sabato 3 settembre 2011

Piccole vendette quotidiane


Un ragazzo, avrà sui sedici anni, mi mette in mano un bigliettino:
“Mi serve questo libro!”
Niente “Buongiorno”, niente “Scusi, posso chiedere?”, né alcuna altra formula di cortesia.
Il titolo che sta cercando è un classico.
“Devi andare al....”
Lui mi strappa il foglietto di mano.
“Sì, sì!”
Mi dice in modo scortese e si avvia al settore scolastico, lo vedo prendere il biglietto e mettersi in fila sbuffando.
Certo potrei raggiungerlo e dirgli che, in realtà, il libro che sta cercando non si trova nel settore scuola, che sta facendo la fila per niente perché, se mi avesse fatto finire di parlare, gli avrei spiegato che deve salire al piano terra, dove c'è il settore dei classici, e chiedere alla collega in cassa.
Sì, è vero, potrei risparmiargli, ad occhio, direi, circa un ora e mezza di fila.
Potrei... ma ho un sacco di cose da fare quindi credo proprio che non lo farò.
Prima regola: mai interrompere un libraio!

4 commenti:

  1. Vista la buona creanza del personaggio in questione, hai fatto bene a lasciarlo dov'era, fosse stato per me stava in coda fino all'ora di chiusura! Così si fa! ;-)

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  2. ihihihi cattivissimo ^^ hai fatto bene, così imparano un po' d'educazione, 'sti giovinastri!! :P

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  3. Bravo! Se lo meritava! Ma poi non è tornato da te a dirtene quattro?
    Maleducato e cagasotto direi! :-)

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  4. Hai fatto bene! Ma figurati se i cafonazzi adolescenti devono permettersi di comportarsi così!
    Un applauso a te!

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