martedì 28 giugno 2011

Il nirvana

Ok. Visto che ieri non avevo voglia di lavorare (e neanche oggi e, probabilmente, neanche domani) mi sono spostato le pareti di medicina, neuroscienze, biologia, scienza, astronomia, fisica, matematica, evoluzione, etologia e ambiente.
Oggi tocca a economia.
Nel bel mezzo del pomeriggio, vestito, come mi è successa forse una volta sola nella mia vita, di bianco, con le colleghe che mi prendevano per il culo chiamandomi “Osho” o “Santone” (ma anche Tiziano Terzani), arriva una gentile signorina che mi chiama dalla sezione di attualità e politica.
“Ciao, ce l'hai quel libro?”
E indica, con braccio e dito teso, non un libro preciso ma l'intera parete.
“Scusa, quale?”
“Quello!”
“Sì, ci sono tanti libri in quella parete mi dici il titolo?”
Lei si avvicina e prende il libro in mano.
“Questo.”
Ok.
Sottofondo da profondo rosso, tic nervoso all'occhio destro attivato, espressione contratta sul volto, sorriso pietrificato e voce acuta:
“Sì... scusa, non capisco cosa vuoi dire.”
“Voglio sapere se hai questo libro.”
“Sì... lo stai tenendo fra le mani... vuol dire che c'è.”
“Quindi è disponibile.”
“Sì.”
Lei lo rimette a posto.
“Ok, grazie.”
E se ne va.
A volte ho l'impressione che a questi li mandino dall'azienda per testare il nostro livello di sopportazione. Nirvana, arrivooooooooo!!!!!

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