Come qualcuno/a di voi saprà dal 1 settembre è entrata in vigore la legge degli sconti sui libri. La nuova normativa prevede che non ci siano sconti superiori al 15% o, al massimo, al 25% per le campagne che durano meno (e mai a dicembre) di un mese. So che può sembrare una legge ingiusta per il consumatore ma, da un punto di vista professionale, sono felice che sia passata. Per alcuni importanti motivi. Il primo è che, ormai, la libreria era diventata una giungla di sconti. Partivano cinque o sei campagne sconto al 30% contemporaneamente obbligando noi librai a dare spazio solo ai gruppi che potevano permettersi tali sconti. Ciò, naturalmente, andava a discapito delle piccole realtà editoriali, che già faticano a trovare spazi in libreria, figuriamoci con gli sconti aggressivi dei grandi gruppi. Può sembrare ingiusto, soprattutto in un periodo di crisi, regolare gli sconti ma la situazione era diventata insostenibile. Un altro punto a favore della legge è che ormai non riuscivo più a rendere nulla delle case editrici che facevano continui sconti. E, visto che arrivano libri di continuo e che lo spazio in libreria di certo non si crea da solo, anche in questo caso, ero costretto a rendere gruppi “minori” a discapito, non dico della qualità (o non solo almeno), ma dello spazio a disposizione dei “piccoli”.
Per non parlare del tempo che ogni volta dobbiamo dedicare a fare gli spazi, a mettere i cartelli, a bollinare i libri ecc...
Quindi immaginate la libreria ieri mattina: un centinaio di persone in attesa di poter prenotare i libri di scuola, io che devo togliere i bollini sconto da almeno sei campagne promozionali finite, le novità messaggerie da sistemare, le vetrine da rifare e tre rese in corso.
Un delirio.
Sto togliendo bollini alla velocità della luce, rischiando, fra le altre cose, di spezzarmi un'unghia (i maledetti bollini si insinuano sotto le unghie e tagliano la pelle, accidenti a loro) e mi arriva, alle spalle, un signore alto e magro.
“Scusi?!”
Mi volto.
“Prego, mi dica.”
“C'è lo sconto su questo libro?”
“No, mi spiace lo sconto è finito ieri (cioè mercoledì 31 agosto)
Lui alza il libro e mi indica il bollino – 30% che c'è sopra.
“Ma qui c'è il bollino con lo sconto.”
“Sì, signore...” gli mostro le mani piene di bollini sconto che sto togliendo “... come vede sto togliendo in questo momento la segnaletica.”
“Sì, ho capito, ma su questo libro il bollino c'è ancora. Io l'ho visto quindi voglio lo sconto.”
Mi avvicino a mo di pistolero durante un duello.
“Guardi anche sul bollino c'è scritto valido sino al 31 agosto...”
“Sì ma è scritto in piccolo e comunque non dice sino al 31 agosto 2011... potrebbe anche essere 2012.”
“O magari il 2020!”
Gli rispondo sorridendo.
“Comunque qui c'è lo sconto, se non lo ha tolto sono affari suoi. Lo dirò alla cassiera.”
E se ne va.
Bene sembra che alle 9,30 del mattino ci sia già qualcuno di pessimo umore (e non sono io in questo caso).
E come direbbe la Tatangelo: “Posso dì na' cosa? Ma vaff......!”