Ci sono alcune cose che continuano a
stupirmi della Francia, nonostante ormai siano diversi anni che
veniamo in vacanza qui anche se in regioni diverse. La prima sono le
strade. Credo che ormai le abbiamo percorse tutte, dalla strada a
basso traffico all'autostrada. Sono perfette, curate, pulite, con
indicazioni impeccabili. Perdersi è davvero difficile anche se, a
dire il vero, oggi ci siamo impegnati e per cinque minuti abbiamo
perso la retta via. Che però, grazie alle meravigliose indicazioni
stradali francesi, abbiamo immediatamente ritrovato. Forse ne avevo
già parlato in uno dei post di viaggio precedenti, lungo moltissime
strade ci sono zone verdi dove ci si può fermare, mangiare, con dei
servizi piuttosto puliti (passano gli addetti di continuo) e giochi
per i bambini. Se ne trovano ogni 25/30 km alternate con stazioni di
servizio dove poter fare benzina (che qui costa sino a 30 centesimi
in meno) o rifocillarsi. L'altra cosa che non smette mai di stupirmi
è la diligenza degli automobilisti. Non abbiamo mai trovato
qualcuno che abbia superato i limiti di velocità (anche perché qui
ci sono spesso autovelox). Insomma, lo so che vedo la Francia con
occhi da turista, ma sembra che qui, almeno sulla strada, le regole
le rispettino.
Abbiamo attraversato la galleria del
Monte Bianco (39,40 euro) e poi abbiamo fatto mille km fermandoci,
per la notte, a Montargis a novantanove km, circa, da Orléans. Una
cittadina graziosa con belle case e popolazione mista. Da noi, almeno
dalle mie parti, siamo abituati a vedere musulmani o persone di
colore semplicemente come extracomunitari, anche se moltissimi sono
già a tutti gli effetti italiani oppure, ed è una vergogna, sono
figli di immigrati nati in Italia (e quindi a tutti gli effetti
italiani) che però non vengono considerati tali. È vero c'è il
lato oscuro del colonialismo francese (e sottolineo “lato oscuro”)
che ha permesso a questo paese di avere una popolazione multietnica e
multiculturale e un'integrazione che in Italia ha cominciato a dare
risultati solo negli ultimi decenni ma da queste parti sembra davvero
che l'integrazione sia riuscita. Montargis, in serata, appare come
una città fantasma. Si rianima la mattina quando, con le schiene
rotte dalla prima notte in tenda dopo parecchio tempo, ci accingiamo
a riprendere il viaggio. Attraversiamo Orléans, Chartres, Dreux
(facendoci tentare per un attimo di andare a Versailles anche se poi
si decide che ci andremo al prossimo viaggio a Parigi), Evreux,
Louviers, Rouen ( e qui andiamo un attimo nel panico a causa del
traffico, i famosi 5 minuti di perdizione per poi tornare
immediatamente sui nostri passi) e, infine, Dieppe. Altri 370 km,
siamo in Alta Normandia e ci sono mucche di diverse razze ovunque. Fa
decisamente più freddo che in Italia ma siamo partiti preparati.
Troviamo un grazioso campeggio con poche piazzole, decidiamo di
rimanere due notti prima di ripartire, inizialmente volevamo visitare
anche la Bretagna ma decidiamo che il tour finirà a Mont-St-Michel
con una probabile capatina a Saint-Malo in onore della collega
Sergente istruttrice che, pare, abbia trascorso bei momenti in questo
luogo.
Montiamo la super tenda, il boy si
abbandona a un meritato sonno (questo dorme sempre) e, in serata
facciamo una capatina a Dieppe (siamo a due chilometri circa) che
domani visiteremo con calma. È una località balneare e turistica
anche se in giro non vediamo molta gente, le località, qui, hanno il
sapore un po' retrò, luoghi così da noi raramente li trovi
(soprattutto nelle zone di mare). Ci sono lunghe pareti rocciose che
costeggiano una spiaggia di grossi sassi. C'è bassa marea ma il mare
si mangerà, domani, almeno un altro paio di metri di spiaggia. C'è
una signora seduta in riva al mare, ha un cappotto rosso e fissa
l'orizzonte. Immagino sia il fantasma di qualcuno che abitava in
questo posto che, a quest'ora della sera, assume il sapore un po'
triste dei tempi andati. Sta seduta lì ad aspettare che l'alta marea
la sommerga, ogni notte, aspetta che quel mare che ha vissuto la
porti via. Ancora. E ancora. E ancora.
Torno al campeggio con quell'immagine
nella mente, quel cappotto rosso su una spiaggia grigia. Poi fisso il
mio compagno che comincia a tirare fuori sassi dalle tasche e mica
uno o due, no, no, alla fine la macchina è piena di sassi.
Ma quanto sono profonde le sue tasche?
P.S
scusate eventuali errori di battitura, sto usando un computer del pleistocene che si impalla di continuo
P.P.S
Sto leggendo un'interessante biografia su Cristina Campo, scritta da Cristina de Stefano, il titolo è Belinda e il mostro edita da Adelphi
Ehi ehi ehi!!! Anche io ad agosto faccio Normandia e Bretagna! Uaooo! Noi però partiamo in tre amiche, cioè io e due amiche che sono anche una coppia. Da come lo racconti sarà bellissimo!
RispondiEliminaChe bel viaggio..i miei amici sono stati lì qualche anno fa e ho visto dei filmati stupendi...
RispondiEliminaBuona vacanza e divertitevi!!
Bellissimo. Io ci sono stata l'hanno scorso e ti leggo con lo struggimento nel cuore. Adesso vado a leggeremi Normandia 2 e 3.
RispondiEliminaAlessandra, una collega che ti legge sempre e non commenta mai.
E noooooo ho messo anno con l'acca. vado a nascondermi, altro che scusarmi per gli errori di battitura... però a mia scusante c'è che ho TANTO bisogno di ferie.
RispondiEliminaAlessandra, tua collega che non commentava mai, e che da ora non commenterà più....