Esco un attimo dai panni del cinico
libraio e mi immergo in quelli di un romantico un po' dandy che si
lascia scappare una lacrimuccia quando assiste a scene sdolcinate.
La foto che vedete ritrae un uomo e una
donna, quell'uomo e quella donna sono mio padre e mia madre.
Fatico a ricordarli giovani. Per me mio
padre è l'uomo che tornava a casa con la tuta blu da operaio, con i
capelli bianchi sin da giovane, quello che mi portava a pesca pur
sapendo che odiavo pescare, che mi ha insegnato a nuotare, che quando
avevo dieci anni mi ha costruito una bicicletta. È sempre stato un
uomo silenzioso e combattivo, gran lavoratore, uno su cui la gente
può contare, con il pallino della politica. Un uomo giusto, non
trovo altra definizione, con il quale non mi sono mai messo in
competizione e che, a un certo punto della mia e della sua vita,
compresa la mia diversità (ed è un termine terribilmente positivo),
ha rispettato il mio essere, si è sforzato di comprendere cose a lui
sconosciute, ha abbracciato il mio compagno e cucinato per lui. È il
papà che mi teneva la mano prima di addormentarmi, la sera, che
quando stavo male mi dava le medicine anche se facevo i capricci, che
una volta mi ha portato con sé a fare un turno di notte al lavoro
preparando una brandina vicino alla sua postazione per farmi dormire.
Quel ragazzo sorridente e innamorato si
è trasformato prima in marito, poi in padre, ora in nonno. Ha sempre
amato mia madre, quello sguardo che ha nella foto lo ritrovo ogni
volta che la guarda. Stanno insieme da 47 anni.
Mia madre è bella oggi come lo era
allora, una donna piccola e minuta, che mi asciugava i capelli seduta
sul bordo della vasca, lasciando che mi mettessi l'asciugamano, anche
se umido, sulle spalle e chiudessi gli occhi immaginando, anche se
eravamo in estate, che fuori ci fosse la neve e soffiasse il vento.
Proprio come in Storia d'inverno di Jill Barklem il mio libro
preferito che mi aveva regalato mia sorella. È la stessa donna che
mi è stata vicina quando a quindici anni pensavano sarei morto per
una meningite (che per fortuna non era tale), giorno e notte, senza
mai lasciarmi solo. Sempre elegante, senza mai un capello fuori
posto, chiacchierona e testarda.
Sono loro due. Non so quante foto del
genere io e i miei fratelli possiamo vantare. Forse nessuna. Si sono
persi l'uno nell'altro i miei genitori, amandosi e odiandosi,
litigando e desiderando di fuggire via.
Sono sempre stati insieme.
Questo attimo perduto nel tempo l'ha
riportato alla luce, con grande attenzione e sensibilità, mia nipote
Cecilia che ha 17 anni e ama la fotografia. È già autrice della
fotografia in copertina nel mio primo romanzo: Confessioni di un
ragazzo perbene e di quella in copertuna in questo blog. Vedendo i suoi lavori a volte mi emoziono.
Proprio come è successo per questa
foto.
Non credete che sarebbe perfetta per la
copertina di un bel romanzo d'amore?
sì..è davvero bellissima...ti invidio...non credo che i miei si siano mai amati così...stanno insieme da quasi 50 anni ma sono due persone che non hanno mai esternato i loro sentimenti, anche con noi figli... mai baci o carezze...ci vogliono bene e si vogliono bene a modo loro...ma è un modo che io non comprendo e che mi ha sempre fatta soffrire...
RispondiEliminaclap, clap, clap. e punto.
RispondiEliminaQuesti sono gli scatti che lasciano traccia. E i gesti che ci fanno diventare quello che siamo: figli beatamente imperfetti (opss...a parte te naturalmente, sommo libraio), ma capaci di amare. Grazie per la condivisione!
RispondiEliminaSì, sarebbe una copertina meravigliosa, e questo è uno dei tuoi scritti migliori.
RispondiEliminaAspetto il romanzo.
Forse. Ma - parafrasando una vecchia canzone di Guccini - è proprio necessario ridurre sempre una vita e tutte le sue cose in due parole? Belle immagini, comunque: avere un fotografo in famiglia è sempre una risorsa preziosa per la memoria.
RispondiEliminaE' favolosa...vorrei che i miei figli, fra tanti anni possano guardare anche loro una fotografia mia e di mio marito e possano dire tutte le stupende cose che hai scritto tu in questo post...mi hai commossa e secondo me, come copertina del tuo prossimo romanzo sarebbe azzeccatissima...io lo comprerei subito!!!!
RispondiEliminabellissima e sono commosso dal tuo post
RispondiEliminasei stato fortunato ad avere avuto e ad avere dei genitori così
non tutti possono dire la stessa cosa.
un abbraccio
bellissimi
RispondiEliminaE' una fotografia commovente.....
RispondiEliminaMeraviglioso, come è bellissimo il tuo blog che sto avidamente leggendo dalla pausa pranzo mai finita , complimenti.
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