giovedì 21 marzo 2013

L'italiano

“Scusi dov'è l'italiano?”
Mi guardo intorno perplesso.
“Chi scusi?”
“L'italiano!”
Non ho afferreto!
“Ehm... vuole... libri di scrittori italiani?”
“Ma no! Voglio i dizionari!”
Disgrezieto maledetto! Se vuoi un dizionario perché dievolo non dici “dizionario” invece di dire “l'italiano”? Come checchio faccio a capire che “l'italiano” è un dievolo di “dizionario” di iteliano???? Eh? Eh? Eh?
Sei contento adesso che mi hai fatto schettere la reazione Lino Banfi? Eh? Porca puttena!

8 commenti:

  1. Se non altro non cercava un cd di Toto Cutugno...

    Ciao! Piacere di conoscerti. Ho scoperto il tuo blog da pochissimo e devo dire che mi piace proprio tanto!!!

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  2. Era una domanda legittima. A volte me lo chiedo anche io, dov'è finito l'italiano...

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  3. Però, se ci pensi ... se si fosse trattato di un moderno Diogene che, in un'Italia culturalmente in macerie, si aggirava in cerca delle nostre radici linguistiche? ... e che a coloro che lo ispirano pone il fatale quesito: "Ma l'Italiano - nel senso dell'idioma e dell'individuo inteso in senso etico-civile - dov'è?" - e noi, giustamente, gli proponiamo Lino Banfi.
    Bè, poteva sempre toccargli Fabio Volo ... :)

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  4. Occhio alla panza, tesoro. Banfi non è un buon modello.

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  5. Ciao, Marino, sono un neolibraio, un "matto" che ha rilevato da pochi mesi una libreria nella provincia brianzola.
    So cosa pensi dell'argomento libri-a-99-centesimi (e sono d'accordo con te), ma vorrei comunque conoscere la tua opinione nello specifico su questo articolo: http://www.ilgiornale.it/news/cultura/quelli-che-snobbano-i-libri-99-centesimi-897140.html

    Grazie, ed è sempre un piacere leggerti.

    Emanuele

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    1. Ciao Emanuele. Che dire, l'articolo de Il Giornale è estremamente superficiale. La mia visione del libro va oltre la lettura, basta aprire uno di questi libri per rendersi conto che servono a Newton solo ed esclusivamente per pubblicizzare altri prodotti. Non credo in questa casa editrice, fa di tutto pe rportare a casa il guadagno, di certo ci sanno fare, sono anni che spiazzano il mercato. Noi librai i libri li vendiamo tutti quando ce ne danno la possibilità, lo sai. Ma Newton vende perché ha un marketing fortissimo, questi li vende perché costano poco, verissimo che così si fanno leggere classici che altrimenti non si leggerebbero ma è anche vero che ormai è passata l'idea del libro/chip. Sono brutti, anche visivamente, ma questo è un problema mio visto che sono un culture del libro nella sua completezza. Su una cosa sono d'accordo. Chi si lamenta di questi prodotti poi i prodotti li distribuisce. Francamente mi sono rotto delle case editrici che si comprano gli spazi e le vetrine e anche di chi permette loro di farlo, almeno, poi, non si lamentino.

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    2. Nel 1990 circa avevo un'insegnante di sostegno specializzata o laureata in inglese, e mi consigliò di non comprare mai libri della Newton perché erano tradotti malissimo. Sarà ancora così? Comunque da allora non ne ho mai comprati :)

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    3. Grazie Marino, forse mi sono dato la zappa sui piedi, come dice la ricercatrice dell'Istituto Bruno Leoni, ma quando il rappresentante Newton Compton mi ha proposto la collana ho rifiutato. Forse sono un libraio ingenuo, ma credo che il catalogo di una libreria sia ancora troppo importante per essere sminuito e inquinato.

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