venerdì 30 novembre 2012

Idee chiare

“Buongiorno sto cercando dei libri per i concorsi.”
“Abbiamo un settore, per quale concorso deve prepararsi?”
“Mah è un concorso pubblico...”
“Sì, ce ne sono diversi....”
“Quindi?”
“Dovrebbe dirmi nello specifico di che concorso si tratta...”
“Ma non ne esiste uno in generale?”
“Dovrebbe esserci un libro di preparazione per tutti i concorsi oppure qualcosa di cultura generale.”
“Eh ma io cerco qualcosa di specifico per i concorsi pubblici.”
“Guardi dovrebbe darmi qualche informazione in più sul concorso che deve fare....”
“A dire il vero non ne so molto ancora, in effetti speravo che fosse lei a darmi qualche indicazione in più...”
Certo, guardi, se vuole vado io a informarmi sul concorso che deve fare e poi le faccio arrivare i libri, va bene?

giovedì 29 novembre 2012

Contanti

“Buongiorno sto cercando un libro di matematica.”
“Buongiorno, mi dica pure il titolo.”
“Sì.”
Mi passa un bigliettino, io controllo, è un libro scolastico, la collega è impegnata al piano terra con le vetrine, vado in magazzino, controllo prima nell'usato e poi nel nuovo. Il libro non è disponibile.
Torno dal cliente:
“Mi spiace l'ho finito sia come usato sia come nuovo, sarebbe da ordinare.”
“No, no mi serve subito.”
“Mi spiace.”
“Ma guardi che io glielo pago in contanti sa?”
Ah, ma allora le cose sono diverse! Aspetti vado subito a prenderle la copia speciale che teniamo da parte per i clienti che pagano in contanti!

mercoledì 28 novembre 2012

Stanche creature

“Ciao hai lo Hobbit annoiato?”
E come no? Se può interessarti ho anche La compagnia scoglionata dell'anello; Le due torri stanche, Il ritorno del re adirato e potrei anche proporti: Io, Robot scassato.

John R.R. Tolkien
Lo Hobbit annotato da Douglas A. Anderson
Traduttore Ciuferri, Paron
422 p. 13 € Bompiani Editore

martedì 27 novembre 2012

Libido virtuale.

Cliente molto carino:
“Ma io pensavo che la vostra fosse solo una libreria on line.”
“Lo era, ora hanno anche punti vendita nelle città.”
Lui con un sorrisetto:
“Ah, quindi non siete librai virtuali.”
In realtà io sono un ologramma.
Prego, assestare un sonoro schiaffo sulla chiappa sinistra per avere informazioni riguardo a: libri di narrativa.
Strizzare il capezzolo destro per avere informazioni riguardo a: libri di saggistica.
Fare una mossa alla Via col vento e stendere il libraio virtuale con un bacio che “Rossella, togliti!” per avere informazioni su: chissenefrega delle informazioni... baciami!

lunedì 26 novembre 2012

L'alfabeto del libraio: Z

Zaino
Oggetto divenuto “essenziale” per tutti i manager della nostra azienda. Il primo giorno il nuovo capo aveva lo zainetto. Il secondo giorno tutti gli altri componenti della squadra avevano lo zainetto.
E se ci si appiattisce su una cosa del genere... figuriamoci su tutto il resto.


Zanzare
Provenendo dalla bassa ferrarese (da Comacchio dai che poi i miei concittadini si incazzano) devi imparare sin da bambino a sopravvivere alle zanzare. Stiamo parlando di zone vallive, un tempo paludose, in cui la malaria mieteva vittime. Chi ha trascorso almeno una serata ai lidi comacchiesi sa di cosa parlo, orribili mostri assetati di sangue che arrivano con il calar delle tenebre e si fiondano sul malcapitato libraio che cerca di mangiare in santa pace una piadina (vegetariana) e si ritrova con il volto deturpato da enormi pizzicate simili a piaghe di lebbrosi.
Noi non abbiamo delle zanzare. Abbiamo delle armi di distruzione di massa!

Zappare
Mestiere decisamente da rivalutare per il quale istituirei una laurea (sempre che non esista già) così che molti universitari che vogliono studiare da medico e mi chiedono i bignami su materie essenziali possano tranquillamente prendere la giusta strada senza perdere “il prestigio”. Già me li vedo:
No, perché, sai, io ho una laurea in Zappatologia!”

Zebedei
In certi giorni... con certa gente... mentre sei lì, a cavalcioni sul muro di libri dell'ultimo best seller... anche senza labirintite... ti girano di brutto.

Zolfo (odore)
lo percepisci già quando entri in libreria, ti investe con la sua forza quando scendi le scale verso il piano interrato, quello di saggistica, poi vedi le anime dannate e ti rendi conto che forse era meglio se salivi al primo piano.

Zombie
Ok lo ammetto, mi fanno paura. Anzi mi terrorizzano. È una paura infantile che mi porto dietro da sempre. Eppure ne sono anche affascinato e mi piace guardare i film sugli zombie o leggere i fumetti. Però poi faccio gli incubi e comincio a immaginare un mondo in cui noi viviamo asserragliati in casa con questi zombie che affollano le strade e allora... (aiuto paura!).

Zona (dieta)
“Ciao sto cercando i libri sulla dieta a Zona.”
“Certo le trovi al primo piano.”
“Dove?”
“Nella zona... diete.”
Che ci volete fare, sono troppo simpatico.




venerdì 23 novembre 2012

Labirintiti (anche dell'anima)

Care e cari,
non troverete post in questi giorni per due motivi. Il primo è fisico, mi è venuta la labirinite e non sto in piedi. Il secondo è che, anche se è sciocco, mi sento in lutto. Trovate tutto nel pezzo che ho scritto per l'altro blog (potete leggerlo qui ). Perdonatemi è un post triste ma per me scrivere è l'unico modo di buttar fori ciò che ho dentro. Spero deciderete di leggerlo. Se sto meglio ci rileggiamo lunedì.
Baci e buon week end.
Marino Buzzi

giovedì 22 novembre 2012

Librai poco raccomandabili

Al telefono:
“Libreria …, buongiorno sono Marino.”
“Sì buongiorno, senta ho trovato uno scontrino nella tasca di mia figlia e voglio sapere di che si tratta.”
“Come scusi?”
“Voglio sapere cos'è lo scontrino nella tasca di mia figlia!”
“Scusi ma io come posso sapere di che si tratta?”
“Sullo scontrino c'è il nome del vostro negozio e poi c'è scritto (e mi legge il titolo del libro).
Voglio sapere di che si tratta!”
Dal momento che siamo una libreria che vuoi che abbia comprato tua figlia? Capisco che ormai vendiamo di tutto ma non credo che uno spacciatore di droga gli farebbe lo scontrino. A meno che.... quel brutto ceffo del magazziniere...

mercoledì 21 novembre 2012

Le vergini suicide

La storia delle sorelle Lisbon è raccontata da una voce narrante “collettiva”, da un gruppo di adolescenti che passano le loro giornate a spiare e ricostruire i gesti, i movimenti, gli sguardi delle cinque sorelle che abitano nella casa di fronte. Le ragazze vivono in una condizione sospesa, idolatrate dai ragazzi, innalzate a dee irraggiungibili, sono invece delle ragazze succubi di una madre ossessionata dalla propria fede, rigida e convinta di essere l'unica a poter decidere cosa sia giusto e cosa sbagliato per le proprie figlie, con un padre “inesistente” che non sa opporsi al volere della moglie e che lascia che la vita delle proprie figlie scorra via senza riuscire a intervenire. I ragazzi rimangono completamente rapiti dalle vite delle sorelle tanto da non riuscire mai a liberarsene. La vita scorre come in un sogno a rallentatore nella via dove abitano le sorelle Lisbon, i ragazzi la osservano passare, pieni della loro giovinezza, intenti a trascorrere giornate troppo lunghe scandite dalla malattia degli Olmi che gli addetti abbattono uno dopo l'altro o dall'arrivo degli insetti che vivono solo 24 ore e che ricoprono pareti, finestre, cortecce.
Sembra tutto immobile sino a quando, un giorno, la tranquillità dalla via viene rotta dal suono delle sirene. L'ambulanza si ferma proprio davanti alla casa dei Lisbon, due infermieri entrano e portano via la sorella più giovane, Cecilia, che, nel suo abito bianco da sposa, ha tentato il suicidio tagliandosi le vene.
Da questo momento in poi la vita delle sorelle Lisbon subisce una trasformazione, loro diventano ancor più un gruppo distaccato e chiuso, quando Cecilia torna a casa la madre si fa convincere da uno psicologo a fare una festa per fare in modo che la ragazza socializzi con gli altri ragazzi ma durante la festa Cecilia tenta per la seconda volta il suicidio e questa volta riesce nel proprio intento. La famiglia, sconvolta, trova un equilibrio, la madre, dopo un ulteriore tentativo di apertura al mondo per le figlie (le fa partecipare al ballo della scuola ma Lux, una delle sorelle, non torna all'ora prestabilita e tutto precipita) le rinchiude in casa divenendo la loro principale aguzzina. Non è dato di sapere cosa accadesse in quella casa se non attraverso le parole dei ragazzi, il decadimento è inarrestabile, le ragazze si chiudono in se stesse, forse non mangiano abbastanza, la casa è completamente in balia della sporcizia e del disordine. È un microcosmo dal quale le ragazze non sanno uscire, non si ribellano se non con gesti compulsivi come il fare sesso di Lux sul tetto della casa con chiunque la faccia sentire importante. O con gesti estremi, come il darsi la morte, una dopo l'altra, ormai entità leggere e distanti, liberate, dagli sguardi pieni di desiderio e paura dei ragazzi, dalla loro realtà terrena. Dee, appunto, o ragazze che trovano nella morte l'unica consolazione alla loro vita.
Nel 1999 Sofia Coppola ne ha tratto un bellissimo film dal titolo Il giardino delle vergini suicide, abbastanza fedele al romanzo.

Jeffrey Eugenides
Le vergini suicide
Traduzione Cristina Stella
€ 9,50 226 p
Oscar Mondadori


martedì 20 novembre 2012

La "preparazione" del libraio

La preparazione di un libraio non è cosa da prendere con leggerezza. Occorre sempre essere al massimo, mai farsi cogliere impreparati davanti a un nuovo “prodotto”, non rimandare mai a dopo ciò che potresti fare adesso. Non è solo una questione di “apparire” è anche una scelta di vita perché, dopotutto, un libraio di classe lo riconosci anche dal tempo che dedica alla sua “preparazione”.
La mia inizia sin dal mattino, appena sveglio, dopo aver sfamato la pantera miagolante, prendo la propecia per sconfiggere l'alopecia perché i capelli di questo libraio sono fonte di forza e perché senza non potrei fare la famosa “mossa dei capelli del libraio” cioè agitare la testa immaginando che la fluida chioma (che non ho) sprigioni lucentezza (e invece niente perché praticamente i capelli sono incollati).
La seconda mossa nella preparazione del libraio è prendere il mio integratore preferito, un fungo che si chiama Shiitake/Maitake (che secondo me ha anche effetti allucinogeni).
Una volta giunto in bagno, trovata la forza di riconoscermi allo specchio, lavo il volto con acqua gelida e stendo il Siero multiattivo fluido tensore che mi dà un effetto alla Nicole Kidman quando si faceva di botulino. Mentre aspetto che il fluido si asciughi torno a concentrarmi sui capelli, li inumidisco e metto l'olio ristrutturante HO+ che ha anche la caratteristica di modellare la chioma.
Poi metto sulle rughe (ne ho due d'espressione ai lati della bocca che mi fanno sembrare un mastino) il gel Vita-Age filler antirughe che è un riempitivo e, per finire, una crema lifting così, giusto per essere certo di non lasciare niente al caso. Con l'impalcatura in faccia vado al lavoro e nutro anche quel poco di cervello che mi è rimasto. Poi, quando torno, seguendo il detto che se bello vuoi apparire un po' devi soffrire, faccio ginnastica facciale ma siccome ho sempre poco tempo la faccio o per la strada o in treno così le altre persone mi guardano come se fossi pazzo e mi camminano a due metri di distanza.
Una volta riappropriatomi del bagno lavo il volto con un detergente viso agli estratti di zucca, foglie di piantaggine e mirtillo nero.
Poi mi spalmo di crema alla bava di lumaca (raccolta passiva della bava le lumache vengono allevate in ambienti idonei e non viene fatto loro alcun male) e, una volta a settimana, faccio un impacco per i capelli all'olio di Argan. Sorge un problema serissimo se la mia gattona è in fase “coccole” perché a quel punto non posso fare a meno che immergere la faccia nel suo pelo e dopo devo ricominciare tutto da capo per togliere via la peluria felina.
La sera, prima di andare a letto, pulisco il viso con l'acqua aromatica di rosmarino e mi strafaccio di Pappa reale che ha un gusto terribile ma mi aiuta a ricordarmi che sono vivo!
Ah, ah, ah, ah! Vi aspettavate un polpettone su come si diventa librai e su come ci si tiene informati, eh? Invece no! Beccatevi sto post alla Clio make-up (libraria).


PRIMA, MOLTO PRIMA.


POI (MOLTO POI)

 LAVORI IN CORSO



IO APPENA SVEGLIO (PRIMA DEL RESTYLING)

lunedì 19 novembre 2012

Alfabeto del libraio: V

Vacanza
Periodo di interruzione delle normali attività lavorative durante il quale, solitamente, se non si hanno soldi a disposizione si sta a casa ad autoconvincersi che, dopotutto, è meglio così che tanto mica ne avevi voglia di andare in vacanza, che puoi goderti la città deserta a 40 gradi oppure chiuderti in casa con le tapparelle abbassate e poi dire ai colleghi che hai fatto una “splendida” vacanza in Sardegna. Se invece sei fra i fortunati che ha ancora qualche centesimo da spendere in viaggi ( o se fai un mutuo per potertelo permettere) solitamente macini centinaia di chilometri, fai ore di coda perché hai seguito i consigli del TG per le partenze intelligenti che, a quanto pare, tutti hanno deciso di fare e allora sono un po' meno intelligenti di quel che ti aspettavi, con macchine cariche di ogni cosa, soprattutto la mia visto che porto via sempre dodici valigie anche se vado in campeggio solo per una settimana perché, non si sa mai, vuoi che una sera capiti che vengono a trovarci i tre allegri orsetti e allora non avrei niente da mettermi e poi dovrò pur leggere qualcosa no? Così mi porto almeno venti libri anche se poi ne leggo solo due mentre il mio compagno riempie la macchina di cibo e comodità di ogni tipo che la nostra mica è una tenda normale, no, è una villa con giardino. Comunque poi se le ferie non le fai ti lamenti che non vai mai da nessuna parte e se le fai ti lamenti che hai speso troppo che i francesi non parlavano l'italiano che il cibo cubano non era quello italiano che i tedeschi non sono come gli italiani e così via e quando torni a casa poi vai in depressione e ti lamenti che “le vacanze sono già finite, che peccato, mi sono divertito così tanto....”.

Vagina
Si avvicina un ragazzino
“Ciao, sto cercando un libro, si chiama, ehm, mi sembra i monologhi di qualche cosa....”
“I monologhi di qualche cosa?”
“Sì, una cosa del genere...”
“Ma sono monologhi teatrali oppure è narrativa?”
“Credo teatrali è quel libro che parla, ehm, delle donne...”
Io, ad alta voce:
“Ah ma stai cercando I monologhi della vagina!”
Lui, rosso come un peperone:
“Ehm.... sì ecco, credo che sia proprio quello il titolo.”
“Allora vediamo se ho ancora qualche copia dei monologhi della vagina!”
Mi avvicino a computer e mentre scrivo scandisco a voce alta:
“Monologhi della vagina! Ecco sei fortunato, ho ancora una copia del libro I monologhi della vagina!”
“Sì, sì, posso averlo per favore!”
“Certo, eccolo e buona lettura dei monologhi della vagina!”
Il ragazzino parte a razzo su per le scale.
Ci sono giorni che adoro questo lavoro!

Vago
“Ciao ho bisogno di un libro ma non so bene quale sia il titolo, insomma sono un po' vago, non è che puoi fare una ricerca?”
Una ricerca un po' vaga o su qualcosa di specifico?

Via
“Ciao sto cercando dei libri universitari usati.”
“Per il momento ho solo libri nuovi se vuoi gli usati devi andare in via....”
“Via...”
“Sì.”
“E dove la trovo?”
“Quando esci dalla libreria vai a sinistra e poi prendi la primissima strada alla tua sinistra.”
“Dove ci sono le due torri?”
“No, prima.”
“Mmmmmmh prima?”
“Sì, guarda è semplice vai a sinistra e la prima strada a sinistra svolti.”
“Ma verso la Apple?”
“Se vai alla Apple vai a destra.”
“Invece dov'è che devo andare?”
Guarda dove ti pare basta che te ne vai via...

sabato 17 novembre 2012

Quella roba lì

“Buongiorno il suo collega mi ha mandato qui da lei, sto cercando, ecco, ha presente quei libri sulle donne e i bambini pakistani? Ecco quella roba lì.”
“Ehm... vuole un saggio sul Pakistan?”
“Un saggio?”
“Sì un libro che parli del Pakistan.”
“Ma che me ne frega a me del Pakistan. Io voglio un libro per mio nipote che a scuola la maestra gli ha detto di leggere un romanzo su dei bambini pakistani.”
“Bene signora se vuole un libro per ragazzi dobbiamo andare nell'altro settore perché qui ho solo sag...”
“E no, eh? Il suo collega mi ha già mandato giù. E su, e giù, e su, e giù, troppo complicato! Non sapete nemmeno trovare un libro!”
E se ne va tutta arrabbiata.
Comincio a pensare di essere io quello problematico...

venerdì 16 novembre 2012

Il buono (ma proprio buono eh?)

Si avvicina un ragazzo con un buono della nostra libreria:
“Ciao qualche mese fa ho riportato un libro che avevo acquistato e non mi serviva più. Mi avete dato questo buono spesa, posso prendere quello che voglio?”
“Certo.”
“Tutto quello che voglio?”
“...”
“Nel senso che posso spendere quanto voglio?”
“Sì, ovviamente se la tua spesa è superiore al buono devi aggiungere dei contanti.”
“Ah! Ma sei sicuro?”
“Sì... mi sembra abbastanza ovvio...”
“Eh ma io avevo capito che con questo buono potevo acquistare tutto quello che voglio senza pagare niente!”
Guarda tesoro te lo dico con affetto: la vita è molto dura, se inizi così... non è che parti proprio benissimo...

giovedì 15 novembre 2012

Il Superbimbo!

“Mi scusi dovrei fare un regalo a un bambino di 4 anni.”
“Prego signora andiamo al settore ragazzi così le faccio vedere qualche libro.”
“Ah ma che non siano i soliti libri per bambini, eh? Sa è un bambino molto intelligente!”
“Signora per quell'età ho dei bellissimi libri illustrati, oppure delle favole se preferisce.”
“Eh ma le ho detto che è un bambino molto intelligente e lei mi propone dei libri illustrati?”
Ha ragione signora, vado subito a prenderle un testo di filosofia, va bene qualcosa di Nietzsche o è troppo semplice? Altrimenti potrei proporle I quaderni dal carcere di Gramsci o Il capitale di Marx!

P.S
Se volete ascoltare il mio intervento di ieri a Radio Rai3 alla trasmissione Fahrenheit con Loredana Lipperini lo trovate qui: Fahrenheit

mercoledì 14 novembre 2012

Non sono razzista! (Però gli omosessuali e le femministe proprio no!)

Entrano in libreria una ragazza e un ragazzo, si aggirano fra i settori e si fermano davanti alla parete QUEER. Lei guarda un po' di libri (schifata), lui fa finta di niente e si guarda intorno imbarazzato. Mentre vanno via la ragazza, adirata, comincia a dire:
“Comunque non ho parole, cioè, voglio dire, se devo entrare in una libreria per vedere SOLO dei libri sugli omosessuali e sulle femministe ne faccio volentieri a meno! Nel senso, io non sono razzista, eh? Ma che ci siano SOLO libri sui gay...”
Ora, solitamente la mia reazione è di due tipi: quando qualcuno è offensivo (in generale) difendo le mie idee con le unghie e con i denti. Quando qualcuno dice qualcosa di idiota ricorro all'ironia.
Il mio motto è: Una risata vi seppellirà, perché certe affermazioni non lasciano margine a discussioni intellettuali.
In questo caso specifico non sono riuscito a intervenire perché i due ragazzi erano già sulle scale e non volevo mettermi a urlare. Quindi lo dico qui: se entri in una libreria su tre piani con un catalogo che si aggira intorno ai 50.000 titoli e affermi che in libreria ci sono solo libri gay (e femministi eh? Perché vuoi non essere contro il femminismo?), quando, in realtà, ci saranno più o meno 400 titoli (che in proporzione sono pochissimi), te lo dico in modo molto garbato, tesoro, non è vero che non sei razzista. Mi spingo oltre, visto che stai contestando anche i libri di femminismo, non hai coscienza storica e sociale perché se oggi puoi permetterti un minimo di libertà ( e dico un minimo perché la situazione delle donne sotto ogni aspetto in questo paese è tristemente nota) lo devi solo alle lotte e alle rivendicazioni di quelle donne che hanno strappato qualche diritto in questa società patriarcale e maschilista.
Hai un problema, tesoro, un problema enorme.
Almeno sii sincera e onesta con te stessa.

martedì 13 novembre 2012

Strategie di carta

In questi giorni si parla molto del “contratto” che Mondadori vuole stipulare con i librai. L'idea, che qualcuno probabilmente, anche nel circuito librario, troverà geniale, è molto semplice. Oggi i libri Mondadori (tranne alcune eccezioni) vengono pagati al momento della prenotazione (anche se noi li paghiamo sempre dopo 90 o 120 giorni) e, al momento delle rese, vengono fatti gli accrediti degli invenduti. Oggi Mondadori cambia strategia e dice ai librai che pagheranno solo al momento della resa. Detta così sembra una cosa positiva. In realtà, visto l'andamento del mercato e l'enorme quantità di invenduti, non solo Mondadori, accadrà che i vertici spingeranno per fare meno rese possibili sul prodotto. E anche questa può sembrare una cosa positiva. Il problema vero, come ho già più volte detto, è che ogni settimana le librerie vengono letteralmente invase da nuovi libri. Se il libro rimane, oggi, sullo scaffale 2 mesi non è per via dei librai bastardi che odiano un certo editore. È un problema legato all'enorme quantità di libri che arrivano. La proposta Mondadori, quindi, senza agire sul problema iniziale (la quantità di prodotto) è semplicemente uno specchietto per le allodole che rimanda il problema senza risolverlo. Credete che i libri che non renderemo per non pagare rimarranno esposti sugli scaffali? Assolutamente no, andranno in magazzino a riempire scaffali e a ingolfare tutta la catena. Soprattutto la strategia Mondadori mette in evidenza la decadenza di un mercato che non ha più carte da giocare. A noi librai si chiedono “sforzi” in tempo di crisi, negli ultimi tempi abbiamo visto il nostro ruolo trasformarsi in quello di Promoter, pubblicitario, procacciatore di clienti (per non parlare dell'organizzazione eventi e degli aggiornamenti internet), insomma, non è una lamentela, ma il nostro ruolo riguarda sempre meno i libri. E anche gli spazi in libreria a dire il vero. Ora è il momento dei prodotti che vengono definiti “No Book” che danno maggiori margini di guadagno. Si va dalle chiavette USB ai prodotti alimentari, dal Mouse alle cover per i cellulari.
Insomma sembra, ma è una mia idea, che il mondo dell'editoria voglia accelerare la disfatta del libro carteceo. Del resto un futuro con solo e book (prodotto che ormai si cerca di spingere in ogni modo) conviene a moltissimi visto che gli editori, come abbiamo già detto, sono anche distributori e proprietari di catene librarie. Volete mettere il guadagno ottenuto grazie a un semplice click? Sapete cosa significa? Nessun costo per il mantenimento delle librerie, per la distribuzione, per i librai. Costi ridotti al minimo. Insomma ci dicono che è il futuro e in un certo senso è vero. Però è un futuro che si sta accelerando per ovvi motivi. Nel frattempo, per guadagnare un po' di tempo, si ricorre a trucchi come quelli messi in campo da Mondadori.
È inutile negarlo, il segno meno è davanti alla maggior parte degli editori e delle catene librarie, ho forti dubbi anche su quegli editori che dicono di aver guadagnato ma questo è un problema mio. Dalla crisi non si esce con trucchetti da prestigiatori. I lettori forti (ma adesso si deve anche fare la distinzione fra lettori forti e lettori colti a quanto pare) sono sempre meno e moltissimi comprano on line. Le case editrici, invece di puntare sulla qualità, puntano sul marketing trattando gli acquirenti come pecore al pascolo. Così è un fiorire di fascette e passaggi in TV ma di questa cosa abbiamo già discusso sino alla nausea.
Io l'ho già detto e lo ripeto, secondo me si esce dalla crisi mettendo in campo una “decrescita” libraria. Bisogna pubblicare di meno e meglio, occorre cambiare, lentamente, le abitudini delle lettrici e dei lettori che si nutrono di letteratura d'intrattenimento ( e non c'è nulla di male). Occorre portare avanti politiche legate alla cultura, incentivare i mezzi per far innamorare dei libri i bambini e i ragazzi. Il modello della grande libreria di catena pare sia alla frutta. Allora cerchiamo altri modelli. Librerie più piccole, che mantengano una certa centralità, con librai e libraie preparati/e e disponibili.
Temo però che dietro allo sfacelo del mondo del libro esista anche una volontà di “mutare” il libro in un prodotto meno costoso.
E allora, cara Mondadori e cari/e tutti/e, tanto vale mettere in mare delle armate se poi sono navi di carta.

Oggi alle 15 ne parleremo in diretta a Radio Rai 3 nel programma  Fahrenheit

lunedì 12 novembre 2012

L'alfabeto del libraio: U

Udito
Senso che ti permette di ascoltare cose di cui non ti importa nulla e che faresti volentieri a meno di udire.


UFO
“Scusa ho guardato nel settore scienza ma non ho trovato nulla sugli UFO.”
“C'è un settore al primo piano.”
“Dove esattamente?”
“Nello scaffale dedicato ai misteri.”
“Misteri?”
“Sì.”
“Secondo me i libri sugli UFO dovrebbero andare al settore di scienze! Non capisco perché ci sia tanta ostilità verso cose che sono state ampiamente provate!”
Il motivo è semplice: questa non è una libreria, è una base aliena. E io non sono un libraio. Sono Lady Gaga e se tenessimo il settore UFO in scienze qualcuno potrebbe sospettare che siamo già fra di voi. Per questo mi hanno messo ricetrasmittenti nei denti e io porto questo simpatico cappellino di stagnola. Così nessuno può leggermi nella mente!

Ulcera (gastrica)
Lesione della cute o delle mucose, con scarsa tendenza alla cicatrizzazione spontanea che ti viene quando devi spiegare a una persona che il libro che ti sta chiedendo non è più disponibile perché fuori catalogo e lei insiste per averlo “fra tre giorni”.

Umanesimo
“Ciao stavo cercando qualcosa sull'umanesimo!”
“Dovrei avere qualche saggio.”
“Saggio?”
“Sì.”
“Ah ma tu dici tipo le enciclopedie mediche? No io cercavo più che altro delle immagini del corpo umano.”
Houston abbiamo un problema...


Umero
“Buongiorno sto cercando qualcosa di Umero!”
“Umero?”
Sguardo allucinato del signore che sta a significare: “Ma sei idiota? Non conosci Umero?
“Sì, Umero! Quello che ha scritto l'Odissea!”
Quello era Omero, il fratello cattivo. Umero ha scritto l'Udissea e L'Uliade...
Credo che sia anche l'inventore del famoso detto: “Lupo ululà, castello ululì!”



sabato 10 novembre 2012

Burini Medioevali

“Ciao scusa hai il libro Carmina Burina?”
Come potrei non avere i famosi canti medioevali che narrano le vicende di un gruppo di burini che ruttano, dicono parolacce, vanno al cinema e appoggiano i piedi sul sedile davanti mangiando pop corn, si tolgono le scarpe in treno e ti mettono i piedi in bocca, ti passano davanti nella fila e se gli fai notare che c'eri prima tu ti ridono in faccia mostrandoti il dito medio(evale)?

Carmina Burana
In diverse edizioni (Bompiani, Rizzoli, Guanda, Morcelliana.
Raccolta di canti medioevali composti in latino e medio-alto tedesco.
Conosciuti soprattutto per la riduzione musicale che ne fece Carl Orff

venerdì 9 novembre 2012

Il marketing dell'erotismo

Il nuovo marketing per proporre/imporre i best sellers del futuro vuole che si parli di “precedente successo sul web”. Negli ultimi incontri con i/le rappresentanti, sono emersi due dati. Preparatevi a un autunno/inverno carico di erotismo (ma che dico erotismo, pornografia letteraria) che prevede altre trilogie, perversioni di ogni genere, giochi padrone/a schiava/o, copertine ammiccanti con cosce, calze autoreggenti, culi, bocche e lingue, seni nudi.
E ognuno di questi libri è stato un successo, una rivelazione, il libro più letto in internet o il più scaricato in qualche altro paese. A volte persino nel nostro. Case editrici prive di identità e case editrici con un catalogo storico si affrontano nella lotta senza confini del: “Ha un blog seguitissimo!”, “La conoscono tutti in rete”, “Ha 5000 amici su facebook.”, “Ha venduto milioni di copie del suo e book autoprodotto”. Nomi sconosciuti, libri mai sentiti prima (neppure dopo ricerca sul web), insomma ormai hanno sdoganato anche il marketing fai da te su internet, facebook si è riempito di noiosi autori (mi ci metto nel mezzo ovviamente perché anche io parlo dei miei lavori sul mio profilo ma, come voi tutt* sapete, utilizzo blog e facebook anche per promuovere libri in cui credo) che snocciolano lezioni di vita, che fanno l'elenco dei propri successi, che postano foto di fans in delirio con in mano il loro libro.
Pare insomma che il mondo del marketing, che meriterebbe un posto fra i gironi infernali descritti da Dante, non dorma mai e, visto che ormai abbiamo abbondantemente grattato il fondo del barile, va alla ricerca di nuovi modi per fregare lettori poco attenti e creduloni.
Nel frattempo impazzano, in libreria, i libri dei personaggi di Real Time che insegnano come fare le cose, come arredare le case, come organizzare matrimoni, come rifarsi il guardaroba perché ormai non sappiamo più fare da soli nemmeno questo, perché abbiamo bisogno dei “consigli dell'esperto” per organizzare le nostre vite, perché la fantasia è un lusso che fra iPhone, computer, tablet e chi più ne ha più ne metta, non possiamo più permetterci.
Fra qualche settimana, quindi, è probabile che, entrando in libreria, troverete pile e pile di libri erotici con fascette che vi dicono che quel libro è stato il numero 1 da qualche parte e che l'autrice o l'autore era già famoso prima ancora di diventarlo.
Fra le imprese erotiche, cose che noi poveri esseri umani dalle vite piatte possiamo solo sognare leggendo questi libri (ma anche no), di qualche signore attempato e qualche signora dedita al fetish, potrete trovare, perdendo un po' di tempo fra gli scaffali, ancora libri che non puntano tutto sul marketing o sul successo del “passaparola”. Sono libri che magari non parlano di corde e cera bollente ma che aspettano che qualcuno apra gli occhi e smetta di credere a tutte le sciocchezze che i signori del marketing raccontano.

giovedì 8 novembre 2012

C'era una volta

Si avvicinano due clienti, uno mi guarda e mi chiede:
“Scusa ma questa libreria una volta era Feltrinelli?”
“No era... ma ora siamo diventati ...”
“E prima era Feltrinelli?”
“No non è mai stata una libreria Feltrinelli.”
“Ma sei sicuro? Io me la ricordo.”
“Ne sono certo.”
“Ma magari era Feltrinelli prima che tu cominciassi a lavorare qui!”
“Guardi le assicuro che non è mai stata Feltrinelli.”
Poi, mentre se ne va, rivolto al suo amico:
“Comunque questa una volta era una libreria Feltrinelli.”

mercoledì 7 novembre 2012

La manutenzione dello scaffale

Può sembrarvi strano ma una delle cose che amo di più del mio lavoro è quella che in gergo viene definita “manutenzione dello scaffale”. In parole povere parlo della pulizia degli scaffali, delle rese, della sistemazione dei settori. È la prima cosa che mi hanno insegnato quando ho iniziato questo lavoro: la pulizia della libreria, il “togliere la polvere” ti serve per imparare a conoscere i libri. Come ho detto più volte la quantità di libri che arriva in libreria è talmente alta che sarebbe impossibile conoscere a memoria tutti i testi. Spostarli per pulire gli scaffali, passare lo swiffer per la polvere ecc... serve anche per memorizzare un titolo, una copertina, un autore.
Anche se, lo ammetto, è rendere i libri che mi da il piacere maggiore.
E non è solo perché sono un bastardo.
In fase di resa (che ormai è continua quindi io passo da settore in settore e poi ricomincio, un tempo le rese si facevano ogni sei mesi, in alcuni casi era una resa all'anno) svuoto gli scaffali, li porto alla mia postazione e li passo uno a uno per vedere eventuali vendite. Solitamente i libri che non hanno venduto nemmeno una copia nel giro di 3 mesi vengono messi in resa (se sono novità di solito ne teniamo una copia), se hanno vendite negli anni precedenti si decide se tenere o meno il testo. È un modo anche per vedere quanto catalogo ci è rimasto e, eventualmente, rifornirlo. Io solitamente tendo a rendere i libri senza venduti “privi” di storia. Cioè quei libri che posso tranquillamente ordinare e far arrivare in libreria in un paio di giorni e che non sono essenziali per la “sopravvivenza” del catalogo. Al contrario se fra le mani mi capita un libro considerato di catalogo (quindi un classico o libri di un autore o un'autrice che ha fatto, in qualche modo, la storia della letteratura) anche se non ha venduti torna a scaffale e non va in resa. È davvero bellissimo sentire fra le mani il peso del libro, dovermi obbligare a ragionare su ogni singolo testo, considerare l'idea di tenerlo o renderlo, cercare di capire se magari ho sbagliato il posizionamento, se ha delle potenzialità o se, semplicemente è un testo che non ha mercato sulla nostra sede. Può sembrare crudele, io vorrei tenere moltissimi dei titoli che sono costretto a rendere, però con l'attuale mercato è assolutamente impossibile non procedere a rese bimestrali.
Quindi se vedete un pazzo con pile di libri in mano che si ferma al computer, li appoggia, li passa uno a uno e parla da solo... potrei essere io.

martedì 6 novembre 2012

Mysterious Skin

È un libro pieno di dolore quello di Scott Heim. L'autore racconta, attraverso le voci dei protagonisti, le conseguenze della violenza sulle vite di Brian e Neil. I due, che si conoscono da bambini e si frequentano per un brevissimo periodo, non potrebbero essere più diversi. Neil figlio unico di una madre problematica che passa da un uomo all'altro in cerca di protezione e stabilità, una donna eccentrica e schiava delle proprie debolezze che però ama profondamente il proprio figlio e farebbe qualsiasi cosa per lui. Neil è un ragazzino curioso e pestifero che non ha paura, una volta cresciuto, di accettare e vivere la propria omosessualità e che, giovanissimo, comincia a prostituirsi per racimolare soldi. Intorno a lui, oltre a sua madre, gravitano la sua migliore amica Wendy che, affascinata dall'indipendenza di Neil, ne diviene prima complice e poi angelo protettore, e Eric catapultato in una piccola realtà di provincia dalla città dopo la morte dei suoi genitori, fragile e un po' depresso, trova in Neil l'amore incompiuto e, poi, l'amico.
Brian al contrario è un ragazzino timido e impacciato con un padre che non lo capisce e una madre che fa di tutto per stargli vicino e assecondarlo, l'unica persona di cui si fida è la sorella Deborah. Nel passato di Brian c'è qualcosa di oscuro e terribile, due momenti che la sua mente ha cancellato e un unico ricordo: lui che si sveglia in cantina con il naso pieno di sangue. Brian cresce con la convinzione di essere stato rapito dagli alieni ma con il passare del tempo le sue sicurezze vengono meno e l'incontro con Eric lo spingerà a guardare in faccia alla realtà. Nel suo passato c'è un altro bambino, qualcuno che ha vissuto con lui quei momenti terribili, ma forse a farglieli vivere non sono stati gli alieni. L'unico modo per scoprire cosa è successo davvero è trovare quel bambino: Neil.
Comincia così un viaggio a ritroso nel tempo verso un passato di cui né Neil né Brian possono liberarsi, è accaduto qualcosa di terribile, qualcosa che ha cambiato per sempre il corso delle loro vite. Lentamente l'alieno che Brian ha in mente comincia a mutare, le sue sembianze sono sempre più umane, il suo volto comincia a prendere forma.
È un libro duro, Mysterious Skin, che ci porta a vedere una realtà che troppo spesso ci fa orrore e paura. Una storia intensa, diretta, sconvolgente. Nel 2004 il regista Gregg Araki, cogliendo perfettamente l'intensità del libro, ha realizzato l'omonimo e bellissimo film. Entrambi da non perdere.

Scott Heim
Mysterious Skin
Traduzione Carlotta Scarlata
272 p, 16 €
Playground edizioni

lunedì 5 novembre 2012

L'alfabeto del libraio: T

Tabacco
“Scusa vendete anche le cartine?”
“Al primo piano, al settore turismo.”
“...”
“...”
“No intendevo le cartine per fare le sigarette...”
“Siamo una libreria non una tabaccheria.”
“Sì ma vedo che vendete anche cose che con i libri non c'entrano nulla.”
Ok, 1 a 0 per te. Guarda secondo me quel brutto ceffo del magazziniere vende pure le sigarette di contrabbando...

Tacchino
Il vostro libraio in pausa pranzo:
“Scusi ha qualcosa di vegetariano?”
“Mmmm vegetariano? Va bene questo panino?”
“Che c'è dentro?”
“Pomodoro, insalata, maionese e tacchino.”
“Ehm... il tacchino è carne...”
“Sì.”
“Sono vegetariano non mangio la carne.”
“Ah ma guarda che di tacchino ce n'è giusto una fettina...”
Ah bé allora....

Tagli
C'è la crisi, e lo sappiamo tutti. Hanno forse tagliato i vertici? No. E i librai?
Be'... s'è fatto tardi...

Telefono (casa)
Una ragazza si avvicina piuttosto ansiosa:
“Scusa posso fare una telefonata? È urgentissimo guarda! Dai ho il cellulare scarico...”
“Ehm... va bene...”
Fa il numero e poi:
“Ste sono Clara senti sono in centro perché non mi raggiungi e andiamo a farci un giro? Bene dai ti aspetto sto alla libreria, come si chiama? Feltrinelli!”
“Non siamo Feltrinelli.”
“Ah aspetta Ste che qui il tipo dice che non è Feltrinelli. Vabbé dai esco e ti aspetto alla Apple!”
Riaggancia
“Grazie era proprio una questione di vota o di morte.”
Tesoro fossi in te rivedrei le mie priorità.

Telefono (squilla)
Sto sistemando il settore di psicologia, il telefono comincia a squillare (ma non è una novità visto che il telefono squilla di continuo in libreria). Dopo tre squilli un cliente davanti alla parete di Politica si volta tutto scocciato e mi urla:
“Scusa il telefono sta squillando!”
“Sì, lo sento.”
“E allora cosa aspetti a rispondere?”
Oh berdonare badrone io risbondere subido al telefono. Mami dando gaddiva dobo se badrone vuole buò frusdare quesdo libraio gaddivo!

Telefono (televendita)
“Libreria.... sono Marino.”
“Sì buongiorno sono la dottoressa.... posso parlare con il proprietario?”
“Siamo una libreria di catena signora...”
“Allora posso parlare con il direttore?”
“Sì, certo, può dirmi il motivo della chiamata?”
“Le dica che sono la dottoressa...”
“Quindi le devo dire che la sta cercando il suo medico?”
“No, non sono la sua dottoressa.”
“La direttrice è impegnata su un'altra linea se mi lascia un numero di telefono la faccio richiamare.”
“Non può mettermi in attesa?”
“Certo... ma se posso aiutarla io lo faccio volentieri.”
“Senti è per le promozioni telefoniche!”
Ah la famosa dottoressa delle promozioni telefoniche...

Televisione 1
Mezzo di comunicazione di massa creato dal diavolo in persona e acquistato da Mister B. per una manciata di anime.

Televisione 2
Mezzo di comunicazione di massa creato dal diavolo in persona senza la quale molti scrittori di “successo” starebbero, piuttosto, sul ces..

Tererito
Bevanda a base di lacrime d'angelo che solleva il morale e lo spirito del vostro libraio preferito che ormai ne è completamente dipendente.
Il mio tesssssoro...
(Il tererito è una bevanda analcolica frizzante a base di Erva Mate, un'erba del Guatemala rinfrescante e tonificante. Ha un colore giallo-verde e una schiuma bianca, e viene distribuita e venduta principalmente attraverso le Botteghe del Mondo che commercializzano i prodotti del commercio equo e solidale. Gli ingredienti del tererito sono: acqua, zucchero di canna, anidride carbonica,estratto di Erva Mate, acido citrico e aromi. Lo zucchero di canna proviene dal progetto di commercio equo e solidale che coinvolge la cooperativa Coopecanera in Costa Rica, l'Erva Mate proviene invece dal progetto brasiliano SemTerra. )

sabato 3 novembre 2012

Soddisfazioni da librai

Ascoltare la Collega Cantante mentre fa l'annuncio per la presentazione del fumetto “Braccio di culo” sapendo che sta godendo nel profondo.
“Avvisiamo la gentile cliente che fra qualche minuto, al primo piano, avrà inizio la presentazione del libro “Braccio di CULO!”
Siamo delle serpi.

venerdì 2 novembre 2012

Faccia pure come se fosse a casa sua

Scende dalle scale un cliente e si avvicina al banco con le novità di saggistica. Si toglie il cappello e lo appoggia sui libri. Poi ne prende uno e comincia a leggere, la valigia gli dà fastidio e l'appoggia sui libri. Dopo qualche minuto appoggia pure l'ombrello (per fortuna non piove quindi l'ombrello è asciutto). Passa qualche altro minuto e il cliente si toglie il cappotto e indovinate dove lo appoggia? Sui libri naturalmente. Il mio banco di saggistica si è trasformato in un guardaroba.
Ora, io capisco tutto, ma non ti viene il dubbio che magari qualche altro cliente voglia vedere i libri che sono sotto i tuoi accessori?
No, eh? Prego, prego, si metta comodo. Se vuole può anche togliersi le scarpe tanto vedo che si sente già a suo agio.