Cari colleghi e care colleghe del
Premio Bancarella,
senza voler alzare polveroni e senza
polemiche vi chiedo, in modo pacato e sereno, come siamo passati da
Enzo Biagi a Bruno Vespa? Da Ernest Hemingway a Anna Premoli?
Cosa vi è successo? Quali sono i
criteri di scelta? La vendibilità del testo? Gli incassi? La
pubblicità? Le fascette sul libro? Voglio dire, passi per me che
sono un libraio di catena e che dovrei, in teoria, seguire le
direttive che arrivano dall'alto e spingere solo i testi che vengono
considerati “alto vendenti” ma voi, che mi sembrate tutti librai
indipendenti e brava gente (non come noi librai di catena), in base a
quale inconcepibile precetto decidete di dare il premio Bancarella a
un libro che, sarà pure piacevole e leggero, ma, alla fine, non solo
non entrerà a far parte della storia della letteratura ma è pure
scritto male? È forse un tentativo di far avvicinare i giovani alla
lettura? Di renderla più In e meno Out? Un tentativo disperato di
“svecchiare” i libri? O, davvero, l'unico elemento che viene
preso in considerazione è quanto ha incassato il libro? Perché se
un premio importante come il Bancarella, un premio che dovrebbe, in
teoria, rappresentare la cultura italiana e il buon lavoro dei librai
e delle libraie, fonda le proprie basi sullo scontrino medio...
allora è davvero la fine per tutti noi! E poi, diciamocelo, fra i libri che vendono tanto ce ne sono alcuni davvero molto belli! Perché non premiare quelli? Io preferisco pensare che
sia successo qualcosa di molto diverso. Tipo che siete stati rapiti
tutti dagli alieni sulla navicella Newton & Compton oppure che
siete stati impossessati dallo spirito di uno scrittore frustrato
(no, non è il mio!). Facciamo così, al prossimo Bancarella io mi
presento con un esorcista. Non si sa mai....
Che poi il successo di certi libri - ok, diciamo certe collane Newton Compton et imitazioni - non lo concepisco. Non per ragioni snobboso-letterarie, ma perché noi non ne abbiamo mai venduto uno che sia uno. I Newton Compton non se li defeca nessuno. Men che meno quello che ha vinto il Bancarella, che quando ho letto la prima pagina pubblicata su Fb dalla NC pensavo a uno scherzo...
RispondiEliminaInfatti certe collane sono illeggibili, irrispettose per un lettore medio e non solo per i contenuti: cartaccia, caratteri sbavanti, copertine da rotocalco e refusi a manciate! Un delirio di cattivo gusto. In questo caso poi la fiera della banalità. Chissà quali saranno stati i criteri per tale scelta?! ;)
RispondiEliminaDalla presentazione del libro sul sito della Newton&Compton: "Se è un caso editoriale ci sarà un perché". La risposta non la sanno nemmeno loro! :)
Elimina...e nemmeno si pongono la domanda!:)
EliminaPerchè "Premoli" fa rima con "Pontremoli". Tutto qua. ;)
RispondiEliminaNon importa cos'è bello e nemmeno cosa vende importa solo spingere quello che fa comodo.
RispondiEliminaPosso chiederti tu quale libro avresti scelto tenendo conto delle caratteristiche del premio?
RispondiEliminaFra quelli proposti, sinceramente, nessuno.
Elimina