lunedì 5 dicembre 2011

Lunedì, lunedì...lunedì!

No, no dai.
Figurati.
No, non mi dispiace per niente venire a lavorare lunedì dopo aver lavorato sabato e domenica. Alzarmi alle sette, con la nebbia e il gelo, che poi mi sono appena tagliato i capelli corti, corti. Lo sanno tutti che sono furbo. Ho le orecchie che sembrano due stalattiti.
No non mi dispiace per niente salire su questo treno carico di gente, viaggiare in piedi uno addosso all'altro facendo finta di non vedere il tipo che si sta scaccolando proprio davanti a me.
Ma no, ti dico che non avrei mai voluto rimanermene a casa, accoccolato sotto il piumone, con la mia gattona a farmi le coccole. No fa lo stesso, non è un problema se ieri una mandria imbufalita di clienti natalizi mi ha usato come uno zerbino, se ho passato l'intera giornata a ripetere: “Arrivo subito”, “Finisco con l'altro cliente e sono da lei....”, “Sì certo, mi dica pure.”, “Per il bagno deve prendere la chiave in cassa”.
Ma figurati se mi lamento che mi fanno male i piedi e che probabilmente prima di Natale avrò un collasso nervoso.
Ma no, poi mi piace venire a Bologna, vedere gli addobbi natalizi, le luci, l'albero di Natale. Sono così contento che il primo che mi fa gli auguri lo faccio investire dalla slitta di Babbo Natale. Quella che campeggia sulla casa dei vicini! Quelli che fanno suonare tutto il giorno quella canzoncina natalizia, come fa? “ Jingle bells, jingle bells...”
Eh, ci vuol pazienza! Sì anche con il signore che urla da mezz'ora al telefono o con quello che ha abbandonato la sua lattina di birra fra i libri, certo poi si è rovesciata e la birra dalla lattina è finita sui libri.
No, no vanno bene anche i bambini che urlano e si tirano i libri mentre i genitori discutono del pranzo di Natale. Ma che scherzi? Non mi da nessun fastidio dover sistemare le pilette dei libri venti volte al secondo, raccogliere fazzolettini usati, sistemare libri abbandonati in giro per la libreria.
Guarda te lo giuro. Sul serio. Va tutto bene.
Davvero.
Amo il mio lavoro.
Pastiglietta di cianuro?
No, eh?
Vabbè...

4 commenti:

  1. jingle bells jingle bells jingle all the way.....se trovo chi l'ha inventata lo strozzo....giuro a me piaceva il Natale ma sto diventando il Grinch....ma continuo sempre e comunque ad amare il mio lavoro...

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  2. Ciao!Anche io lavoro in libreria e so cosa vuol dire passare attraverso le feste di natale e la stagione estiva, si perchè anche quella contribuisce a farti andare fuori di testa!Quando è uscito il tuo libro e ho letto la prima pagina ho pensato:"Mi Dio ma questa sono io!!!". Io e le mie colleghe teniamo un libro nero (in tutti i sensi anche per colore)dove annotiamo le cose più assurde che ci capitano e che ci vengono chieste, tipo il cliente che viene a chiedere "La scomparsa di Mario Rana" o "Il canto inesistente" di Italo Cabino....A I U T O!!! Mi consolo pensando che non siamo sole a trovarci in questa situazione. Forza e coraggio e, nonstante tutto, Buon Natale!!!
    Silvia

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  3. Ti devi procurare un clone da mandare in libreria al posto tuo. Basta che l'originale resti con noi XD

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  4. Beh...anche il martedì non scherza, se vogliamo! Tieni duro: Natale è quasi passato...

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