venerdì 28 ottobre 2011

The Dome (ma chi me lo ha fatto fare?)

Ricordate The Simpson il film? Quella cupola di vetro che viene posta sulla città di Springfield in quanto città più inquinata d'America? È un po' quello che accade nel libro The Dome di Stephen king (Sperling & Kupfer, 1046 p.p. 23,90 € ). Già l'idea, se non fosse stata partorita dalla mente dello scrittore che viene celebrato, a livello mondiale, come maestro dell'horror, farebbe ridere i polli. Invece, all'interno del libro, viene sviluppata e presa, addirittura, sul serio. In questo libro ci sono tutti gli ingredienti che hanno reso celebre King: presenze oscure, il lato malvagio del genere umano che esce al momento adatto, eroi ed eroine di provincia che, spesso, si sacrificano per il bene comune, un po' di sesso appena accennato, qualche idea politica spalmata come burro sulle incredibilmente piatte pagine di questo testo. Lo dico con rammarico perché King è stata una delle mie prime letture, ho amato molti suoi libri, ma negli ultimi dieci anni il “maestro” dell'horror sembra aver finito le cartucce. Già in The cell (Sperling & Kupfer, collana super bestseller, 503 p.p. 10,90€) ero rimasto impressionato dalla mancanza di idee dello scrittore. Dopo questa ennesima prova ho la certezza assoluta che King farebbe meglio a prendersi un po' di tempo per rinnovare il guardaroba cerebrale.
Una mattina come tante altre la pacifica (ma non sono mai pacifiche sul serio) cittadina di Chester's Mill, nel Maine, viene “ricoperta” da un cilindro che taglia a metà tutto ciò che si trova sotto i suoi bordi. È, naturalmente, il panico. La bolla è infrangibile, la popolazione non sa cosa fare, il governo cerca di isolare la cittadina. Saranno i terroristi? Un esperimento del governo? Una nuova arma? I marziani? Ed ecco che il buon king ci mostra l'umanità in una bolla di natale (sì mentre lo leggevo mi aspettavo di “vedere” anche la neve), i cattivi che quando sono cattivi sono davvero cattivi e i buoni che quando sono buoni sono proprio buoni. La cosa bella è che la bolla cala la mattina e la sera i cattivi hanno già dato sfogo a i loro istinti più malsani. Insomma se amate King, lo dico con affetto, leggete i suoi primi romanzi. Forse erano più ingenui ma almeno aveva ancora qualcosa da dire.
Poi, francamente, non capisco perché non abbia chiamato il suo protagonista Homer Simpson, almeno avrebbe dimostrato un po' di ironia...

4 commenti:

  1. Ho letto THE DOME appena uscito, l'anno scorso. Personalmente, mi è piaciuto un sacco e l'ho trovato intrigante e angosciante al giusto... Si paventava un serial con spielbergh, e spero che facciano davvero il telefilm!

    Che dire... Gusti son gusti!

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  2. Anche io trovo appannato il genio di King, e non da oggi, ma da un bel pezzo. Di King amo i primi lavori, ma già da Dolores Clairborne, Desperation e via dicendo mi pare la sua grandezza sia andata a scemare. Mi domando oltremodo come faccia a pubblicare libri così a raffica, mi rispondo dicendo che molto, molto probabile, che si sia uno stuolo di "negri" e di ghost writer che lavorano alle sue dipendenze.

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  3. Anche io sono una lettrice e fan accanita del "vecchio" Re... The cell non sono nemmeno riuscita a finirlo e The Dome nemmeno (è rimasto a lungo sul comodino, abbandonato dopo il primo centinaio di pagine...).

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  4. Io invece amo molto il King più recente. Amo moltissimo anche i suoi primi romanzi, quelli che mi hanno conquistata da ragazzina, ma ho apprezzato molto il suo percorso come scrittore. Quindi, non sarei così drastica come te nel giudicare "The Dome"... (l'8 novembre esce il suo prossimo romanzo!) :-)

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