martedì 8 maggio 2012

Bambini in libreria. Scena 1


Due buoni motivi, che vi racconterò in giornate diverse, per cui preferisco avere una gatta piuttosto che un cucciolo umano (escludendo il fatto che i gatti sono coccolosi, morbidosi e pelosi e non devi cambiar loro il pannolino).

SCENA NUMERO 1

La bimba punta i piedi proprio accanto alla mia postazione e comincia a urlare, nemmeno la stessero scuoiando viva, che vuole un libro. Sembra un antifurto che è andato in tilt. La mamma la guarda imbarazzata, il papà, invece, fa finta di niente e continua a sfogliare un libro davanti al settore di psicologia.
Lei, che da grande sarà soprano, continua a urlare una litania che fa più o meno così:
“AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH voglio il libro! AAAAAAAAAAAAAAAH e dai comprami il libro! NOOOOOOOOOOOOOOOO non voglio andare via voglio QUEL LIBROOOOOOOO!”
La mamma, che sta tentando di trascinarla via senza successo invoca l'aiuto del marito, il quale, con voce accondiscendente e senza staccare gli occhi dal suo libro, dice alla figlia.
“Dai amore che di libri a casa ne hai tanti e poi non li leggi mai.”
In tutta risposta l'urlatrice alza ancora il tono della voce, fra un po' la mia testa esploderà in stile Scanners, comincio a dare i primi segni di nervosismo e anche la mamma della bambina che cerca, sempre senza successo, di imporsi sulla figlia.
“Basta urlare! Ho detto che non te lo compro!”
“AAAAAAAAAAH VOGLIO QUEL LIBRO! SEI CATTIVA LO VOGLIO; VOGLIO IL LIBRO!”
“Basta!”
“ME LO DEVI COMPRARE, IO LO VOGLIO! AAAAAAAAAAAH!”
I miei occhi si ribaltano all'indietro, ecco sento che sto per essere posseduto, chiamate padre Amon che mi faccia un esorcismo con la Vinaigrette e qualche foglia di insalata (comincio ad avere appetito). La sento, è lo spirito di S.O.S Tata che sta entrando nel mio corpo. Ecco che compaiono i denti affilati, lo sguardo da serial killer e la borsetta da signora bene. Guardo la mamma, guardo la bambina, che non ha smesso un solo istante di urlare, e guardo il papà che, probabilmente, si è reso conto del mio sguardo assassino e del tic nervoso che è ricomparso sotto l'occhio destro.
Come unica soluzione, il papà, non ha niente di meglio da dire che:
“Dai andiamo a comprare il libro.”
La mamma cerca di protestare ma la bambina si è già fiondata nella sala ragazzi. Voi pensate che abbia smesso di urlare? No, naturalmente, perché una volta ottenuto il libro ha ricominciato ad urlare che voleva UN GIOCO!
Ora io invoco lo spirito di S.O.S Tata perché, questa notte, esca da sotto il letto della bambina e cominci a darle inutili consigli sino a renderla una bambina buona e obbediente.
O, in alternativa, che se la mangi e poi sterilizzi i suoi genitori!

23 commenti:

  1. Mamma mia...che polso questi genitori! Se avessi fatto io una scenata simile mia mamma me l'avrebbe fatta pagare fino ai miei 40 anni!

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  2. Preferisco la tata che interpretava Fran Drescher ;) quella sì che li raddrizzava.

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  3. Sono l'unico a pensare che i genitori si dovrebbero rendere conto che i bambini in certi luogi in cui si suppone poter trovare un po´di calma e tranquillita' (librerie, ristoranti ecc, non parlo del parco giochi o di mezzi di trasporto) se non sanno comportasi in maniera decorosa non dovrebbero essere portati?

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  4. Ma dai, non scoraggiare una potenziale futura cliente :) (oddio, che cliente sarà da grande?)
    Mio figlio queste scene non le ha mai fatte... infatti non legge :(
    Il pannolino ai gatti non lo cambi, ma la lettiera sì... e riempiono casa di peli! Però piacciono tanto anche a me.

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  5. Rispondo a Simone, non sempre puoi permetterti di mollare i bambini a asilo, scuola, baby sitter,nonni, zii, cugine, centro educativo ecc. ecc. ecc. e si da il caso che il tuo tempo libero spesso coincida con il loro e anche se anche tu odi andare in libreria sapendo che un bambino lì si annoia, portartelo dietro è l'unico modo per poter finalmente acquistare quel fantomatico libro che aspettavi di avere tempo da un mese di andare a prendere in libreria per rilassarti una volta nannificato il bambino un po' anche tu!
    2) Non credo che tenere un bambino lontano dalla libreria solo perchè può dare fastidio sia il modo giusto per invogliarlo a leggere.
    3)Le librerie sono grandi(purtroppo...vdi libreria di Londra, Sigh!) la madre che si occupi dell'educazione del figlio, gli altri che si spostino un po' più in là e imparino cos'è la pazienza, è comunque un luogo pubblico, Grazie.
    Anonimo madre che lavora e in libreria volente o nolente ci va solo con il figlio

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    1. @Anonimo madre

      Io capisco le tue motivazioni, ma luogo pubblico non vuol dire luogo in cui si può fare ciò che si vuole. In pubblico, appunto, si suppone di dover portare rispetto agli altri e al luogo. Quindi PRIMA si abitua il pargolo a come comportarsi a contatto con gli altri, POI lo si porta in certi luoghi.
      E' ovvio che questo significhi un sacrificio per un genitore, ma, appunto, fa parte del ruolo.

      Come Peggy Lyu, la prima cosa che ho pensato è che i miei genitori una scena simile non me l'avrebbero MAI fatta passare. E non ho 60 anni, eh!
      Eppure nella vita di tutti i giorni mi capita in continuazione di assistere a scene identiche, con genitori che o fanno finta di non vedere/sentire cosa combina loro figlio, o gliele danno tutte vinte purché smetta di fare i capricci. Con risultati disastrosi a livello educativo, in entrambi i casi.
      Per certe cose, non si potrebbe copiare un po' ciò che i nostri genitori han fatto con noi? O fa troppo fuori moda?

      minty

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    2. Simone, non è per fare polemica però io le mie figlie non le porto quasi mai in certi luoghi (es. al ristorante, o da amici, se si deve permanere oltre le 21), perché non sono luoghi dove i bambini si sentono a loro agio, e non perché danno fastidio agli altri. In libreria le porto alla grande, e ci stiamo pure bene.
      A me danno fastidio le persone che puzzano e quelle che parlano in modo sguaiato ma penso che vietar loro i negozi e i mezzi pubblici sia cosa da nazisti.

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    3. Ah ah ah ah ah il mio malvagio piano di mettere contro persone con i figli e persone senza figli sta riuscendo alla grande! MUAHAHAHAHAH!

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    4. Concordo con anonimo.
      Non si dovrebbe proibire l'accesso a certi luoghi ai bambini che non sanno comportarsi, lo si dovrebbe proibire ai loro genitori.

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    5. In un dibattito come questo l'errore principale è quello di personalizzare la discussione: chi è convinto di aver educato bene i figli ed è certo che questi si comportino in contesti pubblici con quel minimo di rispetto per gli altri che in una società civile è richiesto anche ai membri più giovani, se in grado di intendere e di volere (anche se talvolta si considera legittimamente irresponsabile pure un ragazzo di 20 anni) allora a meno che non ricevano critiche dirette non vedo perché si debbano sentire chiamate in causa; fare paragoni tra il disturbo arrecato dai bambini con quello degli adulti mi pare fuorviante e autoassolutorio, poiché al tipo che disturba e financo a quello che puzza ci si può rivolgere direttamente mentre con i figli degli altri si è sempre a rischio di feroci rappresaglie da parte di genitori che magari si tenevano a debita distanza mentre i pargoli imperversavano indisturbati. In questi casi non si tratta di avercela con la categoria genitoriale o di avere nostalgia di Erode ma solo di reagire a una determinata prepotenza in un contesto preciso e senza pregiudizi di fondo. Per il resto, personalmente vorrei che biblioteche e librerie fossero piene di bambini, ma non come in un supermercato bensì in spazi a misura di lettori (piccoli e grandi), al di fuori dei quali cortesemente far accomodare coloro che non sanno (o non vogliono) farne parte. Liberi di rientrare una volta imparato un briciolo di senso comune. Tutto lì.

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  6. CHE ODIOOOO I BAMBINI VIZIATIIII!!!!
    Io sono tutto Peace&Love ma alle volte un bello schiaffo è l'unica soluzione -_-"

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  7. Oltre a genitori 'succubi' o eccessivamente tolleranti, se ne vedono anche parecchi che di punto in bianco esplodono vomitando spaventose minacce sui pargoli, talvolta passando pure alle vie di fatto con scapaccioni e strattonamenti che accentuano il disagio di chi assiste, indeciso tra la disapprovazione verso la violenza e un'imbarazzata soddisfazione nel vedere il piccolo rompiballe ricevere il fatto suo. Sono tutte reazioni esasperate, eccessive, specchio non di rado di un malessere insito nel rapporto tra genitore e figlio e che col tempo ha finito coll' escludere il mondo circostante dall'orizzonte percettivo: sia che te ne freghi o che intervenga pesantemente, imponi comunque il vostro disagio in modo pesante e scorretto ai presenti, i quali possono solo subire la sgradevolezza della situazione(intervenendo in genere si fan solo danni, specie se saltano i nervi anche agli adulti). I genitori han tutto il diritto di andare al ristorante, al cinema, in libreria, etc. e nessuno mette in dubbio quanto sia difficile gestire dei figli (magari lavorando); ma ciò non significa che quando escono di casa tutto il mondo debba adattarsi alla loro scelta di vita! Probabilmente quando si mettono al mondo dei figli la prospettiva si focalizza su di loro relegando il resto in secondo piano, ma comunque le altre persone continuano ad esistere e anche loro hanno dei problemi e delle esigenze che vanno rispettate. Troppo spesso invece le famiglie, specie quando escono a gruppi, tendono a comportarsi come battaglioni tedeschi in Polonia: invadono ogni spazio e sguinzagliano i pargoli ovunque con sorriso indulgente ("tanto siam tra di noi"). D'altra parte, non vedo vere soluzioni: chissà quante persone che odiavano certi schiamazzi prima di avere figli ora sono passate dall'altra parte e biasimano chi non apprezza i capricci dei loro bimbi ... ci vorrebbe forse soltanto un briciolo di rispetto in più, nei confronti di tutti.

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    1. Condivido in pieno il tuo pensiero. E RIBADISCO...CI VORREBBE FORSE SOLTANTO UN BRICIOLO DI RISPETTO IN PIU', NEI CONFRONTI DI TUTTI.
      Ciao, buona giornata.

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    2. Peccato che, non solo in questo campo, il rispetto sia ormai diventato la merce più difficile da trovare ... Felice giornata anche a te!

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  8. Oramai per quanto riguarda l'"educazione" (quale?!?!) dei pargoli stanno arrivando a livelli incredibili.
    Una sera in pizzeria c'era una coppia con moccioso che correva su e giù in monopattino!
    Quando l'erede ha scontranto una sedia e me l'ha fatta cadere pesantemente sul piede, la madre si è pure risentiti con me perchè istintivamente mi è scappata un'imprecazione non proprio giubilante, dandomi pure dell'esagerata. Peccato che il piede era mio e non suo. Eccheccavolo!

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    1. Ho avuto anche io esperienze simili e penso proprio che siano emblematiche dell'inadeguatezza (e del menefreghismo) di molte persone di fronte alla responsabilità di crescere ed educare dei bambini piccoli: spero di sbagliare ma, tenendo conto che la formazione di una buona parte delle ultime generazioni genitoriali si fonda prevalentemente sulla tv e su modelli egositici e prevaricanti, temo che si andrà verso un continuo peggioramento ... a meno che non avvenga una svolta radicale nel panorama culturale italiano, ma per ora le premesse non si vedono affatto. Comunque è buffo come ci si preoccupi sempre delle parolacce e poco delle azioni: il pargolo può anche distruggere un locale a patto che lo faccia usando un linguaggio pulito!

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  9. Lo sapete che esistono alberghi e resort moooolto costosi dove i bambini non sono accettati? Non avete idea della pace...

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  10. W l'erode fan club. Anche se più che con i piccoli mostri bisognerebbe prendersela con i genitori.

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  11. premetto che ho letto solo un messaggio , cmq secondo me....i bambini possono e devono frequentare librerie ristoranti cinema ecc ecc...i genitori DEVONO EDUCARLI. è ovvio che una bambina approfitti di genitori cosi arrendevoli. da piccolissimi cominciano a capire che facendo i capricci ottengono ciò che vogliono, se questo atteggiamento viene contrastato all'inizio si evitano queste scenate. per esperienza diciamo indiretta...mia nipote posso portarla ovunque, a 3 anni siamo andate al cinema, in libreria stavo attenta solo se sfogliava un libro ma bastava ricordarle di farlo con garbo, oggi che ha 10 anni si alza negli autobus per fare accomodare le signore al contrario della ventenne che la guardava inorridita! per gran parte è merito dei genitori che sono riusciti ad educarla!

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  12. uh signur a mia madre bastava uno sguardo, altro che scenate voglio qui, libri o altro.

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  13. Speriamo che migliori con la crescita, ma la vedo difficile...

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