sabato 11 agosto 2012

Un tranquillo week end di paura.


Io e la collega Pazienza finita da soli al settore scolastico, una trentina di persone in attesa. La collega Bebè a bordo da sola in cassa con almeno sei persone in attesa di pagare i libri. Nessuno al settore Saggi e nessuno al settore DVD. La collega Bebè a bordo non può allontanarsi dalle casse per servire i clienti ( che nell'ottica del nuovo posizionamento dei testi dovrebbero trovare i libri sa soli).
Si avvicina una signora furiosa.
“Ho bisogno di diversi libri in saggistica.”
“Purtroppo sono bloccato in scolastica signora.”
“Ma non c'è nessun altro?”
“Altre due colleghe entrambe occupate.”
“E quindi io che faccio?”
“Se mi da un po' di tempo cerco di venire da lei.”
“Cerca di venire? Forse non mi sono spiegata, io ho bisogno ADESSO!”
Un attimo che accendo la macchina clonatrice signora, faccio un paio di librai su misura e li metto a sua disposizione!
Sapete come iniziano le frasi quando ci lamentiamo? “Nell'ottica della riduzione dei costi...”
Libraio=costi? Nessun problema. Eliminiamo pure la forza lavoro tanto i clienti i libri li trovano da soli!
Certo, certo ma...

7 commenti:

  1. Io non capisco sta gente che tratta chi lavora come fossero schiavi al loro servizio..Insomma, se uno è occupato è occupato! MIca le hai detto di arrangiarsi!

    RispondiElimina
  2. Simpaticissima e pure molto cortese la signora...

    RispondiElimina
  3. Se avessi mangiato il frutto Gom-Gom come Rufy Cappello-di-paglia potresti allungare le braccia e la testa e servire le clienti anche restando fisso nella tua postazione ... e pensa la faccia che farebbero!

    RispondiElimina
  4. I clienti di agosto sono i peggiori..
    Qualche giorno li mando a spigolare tutti quanti..

    Una libraia che sta finendo la pazienza

    RispondiElimina
  5. Io sono una CLIENTE. Non penso che chi lavora sia il mio schiavo, però vorrei che in quel momento, all’interno del locale commerciale, mentre io sono cliente e lui 'commesso' (!), lui sia disponibile in tempi accettabili per entrambi. Il fatto di scusarsi e dire ‘appena possibile…’ non mi garba. Piuttosto, cambio libreria. Lo so che non dipende da voi, ma se devo esprimere il mio disappunto cosa faccio? Chiamo il proprietario? No. Spero vi facciate voi portavoce del disagio del cliente e della mancata vendita. Carla

    RispondiElimina
  6. Carla è come andare dal capotreno e prendersela con lui perché per l'ennesima volta il treno si è rotto. Che ci può fare lui se l'azienda non fornisce treni nuovi? io stavo già servendo altri clienti non è colpa mia se non mettono a disposizione del personale. Che avrei dovuto fare? Abbandonare i clienti in fila prima di lei e correre a servirla? Il mercato del lavoro è ridotto al paradosso ormai. Chiedere a noi di farci portavoce non serve a niente perché non ci ascoltano. Ci proviamo ogni giorno ma le risposte sono sempre le stesse. Io vorrei andare a vedere che lavoro fa la signora in questione. Le cose vanno bene sino a quando ad esserne toccati sono gli altri, quando vengono a pungere noi però le cose cambiano. Mi rendo conto che molte persone subiscono dei disservizi, anche io, a mia volta, sono un cliente. Non sopporto la maleducazione, per esempio, e io cerco sempre di essere estremamente educato ma davanti all'impossibilità di far bene il mio lavoro non so proprio che fare.

    RispondiElimina
  7. Marino, hai ragione! Ma allora noi CLIENTI cosa facciamo, se subiamo disservizi? Tacciamo perchè 'tanto non è colpa dell'impiegato'? No! Dobbiamo sbattere la porta andandocene (che può essere quella della libreria, o delle Poste o delle Ferrovie) finchè 1000 porte sbattute insieme fanno crollare l'edificio. Senza maleducazione, per carità, ma con tanta, tanta forza. Buone vacanze, e... buona stesura!!! Carla

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.