“Ah, ti ricordi di quel tipo che frequentavo prima delle vacanze? Gianluca? Si dai, quello che ho conosciuto al pub alla festa di Elisa. Sì, lui. Be', insomma, ci siamo visti un paio di volte, siamo andati a mangiare qualcosa insieme e al cinema e lui, mentre ero in vacanza con 40°, mi manda un messaggio che dice: “Scusa, credo che non siamo fatti l'uno per l'altra”. Ti rendi conto? Non ha avuto neppure il coraggio di dirmelo in faccia questo codardo. Non si illudono le persone in questo modo, e poi mi ha rovinato la vacanza. Poteva almeno aspettare che fossi tornata a casa. Certo se fossi andata a Sitges l'avrei presa diversamente ma visto che ero a Milano Marittima... capirai l'effetto che mi ha fatto sta cosa. Depressa, guarda, DE-PRE-SSA! Possibile che non me ne vada bene una? E stasera che fai? Festa? Quale festa?”
Silenzio assoluto per qualche istante, mi volto a guardare se è ancora viva. Nutro una certa speranza che abbia finito di parlare al telefono anche perché sono stufo di sentire i fatti suoi. Invece è ferma, immobile, paonazza in volto con gli occhi spalancati. Mi volto di nuovo a guardare il computer, sudo freddo.
“Che cosa ha fatto quella strega?”
Sbotta lei quasi urlando.
“La sua festa di compleanno? Ma è una vera stronza! Una STRONZA! No, non mi ha invitata. Ma che stronza, guarda! Se le sto sul culo poteva anche dirmelo prima! E chi ci sarà alla festa? Ah, ah... ah, ah.... ah ah.... praticamente tutta la nostra facoltà! Bene adesso anche questa mi doveva capitare, così stasera sarò sola perché tutti voi sarete alla festa di quella stronza! Eh ma non la passa liscia, eh? Adesso la chiamo e gliene dico quattro. Vedrai... come venire lo stesso alla festa? Ti pare che mi imbosco a una festa? Per chi mi hai presa? Comunque questa me la lego al dito...”
TO BE CONTINUED
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