sabato 23 febbraio 2013

Tristezza...

Un ragazzo, passando accanto alla mia postazione, a un suo amico:
“Dodici euro per un libro, ca..o! Ti rendi conto? Dodici euro per un libro di m...a!”
“Che poi è solo un libro, mica qualcosa, cioè, qualcosa di importante!”
E che vi devo dire, signori e signore, mi vien solo voglia di cantare:
Tristezza
per favore va via
non aver la mania
di abitare con me

ormai dipingerò di rosso la mia stanza
appena parti lo farò
al posto tuo ho già invitato la speranza
e finalmente vivrò.

43 commenti:

  1. Marino, evidentemente è un problema di scala di valori. Dodici euro in due mojitos evidentemente non sono considerati tanti, in un libro un esagerazione.

    D'altronde abbiamo avuto ministri che hanno dichiarato che con la cultura non si mangia, no? Di cosa ci lamentiamo? Mica son venuti da Giove, sono lo specchio non deformante di trent'anni di esaltazione di edonismo, successo, denaro come unici valori fondanti dell'esistenza. Dalla Milano da bere in avanti.

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  2. Io continuo a chiedermi il motivo per cui queste persone continua ad entrare in libreria... non ne vedo il senso...

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    1. senza il navigatore, si perdono. Comunque, a volte danno l'impressione di recitare ad alta voce una parte, quella dei nemici della lettura, per convincere se stessi e il pubblico in ascolto che loro 'stanno dalla parte giusta'.

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  3. io leggo da quando ho imparato a farlo, prima ascoltavo leggere e imparavo a memoria.
    eppure mi incazzo pure io quando entro in libreria e un libro che leggerei costa 12 euro. e anche a me viene da dire "12 euro per un libro di merda?" perché, simpatica ironia a parte, non è che tutti quanti ce ne andiamo a bere due mojito il sabato sera. quando uscivo (mo non faccio neanche più quello) mi portavo dietro la birra del discount e ce la bevevamo in macchina.
    ma in questo periodo 12 euro sono *dodici* euro.
    magari quel ragazzo ha uno di quei lavori di merda da 150€ al mese, non so se avete presente, ma se siete abituati ai mojito mi sa di no.

    non avere il portafoglio gonfio non significa non amare i libri.

    io in libreria non ci vado più. scambio, compro libri usati, aspetto le offerte on-line.

    e così mi evito pure gli sguardi dei librai snob che dicono "ma come? non hai neanche 12 euro per un libro? che schifo! non ama la cultura! non tira fuori i soldi per i libri! povera ignorantella!" perché per me dodici euro sono un pacco di soldi, non due mojito.

    e la cultura dovrebbe essere per tutti, non per chi critica con la puzza sotto il naso sventagliandosi con 50 euro.

    continuate pure a prendere per il culo i ragazzi che non posso spendere i soldi per leggere, e poi lamentatevi che questi ragazzi non fanno niente per cambiare le cose. è grazie a chi se l'è scordato di quando si metteva i soldi nel calzettino fino ad arrivare a potersi pagare quello che desiderava, che non abbiamo un sostegno da nessuno. neanche quando si parla di queste cazzate, figuriamoci per le cose serie.

    grazie. siete degli illuminati capaci di ironia e sarcasmo davvero raffinati e superiori. si vede che leggete tanto.

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    1. ps: bon ton vuole che si dica signorE e signorI, non il contrario.
      pps: un'esagerazione con l'apostrofo.
      ppps: questE personE sono plurali, quindi continuanO, non continua.

      bello ridere degli altri, vero?

      pppps: i ministri "che con la cultura non si mangia" chi li ha votati? quelli che vent'anni fa andavano all'asilo o manco erano nati, o quelli che adesso parlano male dei ragazzi che non fanno niente per risollevare le sorti di questo paese?

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    2. Claclina non prenderla male, le situazioni valgono per ogni singola persona. Questo, dal tono della voce, sembrava uno costretto dalla scuola a comprare un libro che non aveva nessuna voglia di leggere. E perdonami ma 12 euro per un libro non sono niente. Ma avete presente il lavoro che c'è dietro un libnro? Ma quanto li vogliamo pagare? un euro? Ci sono persone che lavorano, una filiera lunghissima, non è che possiamo pensare che un libro può costare poco senza avere delle ripercussioni sulle vite di chi lavora. Sfido che poi vengono fuori i casi di sfruttamento in stile Amazon. E poi, sul serio, questo è un blog spesso scherzoso. Non ti arrabbiare.

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    3. E poi esistono anche le biblioteche, aggiungerei. La cultura è di tutti (che poi è una pia illusione per mille e più motivi)ma il mercato del libro non campa senza euro.

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    4. E, aggiungo ancora, va bene che noi librai ormai siamo considerati i re e le regine della crudeltà ma non ho mai incontrato un libraio "snob" che ti guarda male perché non hai 12 euro. Ricordo a tutt* che il nostro è un lavoro da 1000 euro al mese (se va bene). Io i libri li compro a inizio mese, giusto per dire, perché so che alla fine non ci arrivo.

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    5. ma che ne sai che quello era costretto dalla scuola? ma come giudichi la gente, da come è vestita? non può essere che aveva in tasca giusto 5 euro?

      un tempo con 5 mila lire ci compravi i libri. e l'editoria campava ugualmente.

      scherzare è una cosa, prendere per il culo chiunque senza sapere cosa ci sta dietro è un'altra. anche io ho visto librai fare occhiatacce quando posi un libro dopo aver visto il prezzo.

      esistono le biblioteche sì, ed esistono anche i librai che si lamentano che nessuno va in libreria. delle due, una.

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    6. sai quante volte ho provato a entrare in libreria come commessa? sai quante raccomandazioni ci vogliono per farlo? non siete poi messi tanto male con 1000 euro al mese in questo periodo.
      io quando sono arrivata a guadagnarne 200€ in un mese mi sono sentita fortunata.
      bello poter usare lo stipendio per i libri, c'è chi manco riesce a mangiarci. quindi finiamola con questi discorsi snob.
      a sto punto meglio continuare a sfottere le vecchiette che sbagliano i titoli dei libri.

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    7. Mi spiace Caclina che tu sia così irosa contro il mondo. Vedo che il tentativo di mettere contro chi ha il lavoro e chi non lo ha è riuscito perfettamente. Io parlo per me, facile tirare in ballo sempre le raccomandazioni. Io non ne ho avute e sono entrato grazie ai miei meriti, mi sono fatto il culo prima in magazzino e poi in sala e non prendo per il culo nessuno. Già chiamare un libro: libro di merda a mio parere è scorretto. Poi, guarda, correggere gli altri su errori che possono anche solo essere di battitura è davvero molto triste e anche un po' infantile e ti pregherei di usare altri toni con me. Grazie e buona giornata.

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    8. E se l'editoria è in crisi un motivo ci sarà. Mi sono rotto un po' le scatole della solita storiella. Mi spiace, esistono meravigliose biblioteche pubbliche, io le uso. Fatelo anche voi.

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    9. Sta a vedere che adesso mi devo sentire in colpa perché ho uno stipendio.

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    10. E aggiungo ancora. Io qui non rido degli altri, espongo fatti, è un blog con tinte umoristiche, credevo fosse chiaro. Evidentemente mi sbagliavo.

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    11. claclina, con la elle.
      non sono irosa contro il mondo, ma non mi piace vedere chi sfotte e poi si irrita quando viene ripreso.
      non sono contro chi ha un lavoro, sono felice per chi lavora. non sono quel tipo di persona, mi offende che tu l'abbia lasciato intendere, ma fa nulla. ti assicuro che ho molto altro che rende la mia vita bella, interessante e degna di essere vissuta appieno.
      hai mai detto in faccia a qualcuno "il fu non l'ha scritto mattia pascal"? sarebbe una cosa carina, almeno quella persona imparerebbe qualcosa.
      oppure è più infantile che riderci poi sopra quando quella persona non sente più?
      gli errori di battitura o distrazione sono errori come altri. qui di solito vedo post su quello che la gente sbaglia, quindi perché non ridere anche di quando si fanno casini sulla tastiera? ridiamone insieme, no? a me fanno più ridere queste cose che chi pensa che i libri sugli angeli vadano nella sezione "religione" e vorrebbe capire come mai sono in quella "esoterismo". i tentativi di dialogo sono una cosa che mi piace molto.

      non sentirti in colpa perché hai uno stipendio, ma non dirlo come se fossero bricioline.
      però evita di prendere in giro chi non può tirare fuori i soldi per i libri, quello non è bello. perché non hai idea di cosa ci sia dietro quella persona, ed è infantile parlare senza sapere e senza poter dare all'altro la possibilità di rispondere.

      detto questo, grazie a te e buona giornata.

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    12. Ripeto: io non prendo in giro nessuno e così come IO non posso sapere se quel ragazzo ha reagito così per la mancanza di soldi non lo puoi sapere nemmeno TU. Poi se il blog ti irrita così tanto mi dispiace, CLaclina, io la prendo con ironia e, per fortuna, anche molti di coloro che lo seguono. Se tu pensi che scrivo queste cose perché godo nel trattare male la gente o per riprendere gli altri allora lo leggi con lo spirito sbagliato.

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    13. Con tutto il rispetto per le situazioni personali di chiunque, e dell'oggettivo momento di difficoltà che tutto il Paese sta attraversando, sinceramente tutta questa tua tirata mi è parsa fuori luogo e di un vittimismo aggressivo veramente irritante. Hai fatto un transfert del tutto arbitrario su quei due ragazzi e via con proclami e accuse trancianti che meritano una risposta netta.
      E se quei due fossero stati proprio di quelli con la puzza sotto il naso che 'sventolano i 50 euro'? Sei certa di non essere tu ad avercela col libraio perché ti capita di non poterti permettere un libro se lo desideri? Guarda che io, da bibliotecario ora disoccupato, i soldi nel calzino li metto ancora e li spendo per i libri anche quando l'alternativa sarebbe la cena, e credo di non essere l'unico. Certo, egoisticamente, i prezzi sarebbe bello fossero più bassi ma si tratta di avere delle priorità e non nascondersi dietro alle difficoltà contingenti come sta facendo 'sto Paese di questuanti che poi abbocca a chiunque gli promette fantomatici rimborsi. Se i ragazzi non vogliono più essere presi per i fondelli forse dovrebbero cominciare smettendo di cercarsi 'nemici d'alto bordo' cui è facile addossare le proprie frustrazioni, per poi magari fidarsi ciecamente del primo pseudo rivoluzionario che viene a dar voce alla loro rabbia. Senti, Claclina, stai tranquilla che questo non è un blog di figli di papà viziati che usano la lettura come forma di esibizionismo, anzi; spesso cerchiamo di ridere su a situazioni professionali ed esistenziali in cui si ricevono mortificazioni di cui l'aspetto economico risulta l'aspetto meno pesante. Se davvero ami la lettura dovresti capirlo anche tu. Ma forse preferisci darci degli 'illuminati' e accusarci implicitamente di ignoranza senza saperne un tubo, tanto quel che conta è il tuo orgoglio (a tuo parere) ferito. Forse è vero che non sia giusto fare facile ironia su due sconosciuti, ma chiediti come si sente ogni giorno chi ama i libri e lavora in mezzo ad essi nel sentire gente di ogni età, sesso e classe sociale che si permette ogni tipo di apprezzamenti volgari e svilenti, come se il nostro lavoro e ciò che amiamo fosse - e sono parole vostre - 'merda che non vale 12 euro'? Questo Paese ci sta cancellando poco per volta, e a nessuno pare fregargliene qualcosa, anzi, perché 'la cultura deve essere per tutti' (palle! dovrebbe essere di chi fa lo sforzo di meritarsela!) e quindi a tale scopo la si sta abbassando a livello di truogolo affinché anche coloro che ci sputano sopra possano usufruirne (anzi, alla fine sarà talmente vuota che andrà bene giusto per loro). Non discuto le ragioni di chi compra on line e usa altri canali, perché spesso la logica dei prezzi è davvero suicida, ma per favore non facciamone un teorema virtuoso: voi non siete i 'Miserabili' sulle barricate e noi che andiamo in libreria non siamo i 'padroni delle ferriere' col cilindro in testa e le mazzette nel taschino. Abbiamo soltanto esigenze e priorità diverse. Proviamo a rispettarcele a vicenda, se siamo ancora capaci, invece di procrastinare 'ste stucchevoli guerre tra poveri. Grazie.

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    14. Direi che sono completamente d'accordo caro.

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    15. Poi quante volte ho sorriso anche di me stesso su questo blog? Quante volte mi sono preso in giro? Mi sembra davvero brutto sostenere che rido degli altri. Ci sono momenti in cui scrivo pezzi seri e altri in cui racconto vicende paradossali. Se non lo facessi il blog non esisterebbe.

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    16. Secondo me il tuo sfogo, Claclina, non ha tenuto conto della seconda frase dei due fanciulli, il fatto che oltre alla definizione "libro di m" sottolineava che "è solo un libro, mica qualcosa di importante".
      Certo, nel grande ordine delle cose un libro è certamente meno importante di pagare le bollette, garantirsi un tetto e il cibo per i propri figli. Ma se lo associo alla frase sprezzante di prima, sinceramente, mi possono venire in mente una sequenza di interpretazioni e nessuna di queste mi fa pensare a due ragazzi che commentano amaramente il costo della vita e della cultura in Italia.
      Non so perchè, ma la prima intepretazione, quella che mi sembra anche la più probabile, è esattamente quella che ha dato Marino: due ragazzini pompati a tv trash, iPod e smartphone, che considerano i libri roba da sfigati, lo studiare una perdita di tempo e sognano un futuro da tronisti/calciatori/opinionisti in un qualsiasi salotto televisivo.
      Vero poi che se Marino avesse inserito il video ognuno di noi avrebbe potuto giudicare ciò che davvero era successo: nella pagina scritta l'intonazione vocale è difficile da rendere, mancano le espressioni del volto, la gestualità e il linguaggio del corpo. Ma allora, non è che anche Marino ha giudicato secondo quei parametri e se ha riportato il dialogo in questo blog è perchè ha percepito che no, i due non erano ragazzi che non arrivavano a fine mese ma solo due che disprezzavano il libro in quando oggetto inutile e da considerare (forse) solo se di costo infinitesimo (e ovviamente firmato dal famoso del momento)?
      E aggiungo: hai mai provato, da commessa, a correggere un cliente nel modo che hai suggerito? Se sì e se non ti ci hanno mandato, velatamente o meno, hai tutta la mia stima (peraltro, dando in mano il libro esatto al cliente, vedi che legge da solo che il titolo è "Il fu Mattia Pascal" di Pirandello: c'è rischio che se ne accorga e impari anche così, senza che il libraio sottolinei la cosa...).

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    17. E per esempio, Caclina, quest'altro successo a me nella mia libreria:
      Cliente: Avete "Il Cacciatore di aquiloni?"
      Io: "Si"
      Amica della cliente: "ma come mai ti serve 'sto libro?"
      Cliente: "Che vuoi che ti dica?" e segue un'espressione intraducibile nel mio dialetto che vuol dire che la professoressa di suo figlio non ha nulla da fare.
      E l'amica, con un'aria di disprezzo ancora maggiore: "E già, facciamo girare l'economia", come se la professoressa stesse facendo un favore a me regalandomi una mazzetta di 12 euro!
      Secondo te, Caclina, a occhio e croce, queste due persone possono permettersi di comprare un libro oppure semplicemente disprezzano e non considerano importante la lettura?? No, così, per dire......

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    18. c l a c l i n a.
      c'è una elle dopo la ci.

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  4. Mi spiace sempre quando da un post nasce una mezza rissa. Capita sempre più spesso perchè per molti commentare significa tirar fuori un livore e sfogarsi di altro, salvo poi dire - sempre - che hanno una vita al di fuori. Dio bono ce l'abbiamo tutti eh.
    A me la frase "libro di merda" dà fastidio, anche se non sono libraia. E se questi ragazzi sono il frutto del nostro tempo di 20 anni e passa di ideologie sbagliate non è colpa mia, anche se ho 44 anni e sono milanese non ho passato gli ultimi 25 anni a fare aperitivi, ma a lavorare seriamente, in un settore che non mi piace pur di mantenere un tenore di vita decoroso, ho messo da parte i miei sogni e anche i miei risparmi, ma spesso mi tocca ancora riunciare a un titolo, o a cercarlo in biblioteca, perchè comunque il futuro è incerto per tutti, però rinuncio anche a uno sfizio di altro tipo in favore dei libri. Trovo patetico accanirsi contro Marino che ha riferito, in casa sua - una scenetta a cui ha assistito, sentendo una frase triste davvero. Non so se i due ragazzi avessere in tasca 5 euro o 500 e non mi importa perchè non cambia la questione, il problema è svilire il prodotto libro. Sandra frollini

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  5. C'è da dire, però, che spesso nell'adolescenza si è parecchio scemi.
    Almeno, io lo ero.
    Non avrei mai detto parole del genere, ma pure io ho scoperto l'amore per la lettura relativamente tardi, alla fine delle medie, all'incirca - fiabe escluse.
    Magari con il tempo si farà anche lui.
    In ogni caso, il tono di questo blog è sempre ironico-satirico, e per fortuna, perché se ci tolgono anche questo...

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  6. Eh si, come si fanno a spendere così tanti soldi per un inutile libro? Meglio pagarsi l'abbonamento ad internet sul cellulare per stare su facebook 24 ore al giorno e per comunicare ai 46.832 amici che non ci vai mai si facebook!

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  7. Don't feed the troll. Inoltre, anche se Perseo si difende benissimo da solo, spezzerei una lancia. Anche due: 1000 euro SONO bricioline, ci fai mica un granché. Se riesci a comprarci anche i libri sei un eroe! E, caro Perseo, non ti devi giustificare di niente! Ecchecazzo, manco più dell'ironia a casa propria si può fare?

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    1. dissentire non significa trollare.
      capita nella vita che qualcuno non la pensi come noi. non per questo chi lo fa è brutto e cattivo.
      accettare le idee, non dico condividerle, non è tanto sbagliato, a me pare sintomo di apertura mentale.
      mi piace parlare con chi non la pensa come me, mi da nuovi punti di vista sulle cose, il che non guasta mai.

      in ogni caso, qui non funziona così. mi dispiace. tolgo il disturbo, così potete continuare tranquillamente a offendere.

      buonanotte carissimi.

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    2. Claclina, tu hai detto la tua io ho detto la mia. I tuoi toni sono stati assolutamente esagerati, dal mio punto di vista, però mi hai fatto venire in mente un pezzo per la settimana prossima il che non è poco. Non credo che qualcuno ti abbia offeso. se attacchi in modo così aggressivo è normale che qualcuno ti risponda a tono. Francamente ho trovato alcune delle tue osservazioni del tutto fuori luogo ma, ripeto, è una mia idea. Non ho mai censurato nessuno e mi sembra che qui si dialoghi sempre. Però non è nemmeno giusto attaccare a testa bassa presupponendo (così almeno si evince da ciò che hai scritto) che l'unica verità ce l'hai in tasca tu!
      Io non so, per esempio, in qualer libreria tu abbia fatto domanda. Posso dirti che io sono stato fortunato, dopo anni che facevo domanda è arrivata, a un certo punto, una congiunzione favorevole. Si era liberato un posto da magazziniere. Ho fatto il colloquio, eravamo in quattro persone, alla direttrice di allora ho fatto una bella impressione. Mi ha messo alla prova, per mesi mi sono spaccato la schiena in magazzino, ho dimostrato di saperci fare. Ho lavorato con contratti precari poi è arrivato il tempo determinato e poi l'indeterminato. Oggi quando arrivano i curriculum finiscono nella spazzatura perché hanno tagliato il personale, hanno lasciato a casa collaboratrici e collaboratori in gamba perché non ci sono i soldi. O forse la volontà. O forse un po' una e un po' l'altra. Nessuno (non dico nella mia libreria ma in tutta la catena di librerie del gruppo per cui lavoro) è entrato grazie a raccomandazioni. E mi sento, per esempio, visto che le conosco e conosco chi sta ai vertici, di garantire anche per le Coop. Qualcuno in qualche libreria è entrato grazie a raccomandazioni? Può darsi. Queste cose capitano continuamente e in ogni ambito della società ma arrivare a sostenere che in libreria si entra solo grazie alle raccomandazioni non è solo falso, è ridicolo! E mi chiedo anche chi si farebbe raccomandare per andare a fare un lavoro sottopagato e stressante come questo. O pensi che io stia in libreria a leggere i libri? Perché se è questo che pensi sei totalmente fuori strada. Ma di questo parlerò in un pezzo a parte. Perdona se ho fatto errori grammaticali, sono piuttosto stanco, sabato davvero infernale al lavoro.

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    3. Claclina, mi auguro che altrove tu trovi la rispondenza che pretendi e meriti. Mi permetto solo di dire che se volevi replicare qualcosa di concreto ai nostri commenti potevi farlo senza limitarti alla solita pantomima piccata di quella che se ne va perchè qui son tutti snob e prevenuti.
      "... capita nella vita che qualcuno non la pensi come noi. non per questo chi lo fa è brutto e cattivo.
      accettare le idee, non dico condividerle, non è tanto sbagliato, a me pare sintomo di apertura mentale.
      mi piace parlare con chi non la pensa come me, mi da nuovi punti di vista sulle cose, il che non guasta mai ..." - ecco, se tu sei convinta di aver rispettato questi presupposti, allora direi che proseguire questa discussione sia inutile. Ti lascio alla tua 'apertura mentale', assai tipica di questa gagliarda epoca.

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  8. Ciao a tutti, leggo spesso questo Blog così come tanti altri, lo ritengo un modo per informarmi e conoscere libri e quant'altro attraverso le vostre recensioni.
    Quello che vorrei dire e che mi è sembrato di captare dalle parole di Claclina sia questo e lo dico anch'io da commerciante anche se in un settore completamente diverso:
    E' giusto prendere in giro anche bonariamente coloro che potrebbero essere o che sono nostri clienti?
    I toni probabilmente saranno sbagliati, ma credo che la questione centrale di Claclina sia questa.
    Racconto un aneddoto, che mi è accaduto in una fumetteria.
    Spesso seguivo il profilo Facebook del gestore della fumetteria perchè postava le nuove uscite, gli osptiti, anticipazioni di probabili nuove collane e tant'altro.
    Ogni tanto scriveva anche di qualche possibile cliente che diceva stronzate, storpiava qualche nome di manga Giapponese e cose simili.
    Un giorno mi vidi citato in quelle pagine, nonostante le chiacchere e le risate che a questo punto possono essere considerate della paraculate, scusatemi il termine.
    E solo perchè per divertirmi storpiai volutamente in dialetto Calabrese il nome del manga che volevo comprare.
    La sua è stata una critica bonaria e divertente, ma è anche vero che quel giorno, dietro i suoi sorrisi e i 12 Euro che spesi da lui, vi era nascosta anche una grande presa per i fondelli e non solo la sua ma anche di coloro che commentavano le sue frasi su Facebook.
    Ecco, mi domando se sia giusto e corretto, solo questo.
    Non che me la sono legata al dito, queste cose le prendo piuttosto serenamente e ci torno persino a comprare da lui, però i dubbi legati alla mia domanda restano.
    Sui prezzi dei libri concordo, 12 Euro sono pochissimo, se veramente costassero quel prezzo.
    Le nuove uscite soprattutto della Mondadori, scusatemi ma sono un delirio, parliamo spesso e volentieri di più di 20 Euro, mentre all'estero costano molto ma molto meno i libri.
    Chiedo scusa per l'estensione del mio commento e per eventuali errori di ortografia, saluti. :-)

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    1. Ciao Pirkaff,
      Anch'io come leggo gli interessanti e spesso divertenti post di Marino, e trovo interessanti le tue considerazioni, ma nel caso del nostro librario preferito ci sono alcuni forti distinguo, i clienti che descrive Marino sono spesso occasionali e piu' che prendere in giro queste persone, descrive certe azioni che trasformano queste persone in personaggi da commedia dell'arte in cui ognuno di noi puo' riconoscere persone che puoi incontrare nella vita di tutti i giorni, e credimi sono stato a lungo a sedere per terra economicamente e dovevo decidere giornalmente se spendere 12 euro per comprare un libro o un fumetto o desistere a malincuore per andare a fare la spesa per la giornata, ma mai avrei dato la colpa al prezzo dei libri visto che come ha detto Marino c'e' una catena di persone che ci hanno lavorato e che hanno il sacrosanto diritto di poter guadagnarci qualcosa.
      Mentre i ragazzetti descritti da Marino sono il frutto di vent'anni di svilimento e di banalizzazione della cultura da parte di quel totem malefico che è diventata la televisione.

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    2. Mi pare che ci sia un mondo tra il riportare una parola storpiata ad arte senza averlo capito e riferire, con tristezza per di più, un dialogo tra chi ritiene un libro "di merda" e chi gli fa eco sottolineando che "mica è una cosa importante, un libro". Non penso che tu abbia mai pensato di definire il tuo manga così, no?
      La diffidenza per qualsiasi cosa sia complessa e vagamente "culturale", mascherata dal "ma costa troppo", mi pare il tratto distintivo sia dei due ragazzi sia della commentatrice in questione che si sfoga senza minimamente articolare un dialogo con chi le risponde, pur protestando di voler fare il contrario e di non essere compresa. Atteggiamento che è proprio tipico dei troll: entrare urlando, mettersi a piagnucolare quando glielo si fa notare, andarsene sbattendo la porta senza mai accettare un confronto sugli argomenti che non si hanno.
      Sono gusti, ma piuttosto che bermi una (o venti...) birra da discount chiusa in macchina (che costerà pure di benzina, no?), resterei a casa con gli amici a fabbricare dolci lievitati, o aquiloni, o a cantare, o in biblioteca a leggermi i libri che non voglio comprare.
      Ma sarebbero tutti, per quanto facili, gesti di consumo già più riflessivo e complesso, appunto. Contrapporre il mojito (magari da fighetti) alla birra (magari "proletaria"), mah, non mi convince. Meglio l'acqua fresca pubblica.

      Così come non mi piace affatto l'idea di principio espressa da qualcuno che dei clienti occasionali si possa infischiarsene e degli altri no. Questo sì darebbe ragione alla commentatrice. E' una cosa che mi manda in bestia quando mi capita in qualsiasi negozio e spesso in molti casi non divento cliente proprio per questo motivo, fino al punto di lasciar lì qualcosa che avrei preso a causa dell'atteggiamento di chi vende. Ma di nuovo quel che racconta Marino non ha nulla a che fare con tutto questo.

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  9. Onirepap, assolutamente.
    L ' intento sarcastico e ironico di alcuni Post li capisco e li apprezzo, non è assolutamente un post contro il gestore del Blog il mio, spero di non aver fatto passare questo messaggio fallace del mio pensiero.
    Più che altro è stato un tentativo di comprendere attraverso anche delle vicissitudini personali in librerie e fumetterie varie, le motivazioni di Claclina :-)

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    1. tranquillo Pirkaf il senso era chiaro :)
      Comunque per martedì ho preparato un pezzo sulle questioni scaturite qui.

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    2. C'è chi reputa di essere un buon lettore. Di leggere dei libri. Esistono lettori di LIBRI e lettori di trovate commerciali. Chi legge Kinsella non si scandalizza quando il LIBRO viene apostrofato in un certo modo e si scandalizza invece quando si considera che 12 euro per un LIBRO non siano poi così tanti. Esistono LIBRI ed esistono trovate commerciali. Marino grazie per l'ironia del tuo splendido blog e per le acutissime recensioni di LIBRI che spesso ci proponi.

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  11. Faccio notare a chi si lamenta del costo di un libro, che il libro è l'unico prodotto che non ha risentito del cambio da lira ad euro.. anzi l'aumento è pure minore della reale inflazione. Ho romanzi best seller acquistati prima del 2000 che costavano 32.000 lire e anche 34.000 lire... Magari non vi lamentate del costo della pizza che è triplicata o più....

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    1. Mi metto tra quelli che si lamentano. Il problema è che sono aumentati i prezzi ma non i salari della maggior parte delle persone. Gli aumenti si sono concentrati, altissimi, su una ristretta fascia di dirigenti e anche politici. La frustrazione di moltissime persone nasce anche da lì, poi ognuno la esprime con i mezzi culturali che ha.
      Del prezzo della pizza ho sentito lamentarsi moltissime persone, eppure, per quanto sia aumentato, resta spesso più abbordabile di un libro da 15 euro. Il punto è ancora una volta quello dei salari: con i 1200 euro mensili attuali se va bene, non importa tanto la percentuale ma il costo totale. Invece, comprare una pizza o comprare un libro non dovrebbero essere in alternativa. Non stiamo parlando di una villa in Sardegna o sul lago di Como, tanto per non fare nomi. Ma di una modesta cena fuori e di un libro in edizione economica!
      E lo dice una che tendenzialmente, se potesse, abolirebbe del tutto l'uso privato di più cose possibile (non me ne voglia Marino). I libri per me non dovrebbero stare nelle case a migliaia di copie impolverandosi sugli scaffali, ma nelle biblioteche, che dovrebbero essere ovunque (non pensate solo all'Emilia, che non se la passa male, ma al resto d'Italia!) e avere un uso molto più intenso per ogni singola copia, fino a diventare lisi e a quel punto essere sostituiti da altre copie, invece di risultare esauriti presso l'editore. E le biblioteche dovrebbero essere organizzate per prestare notte e giorno come i blockbuster, e restare aperte anche la sera e il sabato per permettere di frequentarle e di leggere in pace a tutti, compreso chi lavora. Questo per me significa "la cultura dev'essere di tutti".
      Ma la questione non dovrebbe riguardare solo i libri, ma anche le lavatrici, le automobili, i ferri da stiro... e mille cose ancora che spesso ci ingombrano la vita, il tempo e le case, senza renderci per questo più felici.

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  12. Oltretutto l'attuale politica degli editori (tranne qualche eccezzione) è quella di portare il costo ancora più in basso (grazie anche a Newton Compton). E non bisogna dimenticare che quando si acquista un libro lo si può leggere in 100 e anche più

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  13. Ma solo io vado in biblioteca a prendermi i libri? O me li faccio prestare? O guardo sulle bancarelle dei libri usati? O mi spulcio i siti di libri usati? O faccio bookcrossing? O leggo ebook? O rinuncio a una stracazzo di pizza?

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    1. [Adesso Marino mi picchia perché gli boicotto la libreria XD]

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  14. Regà. 12 euro sono mediamente tanti. Bookcrossing e biblioteche e libri usati quanto ti pare, certi titoli importanti, parlo ad esempio di divulgazione scientifica e non dei romanzetti che troviamo ovunque (perché NO, per me non basta leggere qualsiasi cosa, certi libri ti rovinano, e basta), sono proprio fuori portata -prezzo minimo 20 euro, 15 è un affare-. Data anche la carenza di cultura scientifica, il prezzo pesa. Magari era davvero un libro di m*a. Se dietro c'è tutto questo lavoro, buttiamoci sugli ebook per abbattere i costi e diffondere cultura (e non mi venite a dire "ma non è di carta", a quanto ho capito qui si dà importanza al contenuto più che all'oggetto. Giustamente, aggiungerei). Eppure no, non si fa, ci sono paradossi in cui un'edizione digitale costa più della cartacea, magari entrambi costosi. Da amante dei libri vi dico che i libri costano eccome.

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