mercoledì 5 giugno 2013

Città che vai... lettura che trovi.

È di qualche giorno fa la notizia, data da Affaritaliani e ripresa da moltissime personalità del mondo culturale, che Amazon ha stilato una classifica delle migliori città italiane ( 48 città con almeno 100.000 abitanti prese in considerazione nel periodo 1 giugno 2012, 15 aprile 2013) per quanto riguarda l'acquisto (sul sito ovviamente) sia di libri cartacei che di e-book.
Fin qui niente di nuovo, in un'epoca in cui si fanno classifiche per ogni cosa è normale che i “geni” di Amazon ne abbiano fatta una del genere.
Le cosa che mi lasciano perplesso piuttosto sono altre. La prima riguarda le città: quella in cui si acquista di più è Milano, seguita a ruota da Trento e Firenze, per gli e book spiccano Cagliari e Torino.
Le prime dieci città, in ordine di classifica, sono: Milano, Trento, Firenze, Trieste, Padova, Cagliari, Udine, Bologna, Bergamo, Roma. Non c'è nessuna città del sud, il che, e lo capirete leggendo la il pezzo successivo, fa un certo onore al sud Italia (poi magari al sud si compra in libreria invece che on line e comunque occorrerebbe fare un'analisi ben più approfondita rispetto a questa inutile classifica amazoniana).
Quali sono i titoli e i generi maggiormente venduti?
Milano, Firenze e Trento si sono lasciate ammaliare dalle 50 sfumature di grigio, i torinesi prima mangiano e poi si sentono in colpa e si mettono a dieta a giudicare dai titoli al top: Se Vuoi Fare il Figo Usa lo Scalogno. Dalla Pratica alla Grammatica: Imparare a Cucinare in 60 Ricette (Sig) e La dieta a zone (doppio sig). Hunger Games trionfa a Trieste. La trilogia delle sfumature spopola anche a Piacenza dove si legge moltissimo anche Sette Racconti Brevi per il Tuo Cuore (pare che i piacentini trombino), a Pescara si osservano gli altri e si fa esercizio per ricordarseli: Il Linguaggio Segreto del Volto e 101 Modi per Allenare la Memoria, a Trento, oltre le già ultracitate sfumature, si cerca lavoro: The Three Worlds of Welfare Capitalism e Comunicare con Twitter: Creare relazioni, informarsi, lavorare (Web & marketing 2.0).
Insomma ci serviva proprio la classifica amazoniana per farmi andare il morale sotto ai piedi. Non solo si legge poco. Ma si legge, a quanto pare, pure male (ma vale solo per chi compra su Amazon, tiè beccatevi sta frecciata). Non so voi ma non sentivo proprio la mancanza di questa bella notizia.
La classifica completa la trovate QUI

13 commenti:

  1. Non è una grande notizia, concordo. Mi viene da chiedermi anche: avevamo bisogno di una classifica così?
    In ogni caso, forse per irriducibile ottimismo o esasperante ingenuità, non sono così sicura che rispecchi la reale situazione dei lettori in Italia.

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  2. E' chiaro che in questa Italietta condizionata dalla tv (la tv di "qualcuno", oso aggiungere) la gente è diseducata a leggere roba di qualità. Tutti ossessionati dalla "linea", e allora giù a comprare libri di diete; strano che lo scartafaccio di quel truffatore di Dukan non sia ai primissimi posti. Tutti (uomini & donne) ossessionati dal sesso, e allora giù con le "50 sfumature" (di color merda). Da libraio saprai che le opere serie ti occupano sì e no un terzo di uno scaffale, e tutto il resto della libreria è occupato da ciarpame commerciale: non ci voleva Amazon a dirci che la cultura qui da noi sta andando, ma per davvero, a casa di quel "qualcuno" citato all'inizio del commento.

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  3. Dove comincia il Sud? Cagliari e Roma non sono abbastanza a Sud?

    Che in una libreria online si acquistino libri mainstream mi sembra logico: perché uscire di casa e spendere di più per un libro di cui so già tutto quello che devo sapere?

    Come libraio, poi, non continuerei a dire che gli acquirenti leggono male perché acquistano le 50 sfumature e volumi su diete improbabili. Almeno quelli acquistano e leggono. Piuttosto, cosa fa il resto del mondo per avvicinare questi lettori al resto degli scaffali? Sempre che questi lettori già non lo facciano, perché nella mia biblioteca ci sono due edizioni di Divina Commedia, l'opera omnia di Giulio Cesare con testo latino a fronte e c'è anche l'odiatissimo Gray con gli uomini che vengono da Marte, l'opera omnia delle leggi di Murphy e un discreto numero di gialli newton da 1000 lire. Sono un pessimo lettore quando acquisto e leggo i secondi e un bravo lettore quando acquisto e leggo i primi?

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    1. Non ho parlato di pessimi lettori, ho criticato questa inutile classifica e la mania di fare classifiche per tutto. Poi ognuno è libero di leggere quel che vuole, io in libreria le opere omnie non le ho perché "rubano" spazio ai libri da 0,99 e quando fanno le campagne per i libri che vanno in sconto, siccome devo mantenere il monte merci a un certo livello, devo rendere libri che non vendono, anche se sono buoni libri. Poi, da libraio e da lettore e da persona comune quale sono, posso pure avere un'opinione su cosa è buona letteratura e su cosa non lo è. A forza di dire che la letteratura è tutta uguale abbiamo i libri su commissione e le case editrici non rischiano più niente. In ogni caso era, come al solito, un post che volgeva all'ironico.

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  4. proprio quello che ho pensato io quando ho letto l'articolo....

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  5. E comunque il libro di Cracco è molto carino. Ovviamente non si parla di letteratura visto che è un libro di ricette e davvero non capisco il senso del tuo sig tra parentesi. I libri di ricette sono sempre esistiti se non sbaglio e mai nessuno ha pensato che si trattasse di letteratura quindi non capisco l'avvilimento o l'impoverimento culturale che possa derivare dall'acquistare un libro di cucina.
    Vero è che ultimamente nel settore dedicato ci si perde davanti alla quantità esagerata di proposte ma sempre e comunque di libri di cucina si parla e non ha davvero alcun senso un'analisi sui gusti letterari o sul livello culturale del paese che consideri come lettura un libro di ricette.
    Io lo uso per cucinare mica lo prendo quando ho voglia di leggere...

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    1. Il Sig non era per il libro ma per il fatto che, in una classifica dei libri più venduti, in cima, ci sia un libro di ricette e non un libro di letteratura. Poi, guarda, ormai noi vendiamo SOLO libri di ricette, quindi W i libri di ricette!

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  6. Mi sembrano dati piuttosto opinabili per un paio di ragioni, in primis ci sono molte zone nel sud(ma adirittura mi riferiscono anche in alcuni quartieri di Roma), dove l'adsl non è disponibile causa la rete telefonica piuttosto vetusta, somma pure che in molti nel meridione sono molto diffidenti verso gli acquisti online e preferiscono comprare di persona, credimi quando mi capita di andare a Napoli e vado per leggere a sbaf ops, volevo dire ad a comprare libri la libreria non la trovo mai vuota.

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  7. Classico "metodo Amazon": cifre sparacchiate a caso, la cui veridicità è impossibile da valutare (silenzio assoluto su metodi e fonti) a puro scopo di marketing. E che, anche fossero vere, non cambierebbero la vita ad anima viva...

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  8. Non prendertela con chi acquista su Amazon, molti vivono in paesi e città di provincia dove non è che ci siano molte librerie, e quelle che ci sono hanno poco oltre alle sfumature, diete e roba simile, e non sempre hanno tempo di fare chilometri in macchina o trenoper andare a Bologna o Milano. Poi ci sono i disabili che non possono viaggiare, gli anziani...
    Non fare di tutta l'erba un fascio1

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    1. Non è un post contro chi compra su Amazon. Anche se occorrerebbe boicottarlo per un milione di motivi, in primis per come trattano le/i dipendenti e per la mancanza di chiarezza su conti, tasse, ecc... è un post contro la follia di dover fare, sempre e comunque, delle classifiche su ogni cosa finendo con il fare delle assurdità.

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  9. Il problema è che i libri che escono da queste pseudo classifiche, diventano poi quelli da consigliare ai lettori, a discapito di letture migliori.
    Per il mio compleanno mi hanno regalato un e-reader. Nel sofware d'installazione c'è anche un programmino per accedere ad una libreria virtuale per acquistare e-books. Al primo collegamento (quindi con e-reader vuoto) mi è uscita subito una lista di libri "in evidenza" e altri "consigliati per te". Vogliamo vedere cosa c'era? Le classiche 50 sfumature (quelle horreur, in un certo senso è diventato un classico), il libro di Silvia Day e un'altro dove in copertian si vedono delle mani femminile avvolte in un nastrino violetto, perciò presumo appartenga sempre allo stesso filone (non mi sono sbattuta a ricordarmi titolo o autore), un libro intitolato "Cosmic christianity" (ma vade retro!), "The throne of fire" (immagino sia una version tarocca dei libri di Martin) e "A taste of desire" con una copertina talmente squallida e patinata che, a confronto, gli Harmony con la fascetta rosa che leggeva mia nonna erano di classe.
    Poi vado a cercare quello che interessa me - mi piacciono i gialli classici - e la scelta è limitatissima.
    Insomma, con queste classifiche, alla fine il messaggio che passa è "questi sono i libri che vanno, questi sono i libri che devi leggere". Ma anche no.

    Monica

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  10. Argh! Chiedo venia per "Un altro" scritto con l'apostrofo. Mi fustigo e mi flagello a vita e così imparo a scrivere dall'ufficio di corsa.
    Monca

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