C'è una cosa che mi fa impazzire del
periodo scolastico ed è il totale disinteresse per i prodotti che
vendiamo da parte di molti clienti. Moltissime persone vengono in
libreria, in questo periodo, solo perché cercano i libri di scuola,
nuovi o usati, per i propri figli. Spesso, soprattutto a settembre,
si creano file piuttosto lunghe. La gente arriva, prende il numerino
e aspetta anche qualche ora. Abbiamo dovuto mettere delle sedie
perché le persone, altrimenti, si siedono sulle spondine dei mobili
(studiate per supportare il peso dei libri e non degli esseri umani)
o direttamente sui libri.
La cosa che mi sconcerta è che
raramente vedo queste persone, giovani o meno giovani, utilizzare il
tempo d'attesa per girare per la libreria, per guardare i libri, per
sfogliarli, persino per leggerli. Non dico che debbano arrivare
addirittura ad acquistarli ma almeno, giusto per far passare
il tempo, che li leggano! Non pretendo neppure che leggano qualcosa
di particolarmente impegnativo! Basterebbe scegliere uno a caso fra i
tanti pessimi libri che affollano le nostre librerie. Invece no!
Messaggiano con il cellulare, mangiano o, pur di non aspettare in
libreria, vanno a comprare vestiti o a mangiare da McDonald's,
giocano con i videogiochi (i più giovani), sbuffano, si lamentano.
La cosa più bella è che preferiscono
fissare per ore il vuoto piuttosto che prendere in mano un libro.
Io li amo! Lo giuro! È come andare in
un museo e poi sedersi su una sedia e fissare il pavimento!
Sia mai che le loro dita sfiorino anche
un solo libro! Scommetto che se potessero si porterebbero in libreria
la televisione.
Lo giuro, settimana prossima faccio un
post sui clienti che amano i libri, su quelli educati e gentili. Se
lo meritano perché sono tanti.
Però, diciamocelo, quelli
problematici mi danno più spunti per il blog ;)
Il problema è che la gente che va controviglia nei musei e poi fissa sbuffando i muri o il pavimento c'è :(
RispondiEliminaLa vera domanda che ti(mi) faccio è: come si "insegna" (e questa parola non mi piace neanche un po', credimi!) ad amare i libri?
RispondiEliminaCome si fa a non leggere? Come si riesce a far capire l'emozione che una storia ti lascia?
Avere tempo in attesa in una libreria piena di libri nuovi di zecca è la migliore sala d'aspetto che uno possa desiderare (non come dal dottore dove ci sono riviste vecchie, stropicciate, magari piene di batteri vintage!)
Buon weekend
Di certo la scuola non aiuta. Nella maggior parte dei casi gli studenti vengono costretti a leggere libri pesanti, noiosi o molto vecchi. E anche quando viene fatta leggere una storia valida, poi il piacere viene rovinato da: riassunto, tema al riguardo (dove spesso lo studente viene invitato ad esprimere una opinione personale, ma se non dice quello che il professore vuole sentirsi dire prende un brutto voto... ), analisi di ogni frase (in particolare delle meno significative), e ricerca di ogni particolare (soprattutto dei più inutili: tipicamente agli studenti viene chiesto, leggendo I Promessi Sposi, di scrivere chi era Carneade... nonostante sia del tutto irrilevante ai fini della storia)
EliminaNon mi stupisce che, dopo un trattamento del genere, molti considerino la lettura "quella roba noiosa e inutile che si faceva a scuola".
quanto è vero! e quelli che ti chiedono un libro (da regalare, ovvio), glielo porgi, e lo guardano schifati come se fosse un topo morto?!
RispondiEliminaLa colpa è di voi librai, potreste esporre un cartello con su scritto: "Leggere i libri è permesso". E' che le persone "siamo" timide.
RispondiEliminaAhahah! No scusa, scherzavo.
La frase finale sui clienti che amano i libri e che sono tanti, mi ha tirata su di morale... perchè due notizie lette in due giorni mi avevano abbastanza scoraggiata:
RispondiElimina- la prima che per via della crisi la vendita di libri è in calo
- la seconda che c'è gente in coda da due giorni per accaparrarsi l'I-Phone 5.
Eh, la vita è fatta di priorità... (soldi per i libri che costeranno 20 € no, ma uno stipendio intero - chi lo prende ancora - per il megafonino sì???)
E il pavimento non è un mosaico, scommetto :)
RispondiEliminaQuando escono dalla libreria per aspettare il loro turno, poi, vengono a comprare i vestiti da me. Almeno certe volte stanno zitti a fissare il vuoto.
RispondiEliminaper me entrare in libreria equivale ad uscirne sempre almeno con un libro (se capita il miracolo che desisto vuole dire che o non ho avuto la solita minimo mezzora per scandagliare gli scaffali o sono davvero senza un'euro in tasca) per cui leggere di questi esseri incapaci di apprezzare i libri è pura blasfemìa...
RispondiEliminasecondo me Marino ha colto il vero punto della situazione: la questione non è amare o non amare i libri, ma trovarsi in una libreria o in biblioteca ed evitare accuratamente qualsiasi contatto con la 'merce esposta'! Credo che in qualsiasi altro contesto almeno un'occhiatina, giusto per curiosità, la si darebbe ... il libro no, non si indossa e non si degusta, manca ormai in una fetta enorme di popolazione la consuetudine con esso e la diffidenza si è ormai mutata in sincera indifferenza ... e poi, A CHE SERVE?!
RispondiEliminache l'abbiano già letti tutti? :O
RispondiEliminaio ogni volta che entro in libreria esco con una wishlist di almeno 20 libri..che poi ne compri uno alla volta (due se la suocera mi fa il regalo-l'UNICA che mi regala libri e pure super belli e impegnati, non la cambierei con nessuna suocera al mondo) è un altro discorso perchè purtroppo le finanze non permettono altro. ma la libreria per me è come il paese dei balocchi....
RispondiEliminae comunque mi fa strano pensare a uno in attesa che non è incuriosito da quello che ha intorno..ma la gente è spenta
Consiglierei di leggere questo articolo (semiserio, ma che coglie abbastanza nel segno, secondo me), per capire quale può essere la causa:
RispondiEliminahttp://www.cracked.com/blog/4-ways-high-school-makes-you-hate-reading/
mah.. da me non va esattamente così.. aspettando il loro turno per gli scolastici, tante mamme (ma veramente tante) s'accattano pure le sfumature di porno (quasi tutte) o qsa d'altro (dalla Parodi o la Clerici, a Gramellini o qualche altro best seller)
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