lunedì 23 aprile 2012

Shakespeare and Company


Ultimo post dedicato a Parigi per parlarvi di una libreria (poteva mancare sul blog di un libraio?) vicino a Notre Dame e al quartiere latino. La libreria, che mi aveva consigliato Phoebe proprio qui sul blog, si chiama Shakespeare and Company ed è un piccolo mondo a parte nella caotica e bellissima Parigi. Fuori qualche sedia in ferro battuto e un tavolino, libri usati e nuovi, i best seller ci sono ma non hanno punti di visibilità, c'è una divisione per argomento e all'interno dell'argomento per autore. La cosa che salta all'occhio, in questa libreria, sono proprio i libri. Qualcuno potrebbe pensare che è un'affermazione sciocca la mia ma non è così. Entrando in questo spazio culturale ho avuto la sensazione di entrare in una libreria vera, vi assicuro che è una sensazione che non avevo da moltissimo tempo. I libri sono posizionati in ogni angolo della libreria, saranno più o meno 100 m di libreria e dentro ci sono almeno cinque librai, ragazzi e ragazze giovani e preparati. Al piano di sopra un ragazzo suonava divinamente il piano e c'erano persone estasiate che ascoltavano sedute su un divanetto, un altro divanetto, a destra della scala al piano superiore, era occupato da ragazzi che leggevano fumetti. Una sala era occupata da un gruppetto di ragazze sedute su divanetti antichi a parlare di libri.
È una piccola realtà nel cuore di Parigi, ma è anche una realtà incredibilmente significativa. La gente entra perché la libreria è un luogo magico, senza tempo, dominata dalla cultura. E la gente che entra qualche libro lo compra sempre.
Ora mi chiedo: da quanto tempo i manager delle catene librarie non entrano in una libreria del genere? Io ho immediatamente cominciato a fantasticare su una catena libraria di questo tipo in cui l'incasso si fa non per il marketing o per massificazione di prodotti che con il libro non c'entrano niente, ma proprio, udite udite, con i libri e la cultura. È un'idea irrealizzabile? Voi non entrereste in una grande libreria tutta in legno con libri ovunque, vecchi e nuovi, senza giochetti di marketing, senza specchietti per le allodole? Una libreria che dia la possibilità di connettersi gratuitamente a internet e, allo stesso tempo, metta a disposizione angoli per poter creare? O ascoltare musica dal vivo? Jazz o classica? Pianoforte, violino, gruppi? Uno spazio in cui i ragazzi e le ragazze si sentano liber* di entrare e sedersi sul pavimento? Non possiamo cercare di essere innovativi senza perdere, per forza, la nostra identità?

8 commenti:

  1. Sì! Penso che tu potresti riuscirci! Anche io sono stata in quella libreria ed è esattamente come la descrivi in questo post. Non ci pensavo da tempo, ma le emozioni che descrivi sono uguali a quelle che avevo provato io. Ho letto tutto il reportage.
    Un abbraccio alle Madame 8solidarietà tra mamme eh!), che sono fantastiche, in versione "stravolta-chic" da viaggio a Parigi ;D!

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  2. Sarebbe stupendo se un sogno del genere potesse realizzarsi! Anche tu hai comprato qualcosa? :-)

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  3. Altro che entrare in una libreria così... io ci passerei tutto il giorno e mi porterei una brandina per dormirci anche!

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  4. Stupenda...io, in una libreria così ci passerei le giornate!!!

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  5. Lo sapevo che ti sarebbe piaciuta!!!!!!!!!
    :):):)

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  6. Che meraviglia...ma al giorno d'oggi è una realtà così rara purtroppo...

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  7. Mi ha ricordato una libreria di Trastevere :)

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  8. @Mammola: Ho visitato questa libreria un po' d'anni fa, e ricordo di avervi trovato al piano di sopra, in mezzo agli scaffali sdraiato su un divanetto, un ragazzo che dormiva con un libro in grembo. Mai visione mi parlò cosi tanto delle seduzioni di una libreria...

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