lunedì 30 luglio 2012

L'alfabeto del libraio: E


Ecosistema (librario)
Particolare ambiente in cui proliferano libri di ogni genere e in cui si muove una determinata specie, dal sesso spesso indefinito, che prende il nome di librai. Questi individui, solitamente innocui e sornioni, possono, in alcuni periodi dell'anno che essi definiscono con nomi arcaici come: “Scolastica” o “Periodo natalizio”, diventare pericolosi e aggressivi. Si nutrono di cialde di caffé, tranci di pizza, paste integrali al miele, Tererito, frutta varia e qualsiasi cosa finisca in “ata”. Il periodo degli accoppiamenti varia a seconda della clientela che entra in libreria.

Edmondo (De Amicis)
Faccio coming out, odio il libro “Cuore”. Ho detestato ogni singola pagina e, ancora oggi, quando me lo chiedono, ho un attacco di diarrea.

Educazione
Principio che dovrebbe essere alla base delle relazioni fra le persone.
Io, libraio, non tratto male te, cliente. E tu, cliente, non tratti me, libraio, come un tappetino su cui pulirti le scarpe.

Elementare (Watson)
“Scusa ce l'hai quel libro... quello di quell'investigatore.... dai quello che ci ha fatto il film l'ex marito di Madonna...”

Elementari
“Mi da i libri delle vacanze?”
“Signora è un po' vaga come richiesta.”
“Ah si allora mi dia i libri delle vacanze delle elementari!”

Eliminare.
Termine usato dai librai in riferimento a qualche cliente particolarmente petulante.

Eragon
Chiaro esempio di come si possa costruire un successo editoriale.

Evitare (di):
Chiamare il libraio commesso, gettare le cartacce in mezzo ai libri, abbandonare cibi vari, sacchetti del McDonald's, bibite, fazzoletti, ecc... in giro per la libreria, usare la parola frocio (in generale), usarla davanti a me (se lo fate attendetevi reazioni imprevedibili. E quando dico imprevedibili intendo proprio imprevedibili), venire da me e dirmi: “Scusi ma nel settore scuola c'è una fila pazzesca potrebbe andare lei a prendermi il libro?”. C'è un numeratore, c'è una fila da rispettare, perché dovrei farti passare davanti a persone che stanno, civilmente, aspettando il proprio turno?
Chiedere: “Come mai siete così pochi?”. Non lo chieda a me. Lo chieda a chi dirige la baracca.
Esordire dicendo: “La sua collega mi ha detto che c'è!” la cosa mi innervosisce assai.
Di sbuffarmi in faccia, di starmi addosso mentre cerco il libro, di dire: “Posso fare solo una domanda?” se sto già servendo un altro cliente. Aspetta il TUO turno, grazie. Fare le puzzette vicino alla mia postazione e poi, come se niente fosse, uscire dalla libreria. Non potevi aspettare di essere fuori?



4 commenti:

  1. quelli che ti chiedono "posso fare solo una domanda?" mentre stai servendo e c'è una fila da rispettare sono piuttosto in alto nella mia personale classifica dei clienti più odiati!

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  2. Anche io ODIOOOOOO il libro Cuore, abitato da martiri non richiesti e buonismo irritante!

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  3. ...TOK TOK... è permesso??
    ...anche a me capita di dire...SCUSI SOLO UNA DOMANDA... e mentre lo dico mi sto sulle palle da solo!!

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  4. Giuro che mi sono rotolata a terra per mezz'ora. U__U

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