Ok. Visto che ieri non avevo voglia di lavorare (e neanche oggi e, probabilmente, neanche domani) mi sono spostato le pareti di medicina, neuroscienze, biologia, scienza, astronomia, fisica, matematica, evoluzione, etologia e ambiente.
Oggi tocca a economia.
Nel bel mezzo del pomeriggio, vestito, come mi è successa forse una volta sola nella mia vita, di bianco, con le colleghe che mi prendevano per il culo chiamandomi “Osho” o “Santone” (ma anche Tiziano Terzani), arriva una gentile signorina che mi chiama dalla sezione di attualità e politica.
“Ciao, ce l'hai quel libro?”
E indica, con braccio e dito teso, non un libro preciso ma l'intera parete.
“Scusa, quale?”
“Quello!”
“Sì, ci sono tanti libri in quella parete mi dici il titolo?”
Lei si avvicina e prende il libro in mano.
“Questo.”
Ok.
Sottofondo da profondo rosso, tic nervoso all'occhio destro attivato, espressione contratta sul volto, sorriso pietrificato e voce acuta:
“Sì... scusa, non capisco cosa vuoi dire.”
“Voglio sapere se hai questo libro.”
“Sì... lo stai tenendo fra le mani... vuol dire che c'è.”
“Quindi è disponibile.”
“Sì.”
Lei lo rimette a posto.
“Ok, grazie.”
E se ne va.
A volte ho l'impressione che a questi li mandino dall'azienda per testare il nostro livello di sopportazione. Nirvana, arrivooooooooo!!!!!
Era il cliente misterioso!
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