venerdì 31 maggio 2013

Figure da librai 2



“Scusa hai medioevo al femminile?”
“Credo di aver finito le copie che avevo…. Fammi controllare a computer.”
Inizio a scrivere e vedo che il ragazzo fa un’espressione strana.
“Che c’è?”
“…”
“Che ho fatto?”
“Hai scritto Merdioevo…”
Ora immaginate tutta la mia professionalità nel gestire la situazione: io piegato in due dalle risate che non riesco a smettere di ridere e il cliente vistosamente imbarazzato per me. Poi mi alzo, serio, rileggo la parola sbagliata e ricomincio a ridere come un cretino.
Sono proprio alla frutta ormai.

giovedì 30 maggio 2013

Sbuffi mattutini

Cliente estremamente scortese, arriva senza salutare, non risponde al mio saluto, mi sbuffa in faccia senza nessun motivo:
“Per avere un libro le devo dire il titolo?”
Ma no signora, si figuri se voglio sapere il titolo! Le leggo subito nel pensiero così la smette di sbuffarmi in faccia...

mercoledì 29 maggio 2013

Cose da maschi “leader” che le libraie e i librai non capiscono

Come hanno soprannominato, dall'alto, il punto informativo dedicato ai clienti che vogliono usare da soli il computer?
Ma Punto G ovviamente.
Geniale e per niente sessista direi.
Ma a Parigi, no dico, Parigi, la Tour Eiffel, la metropolitana sotto casa, il Centre Pompidou... respira Marino, respira.... 1.30 di aereo... no dai, pensaci sul serio!

martedì 28 maggio 2013

Richieste che non ti aspetti...



Ragazzo carino, riccio, spalle large, si avvicina all’espositore delle magliette di cotone (quelle con le frasi dei libri stampate sopra).
“Scusa posso chiederti un consiglio?”
“Certo.”
“Secondo te una M mi va bene?”
Io, sguardo languido e voce suadente:
“Perché non te la provi…”
“Ok.”
E si toglie la maglietta mettendomela in mano, petto villoso e tatuaggi da urlo, si infila la maglietta nuova:
“Come sto.”
“Una favola… cioè… bene…”
“Grazie per avermela fatta provare…”
Io veramente intendevo: provala sulla maglietta che hai già…  ma come hai fatto tu è molto, molto, molto meglio!
Ma la sento solo io la primavera????

lunedì 27 maggio 2013

Figure da libraio.



“Scusa hai il Sutra del loto?”
Io, scrivendo:
“Kamasutra del loto…”
“Ehm… no, non kamasutra, Il Sutra…”
Io, rosso in viso con una risata isterica:
“Ah, scusa, è l’ora…”
“Eh si alle 18.30 un kamasutra ci sta…”
Ok aspetta, vado a prendere una pala, mi scavo una fossa, mi ci metto dentro e poi, se vuoi, possiamo provare qualche posizione…

domenica 26 maggio 2013

Parigi ultimo atto

Ultimissime considerazioni su Parigi, domani si torna alla normalità, alle Cronache così come le conoscete. Mi preme dire che mentre lascio Parigi una grande manifestazione organizzata dai movimenti cattolici e dalla destra, compresa quella estremista, si sta riversando nelle vie principali della città per ribadire il proprio no al matrimonio omosessuale. A quanto pare anche una parte dei cugini francesi ha dei problemi ad accettare che i diritti vengano estesi a tutt*
Però (sì quando si parla della Francia c'è sempre un però) intanto loro la legge l'hanno fatta. Da noi sono distanti anni luce anche solo dal pensarla.
Scena GLBT
Chiudo la parentesi GLBT dicendovi che lo scenario gay parigino è incredibile. Non ci siamo concessi molta vita notturna impegnati com'eravamo a girare per musei, monumenti, ecc... ma qualcosa nel fine settimana abbiamo visto. I locali e la vita GLBT vede il proprio fulcro nella zona di Le Marais (III e IV arrondissement), qui trovate locali di ogni genere, noi siamo stati in qualche bar (piccoli, moltissima gente, moltissimi stranieri, prezzi accessibili, in alcuni entri gratis e poi decidi se bere o meno, musica di vario tipo non sparata a 1000 come da noi) e in discoteca. Dimenticate i locali come li conoscete qui da noi. Abbiamo incontrato gente molto tranquilla, nessun problema a girare di notte, educazione ad un livello altissimo. Se vi trovate in zona visitate il Freedj (Rue-Ste Croix de la Bretonnerie) e il Tango (La Boite à Frissons, 13 rue au mairie vicinissima alla Metro Arts et Métiers) locale assolutamente fuori dal comune. Sembra di tornare indietro di decine di anni, musica che va dalle sonate arabeggianti alla musica più recente, frequentato da qualsiasi tipo di persone (GLBT e etero friendly), in Italia un locale del genere probabilmente fallirebbe dopo due settimane, a Parigi è un cult.
Libri e librerie.
A parte la bellissima Shakespeare & Co (37 di rue de la Bûcherie ) e la sua incredibile storia Parigi pullula di librerie di ogni genere. Al contrario di quello che avevo notato a Londra a Parigi non ho visto nessuno (sottolineo nessuno) muoversi in Metro con il lettore e book. Tutte le lettrici e tutti i lettori che ho visto avevano in mano un libro cartaceo. La cosa meravigliosa è che ogni tanto ti guardi intorno e noti, nei posti più incredibili, qualcuna/o seduto a leggere un libro.
Cultura.
Non voglio farla troppo lunga e non voglio fare la parte del solito italiano che trova negli altri paesi solo pregi e nel proprio solo difetti. Parigi non è semplice da vivere (come tutte le grandi città) e il centro, ovviamente, è tutta un'altra cosa rispetto alla periferia. Hanno anche loro grossi problemi (ricordate le sommosse nelle Banlieue?) e viverla da turisti non è come viverci da cittadine/i. Ma frequento la Francia da abbastanza tempo per affermare con sicurezza che è un paese che investe sulla cultura e sull'istruzione delle nuove generazioni. In tutti i musei in cui siamo andati c'erano scolaresche francesi. Parlando con qualche insegnante è venuto fuori che spesso le visite sono inserite all'interno del programma formativo. Portano i bambini a visitare i musei delle altre culture, a teatro, insegnano loro l'importanza del riciclaggio e molto altro. La crisi c'è anche là solo che non hanno avuto governi che per anni hanno tagliato su cultura, istruzione e ricerca. Al contrario, meno soldi ci sono più si investe su innovazione e ricerca.
Luoghi da non perdere
A parte i luoghi “per turisti” (che comunque sono assolutamente meravigliosi), ai musei più noti e ai monumenti, se avete tempo e voglia, concedetevi un giro a:
Espace Dalì, 11 rue Poulbot,
Musée du Cinema, 51 rue de Bercy (Metro Bercy linea 6 o 14),
Musée d'art et histoire du Judaϊsme, 71 rue du Temple (Metro Rambuteau, linea 11),
Musée de l'institut du Monde arabe, 1 rue des Fossés-Saint-Bernard (Metro Jussieu, lenea 7 o 10),
Musée des Arts et Métiers, 60 Rue Réaumur (Metro, bellissima, Arts et Métiers, Linea 3 o 11),
Musée du quai Branly, si tratta di un museo davvero incredibile all'interno di una costruzione altrettanto incredibile, 37 Quai Branly (Metro Bir Hakeim linea 6 o Alma-Merceau Linea 9),
Fortemente consigliato
Se vi piacciono i tour de force in giro per musei e monumenti vi consiglio il Paris Pass che comprende anche i biglietti giornalieri per la metro. Lo trovate in diverse soluzioni (e prezzi). Noi abbiamo fatto il 6 giorni (180 euro), in molti posti salti la fila (basta mostrare il Paris pas debitamente compilato ma portatevi dietro anche la scheda magnetica, all'espace Dalì ce l'hanno chiesta) in altri la devi comunque fare (ti fanno un biglietto gratuito), comunque comodissimo e se vedi molti posti risparmi un bel po' (vale solo per musei e monumenti statali e non vale per le esposizioni temporanee).
In ogni caso armatevi di pazienza, i controlli per entrare nei musei e nei monumenti sono continui.

mercoledì 22 maggio 2013

Parigi for Dummies 3

  1. Prima di entrare al Louvre è consigliato fare un corso di sopravvivenza. Portate cibo, acqua, scarpe comode e preparatevi al peggio, potreste ritrovarvi a fare atti di cannibalismo;
  2. Al Louvre potrete assistere all'isteria collettiva da Gioconda, gente che entra al museo, cerca disperatamente il quadro in questione, si fa fotografare con il dipinto sullo sfondo e poi esce. Ringraziamo Dan Brown, temo per Firenze ora;
  3. Se sopravvivete al Louvre non perdetevi il Musée de l'Orangerie con un'esposizione dedicata ai Macchiaioli ( sino al 22 luglio) e la collezione di Paul Guillaume che comprende: Renoir, Cézanne, Rousseau, Modigliani, Laurencin, Matisse, Picasso Derain, Utrillo e Soutine. Soprattutto non perdetevi le due sale dedicate a Monet e alle sue meravigliose Nymphéas;
  4. Se sopravvivete anche al Musée de l'Orangerie non potete perdervi il bellissimo Musée d'Orsay,
  5. Se volete visitare un pezzetto di Parigi sotterranea (le fogne) prendete la metro e andate al Pont de l'Alma (stazione metro Alma-Marceau linea 9), passate accanto al monumento dedicato a Lady Diana, attraversate il ponte e sulla sinistra troverete il Musée des egouts de Paris. Mi aspettavo decisamente di meglio ma va bene lo stesso.
  6. A Parigi molte famiglie e molte scuole portano, sin da piccoli, i bambini ai musei. Insegnano loro che l'arte va rispettata e, se possibile, anche amata. I musei hanno sale e progetti formativi e culturali per bambini. A Parigi la cultura si respira ovunque e con la cultura si fanno soldi. Qualcuno dica a Tremonti che, se uno ci sa fare, con la cultura si mangia eccome.
  7. Il Louvre è bello ma è anche enorme e dispersivo. Io adoro il Centre Pompidou e non solo per le opere esposte. Qui la gente entra anche solo per sedersi a terra. Sei dentro Parigi.
  8. Passo nuovamente davanti al cinema che fa quel film che voglio assolutamente vedere prima di tornare in Italia ma anche questa sera non entro;
  9. Mangio una Crepes alla nutella, una baguette, un Pain au chocolat... credo ingrasserò;
  10. A Parigi c'è un'intera via in cui si alternano locali a luci rosse, ristoranti internazionali e negozi alla moda. Mentre passeggio passa un signore in bicicletta, ha un campanaccio, lo agita e poi fa il verso della pecora. Passo oltre e mi dico che anche questa è Parigi.

Parigi for Dummies 2

  1. A Parigi, nel caso non fossi stato chiaro, piove!
  2. Il martedì, a Parigi, tutti i musei statali rimangono chiusi (li mortacci loro);
  3. La mostra di Keith Haring al Musée d'Art Moderne è davvero splendida ( c'è sino al 18 agosto);
  4. Gli Champs-Élysées sono ormai una grande vetrina su Parigi per negozi e marche di ogni genere. Ci passeggio volentieri ma non ci torno mai con lo sguardo di oggi, ogni volta che vengo su questa enorme strada penso a me e a Elena e a come eravamo nell'ormai lontano 2000;
  5. Finalmente sono riuscito a salire sull'Arc de Triomphe;
  6. La Tour Eiffel è, probabilmente, il monumento che preferisco di Parigi. Grande, imponente, maestosa mi piace osservarla da lontano e sentirla mia mentre mi avvicino. Oggi siamo saliti sino in cima, poi abbiamo passeggiato nel giardino di Camp-de-Mars sotto il suo sguardo benevolo. Amo dirle “Au revoir” ogni volta;
  7. A Parigi la metropolitana ti porta ovunque;
  8. Gli uccellini sotto la Tour Eiffel ti accerchiano appena prendi un panino e poi ti cinguettano con fare speranzoso prima di passare alle maniere forti e assalirti in gruppo (Hitchcock insegna);
  9. A Parigi succede anche che qualche fondamentalista, estremista di destra omofobo vada a Notre Dame e si spari un colpo in bocca. L'omofobia è una malattia che ti logora, ti divora da dentro e non lascia spazio alla ragione;
  10. A Parigi, però, nonostante questo è passata una legge che equipara i matrimoni omosessuali a quelli eterosessuali. Legge voluta da una ministra di colore (che in Italia qualcuno offenderebbe con insulti irripetibili come è già accaduto) e sostenuta da un partito di sinistra che fa cose di sinistra (non come il PD per intenderci) ma votata anche da molti esponenti della destra non estremista. E succede che proprio durante il mio soggiorno facciano una grande festa a Place de la Bastille e la piazza si riempia di persone di età, orientamento sessuale, razza, colore e genere diversi. Tutt* con la bandiera francese, felici e festanti. Succede anche che, nonostante io sia qui a festeggiare per e con la Francia, in quella piazza mi senta un po' triste e amareggiato per i diritti negati nel mio paese natale.
    E allora: W la France!
    Liberté, Égalité, Fraternité.

lunedì 20 maggio 2013

Parigi for Dummies

Dieci cose (di cui forse non vi frega niente) su (me e) Parigi (parte prima):

  1. Le valige a Charles de Gaulle che ci arrivano dopo 40 minuti dall'atterraggio (ma che j'avete fatto fa'n giro pe' Parigi?);
  2. Il treno sporco, sporchissimo, che più sporco non si può (tanto che sembra di viaggiare con Trenitalia);
  3. La pioggia. O sono io che porto sfiga o a Parigi piove di continuo;
  4. Remy (dolce Remy) che mi parla in inglese e io, come ogni volta, gli rispondo che il mio francese è pessimo ma l'inglese proprio non lo so. E poi è colpa sua, quando mi guarda dimentico anche i fondamentali del francese;
  5. Remy (2) che ci consegna le chiavi e mi dice: “Se posso fare qualcosa per voi non esitate a chiedere” (sempre in francese). Povero ragazzo non sa il rischio che ha corso (Oh a me sto' Remy m'attizza ma che ve devo dì? Praticamente vengo a Parigi solo per lui ormai...)
  6. Il centre Pompidou a due passi dall'appartamento che abbiamo affittato;
  7. I piccoli cinema nel centro di Parigi che trasmettono film non necessariamente in 3 D;
  8. Le mostre e i musei. Mamma quante mostre. Mamma quanti musei;
  9. I/le Clochard;
  10. Notre-Dame che riesce a farmi piangere anche se non sono credente.

sabato 18 maggio 2013

Chi di fascetta ferisce... (4)

Vi scrivo solo le fascette senza mettere il titolo del libro. Perché? Vi starete chiedendo (o forse no). Perché non importa di quale libro si stia parlando, alla fine, l'unica cosa che conta è scrivere che se ha fatto successo è tutto merito del passaparola.


Fascetta N 1: “Un romanzo che sta avendo successo solo grazie al passaparola tra i lettori. Se ne sentirà molto parlare.”

Fascetta N 2: “Un caso editoriale. Un successo del passaparola.”

Fascetta N 3: “Un successo nato dal passaparola che ha commosso milioni di lettori”

Fascetta N 4: “Ha scalato le classifiche grazie al passaparola”

Fascetta N 5: “Un grande successo grazie al passaparola.”

Fascetta N 6: “300.000 copie vendute grazie al passaparola”

Fascetta N 7: “Un successo grazie al passaparola tutto al femminile!”

Direi che per essere un paese in cui si legge pochissimo abbiamo un sacco di lettori chiacchieroni che non fanno altro che parlare di letteratura. Passaparola!

Care e cari, vado via una settimana quindi non troverete aggiornamenti al blog nei prossimi giorni. O forse si ma non prometto nulla.
Mi raccomando non fate troppo passaparola.

venerdì 17 maggio 2013

Chi di fascetta ferisce.... (3)

Questione di modestia:

Fascetta N1: “Il testo più atteso dell'anno, il libro di cui tutti parlano!”
(Papa Francesco, il nuovo papa si racconta)

Fascetta N2: “In testa alle classifiche a pochi giorni dall'uscita. Un esordio incredibile!”
(L'amore è un difetto meraviglioso, Graeme Simsion)

Fascetta N3: “Subito al NUMERO UNO delle classifiche USA e UK”
(Una ragione per morire, Lee Child)

Mica pizza e fichi.

giovedì 16 maggio 2013

Chi di fascetta ferisce... (2)

La guerra dei: è uguale, uguale a...

Fascetta N1: “L'Hunger games italiano!”
(Garden- Il giardino alla fine del mondo. Emma Romero)

Fascetta N2: “Tutta la stampa internazionale lo paragona al Profumo delle foglie di limone di Clara Sánchez”
(Il silenzio ingannevole della nebbia, Mechtild Borrmann)

Fascetta N3: “Epico come Via col vento, intenso come Quel che resta del giorno, ricco di speranza e amicizia come The Help.”
(La bambina dagli occhi di cielo, Barbara Mutch)

Della serie: paragonando a vanvera prima o poi qualcuno se lo compra!

mercoledì 15 maggio 2013

Chi di fascetta ferisce... (1)

Oggi ce la prendiamo con: Garzanti

Fascetta1: Un esordio che ha rapito il cuore di critica e pubblico
(Il sole ci verrà a cercare, Ramona Ausubel)

La vera domanda è: Hanno già chiesto un riscatto? Sto povero cuore sarà ancora vivo?

Fascetta 1 bis (stesso titolo): “Ci troviamo di fronte alla rivelazione letteraria dell'anno!”
The New Yorker.

Ma non me lo potevate dire prima? Mi sarei messo un abito elegante... che so, un tacco 15...

martedì 14 maggio 2013

ZeroZeroZero (Polemiche a parte)

Due parole sul caso ZeroZeroZero di Saviano e sulle polemiche che sono nate in questi giorni sul presunto “flop” editoriale e sulle vendite inferiori alle aspettative.
Voglio premettere alcune cose: stimo Saviano, la trovo una persona coraggiosa e intellettualmente onesta. Non faccio parte di quelle persone che si strappano i capelli per attori/cantanti/scrittori, non credo nella mitizzazione delle persone, penso che ci siano, in moltissimi casi, costruzioni attorno ai vari personaggi. Nonostante Saviano sia diventato un personaggio caro a una certa fetta dell'establishment radical chic di sinistra (anche se dire “sinistra” oggi, in questo paese, mi fa un po' ridere) e la sua massiccia presenza televisiva, in alcuni casi, sia quasi fastidiosa, continuo a credere che questo giovane scrittore sia una figura positiva e tutt* noi sappiamo di quanto questo paese abbia bisogno di modelli positivi. Ma ci sono sempre molti rischi nell'innalzare una persona a mito e trovo anche che, a parte pochissimi casi, sia quasi sempre un problema (parlo da un punto di vista creativo ovviamente e non economico) per un esordiente avere un enorme successo al primo libro. Una cosa è certa, chi ha successo “alla prima” deve affrontare da una parte le sanguisughe che cercano di vivere o sfruttare il suo successo e, dall'altra, le tante persone che, per gelosia o frustrazione, cominciano ad attaccare la scrittrice o lo scrittore che ha raggiunto la parte più alta del podio.
Detto questo vorrei dire che mi fanno un po' ridere le polemiche relative alle vendite del libro di Saviano. Mi fanno ridere perché, in questo paese, soprattutto le grandi case editrici puntano su poche autrici e autori l'anno a tutte/i le/gli altri, quando riescono a pubblicare, va bene se vedono stampate due o tremila copie. Guardate che pubblicare non significa necessariamente vendere così come non significa necessariamente arrivare in libreria o avere spazio sui media. Se vendi mille copie ti va già alla grande, cominci ad essere davvero interessante se arrivi a diecimila copie. Gomorra è stato un successo editoriale, probabilmente ZeroZeroZero non raggiungerà le vendite di Gomorra ma di certo non si può parlare di flop. Lasciamo perdere il fatto che spesso i libri di “successo” si comprano anche solo per un fattore di moda e/o curiosità. Spesso il libro rimane sul comodino come oggetto di arredamento. Se guardo la classifica del sito IBS (e vorrei fare un post proprio sulle classifiche un giorno di questi) al primo posto troviamo Inferno di Dan Brown (esce proprio oggi ma grazie alle prenotazioni è già finito in classifica), Saviano è al secondo posto (Del resto anche Giordano, altro enorme successo al primo libro, per il secondo è rimasto in classifica poche settimane) al terzo c'è Donato Carrisi e al quarto, udite, udite, c'è Il mio diario. Violetta.
Pare che di ZeroZeroZero, in prima tiratura, ne siano state pubblicate 460 mila copie. Vendute, nei primi 40 giorni, 200 mila copie. Che sia vero o no non lo sapremo mai, ho smesso da tempo di credere a numeri e cifre del mercato editoriale ma, in un paese in cui si legge pochissimo attraversato da una grande crisi economica e culturale, sostenere che Saviano sia stato un flop mi sembra davvero ridicolo. A prescindere dai meriti (non ho ancora letto il libro, trovo la scrittura di Saviano un po' fuori dai miei gusti) stiamo comunque parlando di un saggio e non uno di quelli che va tanto di moda a desso che spara sulle varie caste. Sono certo che a breve verrà sostituito, in classifica, da qualche sfumatura, intrigo rinascimentale o colazione da qualche parte ma, per una volta, non potremmo essere semplicemente felici che in classifica ci sia un libro che tratta un argomento importante?

lunedì 13 maggio 2013

Alla fiera delle fascette 2

Oggi ce la prendiamo con: Giunti.

Fascetta N 1: Il romanzo che ha incantato e commosso i lettori di tutto il mondo,
(L'amico immaginario, Dicks Matthew)

Il romanzo che sta scuotendo le coscienze di migliaia di lettori.
(Nessuno sa di noi, Sparaco Simona)


Frizzante, ironica, irresistibile: scopri la Marilyn che c'è in te.
(La matematica delle bionde, Brunini Federica)

Vorrei personalmente ringraziare Giunti per aver commosso le lettrici e i lettori di tutto il mondo e per aver risvegliato la coscienza di migliaia di lettori. Li vedo lungo la strada a manifestare una nuova presa di coscienza! Io, però, la Marilyn che c'è in me l'ho scoperta da un po' di tempo.
Che ci volete fare sono bionda (tinta) dentro!

sabato 11 maggio 2013

Come ti scrivo una fascetta (e mi diverto pure)

Appassionante come un buon piatto di orecchiette alle cime di rapa
(Mangiare le cime di rapa a Bari, Carmine Hobuttatolapasta)

Se non leggi questo imperdibile libro giuro che vengo a casa tua a spaccarti le gambe!
(La congiura degli spaccatori di gambe, Giuseppe Tispiezzoindue)

Il nuovo qualsiasi cosa sia stato un best seller
(La cospirazione dei non ho voglia di scrivere che questo libro è uguale al Nome della rosa, Umberto haisentitol'eco)

Il libro che anche se non lo sai stavi attendendo con trepidazione .
(I love fare colazione da Tiffany mentre mi fai un regalo, magari un bel diamante, Truman Mirivoltonellatomba Capote)

Il sedicesimo Dan Brown italiano (ma è già pronto il diciassettesimo)
(A me Dan Brown N 15 mi fa una pippa, Quello che scrive come Dan Brown)

Un' esordio che ha già venduto 150.000 copie ancora prima di pubblicarlo.
(L'ottimismo è il profumo della vita, Gianni)

venerdì 10 maggio 2013

Alla fiera delle fascette

Oggi ce la prendiamo con: Newton Compton.

Fascetta N 1:
Un'autrice da oltre 150.000 copie magnetica come Ken Follett affascinante come Zafon
(La società segreta degli eretici, Ilaria Beltramme)

Fascetta N 2:
Un grande esordio Una voce nuova e intensa della narrativa italiana
(L'inferno avrà i tuoi occhi, Silvia Montemurro)

Fascetta N 3:
L'attesa è finita è arrivato il Dan Brown italiano
(La cospirazione degli illuminati, G.L.Barone)

Fascetta N 4:
Il libro più atteso dell'anno
(I love Tiffany, Marjorie hart)

Fascetta N 5:
Il romanzo di cui tutte le donne parlano
(La rivincita delle mogli, Anna-Lou Weatherley)

Fascetta N 6:
Impossibile non leggere questo libro straordinario
(Leggere Shakespeare a Kabul, Qais Akbar Omar-Stephen Landrigan)

Fascetta N 7:
Il nuovo nome della rosa
(La congiura Macchiavelli, Michael Ennis)

Fascetta N 8:
La storia vera più sensazionale del '900
(La cospirazione Da Vinci, Fiona McLaren)

Fascetta N 9:
Il libro che tutto il mondo sta leggendo
(Sconsacrato, Jonathan Holt)

Ricapitolando:
Newton ha scoperto il maggior numero di nuovi Dan Brown italiani (uno al mese ormai) della storia della letteratura, ha il maggior numero di titoli affascinanti come i libri di Follett o Zafon, detiene il primato di maggior numero di libri paragonati al Nome della rosa, ha il maggior numero di titoli più attesi dell'anno, conosce tutte le donne (visto che parlano tutte dei loro libri), ha il maggior numero di libri impossibile da non leggere, ma, soprattutto, ha un'enorme fantasia nella scelta di: titoli, copertine e fascette!
Alla fieeeera dell'est, per due soldi, una fascetta mio padre comprò... e venne Newton che prese la fascetta la mise attorno a un libro lo mise sul mercato e in autogrill alla fine lo cacciò... per due soldi... una fascetta.... Newton comprò!

giovedì 9 maggio 2013

Cose che trovi in libreria (purtroppo)

Diva spugna lavapiatti?
LA TROVI IN LIBRERIA!

Squalo apri bottigglie?

LO TROVI IN LIBRERIA!

Yellow submarine infusore per il tè?

LO TROVI IN LIBRERIA!

"Scusi ha Senilità di Svevo?"
"Eh mi dispiace l'ho terminato! Ma se vuole può comprare un simpatico kit di segna bicchieri! Farà un figurone con gli amici durante i suoi party!"


mercoledì 8 maggio 2013

Tre allegri ragazzi scemi

Tre ragazzi, maggiorenni, probabilmente universitari, mentre scendono le scale:
“Ne ho visti due che si facevano le coccole al ristorante l’altra sera… una cosa guarda….”
Già intuisco, il narratore dell’evento sconvolgente (per lui), prosegue la sua avvincente narrazione:
“Poi mi hanno anche spiegato chi faceva l’uomo e chi la donna”! (Presumo i suoi amici, geni come lui).
Ora, so che non potete udire il rumore delle mie braccia che cadono. Ma, santo cielo, possibile che nel 2013 ci sia davvero gente così ignorante? Ma pensano davvero che un rapporto fra due persone dello stesso sesso possa esistere solo a livello sessuale? Ma tutto il resto? È come se io pensassi che in un rapporto di coppia eterosessuale l'unico aspetto da prendere in considerazione sia quello sessuale. Ma perché? Perché non si riesce a capire che non c'è nessuna differenza fra l'affetto e l'amore eterosessuale e quello omosessuale? Ma questi pensano davvero che l'unica cosa che ci interessa sia fare sesso? Ma poi cosa significa che “uno fa la donna e l'altro l'uomo”? A parte che a volte venderei l'anima al diavolo pur di cambiare sesso visto gli imbecilli che trovo sul mio cammino quasi mi vergogno ad appartenere al genere maschile (non me ne vogliano i maschietti che leggono questo blog, se lo seguite non fate parte della categoria sopra citata) ma perché si deve dare per scontato che una preferenza sessuale, sempre che ne esista una perché non è detto che lo schema attivo/passivo esista all'interno di una coppia, non funziona esattamente così, debba fare del “passivo” una donna? E perché continuare a considerare la donna come quella “sottomessa”? Insomma, scusate se mi girano, ma si può che nel 2013 io debba essere ancora giudicato per il mio ano e non per quello che sono?
Ma poi, cavolo, fatti venire qualche dubbio no? Magari pensa che quel libraio che ti sta guardando dal fondo della scala prima con uno sguardo incredulo e poi con un'espressione furiosa forse è omosessuale e forse le tue parole lo stanno infastidendo! Invece NIENTE! Nemmeno le basi proprio. Meritiamo di ritornare nel brodo primordiale!
Ma questi dove vivono? Possibile che non siano mai venuti a contatto e non si siano mai confrontati con persone omosessuali? No, perché, io il confronto oggi glielo avrei dato sulla fronte!

martedì 7 maggio 2013

Cose che accadono in libreria



Ragazzi che entrano con il sacchetto del McDonald’s, si sdraiano (letteralmente parlando) sui divanetti e apparecchiano i libri che hanno davanti appoggiandoci sopra bibite e panini e quando ti avvicini e gli dici: “Ragazzi scusate ma non siamo al ristorante, potete togliere il cibo da sopra i libri?” loro ti rispondono: “Nemmeno fossimo in chiesa!”.
In chiesa no ma se non togli subito quell’orribile panino da sopra il libro di Wiesel potresti finire al campo santo…