Vi segnalo l'uscita di un libro estremamente importante per quanto riguarda le tematiche legate all'ideologia riparativa dell'omosessualità, si tratta di Curare i gay? A cura di Paolo Rigliano, Jimmy Ciliberto e Federico Ferrari (Raffaello Cortina, euro24, 270 pag. )
Spendo due parole sul tema delle terapie riparative, ne ho già parlato più volte sull'altro mio blog ( in più post a dire il vero) ma ne accenno anche qui. Uno dei principali sostenitori delle terapie riparative è Joseph Nicolosi il quale sostiene che l'omosessualità, che egli non considera naturale, è una condizione dalla quale si può uscire. Nicolosi sta molto attento a non utilizzare mai la parola “malattia” ma è chiaro, nel suo operato, che egli la considera tale. Si tratta del fondatore del NARTH (Associazione per la Ricerca e la Terapia dell’Omosessualità) e, nonostante egli stesso sia iscritto all'APA (American Psychological Association), l'associazione ha redatto un documento sui danni che certe terapie possono provocare ai pazienti (per la versione in inglese qui per quella in italiano qui ). Nicolosi è un personaggio legato al mondo dell'estrema destra americana e a quello di un certo estremismo religioso. Con i suoi scritti riporta la psicologia indietro di decine di anni sostenendo di voler “curare” solo quei pazienti omosessuali che non si sentono in sintonia con il proprio IO senza tenere in minima considerazione i fattori esterni e di discriminazione. Inutile sostenere che lo stesso Nicolosi ha ammesso che i casi di “terapia” riuscita sono bassissimi e non ha mai potuto dimostrare che un omosessuale sia “diventato” eterosessuale grazie alla sua terapia ma solo che questi reprimono i propri istinti per allinearsi a una cultura e a degli atteggiamenti eterosessuali.
Lo dico con la massima libertà di cui sono dotato. Sono certo che un individuo possa innamorarsi di una persona del proprio sesso o del sesso opposto senza, necessariamente, essere gay, etero o bisex. La sessualità è qualcosa di molto complicato difficilmente riconducibile a imposizioni sociali.
Ma ognuno di noi sa quale sia l'aspetto preminente del proprio essere, che si rivolge a gente come Nicolosi lo fa principalmente a causa di un conflitto interiore che scaturisce da pregiudizi, ignoranza, odio. Il lavoro dello psicologo dovrebbe essere quello di far capire a chi non si accetta che non c'è proprio niente di sbagliato nella propria condizione e non spingere perché diventi qualcosa che non è.
In Italia il caso “terapie riparative” è scoppiato dopo un indimenticabile festival di Sanremo in cui partecipò un cantante di grande talento (sì sono ironico) con una canzone il cui titolo era “Luca era gay”. Subito si disse che il Luca della canzone è un noto “ex” omosessuale che, dopo aver vissuto una vita al limite (droga, alcol ecc...) e dopo aver contratto, purtroppo, una malattia per la quale ancora non esiste cura certa, ha visto la luce e si è convertito all'eterosessualità. Grazie alla fede dice lui e io non sono nessuno per mettere in discussione le sue scelte e le sue credenze. Ma dalla terapia riparativa (che prevede un mix di preghiera e incontri di gruppo e che spinge perché il “maschio” si riappropri della propria mascolinità frequentando altri eterosessuali e avendo rapporti con persone dell'altro sesso) hanno preso le distanze le maggiori associazioni di psicologi (anche in Italia un esempio lo trovate qui ).
Le terapie riparative vengono fatte in maniera quasi occulta, difficilmente troverete uno psicologo disposto a dirsi riparatore andando così contro le linee deontologiche del proprio lavoro. Potrei dirvi che spesso le terapie vengono attuate, a pagamento, in contesti religiosi e che, in alcuni casi, si ricorre anche all'esorcismo.
Ma preferisco che a parlare siano gli esperti e che ci si mantenga in un contesto scientifico. Paolo Rigliano è uno dei maggiori esperti in materia. Il libro smonta, passo a passo, l'ideologia riparativa e mette, spero definitivamente, ordine sull'argomento. Spero che grazie a questo libro nasca una discussione costruttiva, gli argomenti sono importanti. Peccato che nel 2012 si debba ancora affrontare temi che dovrebbero essere rilegati a un passato non troppo felice.
Marino Buzzi
bellissimo commento, non ho altro da aggiungere
RispondiEliminaraffaele di Igor Libreria
... sono basita. Verrebbe anche da domandarsi perché l'APA non lo sbatta fuori, comunque.
RispondiEliminaCredo che leggerò questo libro. Mi è piaciuto molto il tuo post, davvero.
RispondiEliminaIo non credo che una persona omosessuale sia una persona da curare, e trovo persino offensivo che qualcuno lo pensi. Io non sono omosessuale, ma ritengo che ognuno debba avere la possibilità di esprimere chi veramente è, anche se è ovvio che questo è ancora molto difficile da fare.
La canzone "Luca era gay" non l'ho mai sentita, anche se ne ho sentito parlare..quasi quas ora vado a sentirla..
p.s. Mi inquieta parecchio che sottopongano ad esorcismo gli omosessuali o li costringano ad avere rapporti sessuali con persone del sesso opposto..è terribile.
Ho appena sentito la canzone..tralasciamo il fatto che il video è orribile... in pratica è positivo che non dica che essere gay è una scelta, ma dalla canzone traspare che luca era gay perchè aveva problemi con il padre...beh,mi sembra un punto di vista piuttosto ristretto..
EliminaAlcune persone sono a tal punto cariche di problemi reali, e neppure una "terapia riparativa" può correggereli, che cercano di individuare ipotetici problemi negli altri. Non credo sia connesso con i personali schieramenti politici. Se uno deficita (cioè è deficiente) tale è, punto e basta. In un mondo ideale non occorrerebbe neanche perdere del tempo dietro simili discussioni.
RispondiEliminaè incredibile che, cuturalmente, ci si debba ancora occupare di come limitare la libertà altrui...
RispondiEliminaSono la 200a follower! nice to meet you!
RispondiEliminaAccettare che l'omosessualità è un orientamento innato e non una scelta-deviazione-malattia è ancora molto difficile.
RispondiEliminaLa verità è che tutto ciò che è legato alla sfera sessuale spaventa molto, perché ci coinvolge profondamente. Riconoscere che l'omosessualità è un orientamento affettivo-sessuale presente in natura implica il fatto di dover mettere in discussione se stessi. La possibilità ritrovare tale orientamento in sé, prima che negli altri.
Ma questi sono discorsi... penso alla disinformazione che il libro di questo tizio potrà creare. Alla sofferenza che che causerà a tanti uomini che magari non hanno amici vicino e sono meno sicuri.Che tristezza...
Chagall Curare i gay? è un testo assolutamente contro le terapie riparative scritto, fra gli altri, da uno dei massimi esperti in materia ;)
RispondiEliminaScusa, mi sono spiegato male. Mi riferivo ai testi dell'altro, che purtroppo sono editi pure da noi.
EliminaIn fondo basterebbe circoscrivere il 'dottor' Nicolosi nel suo contesto: l'estrema destra americana, ideologicamente reazionaria e razzista con l'esplicita benedizione delle autorità ecclesiastiche che a parole stigmatizzano gli estremismi (non gli estremisti, bada bene) ma in realtà sono ben liete di avere questi sempre più influenti gruppi politici e culturali a propagandare i soliti vieti pregiudizi (ma loro li chiaman 'valori') soprattutto presso chi li nutre da sempre e anzi ne fa il fondamento della propria comunità...insomma, 'sti 'luminari' peraltro sconfessati globalmente dai propri colleghi andrebbero presi con la stessa serietà che si concede agli sproloqui dei negazionisti, dell'ubriaco al bar o a semplici imbecilli quali Borghezio e affini. Il problema è che in nome della libertà d'espressione (che loro abolirebbero subito se potessero) questi figuri ormai dilagano su tutti i media e non per venire messi a confronto con altri cabarettisti, ma a guidare schieramenti compatti che sbandierano pure motivazioni serie e documentate (slogan, cori da stadio, teorie vecchie di secoli ora riproposte come ultime scoperte: revival totale, come al cinema!) e questo grazie alla mentalità ormai consacrata della contrapposizione totale, o con me o contro di me. Tutto nello stesso calderone, poi: donne, uomini, etero e omosessuali, trans e bisex, ebrei, zingari, poveri e ricchi, giovani e anziani, cani e gatti, buoni e cattivi...in sintesi, per citare il Denei dei Cavalli Marci: "qui va a finire che c'han ragione pure quelli che c'han torto". Ma non è vero, le opinioni non sono tutte legittime: quelle che vanno contro la logica, la scienza, e soprattutto il rispetto verso gli altri membri della società non meritano nessuna legittimazione, e sarebbe ora di rivolgere a certe sciocchezze le pernacchie che meritano, invece di concedere loro la soddisfazione di farci arrabbiare. Chi propugna la discriminazione non sa in genere cosa sia l'ironia, per cui basterebbe una risata per seppellirli...guarda caso, in questo mondo di avvocati e rissosi dal grilletto facile, sono quasi riusciti a rendere l'umorismo fuorilegge, lasciandoci solo il vuoto dello sghignazzo, sguaiata espressione di cervelli e cuori sempre più vuoti. E pronti a prendersela con i soliti nemici immaginari. A proposito, al CNR ci sarà ancora quel simpatico vicepresidente De Mattei, quello che propugna il creazionismo e l'esistnza scientifica del Paradiso Terrestre, definendo lo tsunami in Giappone una 'purificazione voluta da di Dio'? Costui ha espresso più volte la convinzione che l'omosessualità, oltre a far crollare l'Impero Romano, stia anche sgretolando la nostra (cattolicissima) civiltà, già corrotta dal progressismo relativista... a che titolo un fanatico simile è stato messo lì? Uno storico della Chiesa (tra l'altro contrario alle 'aperture' del Vaticano II), chiamato a promuovere la ricerca scientifica, soprattutto nel campo delle scienze umane: legittimo, no? Mentre noi stiamo qua a indignarci perché escono dei libri di pseudo-psicologia, altrove lavorano indefessi per causare i danni peggiori al processo di evoluzione del pensiero in nome di una Tradizione che non esiste ... se non nella testa di chi ha bisogno di crederci, per paura o semplice interesse.
RispondiEliminaIl giorno in cui ogni persona sarà semplicemente felice che il suo prossimo sia a sua volta felice perchè libero di amare chi vuole allora sarà l'alba di un nuovo, bellissimo, mondo.
RispondiEliminaNon smetterò mai di sperarci.
Curare gli omofobi, piuttosto. Sono malati, Di paranoia.
RispondiEliminaIciarlatani come Nicolosi andrebbero radiati dall'albo.
RispondiEliminaCredo che l'omofobia di alcuni personaggi sia più legata a calcolo politico che a convinzioni vere e proprie (certi 'professionisti della morale' hanno più volte mostrato, lontani dal pulpito, un mirabile ecumenismo nella scelta dei partners): puritani alla Newt Gingrich, per intenderci (sì, quello che costringeva la prima moglie morente in ospedale a firmargli l'istanza di divorzio). Nicolosi tira solo acqua al mulino della sua corrente, le sue inutili ricerche servono solo a dare una parvenza di scientificità ai deliri dei conservatori oltranzisti, così come da noi volevano farlo col convegno sul Creazionismo patrocinato dall'ineffabile De Mattei. Non lo si può chiamare legalmente ciarlatano perché porta avanti un metodo empirico e fino a quando avrà dei pazienti che si vogliono convincere di essere soltanto dei malati (magari sono pure sinceri credenti, trattati da peccatori immondi dalla propria comunità) toccherà concedergli il beneficio del dubbio. E' tutta politica, opportunismo, consapevole menzogna, ma più che radiarli questi pseudo-studiosi andrebbero sottratti ai loro circuiti autoreferenziali in cui se la cantano e se la suonano insieme ai loro committenti e costretti a discutere seriamente in pubblico le loro tesi: se credono di avere argomenti validi, non vedo perché debbano rifuggire il confronto. Il fatto è che sanno benissimo di non averli.
RispondiEliminaIo ho un sogno: coppie gay e coppie etero che vivono il proprio amore nel reciproco rispetto e accettazione, senza discriminazioni nè paranoie.
RispondiEliminaSe può interessare l'argomento, consiglio anche l'ottimo "Gay e lesbiche in psicoterapia", di Paolo Rigliano e Margherita Graglia :)
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