mercoledì 30 novembre 2011

Libreria e dintorni

Lavoro in libreria a Bologna da almeno sei anni ormai.
Tutte le mattina, prima di entrare in libreria, vado in un bar qui vicino. Un locale intimo, piccolo e piacevole. Visto che sono una specie di Indiana Jones dei librai e mi piace il rischio, tutte le mattine prendo due paste integrali al miele.
Sempre quelle, sempre le stesse.
E tutte le mattine il barista mi guarda, mi punta il dito contro e mi chiede:
“Cappuccino, vero?”
No, non lo voglio il cappuccino. Non che io abbia qualcosa contro il cappuccino, ADORO il cappuccino ma non posso berlo visto che sono intollerante al latte.
Il problema è che dopo che ho sentito la parola “cappuccino” le mie papille gustative cominciano a figurarselo nella mia bocca e io, per tutto il giorno, non faccio altro che pensare al cappuccino.
Un po' come quando ti dicono: “Non pensare all'elefante!”. Ovviamente non ti verrebbe mai di pensare all'elefante ma, in quel momento, ci pensi.
Quindi questo è un appello al mio barista preferito: Non lo voglio il cappuccino voglio le due paste integrali al miele! Capito????
Che poi mi chiedono i libri e io riesco a pensare solo al cappuccino...

martedì 29 novembre 2011

Tic, tac, tic, tac...

Oggi, mentre cercavo di servire una deliziosa Signora, mi sono reso conto di una cosa.
Io non ho abbastanza tempo da dedicare ai clienti.
Certo non è una novità, ne sono consapevole da un bel pezzo perché la vivo quotidianamente questa situazione. Eppure oggi mi è stata più chiara del solito. Cercavo di far vedere dei bellissimi libri pop up della casa editrice Corraini (libri meravigliosi vivamente consigliati) alla Signora che, nel frattempo, mi raccontava di quanto splendida fosse la figlia veterinaria alla quale voleva regalare il libro e, improvvisamente, mi sono accorto di non fare bene come vorrei il mio lavoro. Una signora aspettava per il libro di Vespa, nella sala vicina altri due ragazzi avevano bisogno di libri universitari, poi è arrivato il solito signore con una gran fretta.
Ho chiesto scusa alla Signora dei pop up che, gentilissima, mi ha detto che lei non aveva fretta e che mi avrebbe aspettato. Ci hanno interrotti sei volte. Non c'erano colleghi perché impegnati ognuno/a nel proprio settore. Alla fine la signora era comunque contenta ma io ho sentito la frustrazione crescermi dentro. Il tempo da dedicare a un cliente qual è? Un minuto? Due? Dieci? Quanto vale il rapporto umano nel il mio lavoro? C'è il cliente che vuole essere servito in fretta e quello che va coccolato e consigliato. È come se riuscissi a fare solo una parte del mio lavoro in questo modo.
Rimane la frustrazione e il dispiacere anche perché, ne sono certo, da quella signora, almeno da un punto di vista umano, avrei potuto imparare qualcosa.
Marino Buzzi

lunedì 28 novembre 2011

Rap libraistico!

Ecco, è di nuovo lunedì e io me la voglio cantare questa mattina. Quindi prendo il testo (Vip in Trip) del già citato Fabri Fibra ( qui ), cambio tutte le parolacce (perché noi librai siamo educati!) e ci faccio sopra il mio rap!


LIBRAIO IN TRIP

Ambrogio, mi guardi su Wikipedia se sotto la voce di "libraio superfighissimo" c'è la mia faccia? Ah, non c'è? E che faccia c'è, scusa?
Quella di Montroni?
ANTICA!
E, mentre ci siamo, avrei anche voglia di qualcosa di buono!
No, no Ambrogio, rimettiti le mutande... ma cosa hai capito?


Ritornello
Più vuoi e meno avrai, più dai e meno prendi
Il libro costa 9,90 € bella e ti eviti degli incidenti! (Pa pa para para pa pa para)
Più sogni e meno fai, più fai e meno sogni
Ma chi dorme ormai fra questo che russa come un dannato e la gatta che mi graffia sul naso? (Pa pa para para pa pa para)
Librai italiani che "Perepè qua qua, qua qua perepè"
Scrittori italiani che "Perepè qua qua, qua qua perepè"
Più libri chiedi e meno ne avrai, prima paghi e poi li prendi
Prima lo si impara, poi "Pa pa para para pa pa para"

Laura Chiatti me la voleva dare
Ma io ho detto: “TESORO! Mettila subito via! Ho già la mia borsetta... grazie!”
Beh, comunque ho il suo cellulare
Nel vero senso della parola.
Me lo sono fregato!

Ritornello (tutti insieme):

Ho un amico che mi manda i messaggi (sul cellulare della Laura Chiatti!)
Mi manda i messaggi con scritto "TESORO!"
mentre io mi guardo allo specchio dicendo "TI ADORO!"
Vorrei dirgli "Ma trovati un lavoro! Che sta a fa niente tutto er giorno! Svergognato!"
Pene, ma trovati un lavoro
Pene, trovati un ragazzo, pene!
Me lo diceva mia madre da ragazzo (cioè qualche giorno fa)
Ora vai a capire che c'è dietro
Anzi vai a capire chi c'è dietro

E voi lo volete sapere che c'è dietro? No??? Manco io a dire il vero!
(Però in filosofia, Dietrologia, non ce l'ho messo).
P.S.
Se avete dubbi sul testo vedetevi l'originale del Fibra!
P.P.S
Se son messo così ora... figuriamoci a Natale!

domenica 27 novembre 2011

I consigli del libraio

Questa domenica voglio parlarvi di alcuni libri che ho particolarmente amato. Non si tratta di novità ma, dopotutto, chi lo dice che bisogna proporre solo quelle?
Visto che di solito mi dedico alla saggistica (deformazione professionale) oggi vi propongo qualche libro di narrativa.
Inizio con un classico della letteratura: Ludovico Ariosto, Orlando Furioso (Mondadori, 1552 p, 28 €). Sono uno di quei tipici lettori che ha riscoperto i classici in tarda età, non mi vergogno ad ammetterlo, è stato un bene perché mi ha dato modo di comprendere a pieno la bellezza di certe opere. Certo Orlando Furioso non è un libro che si legge “tutto d'un fiato” come ci vogliono far credere sia bello e giusto quelli del mercato del libro usa e getta. Difficilmente, se guardo agli autori di oggi, riesco a individuare opere che rimarranno nel tempo. In Ariosto c'è un mondo meraviglioso e fantastico, trovate letterarie che nessun contemporaneo riuscirà mai lontanamente a eguagliare.
Altri due “classici”.
Giorgio Bassani, Gli occhiali d'oro (Mondadori,126 p, 8,50) un libro coraggioso, toccante e, soprattutto, estremamente umano. Bassani riesce a raccontare una storia difficile in un periodo e in un paese in cui parlare di omosessualità è un grande rischio. Lo fa con delicatezza, con amore, con intelligenza e il risultato è uno dei migliori libri della letteratura italiana.
Un altro libro narrato con estrema eleganza e intelligenza, un'altra storia coraggiosa e bellissima narrata da una meravigliosa scrittrice: Marguerite Yourcenar, Memorie di Adriano (Einaudi, 350 p, 12,50 €, traduzione di Lidia Storoni Mazzolati). Ogni pagina di questo libro merita di essere letta, raramente ho trovato tanta intensità in un romanzo.
Prima di passare agli altri tre libri, estremamente diversi l'uno dall'altro per tematiche e stili, vorrei cogliere l'occasione per consigliare alcuni autori: Pier Vittorio Tondelli, Calvino, Jean Genet e William Seward Burroughs, magari prima o poi dedicherò uno speciale de I consigli del libraio a questi autori.
Il prossimo libro è di un contemporaneo, lui si chiama Luigi Romolo Carrino e il libro è Acqua storta ( Meridiano Zero, 123 p., 10 euro), una prosa molto particolare e una storia cruda e molto dura. L'amore impossibile fra il figlio di un boss della camorra napoletana, Giovanni, e il giovane Salvatore. Un amore “impossibile”, pericoloso e devastante. Un amore che deve rimanere segreto. Ad ogni costo.
Preparatevi a un libro completamente fuori dagli schemi (temo però ormai sia un fuori catalogo) J.G. Ballard, Crash (Bompiani, 260 p, 8 € traduzione Gianni Pilone Colombo), la follia e il feticismo di corpi distrutti e ricostruiti, del metallo e delle macchine, il sesso come ossessione, la ricerca dell'emozione e della morte.
Chiudo con Anne Hébert, la maggiore scrittrice canadese di lingua francese, e il suo meraviglioso Un vestito di luce (Luciana Tufani editrice, 128 p, 12 €, traduzione Maria Piera Nappi). Brevi capitoli per narrare le vicende di Miguel e del suo amore per un ballerino, del suo conflitto con la madre, del desiderio e della paura. Un libro intenso e profondamente delicato, narrato in modo magistrale e molto particolare.
Anche per oggi vi saluto e, come al solito, vi auguro buone letture.

sabato 26 novembre 2011

Do you speak italian?

“Excuse me. Do you speak english?”
Mi irrigidisco, sono di spalle alla mia postazione. Ma perché questi anglofoni vengono sempre da me? Dall'unico che, in tutta la libreria, non spiaccica una sola parola di inglese? Ci sono almeno quattro colleghe che conoscono perfettamente la lingua inglese ma loro, i malefici anglofoni, no! Loro devo venire da me!
Mi volto lentamente con il mio solito sorriso imbarazzato sul volto, già paonazzo per la figuraccia che sicuramente farò da un momento all'altro.
Alzo la mano e faccio un gesto che sta a significare: “Più o meno!”
A dire il vero più meno, che più!
“Ok. I'd like a touristic guide!”
Bene, questo lo so dire. Si ci riesco! Ok, aspetta, respira piano, convinto, sicuro di te.... devi solo ripetere: upstairs. Non è difficile, vedi? Ripeti: upstairs, upstairs, upstairs...
“Al piano di sopra!”
Lui mi guarda senza capire e io, come un cretino, alzo il dito al cielo e ripeto lentamente:
“Al piano di sopra!”.
Mentre se ne va lo sento dire, sottovoce:
“Ignorant!”
Questa l'ho capita sà! Che te credi che nun la capisco a lingua inglese? Li mortacci tua e de tutti gli anglofoni...

venerdì 25 novembre 2011

L'ascensore

“Mi scusi posso usare l'ascensore?”
“Certo, è un montacarichi in realtà quindi deve tenere premuto il pulsante se vuole che scenda al piano. Poi quando è dentro tenga sempre premuto il pulsante zero per andare al piano terra.”
“Ve bene.”
Il signore spinge un secondo il pulsante e poi lo lascia.
“No, mi scusi... deve tenere premuto.”
“Ah, va bene.”
Posa il dito sul pulsante e poi lo lascia.
Lo guardo, mi guarda.
“L'ascensore non funziona!”
Mi fa irritato.
Mi inumidisco le labbra:
“Guardi devo salire anche io al piano... l'accompagno!”
E, anche se in realtà non devo salire al piano terra, poso il mio ditino sul pulsante del montacarichi.
E ce lo lascio!
Vede non è difficile, preme il pulsante... il montacarichi arriva. Lascia il pulsante... il montacarichi si ferma!
Non oso pensarlo davanti a una porta girevole!

giovedì 24 novembre 2011

Radio Fahrenheit

Per chi volesse sintonizzarsi oggi, alle 15, sarò in diretta su Radio Fahrenheit, mi hanno detto con Loredana Lipperini. ADORO!

Un pensiero profondo (soprattutto la fine)

Sento di dover fare qualche precisazione.
Si comincia a parlare del libro e ho letto qualche commento critico in giro. Della serie: ma questo sta in libreria solo per criticare?
Ho fatto una scelta, una scelta che riflette il mio modo di essere, quello di vivere e raccontare, dove è possibile ovviamente, ciò che accade con semplicità e ironia.
Il blog è una finestra su un mondo che non tutti conoscono, i clienti arrivano in libreria e io so che devo lasciare ogni problema fuori dall'ambiente lavorativo, ci sono persone eccezionali e persone terribili. In libreria come in ogni altro luogo. Ne incontro tante di persone, ogni giorno, potrei raccontare del mio essere pendolare (e lo farò prima o poi), di quando sto per salire sul treno e qualcuno spintona per farsi spazio o non fa scendere le persone prima di salire o salta la fila.
Ma, per ora, ho scelto di raccontare il mio lavoro, la vita da libraio, di mettere in evidenza le contraddizioni e l'esigenza di continuare a fare cultura cercando, allo stesso tempo, di portare introiti all'azienda. Il fine ultimo di questo blog non è quello di ridere degli altri, quello che racconto non deve mai essere letto in chiave cinica o critica. Lo scopo è quello di portare all'attenzione di tanta gente un mestiere bellissimo. Potrei raccontare delle tante, tantissime persone cortesi, intelligenti, colte e preparate che fanno parte della nostra clientela. Di quelle che si emozionano davanti a una storia, di quelle che sono in cerca di risposte, di quelle che vengono ogni giorno anche solo per respirare l'odore dei libri. E anche il rapporto fra noi colleghi, a volte problematico ma sempre profondamente umano. Del fatto che mi sono affezionato alla collega tatuata dopo solo sei mesi di conoscenza (io che sono un pezzo di ghiaccio!) o che da quando la collega psicologa ha seguito altre strade è come se mi sentissi un po' più solo in libreria. O della direttrice che porta un caffè caldo a un senza tetto che avrà l'età di mio padre, entrato in libreria per scaldarsi e poi addormentatosi su uno sgabello.
La mia libreria è fatta anche di queste cose ed è bene che io ne parli e che le racconti.
Ma, ovviamente, avendo fatto la scelta del vivere con leggerezza la mia quotidianità, trovo che sia più divertente raccontare scenette “estreme”, spero solo di riuscirci senza che nessuno si senta offeso o preso in giro, non è mia intenzione, non lo è mai stata e non lo sarà mai. So cosa significa essere dalla parte di quelli che vengono offesi e presi in giro. Credo di essere una persona fortunata e amo profondamente il mio lavoro, ho un profondo rispetto e grande stima per le persone che lavorano con me e per coloro che mi hanno insegnato ciò che oggi so. E mi piacciono i clienti (cioè a volte li detesto ma fa parte del gioco direi), anche i più difficili, anzi sono quelli a cui voglio più bene perché mi danno continui spunti per questo piccolo blog che mi da tante soddisfazioni.
Forse questo post è inutile ma ci tenevo a mettere le cose in chiaro.
Che è quasi natale e non vorrei che a fare il fetente poi, Babbo Natale, non mi porta più quel quarto di manzo che lavora al negozio di articoli sportivi.
Be' che volete? La Playstation ce l'ho già!

mercoledì 23 novembre 2011

Cose preziose

Cose che si trovano (nascoste da noi librai) in magazzino, necessarie ad affrontare i momenti di maggior scoramento:
  • Una spalla su cui piangere (nel senso che abbiamo staccato una spalla a un cliente e la teniamo sempre a portata di mano per i momenti bui).
  • Un muro molto solido contro cui sbattere la testa.
  • Un pungiball per gli scatti d'ira (esilaranti) del collega magazziniere.
  • Una cisterna di Tererito.
  • Cioccolato.
  • Patatine.
  • Gallette di mais e/o di riso.
  • Biscotti.
  • Caffé.
  • Caramelle.
  • Un cuscino per fare micropisolini, in piedi, dentro il settore cartoleria.
  • Una porta spazio temporale per proiettarci indietro nel tempo e fermare il cliente che sta per porci la fatidica domanda: “È uscito l'ultimo libro di Bruno Vespa?”.
  • Degli ignari gattini a cui fare dei sani grattini per la nostra pet terapy quotidiana.
  • Fogli bianchi su cui fare disegnini idioti raffiguranti il collega magazziniere che tira pugni o calci a qualcosa.
  • Una macchina fotografica per immortalare (e successivamente ricattare) i colleghi e le colleghe che si imboscano.
    In qualche modo dovremo pur far passare il tempo, no?

martedì 22 novembre 2011

Incomprensioni

Al telefono:

“Buongiorno libreria... sono Marino.”
“Sì, buongiorno. Sto cercando un libro, si chiama I grandi testi del pensiero politico.”
“A cura di Carlo Galli, edito dal Mulino?”
“Mulino?”
“Sì.”
“E che vuol dire?”
“...”
“L'autore non si chiama Mulino.”
“Sto parlando della casa editrice.”
“Ah...”
“Guardi al momento l'ho terminato, sto aspettando la nuova edizione 2011.”
“Senta è del 2003!”
“Mi scusi signore ma c'è una nuova edizione in commercio, è del 2011.”
“Ma non è che si sta sbagliando perché a me l'autore non sembra mica Mulino!”
A questo punto mi prendono:
  1. contrazione nervosa delle mani,
  2. tic sotto l'occhio destro,
  3. respiro affannoso dovuto al tentativo di trattenere un urlo,
  4. spasmo allo stomaco e successivo piegamento in avanti.
“Signore Il Mulino è la casa editrice, l'autore del libro è Carlo Galli, in commercio c'è l'edizione 2011 che, però, al momento io non ho in libreria. Mi arriverà a giorni.”
“Ah, ho capito. E senta mi può guardare a computer in quale libreria lo posso trovare?”
“...”
“Non lo vuole fare?”
“Mi perdoni, non è che non lo voglio fare... io posso controllare solo i libri che sono all'interno di questa libreria...”
“E perché non ce l'ha un computer?”
Bene a questo punto mi prendono:
  1. occhio spalancato alla Willy il Coyote (con rispettive venuzze rosse),
  2. tremore al mento,
  3. schiuma alla bocca...

lunedì 21 novembre 2011

Bella zio!

Si avvicinano due ragazzi, cappellino, occhiali da sole (anche se fuori c'è la nebbia), pantaloni larghi.
“Ciao hai Dietrologia di Fabri Fibra?”
“Si, guarda nell'esposizione di musica...”
“Bella zio lo dovresti mettere anche in filosofia Fibra!”
Certo Bro, vado subito a preparare lo spazio vicino a Foucault!
Vuoi che ci mettiamo anche Eminem e 50 cent? Sono certo che Nietzsche approverebbe.

domenica 20 novembre 2011

I consigli del libraio.

Domenica dedicata all'etologia, all'ambiente e agli animali in generale.
Comincio subito con un testo che è stato, di fatto, un grande successo editoriale. Sapete che non amo parlare di libri che hanno avuto già tanta pubblicità ma questo merita sul serio. È un reportage sul consumo della carne e sullo sfruttamento degli animali ma è scritto come un romanzo, con una scrittura incredibilmente scorrevole e interessante. Lui è Jonathan Safran Foer (vi consiglio anche i suoi romanzi) il libro è Se niente importa. Perché mangiamo gli animali? ( Guanda edizioni, traduzione Irene Abigail Piccinini, euro 12, 363 p) un viaggio incredibile in un mondo che non vogliamo vedere fatto di sofferenza e abusi, in cui a essere messa a rischio non è solo la salute degli animali ma anche la nostra.
Una bellissima e profonda riflessione sulla capacità degli animali (in questo caso animali da fattoria quelli di cui ci cibiamo, vestiamo, ecc...) di creare “relazioni” anche fra specie diverse in un libro emozionante che permette di scoprire cosa ci sia dietro la bistecca che abbiamo nel piatto: Jeffrey Moussaieff Masson Il maiale che cantava alla luna. La vita emotiva degli animali da fattoria (Il Saggiatore, traduzione Giuditta Ghio, 254 p, 9,50 euro).
Sull'argomento delle “emozioni” degli animali vi segnalo anche il libro di Marc Beckoff, La vita emozionale degli animali (Alberto Perdisa editore, edizione italiana a cura di Maria Chiara Catalani, 230 p, 18 euro) e, tornando al consumo della carne (ma lo consiglio sulla fiducia perché ho appena iniziato a leggerlo), il libro di Marcela Iacub, Confessioni di una mangiatrice di carne (Medusa edizioni, 10 euro, 120 pp, traduzione Luana Salvarani).
Vi confesso che ho un debole per le edizioni Adelphi (ma credo che siano molti i librai e le libraie ad amare questa casa editrice), quindi vi consiglio alcuni ottimi testi, alcuni un po' costosi (ma meritano davvero e poi Adelphi è sempre un ottimo regalo, di classe e contenuto):
Michael Pollan, Il dilemma dell'onnivoro (traduzione Luigi Ciballeri, 29 euro, 487 pp ), nulla è mai raccontato sino in fondo, le etichette sugli alimenti servono solo a farci sentire più sicuri. Un interessante trattato sull'alimentazione portato avanti con ironia e intelligenza (dello stesso autore anche In difesa del cibo, 252 p., 19 euro).
Temple Grandin e Catherine Johnson, La macchina degli abbracci (traduzione Isabella C. Blum, 430 p, 30 euro ) un libro incredibile che tratta di autismo e animali, due mondi a parte, fuori dai comuni rituali sociali con molte cose in comune. Una storia vera davvero bellissima, un saggio che si legge e che appassiona come un ottimo romanzo.
Infine vi segnalo una novità (sempre Adelphi), Bert Hölldobler, Edward O. Wilson Il superorganismo (traduzione Isabella C. Blum, 602 p, 49 euro ) i due autori tornano ad analizzare la vita delle formiche (avevano già scritto per Adelphi Formiche e Wilson anche La Creazione) analizzando da una parte il ciclo riproduttivo della regina madre e dall'altro la vita e l'organizzazione delle formiche operaie. Un regalo particolare e di prestigio per il prossimo Natale.
Come al solito, buone letture a tutt*
Marino Buzzi


sabato 19 novembre 2011

Proselitismo in libreria

Succede a: Il collega Totoro

Si avvicinano due signore.
“Scusi stimo cercando dei libri per bambini.”
“Certo, qui c'è il settore. Cercate qualcosa in particolare?”
“No diamo un'occhiata. Senta posso lasciarle questo intanto?”
E mette in mano al collega Totoro dei depliant sulla religione.
“Ehm.... è molto gentile signora ma non li voglio.”
“Ci ho provato!”
Eh sì, bella, ci hai provato!
Se non stai attento questi ti tramortiscono con un'ostia e poi ti tatuano un volantino pro-fede in fronte!

venerdì 18 novembre 2011

Sul venerdì di Repubblica

Oggi, a pagina 135 del Venerdì di Repubblica, si parla del mio secondo libro "Un altro best seller e siamo rovinati". Grazie allo staff di Mursia per la professionalità e l'affetto che mi stanno dimostrando.
Marino

Le scuse più famose usate dai clienti frettolosi per passare davanti agli altri (parte prima):

  1. “Guardi c'ero prima io, ero nella saletta accanto che guardavo un libro.”
  2. “Mi perdoni ho fretta, devo prendere un treno.”
  3. “Guardi ci metto un secondo.” (E tira fuori una lista di cinquanta titoli.)
  4. “Posso passare avanti io? Credo che mio marito stia per avere un infarto!” (Mentre il marito finge di stare male.)
  5. “Mi perdoni ho lasciato mio figlio in macchina, al sole con i finestrini chiusi!” (Questa funziona bene d'estate.)
  6. “Ho lasciato la salsa di pomodoro sul fuoco!”
  7. “Mi sono appena ricordato di non aver chiuso il gas.”
  8. “Devo solo chiedere un'informazione.” (E tira fuori la solita lista di cinquanta titoli.)
  9. “Soffro di agorafobia, potrei avere un attacco di panico!”
  10. “Guardi ho telefonato e una sua collega mi ha assicurato che sarei stato servito per primo!”

giovedì 17 novembre 2011

Conversazioni pericolose

Stralci di conversazione fra un uomo e una donna davanti al settore di psicologia:

Lei: “Ah eccolo qua Freud, hai visto il film?”
Lui: “Quale?”
Lei: “A dangerous method!”
Lui: “Ah ma io mica c'ho bisogno di vederlo quel film.”
Lei: “E perché?”
Lui: “Perché io lo conosco bene a Freud!”
Lei: “In che senso? Lo hai studiato?”
Lui: “No è che io c'avevo un professore che aveva quasi una relazione intima con Freud....”
Hai capito Freud! Non esistono più i padri della psicoanalisi di una volta!

mercoledì 16 novembre 2011

Libraio natalizio ( Un Grinch tutto rosa!)

Il mercato del libro è morto e, se ancora non lo è, c’è vicino.
Fatta da uno che è cresciuto nell’illusione che la cultura possa cambiare il mondo e che il libro non sia un semplice oggetto, si tratta di un’affermazione estremamente dolorosa.
È vero, ho smesso di crederci. Da quando lavoro in libreria ho smesso di credere che la cultura possa cambiare il mondo. Credo ancora nel libro, certo, nella forza delle storie che racconta e credo ancora, Santa Lady Gaga mi perdoni, nella cultura. Ma come elemento di crescita personale. Certo, qualcuno potrebbe rimproverarmi che la crescita personale fa parte di un “tutto”. Eppure mi sono convinto che “il libro” funzioni bene nel microcosmo e non in una visione più vasta.
È quasi natale. A dire il vero no, siamo a metà novembre, manca ancora un mese, eppure ogni cosa attorno a noi ci dice che è quasi natale. È natale e bisogna spendere, fare i regali, comprare oggetti (anche inutili), gettarsi nella mischia. È il tempo del consumismo scandito dall’orologio biologico di ognuno di noi. D’estate le ferie, a Natale la montagna e i regali, a capodanno il cenone. Siamo tutti contenti e felici e mentre noi locuste affamate di novità e oggetti di ogni genere, ci spostiamo da un supermercato a un altro dentro piccole scatole di metallo e magari rimaniamo imbottigliati nel traffico per fare dieci metri di strada, gli scaffali della libreria si riempiono di titoli.
È chiaro, ormai, che si punta sui giovani autori solo se il prodotto è promettente da un punto di vista commerciale. Mi si perdoni lo snobismo ma è così. Il testo promosso non deve necessariamente essere un buon testo, deve semplicemente essere un testo appetibile per il mercato. Punto. A tutto il resto pensano i geniacci del marketing sempre molto attenti a indicare alla gente quello che desiderano venga acquistato.
I nomi nuovi ci sono, quindi, non tutti quelli che immaginiamo ma ci sono. Si punta sul nuovo. Che però non è mai pienamente nuovo, anzi, a ben leggerlo, è parecchio vecchio. Centrifugati di storie già lette e già scritte.
Oppure si punta sui titoli ad effetto o su quelli simpatici (e ci metto pure il mio dentro, faccio parte anche io di questo sistema) e, soprattutto, in un periodo di crisi, si punta sul prezzo basso.
Che va benissimo, anzi, meglio. Ma vorrei che al prezzo fosse abbinata anche la qualità.
Sia ben chiaro parlo da libraio, i miei non sono giudizi personali ma professionali.
Soprattutto, in questo periodo, le case editrici puntano su nomi arcinoti e consolidati.
È il periodo del duo Parodi/Clerici, è il tempo del nuovo Brosio, del Vespa invernale, del Forattini annuale, di Caprarica, di Pansa, di Crepet, di Paolini e della Troisi.
È un mercato vecchio, ripetitivo che rispecchia fedelmente un paese che, ormai, è sull’orlo di un profondo baratro sociale, economico e culturale.
E buon natale a tutti, eh? Che si sa che a natale bisogna essere tutti più buoni!

martedì 15 novembre 2011

Scoperte importanti

Succede a: Il collega filosofo

La ragazza si avvicina:
“Ciao, scusa. Stavo guardando i libri di cucina e ho visto che le ricette sono quasi tutte per quattro persone. Io cercavo dei libri con ricette per due, sai.... per le quantità e i pesi dei prodotti...”
Il collega filosofo con il suo solito sorriso sornione:
“Credo sia sufficiente dividere per due i pesi indicati...”
Aspetta, aspetta... ecco ho potuto vedere, riflessa nel suo sguardo, una consapevolezza che prima non aveva.
Ha scoperto il senso della vita!

lunedì 14 novembre 2011

Filosofia dello yogurt

“Scusa, hai Vita ACTIVIA di Hannah Arendt?”
Si guarda, la trovi nel reparto frigo, in filosofia, vicino al Bergson Regularis...

domenica 13 novembre 2011

I consigli del libraio: GLBT for dummies

Questa domenica (su gentile richiesta) inizio a parlarvi (e consigliarvi) della cultura QUEER. È un argomento estremamente vasto e complesso, esiste una enorme quantità di materiale. Non ho la presunzione di elencare tutti i libri in commercio e prego chiunque volesse intervenire sull'argomento di segnalarmi testi che conosce e che reputa importanti per la diffusione del sapere e della conoscenza sul e del mondo omosessuale. Non si tratta di una rubrica aperta solo agli addetti ai lavori e neppure solo per le persone GLBT. La cultura è cultura ed è un bene conoscere i vari aspetti della società. La rubrica, che farà parte de I consigli del libraio, sempre su consiglio di uno dei lettori del blog, si chiamerà GLBT for Dummies e si alternerà, domenica dopo domenica, ad altri consigli di lettura.
Inizio consigliando alcuni saggi. Lo so che leggere dei saggi è più impegnativo rispetto alla narrativa ma preferisco fare una panoramica su tutti i testi quindi partiamo dai saggi e arriviamo alla narrativa.
Parto subito consigliando i testi di Porpora Marcasciano (Antologaia, Il dito e la luna, 224 pp 14 euro. Favolose narranti, Manifestolibri, 191 pp, 18 euro. Più due saggi in cui compaiono suoi interventi: Elementi di critica trans, 160pp, 18 euro e Altri Femminismi, Manifestolibri, 159pp, 15 euro).
Mary Nicotra Transazioni (Il dito e la luna edizioni, 250pp, 16 euro) e Monica Romano Diurna (Costa e Nolan, 156pp, 16€).
Mario Mieli, Elementi di critica omosessuale (Feltrinelli, 326pp, 25€) un libro che ha suscitato critiche e dibattiti ma che rimane, a distanza di decenni, un libro estremamente affascinante e “nuovo” nel trattare i temi delle diversità.
Per quanto riguarda la storia delle persone omosessuali e del movimento GLBT:
Massimo Consoli Homocaust (Kaos edizioni, 280pp., 20,60 euro), si tende a dimenticare che nei campi di concentramento c'erano uomini e donne con un triangolo rosa che indicava il proprio orientamento sessuale e sentimentale. È una parte oscura e terribile della storia dell'umanità.  Bisognerebbe ricordarlo ai vari Giovanardi ogni volta che aprono bocca.
Gianfranco Goretti e Tommaso Giartosio La città e l'isola (Donzelli, 275 pp, 13,50€) a proposito di storie dimenticate. Qui si narra del confino, voluto dallo stato fascista, degli omosessuali italiani sull'isola di San Domino. Sullo stesso argomento anche la bella Graphic novel di Luca de Santis e Sara Colaone In Italia sono tutti maschi (Kappa edizioni, 173 pp., 16€).
Andrea Pini Quando eravamo froci (Il Saggiatore, 384pp, 25 €) per una storia dell'omosessualità e degli omosessuali negli anni della “dolce vita”. Paure, amori, condizioni sociali, vergogna. Un bellissimo affresco della condizione gay nel nostro paese, prima e durante gli albori della presa di coscienza collettiva. Una visione reale e non nostalgica di una storia sociale che troppa gente vuole dimenticare o che non conosce. L'impegno di Andrea Pini è noto nell'ambiente e non solo, segnalo anche il suo Omocidi. Gli omosessuali uccisi in Italia, ( Stampa alternativa, 160 pp, 9,50 €). un libro coraggioso che andrebbe aggiornato perché, nel nostro paese, le persone omosessuali non hanno mai smesso di morire.
Altro personaggio che non ha mai smesso di lottare per la causa GLBT è Paolo Pedote di cui vi consiglio Omofobia (scritto insieme a Giuseppe Lo Presti, Stampa Alternativa, 232 pp, 12€) e il nuovissimo Storia dell'omofobia (Odoya, 320 pp, 18 €). Sullo stesso argomento anche Daniel Borrillo Omofobia ( Dedalo edizioni, traduzione di Domenico Caiati, 161 pp. 16 €).
Sulla questione “diritti” tre libri de Il Saggiatore (editore sempre molto attento alle tematiche QUEER): Vittorio Lingiardi Citizen gay (157 pp, 12€), Matteo M.Winkler e Gabriele Strazio L'abominevole diritto (323 pp, 17,50€), Martha Nussbaum Disgusto e umanità (traduzione Stefania De Petris, 248 pp., 18,50€).
Sulla questione GLBT, società e riflessioni:
Marzio Brbagli e Asher Colombo Omosessuali moderni (Il Mulino, 356 pp, 18 €), Jean Le Bitoux Sulla questione gay (Il Saggiatore, traduzione Deborah Borca e Raoul Kirchmayr, 143 pp, 13 €).
Sull'omogenitorialità apro una piccola parentesi. Le famiglie omosessuali, con o senza prole, sono già presenti in tutto il mondo. Nel nostro paese tali famiglie non vengono riconosciute e tutelate, i primi e le prime a subirne le conseguenze sono i figli e le figlie delle persone GLBT, discriminate a causa dell'ignoranza e della cecità delle caste religiose e politiche. Se questa gente leggesse qualche trattato sulla questione omogenitorialità forse vedrebbe le cose in modo differente.
Margherita Bottino e Daniela Danna, La gaia famiglia (Asterios edizioni, 159 pp, 12 €).
Chiara Lalli Buoni Genitori. Storie di mamme e papà gay. (Il Saggiatore, 262 pp, 14 €).
Anne Cadoret Genitori come gli altri (Feltrinelli, traduzione Federico Leoni, 201pp, 9,50).
Alessandra Gigli (a cura di) Maestra, ma Sara ha due mamme? (Guerini, 212 pp, 21€).
Alexander Schuster (a cura di) Omogenitorialità (Mimesis edizioni, 342 pp, 26€).
Su omosessualità e adolescenza:
Giuseppe Burgio Mezzi maschi (Mimesis edizioni, 356 pp, 20 euro) un lavoro davvero interessante. Chiudo con Piergiorgio Paterlini e il suo bellissimo Ragazzi che amano ragazzi (Feltrinelli, 202 pp, 7,50€).
Ora ne sapete un po' di più anche su di me.
Come al solito, buone letture.
Marino Buzzi



venerdì 11 novembre 2011

Una madre lo sa (il figlio un po' meno)

Entra in libreria un ragazzo che ha parecchia fretta.
Scusa sto cercando qualcosa sulla mamma.”
Ok. Da che punto di vista? Un trattato sulla madre? Un romanzo con protagonista una madre? Un libro scherzoso o affettuoso? Un libro fotografico? Qualcosa di o su le neomamme? Un trattato di puericultura?”
Lui mi guarda confuso.
Non so, tipo un libro che possa piacere a una mamma!”
Ok, non sopporto le persone che fanno domande generiche e non hanno la più pallida idea di quello che vogliono.
Comunque, visto che la mi vena crudele oggi è particolarmente accesa, gli metto in mano il libro Una madre lo sa di Concita de Gregorio.
Prova a dare un'occhiata a questo.”
Lui mi guarda e, con un candore incredibile, mi dice:
Che devo fare? Lo sfoglio?”
Guarda, secondo me se chiudi gli occhi e ti concentri riesci a visualizzare il contenuto anche senza aprire il libro!

giovedì 10 novembre 2011

Scrittori di stagione

Al telefono:
“Libreria... buongiorno sono Marino.”
“Buongiorno volevo sapere se oggi pomeriggio siete aperti.”
“Si anche il giovedì facciamo orario continuato dalle 9.00 alle 20.00”
“Ah, ok, perché devo venire a raccogliere dei libri!”
Eh ma tesoro bisogna vedere quando li hai seminati! In questo periodo abbiamo: i Cavoletti di Faletti, le Cime di Rifkin, i Topinambur Volo, dei CavolCamilleri , dei MandaCarofiglio scontati al 25% e, per i palati più raffinati, qualche TartuMurakami!

mercoledì 9 novembre 2011

Che fine ha fatto A(MMM)Martina Sen?

Scusa ce l'hai A(MMM)Martina Sen?”
Può essere Amartya Sen?”
Ma è una donna?”
No è un uomo.”
E che scrive?”
Saggi sull'economia e sulla necessità di trovare una nuova forma di convivenza sociale.”
Ma... credevo fosse una che scrive di vampiri!”
Ma te lo hanno consigliato a scuola?”
Sì la prof. di economia.”
La guardo assumendo la mia solita espressione che ho denominato: Espressione “Tesoro!”
Scusa ma perché la professoressa di economia dovrebbe darti da leggere dei libri sui vampiri?”
Non lo so però sono sicura che ha detto A(MMM)Martina e non Amartya!”
Guarda hai ragione, sono proprio uno sciocco! La tua prof intendeva A(MMM)Martina quella che s'è sposata cor socero de Sora Nenia! Porella, na' così brava ragazza. Ma dico io, con tutti gli ommini che poteva trovà proprio sto' disgraziato che la costringe a scrive dei libri sui vampiri doveva trovà!

martedì 8 novembre 2011

Il NON libro

Fra le tante “furbate” che si stanno diffondendo in libreria vi segnalo un libro che strappa un sorriso, se non una risata. È successo anche a me ma poi, dopo la risata, il mio cervello ha alzato una barriera ed è scesa una strana tristezza. Ha esordito Newton e Compton (casa editrice sulla quale tornerò fra qualche post) con un libretto da 1,90€ dal titolo Tutto quello che gli uomini sanno delle donne. Tu apri il libretto e trovi delle pagine bianche. Attimo di stupore e poi grassa, grossa risata. C'è persino un giochetto legato a questo libro. Tu mandi una e mail alla Newton, a un apposito indirizzo internet, con una frasetta inferiore ai 144 caratteri riguardante l'argomento. Le migliori verranno pubblicate sul sito e sulla pagina facebook e i “prescelti” riceveranno libri della Newton in regalo (o, almeno, questo è quello che ho trovato scritto in rete).
Il giochetto funziona, in libreria ne avevo una trentina di copie, le abbiamo vendute tutte. È una simpatica idea regalo, si dirà, è un bel modo per ridere, al massimo lo si può usare come quaderno degli appunti.
In realtà è una furbata e passo al punto successivo.
Mi arrivano tre libri della casa editrice Liberamente.
Uno è simile a quello della Newton (o viceversa non so quale sia uscito per primo) Tutto quello che le donne sanno degli uomini (3,90 €), l'altro titolo è: Tutto quello che Berlusconi ha fatto in 20 anni di politica ( 4,90€) e Tutto quello che la sinistra ha fatto negli ultimi 20 anni (4,90€).
Tu li apri e trovi solo pagine vuote.
Il libro è annullato, signori e signore, ha vinto il marketing. Un titolo accattivante, la sorpresa, le pagine bianche. Il NON libro ha avuto la meglio, le letteratura è diventata qualcosa di superfluo, l'importante è l'oggetto.
Mi arrabbio, scusate, non riesco a farne a meno.
Ma poi, in libreria, mi dicono che sono esagerato che non capisco l'evoluzione del mercato.
È un'evoluzione che ha portato a libri con le pagine vuote.
Ripensandoci è tutto normale. L'evoluzione umana ha portato a esseri umani con il cervello vuoto!
Mi rimangio tutto, w i non libri...

lunedì 7 novembre 2011

Un altro best seller e siamo rovinati!

Da metà novembre, in tutte le librerie (bé sì, insomma, non proprio tutte tutte eh....) il libro che rivoluzionerà la vita di MILIONI di persone!
Più scomodo della posizione Monica Lewinsky!
Più compromettente di una telefonata di Lavitola!
Più hot di una lavatrice fatta a 90°!
Più segreto di un video di Belen!
È il libro che vi rivelerà il senso della vita... in libreria!

No, no aspettate. Così non va.
Vediamo un po'.
Potrei dire:
Più enigmatico del Nome della rosa!
No già letto, praticamente gli esordienti sono tutti nuovi Eco!
Il nuovo Oscar Wilde!
Povero, che poi si rivolta nella tomba.
L'esordio dell'anno!
Eh va bé ma se lo scrivo io poi che scrivono sulla fascetta? A questi bisogna fargli le cose semplici sennò mica capiscono...
Proviamo con:
Il libro che ha tolto il sonno agli abitanti di Uzhgorod (Ucraina)
Oppure
Sei mesi di permanenza nella classifica personale della Siora Gina!
O ancora
Dopo questo libro berrete solo del TERERITO!
Che non c'entra un cazzo ma mi è venuta voglia.

No, guardate, ce l'ho io lo spottone per voi:

ACCATTATEVILLO!



 

E, ovviamente, fatemi sapere che ne pensate del Booktrailer!!!!!

domenica 6 novembre 2011

I consigli del libraio

Domenica dedicata alle Graphic novel.
È uscito il bellissimo libro di Craig Thompson Habibi ( 672 pagine, 35 euro traduzione Ghazy Randa) edito da Rizzoli. Storia epica che racconta le vicende di due schiavi, Dodola una donna prigioniera in un mondo di maschi, succube della violenza e vittima della sua bellezza e Zam, giovane schiavo, che trova in lei un riparo sicuro e si interroga sul suo essere “uomo” dopo aver scoperto la violenza dei suoi simili. Le loro vicende si incontrano e si incrociano nel corso di una vita che li porterà a fare scelte anche dolorose. Thompson dopo l'intenso Blankets (Coconino 2004, Rizzoli Lizard 2010, 29 euro traduzione Claudia Manzoletti 592 pp ) ci regala un'altra graphic novel piena di emozioni e bellezza.
Da Coconino press Fandango un libro di cui avevo già parlato e che ripropongo per la crudeltà e l'importanza del tema. L'inverno d'Italia di Davide Toffolo ( Coconino press Fandango 14 euro 152 pp), siamo nel 1942-43 a Gonars nei campi di detenzione in cui gli italiani, per portare avanti un folle progetto di pulizia etnica, deportarono e dimenticarono migliaia di cittadini/e sloveni/e. Una pagina poco conosciuta, nascosta e vergognosa della nostra storia. Ripropongo anche la Graphic novel di Manuel Fior Cinquemila chilometri al secondo ( Coconino press Fandango 17 euro 143 pp ), vincitore nel 2011 del prestigioso Fauve d'Or, primo premio del Festival International de la Bande Dessinée di Angoulême, il libro narra le vicende di tre amici dalla vita precaria che vanno incontro al proprio destino.
Bastian Vivès è un autore che ha fatto della delicatezza e dell'essenzialità il proprio stile. In Il gusto del cloro ( Blackvelvet 18 euro 144 pp traduzione Sergio Rossi ) Vivès ci propone la fragilità di un ragazzo che si annulla nella scoperta dell'acqua e, forse, dell'amore. La descrizione di un microcosmo che riflette il desiderio di vita e di crescita. Ora esce Polina ( Blackvelvet 19 euro 208 pp trad Paola Checcoli), la narrazione di un altro microcosmo, la danza e l'amore, la solitudine di un silenzioso maestro e della sua studente, una giovane ballerina, destinata a crescere e a scoprire i suoi sentimenti passo dopo passo.
E chiudo con un mito del fumetto a tematica GLBT, Ralf Konig, esilarante nella descrizione della società e dell'ambiente QUEER tedesco (e non solo), interessante il suo modo di mettere in evidenza le ipocrisie quotidiane, le differenze fra “mondo” omosessuale e “mondo” eterosessuale e, soprattutto, quelle piccole debolezze che ognuno di noi cerca di nascondere “all'altro”. Il suo ultimo lavoro è Si stenda, prego ( Kappa Edizioni 150 pp 14 euro traduttore Magnatta).
Buone letture
Marino




sabato 5 novembre 2011

Pulcini

Succede a: la collega Pazienza Finita!

Una signora cerca un libro per bambini, di quelli con le finestrelle che si aprono e sotto ci trovi disegni o informazioni, con le linguette da tirare per far muovere i personaggi, ecc..
Alla fine la sua scelta cade su un libro con dei pulcini. Acquista il libro e torna a casa. Richiama dopo circa un ora chiedendo della collega Pazienza Finita:
“Buongiorno sono la signora che ha comprato il libro dei pulcini questa mattina....”
“Sì signora, buongiorno mi dica.”
“Senta il libro ha qualcosa che non va.”
“Mi spiace, lo porti pure che lo cambiamo.”
“No, no non ha capito.”
“....”
“Vede quando sollevo una delle finestrelle ci sono sotto dei pulcini.”
“Sì, è un libro sui pulcini....”
“Sì ma vicino c'è scritto: “Cip, Cip” e i pulcini non fanno “Cip, Cip” fanno “Pio, Pio!”
E si vede che hanno una crisi d'identità, poveri pulcini, costretti tutto il giorno sotto una finestrella di cartoncino, senza mai poter uscire all'aria aperta.
Mica son diventato vegetariano per niente, scusate...

venerdì 4 novembre 2011

O' Vesuvio

Entra una signora con forte accento straniero, probabilmente è russa.
“Buongiorno io cerco qualche cosa su Vesuvio.”
“Mi spiace signora temo di non avere un libro solo sul Vesuvio, ho un testo che parla di vulcani in generale.”
“No io voglio solo Vesuvio.”
“Non ho nulla solo sul Vesuvio, signora.”
Lei irritata.
“Ma come non ha niente su Vesuvio?”
“Mi spiace signora.”
“Ma è incredibile che non avete nulla su Vesuvio, vulcano con grande storia, bellezza locale...”
Locale?
“Signora siamo a Bologna se vuole ho qualcosa sulla torre della Garisenda e su quella degli Asinelli...”
“No torri fa schivo io voglio qualcosa su Vesuvio!”
No, no, nun dicere sì sì ho capito e poi nun hai capit' nient' !
( Massimo Troisi in Non ci resta che piangere.)

giovedì 3 novembre 2011

Sia benedetto il raffreddore.

Entra un ragazzo carinissimo con un raffreddore stile: “Brobrio non riesgo a barlare”:
“Sgusa hai Figli del bassato di D/Bolger?”
D/Bolger con la “B” di “Bono” o con la “D” di “Dove sei stato sino ad ora?” E per “bassato” intendi “passato” con la “P” di “Puoi darmi il tuo numero di telefono?”

mercoledì 2 novembre 2011

Tesoro!

Il ragazzo si ferma davanti al settore QUEER e con un amico:
“Guarda a me sti froci mi fanno proprio schifo...”
Io prendo in mano la cornetta del telefono e comincio a dire, in stile “Il vizietto” e ad alta voce per farmi sentire da loro:
“TESORO! Ma quando vieni a trovarmi per un caffè che sono qui tutta sola!”
Il ragazzo si volta e mi guarda malissimo, io non mi trattengo:
“Belle le tue sopracciglia rifatte.... soprattutto molto etero!”
E me ne vado sculettando.
Maschi tremate! Le checche son tornate!

martedì 1 novembre 2011

Istant Death

Fra le tante cose che, ultimamente, mi appaiono come insostenibili ci sono quelli che ho definito Istant Death. Mi sono fatto l’idea che, per i personaggi famosi, esistano biografie e/o libri, autorizzati o meno, già pronti all’uso. Oggi muore il personaggio famoso e domani in libreria escono decine di libri. Quindi o c’è un team che lavora giorno e notte per mettere insieme un libro in pochi giorni o i libri sono pronti già prima. È successo con la povera Amy Winehouse, è accaduto con Steve Jobs,  persino Tarricone ha avuto il suo Istant Death. Ma la cosa più allucinante viene proprio dalle persone che vogliono questi libri. Per Steve Jobs sono arrivati una decina di titoli, tutti in 30/70 copie. Ho dovuto fare un altarino perché Steve Jobs anche da morto vende. Credo che anche questa frenesia per il morto, questo macabro marketing del trapassato, faccia parte della cosa chiamata “capitalismo”.