Madame M, che è stata la prima ad andare a letto, è anche la prima a svegliarsi. Sono le 6.30 ma lei pensa siano le 7.30 così comincia a chiamarci tutti per svegliarci. La prima tappa del giorno è il Louvre, decidiamo, visto che abbiamo l'appartamento a 5 minuti dal Centre Pompidou, di andare a piedi. Peccato che leggo la cartina al contrario e invece che al Louvre arriviamo a Place de la Bastille.
“Ok” dico “Dobbiamo tornare indietro!” ma quando mi volto e vedo l'espressione sgomenta di Madame L., e siamo solo a inizio giornata, capisco che è meglio prendere la Metro. Arriviamo al Louvre, impazzisco di gioia e comincio ad ansimare per l'emozione. Entriamo e faccio i biglietti. All'inizio della Sala dell'Antico Egitto Madame L e Madame M posano i rispettivi regali sederi su una panchina e non li muovono per circa quaranta minuti che poi è il tempo che occorre a me e al mio compagno per fare un giro veloce di questa parte d'esposizione. Al ritorno dico alle Madame che o ci seguono oppure le lasciamo all'entrata. Madame M mi dice che lei la parte degli egizi non aveva bisogno di vederla perché tanto aveva già visto qualche decennio fa il museo di Torino.
E che le vuoi dire ora?
Ripartiamo con la parte dedicata alle antichità greche, romane ed etrusche e Madame L, già visibilmente stufa di stare al Louvre (sarà passata un'ora e mezza) chiede quando arriviamo alla Gioconda. Ribatto che siamo nel museo più grande d'Europa, se non del mondo, e che ci sono molte altre cose da vedere. Niente da fare, vuole la Gioconda e Gioconda sia. Il padiglione dedicato alla pittura italiana è il più visitato, si vede che molti ragionano come Madame L perché la sala della Gioconda è la più affollata. Madame M dice che si aspettava di più, che credeva che il quadro fosse più grande.
“Ma come?” Chiedo io sarcastico “Non hai visto il Codice Da Vinci?”
Lei non coglie e mi dice che lo ha dormito tutto.
Dopo la Gioconda Madame L perde completamente interesse per il Louvre, sempre che ne abbia mai avuto, mentre Madame M, oltre a fare paragoni con cose che ha visto in altre parti d'Italia e d'Europa, comincia ad avere male a un callo.
Porcamaialazozza! Penso io, Te l'avevo detto di prendere i cerotti per i calli e lei, come se mi avesse letto nel pensiero, mi dice che è colpa mia perché non le ho fatto portare i sandali. Le dico: “Mamma questa mattina pioveva” mi risponde che li avrebbe messi in borsa e che io le avevo detto di no.
La faccio sedere sugli scalini di una sala e le sistemo un cerotto sul callo, nel frattempo arriva un addetto del museo che ci dice che non possiamo stare seduti lì. Io con il piede di madame M fra le mani lo fulmino con uno sguardo che in francese suona più o meno così: “Je vien lì e t'attach le cerot sur la front!” lui capisce biascica qualcosa in un italiano stantio e se ne va.
P.S. Se chiedo una cosa in francese perché mi rispondono in inglese? Non sarà perfetto il mio francese ma almeno ce sto a provà, no?
Vedo il quadro di Delaroche: The execution of Lady Jane e rimango sconvolto sino alle lacrime.
Usciamo dal Louvre dopo aver visitato le sale di Napoleone III e andiamo sugli Champs Elysees, madame M non ne può più, arriviamo all'Arc de Triomphe ma Madame L non vuole salire. Prendiamo la metro per la Tour Eiffel, compriamo un paio di sandali, Santa Lady Gaga benedica la rivenditrice di scarpe della metropolitana di Charles de Gaulle. Usciamo alla metro di Bir-Hakeim giusto in tempo per prendere la pioggia che dura cinque minuti e poi spunta di nuovo il sole. Arriviamo alla Tour Eiffel ma non saliamo perché c'è una fila che nemmeno al concerto di Madonna la trovi. Mangio patatine fritte perché ho chiesto al mio compagno, che insieme a sua madre compra Hot Dog, di prendermi qualcosa di vegetariano mentre io rimango ad assicurarmi che Madame M, che ormai è completamente spettinata anche se spero che nessuno glielo faccia notare altrimenti mi fa tornare in appartamento per pettinarsi, stia bene dimenticando che lui sa dire solo Pommes frites in francese. Sono unte e salate ma sono anche la prima cosa che metto nello stomaco da questa mattina alle sette e mezza. Sono buonissime! Optiamo per un giro in Bateau Mouche, mi innamoro del “comandante” alto, biondo e, soprattutto, terribilmente francese. Il comandante sembra gradire ma sono un sorvegliato speciale quindi “Adieu beau marin” anche se quando il mio compagno si rifiuta di abbracciarmi e baciarmi sotto il ponte più romantico della città penso che una capatina in sala macchine ce la potrei pure fare. Il viaggio sulla Senna prosegue, mi volto e vedo il mio compagno che dorme. Gli mollo una gomitata su un fianco e gli faccio una delle mie imitazioni preferite: quella della Feliciana.
“Signò, Aò! Signò m'ha fatto pijà 'n colpo che me credevo ch'era morto, me credevo!”
Una signora inglese si volta e mi guarda male e io mi trattengo dal dirle: “No, bella, no tu a mio marito non lo devi proprio nominare!”
Scendiamo dal Bateau e ci avviamo, sotto la pioggia che qui dura dieci minuti e poi smette e torna il sole, verso il Trocadero. Smette di piovere e spunta pure l'arcobaleno ma questo punto Madame M è talmente stanca che ha smesso persino di parlare. Così carico le Madames in metropolitana e le riporto all'appartamento. Compro 8 croissant, 4 pain au chocolat e 4 Baguette poi, una volta in appartamento, mando una mail al dolce Remy, il proprietario, per chiedergli se sabato posso andare da lui per farmi stampare i biglietti dell'aereo...
Mi ha risposto di si.
J'adore!
Ma scusa....andate al Louvre e Madame M e Madame L se en stanno sedute 40 minuti senza vedere niente? C'è già Santo Marino sul calendario?
RispondiEliminaAiuto....ho letto il post con una sola e unica domanda in testa... perchè?
RispondiEliminaHai una pazienza caro mio...
Mi fai morire...
RispondiEliminaMi associo... ma perchè?????? Perchè questa tortura? E soprattitto, perchè non le lasciate domani entrambe ai magazzini Lafayette e le andate a riprendere la sera?
RispondiEliminaMa come si rifiuta! Senti... gli devi dire al tuo moroso che per fine vacanza i tuoi lettori vogliono una scena romantica.
RispondiEliminaSecondo il mio modesto parere Parigi val bene una madame M e una Madame L... io le sopporterei volentieri, pur di tornarci :)
RispondiEliminaSe non andate a Eurodisney vi scomunico
RispondiEliminaSembra uno dei racconti radiofonici della 'signora mia' (Simona Marchini in Black Out di Enrico Vaime, RadioUno)la quale inutilmente tenta di inculcare un po' di bellezza e cultura nel suo refrattario marito 'Robbi', irredimibile buzzurro il cui pragmatismo 'terra-terra' frustra ogni suo approccio romantico alla vita. (però anche tu: devi proprio fargli passare in rassegna tutti i luoghi comuni su Parigi?!)
RispondiEliminaVoglio. Andare. A. Parigi. Dannazione.
RispondiEliminaChe pazienza con queste madames...
RispondiElimina"Lei non coglie e mi dice che lo ha dormito tutto."
RispondiEliminaHahahahahahahahahahahaha. Sto ancora ridendo.