Oggi pomeriggio, alle ore 18, sarò a Bergamo alla libreria Melbookstore di via XX settembre 78/80. Se qualcuno di voi è in zona e vuole passare a tirarmi quattro schiaffi è il/la benvenut*
Visto che la primavera avanza mi concedo un sabato bergamasco (e una domenica lavorativa) quindi ci rileggiamo lunedì. Buon week end a tutt*.
Marino
venerdì 30 marzo 2012
giovedì 29 marzo 2012
Ormoni
La collega femminista:
“Marino perché hai ordinato tutti questi libri della Alinea editore?”
Io: “Colpa del rappresentante, quello carino.”
Lei: “Ha fatto arrivare roba che non hai ordinato?”
Io: “No ha indossato di nuovo quei pantaloni stretti....”
mercoledì 28 marzo 2012
Soddisfazioni
Sento mia madre ogni giorno, da quando me ne sono andato dal paesello bello, per accertarmi che vada tutto bene. Questa mattina, con aria divertita, mi dice:
"Sai mi hanno fermata per la strada mentre andavo a fare la spesa e mi hanno fatto i complimenti per il tuo libro."
Io: "Ma dai? Quale dei due?"
Lei, fregandose della mia domanda:
"Mi hanno detto: Signora complimenti per il libro di cucina scritto da suo figlio, ho saputo che è stato un successo! Ma ci sono le ricette comacchiesi dentro?"
LIBRO DI CUCINA????? E chi sono Bruno Vespa?
Non è una cattiva idea, dopotutto, visto come va il mercato venderei sicuramente di più.
Devono aver fatto un piccolo calcolo mentale: ex cuoco + scrittore = libro di cucina.
Dopo una risata che ha impegnato entrambi per una decina di minuti ha aggiunto:
"Gli ho detto che è un libro di ricette vegetariane!"
Della serie: Mamme che irridono i libri di cucina non scritti dai figli!
"Sai mi hanno fermata per la strada mentre andavo a fare la spesa e mi hanno fatto i complimenti per il tuo libro."
Io: "Ma dai? Quale dei due?"
Lei, fregandose della mia domanda:
"Mi hanno detto: Signora complimenti per il libro di cucina scritto da suo figlio, ho saputo che è stato un successo! Ma ci sono le ricette comacchiesi dentro?"
LIBRO DI CUCINA????? E chi sono Bruno Vespa?
Non è una cattiva idea, dopotutto, visto come va il mercato venderei sicuramente di più.
Devono aver fatto un piccolo calcolo mentale: ex cuoco + scrittore = libro di cucina.
Dopo una risata che ha impegnato entrambi per una decina di minuti ha aggiunto:
"Gli ho detto che è un libro di ricette vegetariane!"
Della serie: Mamme che irridono i libri di cucina non scritti dai figli!
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martedì 27 marzo 2012
Scrittore liquido
“Ciao scusa sto cercando il libro di un autore di cui non ricordo il nome. Lui è quello... mmmm come si chiama, quello... si dai quello che scrive sempre in modo liquido... cioè non in modo liquido ma l'argomento è... il liquido!”
Ma certo, chi non conosce il famoso autore: Idraulico liquido! Famoso perché stura le menti e scioglie i dubbi!
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lunedì 26 marzo 2012
Ottimizzare l'ottimizzabile ottimizzabilmente!
Nelle aziende librarie (trovo che sia più adatto questo termine, ormai, piuttosto che librerie), come in tutte le altre aziende, è diventato di fondamentale importanza ottimizzare tempi e personale. Con la crisi che, come una marea nera, sta travolgendo, lentamente, tutti i settori dell'economia, oltre che la nostra quotidianità, il personale “in esubero” (anche se spesso in esubero non è) viene tagliato, non si fanno nuovi contratti e si cerca di fare con le forze che si hanno a disposizione.
Lo posso capire, naturalmente, posso capire che le aziende in perdita o in crisi non si mettano a investire in un momento così brutto. La cosa che mi sorprende, però, è che si pretende (in generale non solo nelle aziende librarie) che il personale considerato non in esubero (al massimo esuberante) dia ottimi risultati dovendo fare il triplo del lavoro. Avere la stessa professionalità di prima, seguire i clienti in modo impeccabile, saper stare in ogni parte del negozio e avere eccellenti conoscenze e competenze su ogni singola mansione, anche in settori diversi dai propri.
Così, visto che sono un fans di queste politiche dell'eccellenza e che credo fermamente che “ottimizzando” sino allo sfinimento il personale si possano ottenere ottimi risultati vorrei fare qualche proposta:
- Fornire di catetare e pannoloni il personale. Non vedo perché si dovrebbe perdere tempo ad andare in bagno quando si può fare tutto alla propria postazione.
- Abolire completamente la malattia. Adesso non verrete mica a raccontarmi che uno che sta male non riesce anche a lavorare, vero?
- Le ferie. Per carità le ferie. Ma che in un momento di crisi si va in ferie? E poi cos'è questa leggenda metropolitana che in ferie ci si va d'estate? Allora riduciamo a una settimana l'anno le ferie. Il periodo di “consumo” della propria settimana di svago è possibile solo nei mesi di gennaio, febbraio, ottobre e novembre.
- I permessi. L'unico permesso che propongo di lasciare è quello che si chiede quando si vuol passare davanti a qualcuno.
- La maternità. E basta con sta storia che bisogna fare dei figli, se proprio li volete fare propongo che paghiate un risarcimento all'azienda. Dopotutto è una scelta personale, no?
- Pausa pranzo. Ma come, vi lamentate che non arrivate mai alla fine del mese e volete pure mangiare? Che poi vi vedo, siete grassocci, un po' di dieta non vi farà di certo male.
- Formazione. Ma andiamo, siamo seri. Ma che genere di formazione volete che serva per vendere i libri di oggi? Ma basta che l'autore vada in televisione, no? Praticamente si vendono da soli. Che formazione dovreste avere, secondo voi, per vendere la coppia Clerici/Vespa? O Al Bano sulla via della beatificazione? La formazione è superata, cosa da intellettuali che va bene solo per far facciata.
- Il cliente non è un essere umano, non necessita di attenzioni, non ha bisogno di consigli o di essere indirizzato. Propongo di dedicate dai 30 ai 50 secondi a cliente la scena dovrebbe essere questa (cercate di parlare in fretta per ottimizzare i tempi):“Buongiornomidicasubitocosaleservechedevoservireilclientedopodileiepoidevoandareasistemareilmagazzino!”“Vorrei un libro di Marguerite Yourcenar.”“Machesecondoleiabbiamolibriacosìbassavendibilità?Tièbeccatistomattoneda9,90chetantomicalacapivilaYourcenar!”
- Scelta dei libri da mettere in vetrina. Altro mito da sfatare. In vetrina vanno solo libri con copertine accattivanti. Propongo di prendere a caso, per non perdere tempo, i primi libri che si trovano impilati nei tavoli principali.
Bene, spero che le aziende librarie prenderanno in considerazione le mie proposte.
Vado a tentare il suicidio, ci sentiamo domani.
domenica 25 marzo 2012
I consigli del libraio
Domenica filosofica!
A cura di Maria Antonietta Del Boccio Tutti i piaceri dell'intelletto (Edizioni Dedalo, € 18, pagine 336), una deliziosa raccolta di testi libertini francesi del XVII secolo che danno una nuova visione e propongono una nuova visione dell'essere rispetto alla filosofia del 1600.
Caterina Rea Corpi senza frontiere (Edizioni Dedalo, 176 p, 16 euro), ovvero il “genere” questo sconosciuto. Una interessante analisi sul corpo, sul sesso e sulle sfere che riguardano il “genere”.
Giulio Cesare Vanini Morire allegramente da filosofi (A cura di Mario Carparelli, edizione i Centotalleri, euro 12, 192 pagine). Una piccola raccolta atea dei pensieri di Giulio Cesare Vanini, filosofo che fu giustiziato per ateismo nel 1619. Gli strapparono la lingua, lo impiccarono e poi lo misero al rogo (giusto per essere sicuri che morisse). Prima che gli facessero tutto questo, mentre andava alla gogna, esclamò: “Andiamo, andiamo allegramente a morire da filosofo”.
Christoph Türcke La società eccitata (traduzione Tomaso Cavallo, euro 43, pagine 352, Bollati Boringhieri editore): “Viviamo immersi in una perenne mobilitazione emotiva, smaniosi di sensazionale”. Poche parole per spiegare l'importanza di questo testo filosofico.
Come sempre buone letture
Marino
sabato 24 marzo 2012
L'annuncio
L'annuncio che, ufficialmente, ogni sera, facciamo per informare i clienti della chiusura del punto vendita è:
“Informiamo la gentile clientela che la libreria è in chiusura, saremo nuovamente aperti domani con orario continuato dalle 9 alle 20. Grazie e buona serata”.
Le variabili che spesso vorrei mettere in atto sono:
A) “Informiamo la gentile clientela, e anche quella meno gentile, che la libreria è in chiusura. Mi fanno terribilmente male i piedi, ho fame e oggi, probabilmente, sono ingrassato di due etti a forza di mangiare cioccolato bianco e di bere Tererito, quindi siete pregati di andarvene senza fare storie e con le mani alzate. Grazie.”
B) “Vi informo che se entro cinque secondi non siete fuori dalla libreria libero i cani. P.S. Non mangiano da tre giorni e adorano la carne umana.”
C ) “Questa libreria si autodistruggerà fra 10... 9... 8.... 7.... 6..... 5...”
D) “Attenzione Fabio Volo è appena entrato in libreria, se non ve ne andate subito cercherà di fare il simpatico con voi.”
E) “Vi ho mai raccontato di quella volta che ero piccolo e sono entrato in una libreria che stava per chiudere e ho incontrato un libraio serial killer che utilizzava Franzen (no, non il libro. Proprio Franzen, lo teneva per i piedi e lo usava come una clava) per tramortire le persone che non si appropinquavano all'uscita?”
venerdì 23 marzo 2012
Leader. Ma anche no.
Visti i recenti avvenimenti a livello: locale, nazionale e internazionale proporrò a Roberto Re, autore di best seller del calibro di, Leader di te stesso e Smettila di incasinarti, di scrivere altri due libri: Leader sei un fesso e Smettila di incasinarci!
giovedì 22 marzo 2012
La giornata perfetta
Oggi non è successo niente!
Niente di niente!
Nessuno mi ha chiesto titoli sbagliati, non un cliente maleducato o, che ne so, un bisticcio o una parola di troppo con qualche collega.
Niente.
È andato tutto liscio come l'olio.
E il mio primo pensiero, invece di esserne felice, è stato: “E io che scrivo sul blog adesso?”
Ecco lo sapevo, ho l'ansia! Presto qualcuno venga a chiedermi qualcosa di strano, mi accontento anche di un titolo pronunciato male!
mercoledì 21 marzo 2012
Esami troppo difficili
“Buongiorno dove trovo i test di accesso per le facoltà di medicina?”
“Venga signora la accompagno.”
“Sono quelli aggiornati?”
“Sì.”
“Vengo tutti gli anni a comprarli, ne ho a decine a casa, potrei mettermi a venderli io. Ci provo tutti gli anni a prenderli ma mio figlio non lo passa mai questo benedetto test. Non so più che fare!”
Provi, che so.... per esempio... a lasciare perdere?
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martedì 20 marzo 2012
La vendita del giorno dopo
Qualche giorno fa:
“Scusi sto cercando qualche libro o cd o dvd su Lucio Dalla.”
“Mi spiace signora tutto quello che avevo in libreria è andato venduto il giorno dopo la sua scomparsa.”
“Ma non è possibile, siamo a Bologna e non trovo niente su Dalla!”
“Guardi nei prossimi giorni la libreria verrà letteralmente invasa da libri su Dalla.”
“Ne è sicuro?”
“Si signora il post mortem attira sempre moltissimo.”
Mi ha guardato come se fossi un mostro.
Nel frattempo, giusto per non smentirci, sono arrivati:
Lucio Dalla. Il cantautore di Dio (Giovanazzi Paolo, Aliberti editore)
Così mi distraggo un po' (Monina Michele. Arcana Editore)
Caruso (Massei Autunnali Melisanda. Donzelli editore)
Lucio Dalla (Massei Autunnali Melisanda. Coniglio editore)
Gli occhi di Lucio (Dalla, Alemanno Bompiani)
Parole e canzoni (Dalla, Einaudi)
Tengo a precisare che in 6 anni di lavoro in libreria non mi sono sentito chiedere una sola volta un libro su Dalla. Il giorno del funerale e quello dopo è stata una richiesta continua. Oggi le richieste arrivano sporadiche. Prevedo che fra un mese circa renderemo i libri che sono arrivati.
Sarò anche un cinico rompiscatole senza cuore ma a me sti fan del giorno dopo...
lunedì 19 marzo 2012
Se niente importa... pur di vendere.
Librerie di catena che lamentano cali di vendite, librerie indipendenti che chiudono dando la colpa alla concorrenza sleale delle librerie di catena, editori ed editrici che sostengono che si pubblica “certa roba” perché il pubblico lo vuole, il pubblico che lamenta la mancanza di sconti e il prezzo troppo alto dei libri, distributori che fanno accordi commerciali, creano o assecondano il mercato on line, librai che si lamentano della scarsa qualità dei libri e del modo in cui sono costretti/e a lavorare.
Che cosa sta accadendo al mercato del libro?
Prendendo spunto da una lettera della mia editrice (ho sempre voluto dirla questa cosa!) Fiorenza Mursia al Corriere della sera (potete leggerla qui ) provo ad analizzare, nel mio piccolo, la situazione da diverse angolazioni e rispetto a diversi problemi.
La prima domanda che ci dovremmo porre, a mio avviso, è: la colpa di chi è?
Sento spesso dire: è un momento di crisi internazionale!
Ma poi, se si entra nel merito, la colpa non è mai di nessuno. Non è dei governatori (che hanno portato avanti, a sentire loro, ottime politiche) non è delle banche, non è del mercato, del capitalismo, degli imprenditori e delle imprenditrici. Insomma pare che questa crisi non sia colpa di nessuno. Se ne parla come si potrebbe parlare di un tornado. Il giorno prima andava tutto bene e poi, puf, è arrivato il tornado e ci ha travolti tutti.
Eppure i segnali c'erano, da anni. Da molto prima che la famigerata bolla americana scoppiasse. Sembra quasi che le cose si ripetano all'infinito, sempre uguali, senza mai trovare un punto di rottura per andare avanti.
Il vero problema è che la crisi non è solo “una”. Perché prima della crisi economica sono venute quella culturale, sociale, civile, politica (nel senso nobile del termine). Solo che ce ne siamo fregati, diciamocelo, ci siamo detti: è il mercato bellezza e il mercato va assecondato. Quando è arrivata la crisi, quella economica, quella che ha toccato i nostri portafogli e i nostri stomaci, allora ci siamo svegliati perché senza il museo si può pure stare ma senza il pane proprio no e, in un paese in cui “l'impresa” del libro sta in piedi grazie ai cosiddetti “lettori forti” che sono, se non vado errato, il 15% della popolazione, se non si trovano i soldi per il pane figuriamoci per i libri.
E arriviamo alla domanda numero due: Perché si pubblica ciò che si pubblica?
Per fare cultura si sarebbe detto un tempo. Per sopravvivere o fare soldi vi rispondo io, oggi. E non dovrei farlo, non dovrei essere cinico dal momento che ho scelto di fare il libraio perché amo la cultura e i libri. Ma sarei un illuso e un bugiardo a dirvi che oggi in libreria conta qualcosa la cultura. Dico in libreria ma potrei dire anche in editoria. Certo ci sono le eccezioni, certo ci sono tutte le distinzioni del caso da fare.
Provate a entrare in una qualsiasi libreria di catena, fra penne, occhiali, manette per San Valentino, giochi della playstation, lettori e book, forse (dico forse) troverete ancora l'oggetto libro. E allora guardiamoci intorno, santo cielo, e facciamolo con un po' di spirito critico. Cosa vedete impilati in decine di copie, appena entrate in libreria?
Libri sui vampiri, probabilmente. O Thriller. O romanzi rosa. O i soliti noti della TV. E i prezzi? Non dimentichiamo i prezzi perché forse da fuori la cosa è passata inosservata ma vi assicuro che diventa sempre più difficile vendere un libro il cui costo superi i 9,90 €.
Quindi, dicevamo, di chi è la colpa se si pubblica così tanto e (forse, dico solo forse) anche male?
Le case editrici dicono che pubblicano un determinato filone perché è quello che vuole la gente. Alcuni librai (quelli che se la tirano come me) sostengono invece che la gente compra quello che viene sponsorizzato meglio. Attenzione, non leggete le mie parole in chiave “bacchettona” sto solo mettendo le carte sul tavolo.
Non c'è niente di male a sponsorizzare un prodotto, chi non lo fa? La pubblicità è l'anima del commercio, no? Ma quando il marketing diviene l'unica legge del mercato editoriale, quando la pubblicità, le fascette, i giornali, i premi letterari, le classifiche, ecc... vengono utilizzati come un coltello pronto a squarciare qualsiasi ostacolo si trovi davanti, allora forse (e dico forse) abbiamo un problema.
Quindi il “cosa si pubblica” è un'altra responsabilità che nessuno vuole assumersi. Non la casa editrice (che, di fatto, sceglie cosa pubblicare), non i mass media che si dicono, in onore del libero mercato, pronti a pubblicizzare anche un libro con le pagine vuote ( avete presente la provocazione “merda d'artista”?), non i gestori delle librerie (delle grandi almeno)che agiscono solo in base agli accordi commerciali e che stanno sacrificando, di fatto, il valore culturale del “luogo” libreria, non i lettori e le lettrici (che, di fatto, sono i fruitori finali) che si dicono “estranei” al problema (sembra che abbiamo un altro omicidio irrisolto). L'unica cosa sulla quale tutti sono d'accordo è che i libri costano troppo.
Anzi no, assolutamente no, i libri non costano troppo.
O per meglio dire, per i lettori costano troppo e per gli editori no.
E quindi abbiamo un altro terreno di scontro. Gli editori sostengono che abbassando il costo del libro si rischia di perdere la “qualità” dello stesso, e, soprattutto, che abbassando il costo si uccide l'editoria. Non è colpa degli autori e delle autrici che, solitamente prendono il 6 o l'8%, non è colpa delle case editrici che investono sui prodotti e che recepiscono, probabilmente, intorno al 40% degli incassi (ma prendete le mie cifre in modo molto approssimativo). Non è colpa delle librerie che hanno un margine bassissimo sui libri. E di chi è la colpa quindi? Forse dei distributori? Scommetto di no, sarei quasi disposto a metterci la famosa “mano sul fuoco”.
Negli altri paesi europei i libri costano meno, si dice.
No, non è vero, all'estero costano di più e non hanno nemmeno gli sconti!
Ribatte qualcun altro.
Gli sconti non ci sono neppure più qui in Italia grazie alla nefasta legge che li ha aboliti!
Si dirà ancora.
Sembra insomma che i libri costino sempre troppo, credo che nessuno mai si sia lamentato mai del prezzo di qualcosa come del prezzo dei libri.
Fra le altre cose basta entrare in una libreria per comprendere immediatamente che gli sconti non sono stati tolti. La legge proibisce sconti superiori al 15% ma viene aggirata continuamente. Basti pensare che in questo mese c'è la campagna sconto di Mondadori tascabili e de il Mulino (giusto per citarne due) su tre collane. Una al 25% e l'altra al 20% perché, in determinate realtà, gli sconti superiori al 15% sono consentiti.
Ma lo sconto, ovviamente, non possono permetterselo tutti. Infatti a fare le campagne sono solo le grandi case editrici (più qualche casa editrice media che però ne fa una sola all'anno), le piccole case editrici e buona parte delle medie non possono permetterselo. Quindi queste case editrici sono destinate a sparire? Alzata di spalle generale perché al di la' delle proprie tasche difficilmente, noi tutti, vogliamo vedere. È il mercato libero, si dirà. Che poi tanto libero non è visto che a dominarlo sono sempre i grandi gruppi. Che scricchiolano, eh? Li sentite gli scricchiolii? E che forse (spero di no) prima o poi crolleranno miseramente perché, nonostante il mercato sia pieno di metastasi, non si cerca di cambiare le regole. Si seguono le stesse cercando di ridurre il danno.
Così chi può pubblica a basso prezzo e pubblica generi letterari di largo consumo perché, se è vero che la cultura è, ormai, un bene di massa in alto non devono avere una gran considerazione di noi. E poco importa se il libro “non rimane”, si legge anche per svago, no?
Certo. Ma vediamo le “classifiche” di vendita e guardiamo i titoli che ci sono ai primi posti. Un esempio? Verdone, Guglielmo Scilla, Flavio Insinna, Veronica Pivetti, Alba Parietti. Non c'è nessun pregiudizio da parte mia (o forse sì non è questo il punto). Forse il problema è che oggi si vende “solo” un certo tipo di letteratura e forse si vende perché i libri e gli autori/autrici hanno l'opportunità di andare in televisione, o le case editrici possono comprare spazi, vetrine, pagine su quotidiani.
Insomma tutti questi libri che poi, vi verrà detto, hanno avuto successo grazie ai passa parola, in realtà lo hanno perché dietro ci sono investimenti di marketing pazzeschi.
E forse, dico forse, il passa parola è una delle grandi invenzioni di qualche astuto pubblicitario.
In ogni caso, trattandosi di libri, ci si sente sempre in diritto di avere lo sconto.
Forse nell'ultima pagina si dovrebbero scrivere i nomi delle persone che hanno contribuito a creare quel libro che avete fra le mani, i loro stipendi, tutti i passaggi che il libro ha fatto prima di arrivare al consumatore finale e le percentuali che i diversi “elementi” che costituiscono il prodotto libro percepiscono.
Così, giusto per capirci qualcosa di più.
Ultimo problema, ce ne sarebbero tanti ma non voglio annoiarvi.
Le librerie.
Improvvisamente tutti si sono accorti che c'è la crisi. Le banche, gli imprenditori e le imprenditrici (gli editori e le editrici), i dipendenti (a vari livelli sino al genere più inutile e meschino: il libraio o la libraia) gli acquirenti ( lettori). E ognuno cerca di porvi rimedio come può, cercando cioè di tirare l'acqua al proprio mulino. Così le banche non concedono più mutui e alzano i tassi, così gli imprenditori mettono in cassa integrazione, chiudono o licenziano, i lavoratori vedono, di giorno in giorno, svanire i diritti acquisiti in anni di lotte di generazioni precedenti (le frasi più usate sono: non è il momento di lamentarsi, c'è grossa crisi, occorre fare dei sacrifici, si deve ottimizzare il lavoro) e i lettori, che magari sono anche lavoratori o ex lavoratori, per far quadrare i conti tagliano le spese “superflue”. Ed è un cane che si morde la coda. Perché se non ho lavoro non posso acquistare e se non acquisto il mercato crolla e se il mercato crolla le industrie e le imprese non producono e non possono chiedere nuovo credito perché le banche non investono più. E così stiamo fermi un giro, in prigione, senza passare dal via con i cartellini degli imprevisti che sono sempre di più di quelli delle probabilità.
A titolo personale posso dire che lo stipendio fa comodo a tutti, naturalmente, ma se si crea un sistema in cui si arriva a sfinire ogni singolo settore del sistema libro, se si arriva a pensare che forse le librerie sono un bene “superfluo” e che pur di vendere si può davvero vendere di tutto. Be', allora, forse, è meglio che ci fermiamo tutti un attimo a riflettere.
Altrimenti compratevi i libri su internet oppure scaricatevi il libro in e book perché tanto contro la tecnologia nessuno può niente. Ma la tecnologia è un po' come il lavoro, se ti rende schiavo forse tanto giusta non è, non credete?
Marino Buzzi
domenica 18 marzo 2012
I consigli del libraio
Qualche titolo molto interessante, ancora sulla questione femminile perché non se ne parla mai abbastanza visto come vanno le cose in questo paese.
Assunta Sarlo, Francesca Zajczyk Dove batte il cuore delle donne? ( Laterza 12 euro 156 pag ). Un'analisi che affronta il tema della presenza femminile in politica e nelle istituzioni.
Valentini Chiara O i figli o il lavoro ( Feltrinelli 16 euro 224 pagine). Il delicato tema di maternità e lavoro, un tema scomodo che dimostra come questo non sia un paese per donne. In un paese in cui le donne che tornano al lavoro dopo la maternità subiscono, in alcune realtà, mobbing e umiliazioni di ogni genere perdendo, a volte, il proprio ruolo all'interno della struttura in cui lavorano. Una realtà così radicata che almeno una giovane mamma su cinque lascia il posto, un paese in cui va ancora peggio alle precarie senza tutele e con pochissimi diritti, un paese in cui, in alcuni casi, per essere assunte, le donne devono firmare un foglio bianco.
A cura di Anna Simone Sessismo democratico (Mimesis 16 euro 218 pagine), ancora la condizione delle donne e il loro “posto” nella società.
Eleonora Voltolina Se potessi avere 1000 euro al mese (Laterza 15 euro 167 pag). Un viaggio nell'Italia di oggi, in un paese in cui trovare un lavoro diviene un vero e proprio lavoro, in cui anche coloro che hanno master e lauree sognano un lavoro da 800 o 1000 euro al mese. Come hanno distrutto il nostro futuro e come ci stanno togliendo anche il presente.
Elisabeth Badinter L’amore in più ( Fandango traduzione Rosetta Loy 22 euro 445 pagine). Un libro scritto trent'anni fa che rimane di grandissima attualità. Un viaggio alla scoperta della “costruzione” del desiderio materno che, secondo l'autrice, femminista e filosofa, non è né innato né naturale. Una costruzione, quindi, che inizia con Émile di Rousseau, un'idea che è rimasta legata al corpo delle donne.
Assunta Sarlo, Francesca Zajczyk Dove batte il cuore delle donne? ( Laterza 12 euro 156 pag ). Un'analisi che affronta il tema della presenza femminile in politica e nelle istituzioni.
Valentini Chiara O i figli o il lavoro ( Feltrinelli 16 euro 224 pagine). Il delicato tema di maternità e lavoro, un tema scomodo che dimostra come questo non sia un paese per donne. In un paese in cui le donne che tornano al lavoro dopo la maternità subiscono, in alcune realtà, mobbing e umiliazioni di ogni genere perdendo, a volte, il proprio ruolo all'interno della struttura in cui lavorano. Una realtà così radicata che almeno una giovane mamma su cinque lascia il posto, un paese in cui va ancora peggio alle precarie senza tutele e con pochissimi diritti, un paese in cui, in alcuni casi, per essere assunte, le donne devono firmare un foglio bianco.
A cura di Anna Simone Sessismo democratico (Mimesis 16 euro 218 pagine), ancora la condizione delle donne e il loro “posto” nella società.
Eleonora Voltolina Se potessi avere 1000 euro al mese (Laterza 15 euro 167 pag). Un viaggio nell'Italia di oggi, in un paese in cui trovare un lavoro diviene un vero e proprio lavoro, in cui anche coloro che hanno master e lauree sognano un lavoro da 800 o 1000 euro al mese. Come hanno distrutto il nostro futuro e come ci stanno togliendo anche il presente.
Elisabeth Badinter L’amore in più ( Fandango traduzione Rosetta Loy 22 euro 445 pagine). Un libro scritto trent'anni fa che rimane di grandissima attualità. Un viaggio alla scoperta della “costruzione” del desiderio materno che, secondo l'autrice, femminista e filosofa, non è né innato né naturale. Una costruzione, quindi, che inizia con Émile di Rousseau, un'idea che è rimasta legata al corpo delle donne.
Come al solito buone letture.
Marino
sabato 17 marzo 2012
Scrittori di design
“Scusa hai Festa del mobile?”
“Cos'è un catalogo di design?”
“No credo sia un libro di narrativa.”
“Ricordi l'autore?”
“Credo Hemingway!”
Ah il famoso autore di: Addio alle sedie, Per chi suona la sveglia e Verdi lenzuola di seta. Per non parlare del suo capolavoro: Il vecchio e il divano. Era uno che adorava il vintage!
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venerdì 16 marzo 2012
Il libro dei librai suicidi
Suicidio n 2
Invitare Bruno Vespa per una presentazione del suo libro e poi dirgli:
“Ma come? Non doveva portarle lei le copie del libro?! Va be' proporremo quelle di Floris!”
È già pronto il plastico della libreria con la miniatura di Vespa mentre strangola il libraio suicida.
giovedì 15 marzo 2012
Chi visse scontando morir non si può dire
Mi chiama al telefono la collega Bebè a bordo:
“C'è un signore con un libro della Mondadori, dice che una collega gli ha detto che c'è lo sconto del 25%. Il libro ha il bollino sopra.”
“È un Mondadori tascabile?”
“No, un rilegato.”
“Allora no, lo sconto è sui tascabili.”
“Ok, glielo dico.”
Dopo qualche minuto mi raggiunge alla postazione il cliente.
“Senta, ho comprato un Mondadori ieri e mi avete fatto lo sconto!”
“Ma era un Mondadori tascabile?”
“No era un rilegato.”
“Guardi lo sconto è solo sui tascabili!”
“Ma mi avete fatto lo sconto! Guardi lo scontrino.”
E mi mostra lo scontrino del giorno precedente.
“Sì signore ma, vede, il libro che ha acquistato ieri non è un rilegato, è un tascabile.”
“No, no era rilegato.”
Uno, due, tre...
“No signore, le assicuro che questo libro, con questo prezzo, è un tascabile. Anche perché il rilegato di questo titolo non ce l'ho più da almeno due anni.”
“Le dico che era un rilegato.”
Quattro, cinque, sei...
“Mi perdoni signore, non è per insistere, ma questo libro NON è un rilegato!”
“Però su questo c'è lo sconto!”
Sette, otto, nove...
“Signore quello che ha in mano è un Mondadori rilegato. Lo sconto è solo sui tascabili.”
“Ma c'è il bollino sopra!”
“Guardi probabilmente qualcuno si è divertito ad appiccicarglielo sopra. Lo sconto è solo sui tascabili!”
“Non starà mica dicendo che gliel'ho attaccato io, vero?”
Dieci, undici, dodici...
“No, signore. Non ho detto questo.”
“Allora me lo fa lo sconto?”
Tutti insieme sulle note di Gioconda dei Litfiba
Che libraio sudaticcio
Isterico e bizzarro
Con tutti i bollini
Isterico e bizzarro
Con tutti i bollini
dello sconto!
La direttrice m'ha inchiodato qui, Ahi, Ahi!
E spunta il cliente
Col dito sul bollino
Che mi vaneggia di qualche sconto
Vorrei parlare
Farti capire
Che questo sconto non te lo farò
Ma la speranza è l'ultima a morire
Chi visse sperando morì non si può dire
La direttrice m'ha inchiodato qui, Ahi, Ahi!
E spunta il cliente
Col dito sul bollino
Che mi vaneggia di qualche sconto
Vorrei parlare
Farti capire
Che questo sconto non te lo farò
Ma la speranza è l'ultima a morire
Chi visse sperando morì non si può dire
Lo sconto NO, NO, NON te lo fò
Lo sconto NO, NO scordatelo!
Ma che ce l'avete con me? Ma che vo' fatto io?
mercoledì 14 marzo 2012
Il parere (del superiore) è superiore!
CIRCA UN ANNO E MEZZO FA:
Superiore: “Nel settore di politica e attualità c'è poco spazio, che ne dici se spostiamo il settore di mafia in storia?”
Io: “...”
Superiore: “Avanti perché mi guardi così adesso?”
Io: “Francamente non mi sembra il caso di mettere il settore di mafia in storia!”
Superiore: “Sempre bastian contrario, dopotutto la mafia è un fenomeno che è sempre esistito, no?”
Io: “...”
IERI:
Superiore: “Bisogna mettere il settore di mafia in politica e attualità, sembra che il posizionamento in storia non vada bene”.
Io: “...”
Superiore: “Che c'è adesso?”
Io: “Ti avevo detto che non mi sembrava una grande idea.”
Superiore: “A te non sembrano mai grandi idee!”
Chissà perché!
martedì 13 marzo 2012
Beleza!
“Ciao scusa hai il Dottor Jivago?”
Ma chi? Quello che fa l'isola dei famosi? Ma che s'è laureato in squallidatelevisionedaduesolditerapia?
P.S.
Lo so che la pronuncia è corretta però la cosa mi faceva ridere lo stesso. E poi ho pensato subito al tipone dell'isola. Noi svenevoli librai...
P.S.
Lo so che la pronuncia è corretta però la cosa mi faceva ridere lo stesso. E poi ho pensato subito al tipone dell'isola. Noi svenevoli librai...
lunedì 12 marzo 2012
(Il)logiche matematiche
La novità del giorno è:
Se dalle 9 alle 11 si fanno, giusto per sparare un numero, 40,3 scontrini significa che in libreria bastano 2,8 persone (due part time e un magazziniere che, diciamocelo, vale solo mezzo punto). Considerando che la libreria è su tre piani e che il settore in cui lavoro è diviso in due parti (saggistica e scolastica) significa che dovrò dividermi in due e, in qualche caso, della seconda parte di me (a scelta) in un' ulteriore metà.
Per questo ora cantiamo quella simpatica canzoncina (Sull'aria dell'Hully Gully) che fa:
Se prima eravamo in cinque per fare 10 scontrini, adesso siamo in 4 per fare 10 scontrini.
Se prima eravamo in quattro per fare 10 scontrini adesso siamo in 3 per fare 10 scontrini
Se prima eravamo in tre per fare 10 scontrini, adesso siamo in 2 per fare 10 scontrini
Se prima i 10 scontrini li facevamo adesso che non c'è più nessuno chi li fa sti 10 scontrini?
domenica 11 marzo 2012
sabato 10 marzo 2012
Esploratore!
Entra in libreria il mio cliente modello. Modello nel senso che secondo me questo fa le sfilate, non è un uomo è un prodotto Armani! Comunque, prima che evapori come acqua al sole, cercando di domare i miei ormoni impazziti, frenando la mia indole svenevole gli chiedo se lo posso aiutare. E spero di sì, ovviamente. Sono sempre felice di aiutare un metro e ottanta di pura bellezza.
“Sì guarda sto cercando Esploriamo la chimica della casa editrice Zanichelli.”
Tesoro guardami! Tu puoi esplorare tutto quello che ti pare! (La chimica, la matematica, la grammatica, le geografia, i miei tatuaggi...)
venerdì 9 marzo 2012
Il libro dei librai suicidi
Suicidio numero 1:
Ingoiare tutte le monetine da due centesimi che la signora sta utilizzando per pagare un libro da quindici euro (evitando di vomitarle in stile slot machines per dare il resto a un altro cliente) e mettersi accanto a una forte fonte di calore aspettando che l'acciaio e il rame si fondano.
giovedì 8 marzo 2012
No, cioè, assurdo!
“Buongiorno vorrei qualche libro sul teatro dell'assurdo.”
“Diamo un'occhiata.”
Dopo una breve ricerca sia a scaffale che a computer:
“Mi spiace temo di non avere nulla sull'argomento.”
“No, scusa, vuoi dirmi che in tutta la libreria non avete un solo libro sul teatro dell'assurdo?”
Tesoro qui di assurdo c'è solo il colore dei tuoi capelli!
mercoledì 7 marzo 2012
Un libraio a Firenze
Oggi niente post. Sarò a Firenze tutto il giorno, alle ore 18 sarò alla Melbookstore in via de' Cerretani, 16r. Se non avete niente da fare, se volete venire a lanciarmi dei pomodori (gradite anche banane, insalate, arance, funghi, radicchio ecc... se poi portate anche del tererito sto in paradiso) o se volete farmi proposte indecenti venite alla presentazione di: Un altro best seller e siamo rovinati!
Vi aspetto ;)
martedì 6 marzo 2012
Il mistero del libro più sottile
Un signore davanti a due copie dello stesso titolo, una copia dentro il cellophane e l'altra no.
“Scusi ma che differenza c'è fra questi due libri?”
“Nessuna signore è lo stesso titolo.”
“Ah... ma se è lo stesso titolo come mai un libro è più grosso e l'altro più sottile?”
“Guardi la copia più sottile è dentro il cellophane e quindi compressa.”
“Ah, ma è sicuro? Non è che questa copia” mi mostra quella con la plastica “è una riduzione?”
“No signore le assicuro che è lo stesso titolo.”
“Sicuro?”
Lo guardo e respiro profondamente, gli indico la scritta “versione completa” che è su entrambe le copertine.
“È lo stesso libro!”
“Va bene. Allora qual è meglio dei due?”
Esattamente quale parte di: “È lo stesso libro” non ti è chiara?
lunedì 5 marzo 2012
Il libraio, il bello e la cattiva!
Si avvicina una signora e mi guarda con un sorriso appena accennato, ha la tipica espressione da: Servimi, brutta bertuccia!
“Buongiorno, guardi le chiedo un libro un po' difficile, sicuramente non lo conosce.”
Ok, siamo io e te bella, in questo triste deserto librario, gli avvoltoi già volteggiano sulle nostre teste, in sottofondo musiche di Ennio Morricone. Pistole cariche, si spara al tre:
Uno.
“Mi dica pure il titolo!”
Il mio sguardo assassino contro il suo sguardo beffardo.
Due.
“Guardi l'autore si chiama Marcell Mauss!”
Be' si da il caso, bella, che io e Marcell Mauss abbiamo avuto molti momenti intimi in passato. Io e lui, fra le lenzuola, fuori notti buie e tempestose, dentro la mia insonnia da: Ho bevuto troppi Tererito!
Tre!
“Sta cercando forse Teoria generale della magia?”
Lei mi guarda con un'espressione sorpresa, posso vedere il foro di proiettile che si allarga al centro della sua fronte.
Bellaaaaaaaaaaaaa! Ma con chi credi di parlare? Guarda che non sono mica solo bello, sai?
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domenica 4 marzo 2012
I consigli del libraio
Tre titoli al volo in questa domenica lavorativa, tre titoli sul sessismo e sulla condizione delle donne:
Iaia Caputo Il silenzio degli uomini, Feltrinelli (208 pagine, 16 euro).
Natasha Walter Bambole viventi, edizioni Ghena (traduzione Laura Bianchetto, 342 pagine, euro 18).
A cura di Eve Ensler e Mollie Doyle A Memory a Monologue, a Rant and a Prayer, tradotto in italiano con il titolo furbetto di: Se non ora quando? (E su questo vorrei dire che magari ci si potrebbe anche vergognare un po'. Magari. ) Edizioni Piemme (Traduzione Annalisa Carena, traduttrice del libro non del titolo, 249 pagine, 15 euro).
sabato 3 marzo 2012
Cliente positivo
“Buongiorno vorrei dei libri positivi!”
Bello con l'aria che tira sei già fortunato se trovi ancora dei libri e basta!
venerdì 2 marzo 2012
La dieta facile
Signora appoggiata al vetro del piano terra, mi guarda (io lavoro al piano interrato, sotto terra praticamente).
Urlando: “Scusa ma dove trovo il libro della dieta Dukan?”
“Al primo piano signora.”
“Dove?”
“Al piano sopra quello in cui si trova ora.”
“Ma devo salire le scale?”
“Sì signora.”
“E mi fai fare questa fatica?”
E vabbé signò... però se cominciamo a dieta con sto spirito...
giovedì 1 marzo 2012
La decisione del giorno
La direttrice:
"Marino seguirà gli universitari!"
Per me va bene, soprattutto se sono carini, basta che poi non mi denuncino per stalking...
"Marino seguirà gli universitari!"
Per me va bene, soprattutto se sono carini, basta che poi non mi denuncino per stalking...
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