sabato 30 luglio 2011

Il libro più atteso...

Giovedì scorso è venuto un rappresentante a fare una cedola libri (una delle poche che ancora mi fanno fare visto che ormai è tutto centralizzato) e, mentre mi illustrava i vari “prodotti” mi imbatto in un romanzo di un esordiente edito da una casa editrice con dieci titoli in catalogo che, fra le altre cose, non avevo mai sentito prima. Sotto il romanzo capeggiava la scritta: IL LIBRO PIÙ ATTESO DELL'ANNO!
No, scusate, ma atteso da chi? Dalla mamma e dal papà del giovane scrittore?
Non è per sminuire nessuno, pure io ho pubblicato per una piccola casa editrice e so cosa significhi farsi conoscere in un mare di libri EVENTO DELL'ANNO se non del SECOLO ma quelli del marketing delle case editrici credono davvero che basti scrivere una frasetta del genere per convincere i lettori ad acquistare il romanzo?
A me viene l'orticaria quando leggo le fascette sui libri: SECONDA RISTAMPA!
Ti credo se ne hai fatte duecento copie alla prima edizione è logico che poi, se un pochino ha venduto, devi fare la seconda ristampa ma non me la spacciare come se il libro avesse venduto milioni di copie per favore.
Oppure leggi frasi del genere: UN CAPOLAVORO INDISCUSSO! E chi lo ha deciso, scusate, che è un capolavoro indiscusso?
È una tecnica adottata da molte case editrici ormai, soprattutto quelle che io chiamo: case editrici di trincea, quelle cioè che non hanno una linea editoriale precisa e che pubblicano di tutto spacciando ogni cosa come LIBRO PIÙ ATTESO o scrivendo VINCITORE DEL PREMIO GIGINO IL FABBRO, bruciando autori anche promettenti per passare al prossimo enfant prodige della letteratura.
Un'altra frase che leggerete spesso è: IL CASO EDITORIALE DELL'ANNO.
Ma se è uscito da due giorni! Ma che caso editoriale vuoi che sia? Siamo così pecore da credere che, semplicemente perché scrivono che è un libro atteso o un capolavoro, noi lo acquisteremo senza se e senza ma?
Per non parlare delle “apparizioni” su quotidiani o riviste.
Sappiate che con i soldi si compra tutto: vetrine, recensioni, pagine di giornali.
Sono tutti nuovi Umberto Eco, Kerouac o Virginia Woolf.
Siamo davvero un popolo di santi, poeti e navigatori!
Anche se, con quel che costano i traghetti, ormai non naviga più nessuno.

2 commenti:

  1. A quelli della Garzanti gli stanno fischiando le orecchie :)

    RispondiElimina
  2. Errori di stampa, carissimo, è che ci hanno messo una "N" in più!

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.