giovedì 22 dicembre 2011

Letteratura e odio

Oggi vorrei cercare di affrontare un tema piuttosto delicato, ho pensato a lungo a come farlo ma non ho trovato un modo adatto. Non ho trovato neppure risposte alle mie domande, ad essere sincero. Prendete quindi questo post come pensieri in liberà.
Dopo i tragici eventi di Firenze che hanno visto un assassino di estrema destra, tal Gianluca Casseri, uccidere due cittadini senegalesi, Samb Modou e Diop Mor,  si è alzata, su vari fronti, una cortina di fumo che ha, a volte, annebbiato anche la ragione. Non voglio parlare dei siti che inneggiavano a Casseri, non voglio neppure avvicinarmi al penoso razzismo apparso su alcuni quotidiani.
Credo che da un punto di vista umano la questione sia chiara a tutti, vorrei far notare però che questo orribile atto di violenza nei confronti di due innocenti il cui unico torto era, nella visione xenofoba dell’assassino, quello di avere la pelle nera, ha innescato un’incredibile disputa sul Fantasy. Sì perché Casseri era un appassionato del genere e in particolare di Tolkien ma anche un saggista. Ne hanno parlato Lara Manni sul suo sito e anche i Wu Ming, ne ha parlato anche Loredana Lipperini. Non amo il fantasy, sono a conoscenza delle leggende intorno alle opere di Tolkien e in particolare Il signore degli anelli. È un libro che ho abbandonato a metà, non mi capita spesso di farlo e lo dico con un po’ di vergogna, ma l’ho fatto.
Attenzione perché oggi è un po’ un post scatola cinese. In realtà non voglio parlare nemmeno di Tolkien e delle teorie razziste intorno ai suoi libri. Ne parlo perché nella discussione che ne è scaturita, poi, si è cominciato a parlare anche di Julius Evola che io non conoscevo e sul quale ho cominciato a interrogarmi. Nella libreria in cui lavoro Evola è posto accanto a Ouspensky. Nell’approfondire le sue teorie non ho potuto fare a meno di cogliere un ideale razzista, le sue simpatie per il fascismo e il nazismo erano chiare e note a tutti/e.
Però le opere di Evola sono edite. Così come lo sono quelle di Nietzsche. Così come lo è il Mein Kampf di Hitler. Le opere di Heidegger, di Céline, di Ezra Pound sono in libreria. C'è anche il libretto rosso di Mao. Da libraio mi pongo il problema etico dell’avere opere di un certo tipo in libreria. Ma posso fare a meno di avere determinati testi? Posso permettermi di dire: “No io non tengo il Mein Kampf”. Certi libri vanno intesi come documenti storici, filosofici, per comprendere il periodo?
Non posso darmi risposte, come dicevo, eppure sento lo stesso un peso. Io sono un libraio di catena, non posso decidere cosa tenere o meno nella mia libreria. Inoltre i clienti mi chiedono determinati testi.
So già che è una querelle azzardatissima, che pongo domande senza risposta. Il problema non è dei libri, il problema è legato da una parte alla figura di chi certi libri li ha scritti e, dall’altra, all’interpretazione che di certi libri il singolo lettore da.
Rimango nel mio limbo, con le mie domande. Spero comunque che questo post possa essere utile alla discussione.
Marino Buzzi

Il libro del giorno è Sono razzista ma sto cercando di smettere, di Barbujani Guido e Cheli Pietro, Laterza editore,  133p., 10 euro

15 commenti:

  1. Io amo la fantasy, ma Tolkien non mi entusiasma.
    Ci sono molti modi di intendere il fantastico.
    Per il resto penso che non pubblicare certi testi sarebbe il primo passo per dimenticare e negare quanto è accaduto, non trovi? Non puoi certo farti carico del fatto che un cliente sia malato o criminale.

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  2. Secondo me certi testi vanno sicuramente pubblicati e resi disponibili alla vendita. Come dici anche tu, sono documenti che rappresentano una testimonianza importante, non fosse altro che sotto il profilo storico. Non possiamo permetterci di cancellare un pezzo di storia come il nazismo o il fascismo, eliminare le tracce e interpretazioni delle loro ideologie. Che lo vogliamo o meno, sono parti della nostra cultura, ed è importante che le capiamo veramente, specie e soprattutto se non vogliamo caderci di nuovo.

    La censura, alla fine della fiera, non funziona mai. Censurare le idee, poi, risulta ancora più inutile, anche se sono idee che non ci piacciono. L'opera letteraria è uno strumento, e come tale può essere usato male o bene da una persona, ma questo dipende dalla persona, non dall'opera, e come tale non vedo neanche il problema etico nella vendita.

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  3. Io amo il fantasy ed amo Tolkien in quanto pietra basilare del genere, ma mai (almeno nella mia interpretazione) ho colto il suo spirito "razzista". Sarò tonta? O solo ingenua?
    Detto ciò, la cesura non è mai la strada, anzi leggere tutto ed il suo contrario è l'unico modo per formarsi una propria idea chiara e coerente.
    Poi ci sono gli idioti, ma non è colpa di nessuno.

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  4. Per come la vedo io, non è un genere letterario, musicale, cinematografico o un videogioco a far sì che alcuni individui commettano certi gesti. E' solo più semplice e rassicurante per la massa poter dare la colpa a "qualcosa"... è successo per quei pirla che buttavano i sassi dai cavalcavia delle autostrade, è successo ancora per una miriade di notizie di cronaca nera, è capitato di nuovo con questo recente episodio.
    Sono sicura che certe "teste" troverebbero sostegno alle loro teorie xenofobe (o comunque balenghe su altri argomenti) pure nell'ultimo numero di Topolino...

    PS. Io amo il fantasy, ma Tolkien non lo reggo... il Signore degli Anelli l'ho mollato a metà pure io (e, che io ricordi, in circa 28 anni che leggo mi sarà successo a dir tanto con altri 3 libri), nessun rimpianto e nessunissima vergogna! ;)

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  5. Ciao, è la prima volta che scrivo anche se ti leggo da mesi.
    Credo che un libraio debba rendere accessibile il sapere: non sono i libri a dare messaggi sbagliati, sono le persone che li leggono che li distorcono. Per esempio, vorrei leggere il Mein Kampf, per conoscere che cosa era un uomo frustrato in una delle peggiore crisi economiche e morali in germania, per saper riconoscere cosa può di nuovo capitare.
    Vorrei evitare altri incendi di biblioteche, come quello di Alessandria (491 d.C. mi pare) perché erano libri non cristiani.
    A presto

    Victor

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  6. Victor: posso consigliarti di leggere il Mein Kampf nella versione della Kaos Edizioni (è un tomo grigio), curato da Giorgio Galli e con prefazione dell'allora Presidente Aned (è l'associazione dei deportati)? E' l'unico completo con note a piè di pagina e con una contestualizzazione. Le altre edizioni che puoi trovare (ormai credo solo quella cosa in cartoncino rosso con svastica nera sopra: fa schifo, non è completo, non rispetta nemmeno l'originale. E' una pessima versione)

    Io credo che QUESTA edizione del MeinKampf merita di esser letta. Io lo imporrei come lettura alle superiori. Ci ho fatto degli studi interessantissimi sulla storia di questo terribile libro.

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  7. Sono convinta che il razzismo sia figlio di determinate condizioni culturali e sociali e l’ignoranza è sicuramente una di queste. Il non conoscere determinate opere, nate in precisi momenti storici non impedisce al razzismo di dilagare, l’importante è che l’approccio a queste opere sia privo di qualsiasi preconcetto a monte: è naturale che se il ragazzino di 16 anni legge il Mein Kampf su suggerimento del rabbonitore neonazista di 30, che fa leva sui disagi tipici dell’adolescenza come il non essere accettato dal gruppo, o uno stato di povertà della famiglia imputabile (secondo l’ideologia razzista) all’extra-comunitario che ha fregato il lavoro a papà, non può che attecchire. A questo si deve aggiungere che spesso l’essere umano, l’unica specie dotata di libero arbitrio e capacità di ragionamento articolato mal sopporta questo dono, e delega la fatica di pensiero a qualcuno che magari viene considerato oggettivamente intelligente, ma che spesso è solo piuttosto furbo. La scuola ha un’enorme colpa in tutto questo, in Italia l’ora di storia si affronta come una noioso sciorinamento di date e fatti, senza interrogarsi sui perché e sui per come, e soprattutto senza integrare con le testimonianze di chi ha vissuto i veri momenti bui del nostro continente. Si va in gita al Colosseo e si glissa sulle fosse Ardeatine, o sui Tavolicci, o Fossoli e via dicendo. Per quanto riguarda il Fantasy che dire, a me piace, lo adoro, ho letto più volte il Signore degli anelli e altri classici considerati generalmente noiosi e credo che si debbano accettare per quello che sono, opere di fantasia, poi se qualcuno ci vuole vedere per forza la propaganda razzista è ovvio che la troverà. Lo stesso fondatore di Casa Pound ha fatto sue parole di Che Guevara (che si starà rivoltando nella tomba) rivoltandole e limandole per farle calzare alla sua ideologia, solo perché ancora oggi il “Che” è un mito per molti ragazzini e fa adepti ( anche se effettivamente sanno poco di quello che ha fatto quest’uomo e non si sono scomodati a leggere i suoi diari). Solo un autore sa davvero ciò che vuol dire, tutto il resto è interpretazione, spesso addirittura è solo travisazione, solo che a volte quando si travisa troppo e si intendono fischi per fiaschi si semina odio, vedi 2000 anni di interpretazione misogina di un libro collage chiamato bibbia creato ad hoc….

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  8. Ognuno ha i propri gusti, e da adoratore di Tolkien azzardo un paragone: "amo i romanzi storici, ma guerra e pace l'ho lasciato a metà"; alcuni interlocutori inorridiranno, altri condivideranno. Certo a volte le etichette di genere stanno un po' strette, e il fantasy di Tolkien vira decisamente verso l'epica "pesantuccia".
    In ogni caso, ho sentito affibbiare a Tolkien categorizzazioni ridicole, fatte da gente che distorce quello che legge per piegarlo alle proprie ideologie: anti-comuniste, fondamentalismi cattolici, razzismo (quanto di più ridicolo se si leggessero veramente due righe qualsiasi).
    E a proposito dei tuoi dubbi etici, concordo con gli altri lettori: bisogna conoscere il lato oscuro dell'animo umano, per dominarlo; i rischi connessi ad una possibile propaganda di certi ideali dovrebbero (dovrebbero) essere scongiurati da una società civile moderna...

    Fabio (lettore affezionato)

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  9. Non ho letto tutto Céline, ma quello che ho letto era veramente Bella Letteratura. So che ha scritto anche pamphlet antisemiti (avevo Bagatelle per un massacro, ma l'ho perso in un trasloco prima di leggerlo), però, leggendo le sue lettere dall'esilio mi viene da pensare primo che comunque le sue considerazioni sulla razza non erano considerazioni opportunistiche, visto che sono servite solo ad emarginarlo e ad esiliarlo, e secondo, che non cancellano Viaggio Al Termine della Notte o Morte a Credito. Magari era un uomo pessimo, ma sicuramente era uno scrittore con i controcazzi.

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  10. Certi libri vanno intesi come documenti storici, filosofici, per comprendere il periodo? -> ti sei risposto da solo, almeno secondo la mia opinione.
    Un cervello sano non prenderebbe mai a esempio il Mein Kampf di Hitler, lo userebbe semplicemente per comprendere un'ideologia che si è resa colpevole di un genocidio. E' facile farsi tentare dall'oscurantismo, dall''eliminiamolo perché è pericoloso', ma certe cose, per accettarle (e magari evitare che si ripetano) bisogna conoscerle.
    Così almeno la penso io.

    Peraltro, ma sto andando fuori contesto perché dai libri ideologici passiamo ai libri di finzione, una volta ho avuto una disputa con delle lettrici scandalizzate dal tema dell'incesto affrontato in un romanzo, perché disgustoso e antieducativo. La domanda aleggiava nell'aria: possono e devono esserci limiti a ciò che si scrive? Io ho ribattuto che, se un giorno dovessi scrivere un romanzo ambientato nei campi di concentramento decidendo di assumere l'ottica di una SS, non ci sarebbe nulla di male e non dovrei vergognarmene. Non mi starei macchiando di apologia di reato. Starei semplicemente scegliendo un punto di vista estraneo che dovrei portare fino in fondo.

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  11. @Anonimo

    Nota storica:
    quella di cui parli tu è la distruzione della biblioteca del 391 D.C. ad opera di Teodosio.

    prima di quella ci sono state due altre distruzioni (parziali) della stessa ad opera di Cesare prima e di imperatore di cui non ricordo il nome verso il 230 D.C. (quindi in epoca pre-cristiana, almeno per quanto riguarda Roma, divenuta cristiana sotto Costantino - 325 D.C.)

    @Tutti
    Sulle teorie razziste contenute nel signore degli anelli faccio crasse risate...

    le ipotesi sono di un'ignoranza tale da far rabbrividire, sia dal punto di vista biologico che da quello letterario.

    infatti il presupposto da cui partono è la "bontà" degli elfi e la "cattiveria" degli orchi intesi come razze a se stante (e già qui non si può parlare di razzismo "umano" in quanto nel genere umano NON esistono le razze ma solo etnie) - piccolo dettaglio... elfi e orchi NON appartengono a razze diverse ma in realtà gli orchi sono elfi "sovvertiti" dalle torture di Melkor (o, per i lettori del solo signore degli anelli, Morgoth), ovvero il Valar "caduto" - e qui il parallelo è da farsi con Lucifero e non con Stalin come pensano alcuni - di cui si parla nel Silmarillion.

    allo stesso modo, il "gran cattivo" del signore degli anelli, Sauron (che era il luogotenente di Melkor/Morgoth prima della sua caduta a mano di Iluvatar - il "dio supremo" dell'universo di Tolkiens), appartiene alla stessa razza (i Maiar - razza divina al pari dei Valar ma di rango inferiore) di Melian, ovvero la nonna di Elrond.

    [Nota: per la cronaca fanno parte dei Maiar anche i Balrogh di Morgoth - anch'essi sovvertiti da Melkor come è successo per gli elfi]

    infine, gli uomini. Alcuni cattivi, alcuni buoni ed anche la "super razza" dei numenoriani (o, meglio, Dunedain) da cui discende Aragorn è cosparsa da numerosi "cattivi" che sono appunto i responsabili della caduta e dell'inabissamento di Numenor.

    quindi tutta la teoria delle "razze buone e razze cattive" va a farsi benedire (per non dire di peggio)

    a supporto di tale affermazione poi c'è anche la "classificazione" degli elfi... tutti appartenenti alla stessa razza, ma con destini differenti... insomma... all'interno della stessa razza diviene evidente che il destino dei vari gruppi è dettato dalle loro scelte e non dalla loro etnia od appartenenza ad una razza.

    Smarcato Tolkiens, pensiamo al resto...

    Leggere il Mein Kampf, il Capitale di Marks, il libretto rosso di Mao non è di per se stesso un delitto... lo diventa quando si leggono questi libri SENZA spirito critico.

    Esiste poi un problema chiamato "collegamento neuronale" che purtroppo è latente in troppi lettori... un esempio per chiarire... nell'Anticristo di Nietzche c'è scritto "i deboli e gli oppressi meritano di morire" che nella mente di molti diventa un "DEVONO morire" (me lo sono sentito citare così spesso in questa maniera da farmi venire il dubbio di ricordarmelo male) - SENZA capire che Nietzche voleva sferzare i lettori e portarli verso l'azione in un movimento che vuole superare l'inerzia del 1800 e portare il mondo verso il "futurismo" che è giusto alle porte.

    però per chi è mentalmente ristretto questa altro non è che una spendida alzata nei confronti dei cretini che si sentono "forti" (ma su questo avrei parecchio da obiettare) e pensano che gli altri siano i deboli da schiacciare.

    quindi, come sempre, il problema non è ciò che è stato scritto ma il grado di malsanità mentale di chi legge e che CREDE di capire senza elevarsi al di sopra delle proprie posizioni preconcette.

    Vi ho tediato abbastanza?

    Seamus

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  12. Non hai tediato affatto, Seamus, anzi, sarebbe opportuno dare la parola più spesso a qualche vero esperto di fantasy, piuttosto che ai giornalisti tv che mettono tutto sullo stesso piano (ricordate l'annosa polemica sull'influenza nefasta degli anime/manga giapponesi? i bimbi si gettavano dal balcone per imitare i pokemon, almeno secondo le teorie dei media). Il vero rischio legato al duplice omicidio di Firenze però secondo me sta nel ricondurre il discorso su aspetti secondari come le letture dell'omicida e allontanare le indagini dagli ambienti che frequentava, a cominciare da Casa Pound che dietro alla facciata pubblica in cui ostenta anti-razzismo e solidarietà nasconde un sottobosco di teste calde e violenti utilissimi nel caso si volesse piazzare qualche azione clamorosa come questa, un calderone di frustrati rabbiosi che ora vedranno in un idiota come Casseri il modello cui ispirarsi. In galera, quando capita, ci finiscono questi imbecilli violenti (come quelli di Militia a Roma) ma a me fan più paura i ragioneri dell'intolleranza, quelli che inorridiscono e si dissociano dai facinorosi in pubblico e intanto li manovrano dietro le quinte. Casseri pare avesse scritto un libercolo che definiva 'la risposta a Il cimitero di Praga di Umberto Eco, e il leader di Casa Pound lo ha definito 'un intellettuale'...era un insieme di baggianate esoteriche simil-lovercraft e l'immancabile tiritera sul complotto dei Sette Savi di Sion: niente di nuovo, ma del resto questa gente si nutre esclusivamente di fritto misto. Poi gli resta sullo stomaco e per digerire cominciano a ruttare odio. Per poi scatenarsi gli basterebbe la lettura di 'Tintin in Congo', altro che Tolkien!

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  13. immagino come tu possa sentirti per questo mi permetto di commentare per la prima volta...in qualità di libraio reputo giusto che tu fornisca del materiale (leggasi libri) in modo obiettivo senza filtri,senza influenze e simpatie o peggio ancora censure....lo spirito critico ed il buon senso devono appartenere al lettore, su questo purtroppo non puoi far niente....è giusto e per fortuna è ancora possibile che tu metta l'acquirente davanti ad una libera scelta priva di giudizi che classificherebbero la conoscenza limitandola a ciò che "qualcuno reputerebbe corretto farci sapere" trovando certe tematiche migliori di altre...se cosi fosse sarebbe un regresso preoccupante ed un oscurantismo ulteriore (perchè ovviamente già presente non mi illudo sia il contrario) che personalmente non gradirei..per quanto riguarda sviscerare gli interessi di Casseri etichettandoli come "cause della sua pazzia" sinceramente non sono d'accordo...ognuno recepisce e reagisce a modo proprio, la sua era una percezione distorta perchè dare la colpa al fantasy?l'esoterismo stesso è una tematica cosi vasta che ridurla solo ai soliti riti sacrificali è ridicolo......rimango allibita dalla superficialità di alcune deduzioni che la società offre ma si sa il mondo ormai è in gran parte banale ed ignorante.....per fortuna qualcuno con un po di sale in zucca c'è ancora...

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  14. La questione della percezione esula da qualsiasi discorso legato alla scrittura... in realtà siamo estrosi abbastanza per trovare giustificazioni alle nostre stronzate (come esseri umani) in tutto e nel contrario di tutto.

    Quindi il problema, come ben dice Bmaileen non è l'analisi delle preferenze di un sociopatico che migliora la nostra comprensione del fenomeno, bensì l'identificazione della radice dell'odio.

    i simboli, e di qui i libri usati come tali in accordo o meno con l'idea originale dell'autore (ad esempio credo che la cattiva lettura fatta di Nietzche penalizzi eccessivamente un pensiero che, preso in alcune sue parti, potrebbe essere un ottimo sprone ad un quanto mai necessario processo di crescita individuale che la nostra società necessita) sono solo strumenti di "cattivi maestri" che più o meno maliziosamente e/o subdolamente usano per creare emergenze sociali per portare acqua al proprio mulino.

    ad esempio contro gli immigrati si usa spesso il discorso economico, presumendo che siano i cittadini italiani a "mantenerli" e che questi "rubino posti di lavoro".
    Economicamente parlando gli immigrati sono invece una risorsa importante per le casse dello stato ed il loro impatto è positivo.

    a questo punto conviene a chi vuol far campagna contro quelli "diversi" allora la si butta sulle etnie, non riconoscendo un concetto di fondo... ammesso e non concesso che loro siano "cattivi", il combatterli con la violenza è solo la dimostrazione che non si è meglio.

    io preferisco partire da una posizione differente... ovvero, l'uomo di sua natura è cattivo quando privato di alcuni "fattori essenziali" - ed ogni giorno che passa, nella realtà e/o nella fantasia di sempre più persone questi fattori essenziali vengono a mancare - ed il futuro non sembra portare ventate di ottimismo...

    mettiamo anche questo nel conto delle responsabilità di chi ci ha portati in una situazione socioeconomica sull'orlo del disastro.

    Seamus

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  15. Un romanzo o un libro di poesie non rendono una persona razzista, così come non la rendono intelligente o tollerante. A volte anche un saggio che spiega le idee di un personaggio negativo (di destra o di sinistra non importa) può essere tenuto, come documento o come fonte per capire il pensiero di una persona. Gli unici libri che non terrei sono quelli che raccontano falsità, come i saggi negazionisti.

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