giovedì 5 luglio 2012

Normandia 3


Partiamo da Dieppe di buon mattino e torniamo, senza Tour de France, a Fécamp. L'idea iniziale di andare direttamente a Cap de la Hague svanisce man mano percorriamo la strada. È quasi tutta costa tranne il pezzo di strada che ci porta da Fécamp sino a Honfleur. Attraversiamo, devo ammetterlo con un po' di ansia da parte mia, l'enorme pont de Normandie aperto nel 1995 una costruzione davvero imponente e bellissima, così alta che a un certo punto sembra di poter toccare il cielo. Abbiamo qualche problema dalle parti di Caen per via di una strada che proprio non riusciamo a trovare e poi imbocchiamo la D 514 che ci permette di attraversare la costa e di visitare i luoghi dello sbarco alleato in Normandia. Da Dieppe sino a Deauville incontriamo bandiere Canadesi ovunque che vanno poi, via, via scomparendo lasciando il posto a quelle inglesi e americane. Troviamo moltissimi turisti anglosassoni, qualche tedesco, francesi, americani, olandesi, svedesi e norvegesi ma, a parte noi, non c'è traccia di turisti italiani. Ripercorriamo i luoghi dello sbarco visitando le spiagge e i fortini, sulle alture troviamo le tracce di vecchi appostamenti, qualche carro armato, ruderi abbandonati in mare. Giungiamo, lentamente, a Omaha Beach e certo che se volevo tirarmi su di morale non potevo scegliere luogo migliore del cimitero americano dei caduti durante lo sbarco. Una distesa immensa di croci bianche su un promontorio che si affaccia su Omaha Beach, per gli americani di religione ebraica hanno fatto lapidi a forma di stella. C'è ancora chi va alla ricerca della tomba di qualche parente, di un nonno, forse, e lascia fiori e bandiere americane. Penso che questi corpi non sono mai più tornati in patria, che per chi è rimasto in America, ad aspettare figli, mariti, fratelli o padri che non sono più tornati, non è stata data neppure la consolazione di un corpo. Solo una bandiera, probabilmente, mentre in quella follia che si chiama guerra le vite di migliaia di persone sono svanite in un attimo. E poi penso alla follia, una vita sola e passiamo il tempo a farci la guerra. E poi penso che sono più depresso di quando sono partito e forse la prossima volta è meglio che vado a Disneyworld!

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.