere il sesso dell'uomo. Non fatevi trarre in inganno dal titolo è un saggio pieno di ottime riflessioni.
Non ha di certo bisogno di farsi fare pubblicità da me ma vi consiglio vivamente Michela Murgia, Ave Mary, Einaudi. Non aggiungo altro se non che merita davvero.

Braccialettò amica! A soli 99 euri!

Da oggi, presso i nostri punti vendita, potrete trovare uno strumento essenziale per la lettura, un oggetto di cui, ne sono certo, non potrete più fare a meno.
No care amiche e cari amici, non sto parlando dei libri, no, neppure delle mini luci da letto, quelle che ti appiccichi sulla fronte e usi per leggere mentre il tuo compagno ti russa a fianco.
Non è un lettore e book, non è una rivista.
È un braccialetto anti zanzare!
Ma come che cosa c'entra il braccialetto anti zanzare con i libri?
Immaginatevi alla ricerca di un po' di refrigerio sul pedalò a Rimini o Riccione, a largo per vedere da lontano gli ombrelloni-oni-oni, con i vostri figli che fanno i tuffi cercando un angolo di mare senza alghe, mucillagini varie e/o derivati da petrolio. Siete lì, con il vostro libro di Raffaele Morelli che sta cercando di spiegarvi perché non vi siete suicidati dieci anni fa, quando avete capito che la vostra vista sarebbe stata un inferno di code in autostrada, colleghi isterici, capi marpioni e clienti con l'alitosi, quando, nel bel mezzo di questa interessante lettura, arriva lei, la zanzara killer, la tigre di Marina di Ravenna, che punta i vostri polpacci e vi ronza nelle orecchie. Vorrete mica rovinarvi la lettura e la vacanza per una succhiasangue estiva, vero?
E allora che cosa state aspettando?
In morbido silicone, anallergico, in tanti simpatici colori con la fragranza Citronel N° 5.
Forza! Correte in libreria ad acquistare il vostro braccialetto anti zanzare!
Presto disponibile anche la palettina scaccia mosche!

martedì 7 giugno 2011

Non si sa mai...

Si avvicina un cliente con due testi della Bompiani tascabile, su uno c'è il bollino -25 sull'altro no.
“Come mai su uno c'è lo sconto e sull'altro no?”
“Lo sconto c'è su entrambi, signore.”
“E come mai su uno c'è il bollino e sull'altro no.”
“Non li mettiamo su tutti i libri, signore, li mettiamo solo su quelli in piletta o esposti di faccia. Comunque abbiamo disseminato in tutta la libreria cartelli per la promozione Bur e Bompiani.”
“Quindi lo sconto c'è anche su questo.”
“Sì, signore.”
“Però non c'è il bollino.”
“Guardi in cassa conoscono tutte le promozioni, non si preoccupi.”
“Sì, però non c'è il bollino.”
“Le sto dicendo che in cassa sanno della promozione.”
“Eh ma non si sa mai...”
Freno l'istinto di appiccicargli il bollino -25 sulla fronte e gliene attacco uno sul libro, poi lo guardo come a dire: “Contento?” ma lui non si muove.
“Posso aiutarla in qualche altro modo?”
“Potrebbe avvisare la signorina in cassa? Sa non si sa mai...”
Ma che ho fatto di male nella mia vita precedente per meritarmi questo?

La Mission!

La parola del giorno è "Mission".
Da qualche settimana mi sento ripetere: "La nostra mission...", "Dobbiamo raggiungere la mission...", "La mission principale è..."
Certo in inglese è più cool!
Ma che è, poi, sta mission? La mia è arrivare, sano di mente, a fine giornata!

lunedì 6 giugno 2011

Le stelle sono tante, milioni di milioni...

“Buongiorno volevo l'ultimo libro di Margherita Hack.”
“Nel 2011 è uscita la ristampa di Libera scienza in libero stato. Poi c'è un altro saggio che si chiama Storia dell'astronomia, che era già uscito circa dieci anni fa e che è stato ripubblicato aggiornato. Mette in relazione l'amore per l'astronomia di Leopardi con le scoperte e le ricerche della Hack. Mentre l'ultimo in assoluto in ordine di tempo direi che è Il mio infinito.”
“Fammi vedere l'ultimo.”
Consegno il libro alla cliente che lo sfoglia e poi con aria un po' scocciata si avvicina.
“Guarda dev'essere un altro, non è questo.”
“Venga pure al settore di astronomia le faccio vedere tutto quello che ho della Hack.”
La accompagno a settore e le illustro tutti i libri che ho della Hack.
“No, non ci siamo. Non è questa la materia, io cerco quello che la Hack ha scritto sui segni zodiacali con le previsioni per il 2011”
Ah, ma me lo poteva dire prima! Lei cerca l'altra Margherita Hack, non l'astrofisica, cerca l'astrologa. So che fra una ricerca e l'altra legge anche i fondi di caffè.

venerdì 3 giugno 2011

Musica

Ringrazio la collega psicologa per la scelta musicale della mattina. Dopo una notte brava, con le occhiaie nere e la faccia che mi sta cadendo a pezzi, l'umore nero dell'ubriaco del giorno dopo, l'alito cattivo, un principio di escherichia coli (sarà stato il cetriolo?) e il mio affezionato tic sotto l'occhio destro, mi devo pure subire canzoncine spagnoleggianti e da siesta sulla Plaja.
Grazie collega psicologa, GRAZIE!
Fra un po' mi metto a sculettare come Ricky Martin in She Bangs (avete notato che prima del coming out sculettava di più?)

giovedì 2 giugno 2011

Oh! Sì fa come dico io!

AL TELEFONO

Io: “Libreria...., buongiorno sono Marino.”
Cliente: “Buongiorno mi dovete comprare dei libri di scuola.”
Io: “Be' prima li devi portare per la valutazione”
Cliente: “Che vuol dire per la valutazione? Me li dovete comprare.”
Io: “Guarda funziona che tu porti i libri, noi vediamo quello che può servirci e poi ti facciamo un'offerta in denaro.”
Cliente: “No, no, li comprate.”
Io: “Certo li compriamo se ci servono. Tu portali poi vediamo.”
Cliente: “Ma sono nuovi non li ho neanche aperti.”
Io: “Non ho dubbi, guarda, ma li dobbiamo vedere prima di acquistarli. Magari ne abbiamo tanti e non ci servono. Li dobbiamo prima valutare.”
Cliente: “Ancora con sto valutare.... sono nuovi, li comprate e basta!”
Forse mamma e papà ti hanno fatto mancare il loro affetto quando eri bambino?
(citazione da Full Metal Jacket)

mercoledì 1 giugno 2011

Il Saggiatore 2. La rivincita.

Ne avevo già parlato. Ora è uscito, grazie all'intelligenza e alla sensibilità del gruppo Saggiatore, il libro di Martha Nussbaum Disgusto e umanità, un saggio che solo una donna, per intelligenza, capacità di cogliere i particolari e sensibilità, poteva scrivere. Un testo intelligente e riflessivo sulle forme di diversità, sui diritti, sulle paure, su una società che riscopre l'umanità.
Altro testo bellissimo, sempre a tematica GLBT, arrivato fresco, fresco oggi e sempre da Il Saggiatore: Matteo M. Winkler e Gabriele Strazio L'abominevole diritto. Gay e lesbiche, giudici e legislatori. Prefazione di Stefano Rodotà. Uno sguardo intelligente e profondo sulla mancanza di diritti delle persone GLBT, ancora oggi, 2011, in Italia. Complimenti anche per la copertina, davvero bellissima.
Non mi resta che augurarvi buone letture e chiedere al Saggiatore una percentuale per la pubblicità!