giovedì 24 novembre 2011

Un pensiero profondo (soprattutto la fine)

Sento di dover fare qualche precisazione.
Si comincia a parlare del libro e ho letto qualche commento critico in giro. Della serie: ma questo sta in libreria solo per criticare?
Ho fatto una scelta, una scelta che riflette il mio modo di essere, quello di vivere e raccontare, dove è possibile ovviamente, ciò che accade con semplicità e ironia.
Il blog è una finestra su un mondo che non tutti conoscono, i clienti arrivano in libreria e io so che devo lasciare ogni problema fuori dall'ambiente lavorativo, ci sono persone eccezionali e persone terribili. In libreria come in ogni altro luogo. Ne incontro tante di persone, ogni giorno, potrei raccontare del mio essere pendolare (e lo farò prima o poi), di quando sto per salire sul treno e qualcuno spintona per farsi spazio o non fa scendere le persone prima di salire o salta la fila.
Ma, per ora, ho scelto di raccontare il mio lavoro, la vita da libraio, di mettere in evidenza le contraddizioni e l'esigenza di continuare a fare cultura cercando, allo stesso tempo, di portare introiti all'azienda. Il fine ultimo di questo blog non è quello di ridere degli altri, quello che racconto non deve mai essere letto in chiave cinica o critica. Lo scopo è quello di portare all'attenzione di tanta gente un mestiere bellissimo. Potrei raccontare delle tante, tantissime persone cortesi, intelligenti, colte e preparate che fanno parte della nostra clientela. Di quelle che si emozionano davanti a una storia, di quelle che sono in cerca di risposte, di quelle che vengono ogni giorno anche solo per respirare l'odore dei libri. E anche il rapporto fra noi colleghi, a volte problematico ma sempre profondamente umano. Del fatto che mi sono affezionato alla collega tatuata dopo solo sei mesi di conoscenza (io che sono un pezzo di ghiaccio!) o che da quando la collega psicologa ha seguito altre strade è come se mi sentissi un po' più solo in libreria. O della direttrice che porta un caffè caldo a un senza tetto che avrà l'età di mio padre, entrato in libreria per scaldarsi e poi addormentatosi su uno sgabello.
La mia libreria è fatta anche di queste cose ed è bene che io ne parli e che le racconti.
Ma, ovviamente, avendo fatto la scelta del vivere con leggerezza la mia quotidianità, trovo che sia più divertente raccontare scenette “estreme”, spero solo di riuscirci senza che nessuno si senta offeso o preso in giro, non è mia intenzione, non lo è mai stata e non lo sarà mai. So cosa significa essere dalla parte di quelli che vengono offesi e presi in giro. Credo di essere una persona fortunata e amo profondamente il mio lavoro, ho un profondo rispetto e grande stima per le persone che lavorano con me e per coloro che mi hanno insegnato ciò che oggi so. E mi piacciono i clienti (cioè a volte li detesto ma fa parte del gioco direi), anche i più difficili, anzi sono quelli a cui voglio più bene perché mi danno continui spunti per questo piccolo blog che mi da tante soddisfazioni.
Forse questo post è inutile ma ci tenevo a mettere le cose in chiaro.
Che è quasi natale e non vorrei che a fare il fetente poi, Babbo Natale, non mi porta più quel quarto di manzo che lavora al negozio di articoli sportivi.
Be' che volete? La Playstation ce l'ho già!

7 commenti:

  1. Mah, il libro non l'ho ancora letto, ma il blog non l'ho mai trovato fuori luogo. Non scusarti, per fortuna che c'è chi prende le cose ironicamente. Anche perché in molti casi la situazione diventerebbe assai pesante da reggere facendo altrimenti.

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  2. Bellissime parole, bellissimo concetto, bellissimi propositi, bellissimo progetto, bellissimo blog, bellissimo libro (l'ho già letto) e... bellissimo regalo di Natale!!!
    Forza, Marino! Siamo tutti con te! In questa valle di lacrime e sudore, l'unica cosa che possiamo fare è prendere la nostra quotidianità con un po' di leggerezza.
    Il tuo aficionado...

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  3. Forse non sarà morta del tutto, ma direi che la sana ed intelligente ironia non gode di ottima salute.
    Marino, che ci vuoi fare...perdona perchè non sanno quel che dicono (ironiaaaaa).
    La lettura del tuo blog è uno dei miei riti pre-lavoro preferiti, perchè mi accendono sempre sempre un sorriso anche nelle mattine in cui non hai voglia di mettere in moto tutti gli ingranaggi stanchi della quotidianità. Un affettuoso pat pat sulla spalla.
    Chiara

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  4. Quelli che criticano criticherebbero anche se scrivessi di tutti gli episodi "positivi", tipo quello del caffè al senza tetto... è che certa gente (troppa probabilmente) ama criticare solo per il gusto di farlo. E poi diffido da chi non apprezza l'ironia. E personalmente, trovo il tuo blog davvero troppo bello e, se mai dovessi trovarmi dalle parti di Bologna, ti verrei a trovare! :)

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  5. ho letto una recensione del tuo libro su un giornale locale (non bolognese, di crotone, calabria!!!) e citavano anche il tuo blog, quindi eccomi qui....Bella idea la tua! e BELLISSIMO LAVORO!

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  6. Letto il tuo libro....in libreria :D

    Lavoro anche io in libreria, anche se da pochi mesi e purtroppo ancora solo per quasi un anno per ora. (potrei essere il tuo collega precario :D)

    Siamo più piccoli anche se pure noi facciamo la scolastica (no, non vendiamo libri usati però :D)
    E' tutto assolutamente vero e lo confermano pure i miei colleghi più "vissuti" che hanno dato un occhiata al tuo libro.

    Ora torno a caricare che in amgazzino ci sono un pò di colli, il natale si avvicina.

    ps: sei di Bologna, vero che in libreria avete: "Sia fatta la tua volontà" di Stefano Baldi?
    Se non lo conosci leggitelo, un gran libro, il mio capo/collega ne ha vendute 700 copie qui in libreria :D

    B da Milano

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  7. Sono una collega libraia -commessa?- oggi ho letto il libro l'ho trovato molto divertente! Devono avermi preso per una pazza perchè ridevo da sola...
    Lascia perdere le critiche, si capisce benissimo che ami il tuo lavoro. Forse chi non è del mestiere non può capire quanto possa essere stancante o frustrante a volte.
    Eppoi non vorrai mica che il tuo libro diventi un best seller, no?

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