Sono invisibile, sono invisibile,
sono invisibile....
Forse se lo ripeto tante volta la gente
ci crede e mi lascia in pace, è da venerdì che sono murato vivo in
libreria e i mattoni sono le persone, una sopra l'altra che arraffano
giochi, coperte derivate dal petrolio, persino, pensate un po',
qualche libro ogni tanto (ma ho il sospetto che lo facciano più per
disperazione che per desiderio). Tutti vogliono lo sconto, cercano
quel titolo speciale per fare bella figura senza spendere “una
follia”, si lamentano che aspettano troppo, che non siamo
abbastanza, che hanno un sacco da fare perché ormai NATALE è fra
qualche ORA e LORO non hanno ancora trovato il regalo giusto.
Scusi? Scusi? Scusi? Le loro
voci insistenti risuonano nella mia mente. Arrivo Signora! Sono
subito da lei Signore! Ma perché l'invisibilità funziona solo
nei film?
Ecco la solita signora che se ne
strasbatte della fila e passa avanti cominciando a dire che deve
chiedere solo una cosa. Ho gli occhi gialli che sembro Pennywise e
l'unica cosa che vorrei fare in questo momento è mettermi a cantare
Locked Out of Heaven di Bruno Mars e mettermi a ballare come facevo
quando era più giovane e urlare che questo lavoro lo amo, lo amo, lo
amavo!
Invisibile. O forse sbaglio a pensare.
Forse dovrei pensare di essere un pesce. O un libro. Magari mi
sfoglia quel ragazzo carino che adesso se ne sta andando e allora
ciao, ciao, avresti potuto essere il mio principe azzurro prima della
scarpetta che quello dopo è a casa che russa sul divano. Anche
volendo non potrei muovermi dalla postazione, dovevo procurarmi un
catetere e una flebo per l'idratazione, mi stanno tutti intorno,
famelici, si guardano in cagnesco e l'ultimo arrivato ripete in
continuazione “C'ero prima io!”.
“Le 50 sfumature?”
“Al piano terra signora deve chiedere
alle mie colleghe.”
“Ma le sue colleghe sono impegnate!”
Ma che te sembro libero io? Che nun lo
vedi che sto in guerra? Che se me sposto questi me fucilano?
Otto ore venerdì. Otto ore sabato.
Nove ore domenica. Otto ore il 24. E sono solo all'inizio. Del 24
intendo. Questa sera, una volta chiusa la libreria ad attendermi ci
saranno strade deserte e un tristissimo binario vuoto in stazione.
Ma ora la libreria è un
brulicare di voci, odori ( bé a volte non proprio odori), sguardi,
sospiri, pacchi regalo. Ci ho lasciato mezza tredicesima in regali
qua dentro e ne ho approfittato per fare scorta di libri per me. Per
questo danzo, fra un settore e l'altro, mi destreggio fra una fila e
una richiesta, mi nascondo per qualche minuto, per sorseggiare un tè
con una collega infreddolita del piano terra, a guardarci e a dire
che quando abbiamo iniziato la libreria era una libreria e non un
grande magazzino. Ma non c'è tempo per la filosofia che c'è da
vendere, vendere, vendere ed esco dal magazzino, nei miei sogni, a
rallentatore e mi muovo sinuoso sulle note di Skyfall con una
pettinatura anni 50 e questo vestito da piano bar e i clienti fanno
da coro.
E invece no i clienti vogliono essere
serviti! E allora ecco:
illibrosullasessualitànell'anticaromaequellodelbuonVespaelavitadellaGruberel'infanziadigesùelaLittizzettovuoinonavereunlibrodivertentepernatale?Comedicesignoravuolel'ultimodiVitalicheèsempreunasicurezza?EGramellinichemipiacetantoachetempochefa?Follett?Follett?certoFollet!Cosastacercandosignora?Ilnuovolibrodiquellodellasolitudinedeinumeriprimi?
Qualcuno fermi il mondo voglio
scendere! O potete spararmi se volete. Chissà se quel brutto ceffo
del magazziniere ha portato un po' di metanfetamine sarde! No però
il magazzino è pieno di panettoni, pandori, spumante, cioccolata,
taralli e allora se non posso diventare invisibile, morire o drogarmi
vorrà dire che diventerò GRASSO!
Ma non c'è tempo, non c'è tempo, non
c'è mai tempo. Ecco che si avvicinano, che scendono in branco le
scale con i bambini che urlano e piantano le unghie nei muri perché
vogliono quel gioco che hanno visto e hai voglia a dirgli che glielo
porta Babbo Natale!
Babbo Natale. Certo. Babbo.
Natale.
Se sopravvivo, buone feste.
dai su che manca poco buone feste Marino... un abbraccio solidale dalla Nico delle Trame
RispondiEliminaDopo la tempesta viene sempre la quiete...anche oggi passera'e poi due giorni di riposo(spero)tutti per te!Buona giornata:-) e porta pazienza!
RispondiEliminaDopo la tempesta viene sempre la quiete...anche oggi passera'e poi due giorni di riposo(spero)tutti per te!Buona giornata:-) e porta pazienza!
RispondiEliminaSu, su, questo è l'ultimo giorno d'invasione! Resisti!
RispondiElimina... ho lo spirito del Natale sotto le scarpe...
Ho sempre pensato che la mia fissazione di comprare i regali di Natale prima del 15/12 fosse solo una questione di sopravvivenza (la mia! odio la confusione dei giorni di punta...), ora però la vedo sotto una luce nuova: per tutti questi anni ho risparmiato anche a voi una scocciatrice in più!
RispondiEliminaMi sento buona!!! ;-D Auguri!
ps: ho regalato anche il tuo libro :-)
Ho sempre dubitato che il commercio avesse un anima. E se anche ce l'ha, di sicuro in questo periodo se ne va in vacanza, lei sì, a bersi un bel mojito su di una spiaggia deserta, a ridere di noi, assurdi indemoniati, eternamente condannati al morbo del Natale regaloso.
RispondiEliminaBuone Feste ai superstiti ;-)
...E BABBO NATALE ESISTE!!!
RispondiEliminaDal 2004 ho abolito i regali e il 50% dello stress annuale... Non so se per te sarebbe meglio che certe abitudini si generalizzassero ;- ). Forza, che dopotutto chiedono sempre le stesse cose!
RispondiEliminacoraggio, che anche questa vigilia è quasi passata! auguri collega! :)
RispondiEliminaCome ti capisco! Io per fortuna da un paio d'anni sono stata "retrocessa" al banco impacchettamento, i capi non assumono più manovalanza per il periodo caldo; non tornerei nella mischia con le mie colleghe consigliatrici neanche se mi dessero l'aumento. E' finita, ora due giorni del nulla più assoluto, con lo spirito natalizio sotto le scarpe. E non faccio gli auguri a nessuno. Buon riposo!
RispondiEliminaHo visto i commessi dei negozi della mia città star dietro a tutta quella detestabile gente che fa i regali all'ultimo minuto e pretende anche d'essere servita con gentilezza da un ragazzo o una ragazza che ha fatto l'orario continuato dalle nove del mattino alle nove di sera (almeno al sud questo è l'orario continuato standard per i commessi) il 24 Dicembre. Ho avuto pena per loro e ho provato rabbia per quella gente insensibile che affollava i negozi.
RispondiEliminaIo lavoro in un call center e più ci lavoro più mi rendo conto che la gente non ha il minimo rispetto per il prossimo "se alle 23:00 fai il turno, non me ne frega se stai dalle 8:00 del mattino a lavorare, tu mi devi servire e lo devi fare pure bene perchè ti pagano per questo". Poi tutti si lamentano del proprio lavoro.
Dovremmo tutti imparare ad avere più rispetto per chi ci circonda.
So che sotto Natale il tuo lavoro è da suicidio, davvero lo capisco benissimo, ma non so che darei per lavorare al tuo posto. *__*
Mi sa che devo stimarmi un sacco per aver finito la caccia ai regali prima del 17 dicembre e passato il resto del tempo a fare addobbi per la casa con materiali di riciclo... :D
RispondiEliminaQua da noi è polemica grossa, siam finiti anche al tg locale perché il nostro iper oggi (26 dicembre) tiene aperto. I negozianti che non volevano farlo, sono comunque obbligati dal contratto, sennò devono pagare migliaia di euro di penale alla direzione. Solo un'attività (grossa) ha chiuso, i soldi della multa li considera un regalo per i propri commessi. A questo siamo.
Che poi vedi le interviste in tv, e branchi di zombi-consumisti che sgridolineggiano "Sì, che bello! Andrò sicuramente! Siamo a casa, senza nulla da fare, almeno vado a comprare qualcosa!". Ignorando l'appello di sindacati e commessi, di evitare. E invece no, le code, già da stamattina.
Ho il vomito di questo mondo.
Però una confessione la devo fare: il libro sul sesso nell'antica Roma me lo sono fatto comprare. Deformazione 'professionale' (3 esami di latino dati quest'anno *_*) ed estrema simpatia per l'Alberto A. Mi spiace per il libraio che ha dovuto venderlo ai miei... XD
minty
... scusa ,allora vai a lavorare in fabbrica
RispondiElimina(preferibilmente fonderia ) ...
Ho cominciato a lavorare a 14 anni prima come aiuto cuoco e poi come cuoco, anche 16 ore al giorno, tutte le feste, spesso, d'estate senza il giorno di riposo. E sono figlio di operaio che spesso faceva i turni di notte. Nel caso rimanessi senza lavoro non avrei nessun problema ad andare a lavorare in fabbrica (anche in fonderia). Da queste parti, nel caso non l'avessi capito, si respira ironia.
EliminaMarino Buzzi
Molta ironia , poca pratica , molta filosofia e "cultura" , poca tecnica = tutto sta andando in rovina.
RispondiEliminaComunque onore al fatto che un domani ti adatteresti per poter campare.