Chi segue la cronaca, probabilmente, si
è già accorta/o dell'imbarbarimento culturale che sta attraversando
il paese, in lungo e in largo, sul tema dei diritti e dell'educazione
al rispetto.
Negli ultimi tempi si sono moltiplicati
gli attacchi alle persone glbt e alle donne su tutti i fronti. Da un
lato sono nati gruppi e movimenti, a volte di ispirazione francese
come la Manif pour tous, altre italiani come le sentinelle in piedi,
che si oppongono non solo alla parificazione dei diritti fra le
persone glbt e quelle eterosessuali, ma anche a una visione diversa
del ruolo della donna. Scrittrici e scrittori, giornaliste e
giornalisti simpatizzanti di questi movimenti hanno dichiarato una
guerra a senso unico verso ciò che considerano “immorale”. Ma è
sul territorio dell'istruzione che si muovono le battaglie più
violente e, dal mio punto di vista, squallide. Tutti i mezzi sono
validi, anche il raccontare bugie, inventare storie, gettare fango.
Così in rete girano storielle di insegnanti che avrebbero fatto
travestire i bambini da bambine e le bambine da bambini, altre in cui
si dice che gli insegnanti insegnerebbero la masturbazione di gruppo.
Voci anonime, ovviamente, che non trovano nessun riscontro nella
realtà. Nell'era degli analfabeti digitalizzati a pochi interessa
verificare le fonti, quando la notizia comincia a circolare si dà
per scontato che sia vera. Non parlerò, per esempio, dei libretti
UNAR sui quali si è detto di tutto di più, spesso inventando cose
irreali, partendo solo dal pregiudizio senza neppure aver visto il
materiale. E non parlerò neppure del tentativo di impedire ai
ragazzi e alle ragazze di una scuola superiore del modenese di
ascoltare la testimonianza di Vladimir Luxuria. Ormai qualsiasi
iniziativa comprenda, anche lontanamente, la lotta al bullismo, la
comprensione del pensiero gender (e quindi anche gli stereotipi
contro le donne) o la presa di coscienza di una società che muta e
nella quale si muovono attori e attrici diversi/e che hanno storie e
esperienze diverse, viene attaccata. Ogni iniziativa passata al
microscopio, ogni parola analizzata, estrapolata dal giusto contesto,
riempita di significati inesistenti. Probabilmente questa gente pensa
davvero di essere in guerra anche se, dall'altra parte, non ci sono
barricate e non ci sono armate. Ci sono persone che provano a portare
questo paese in una condizione di realtà. L'ultimo attacco è andato
a discapito di Melania Mazzucco e del suo libro Sei come sei
(Einaudi). Già
all'uscita, su molti quotidiani di un certo tipo, il libro era stato
furiosamente attaccato. Perché? È presto detto: il libro parla di
una ragazzina che ha due padri. Sì è detto di tutto: tentativo di
omosessualizzazione della società, su twitter qualcuno parla di.
“Libro sul sesso gay” dimostrando non solo di non aver letto il
libro ma di non conoscere nemmeno la trama. In pochi minuti si parla
di “professori” che avrebbero letto la scena del sesso orale fra
due uomini in classe. Interviene poi la preside specificando che il
libro è stato letto tutto. Il solito manipolo di genitori indignati
che probabilmente fa finta di non sapere che i propri figli o le
proprie figlie parlano già di sesso e, probabilmente, qualcuna/o di
loro ha già una sessualità attiva. E stiamo parlando, giuro, di un
libro che di scandaloso e “sessualmente esplicito” non ha proprio
nulla. Qualche fascistello manifesta con uno striscione che dice, più
o meno, “Maschi selvatici non checche isteriche” (Ma maschi
selvatici significa che non si lavano?) quando invece l'unica
reazione isterica viene proprio da chi ha bisogno di censurare un
libro solo perché parla di omogenitorialità. Così penso ai tanti
libri che questa gente sarebbe pronta a mettere al rogo, classici che
probabilmente molti di loro neppure han mai sentito nominare e vorrei
poter raccontare il dolore di Athos Fadigati, la sua solitudine, il
disprezzo della società bene che lo critica e lo compatisce mentre
l'orrore del fascismo si porta via vite e libertà oppure il
desiderio e la paura del giovane Maurice che cerca di lottare contro
la sua vera natura e sceglie, infine, di lasciare che sia la vita ad
avere la meglio sull'ipocrisia o ancora le parole, meravigliose, di
Adriano per descrivere l'amore verso il giovane Antinoo. Mi chiedo
cosa vedrebbe questa gente nella bellezza dell'amore descritto sulla
carta. Oscenità? Volgarità? Un tentativo di omosessualizzare la
società? Quale squallore abita le loro menti? Quali orrori e
oscenità i loro cuori? Dovremo, forse, ricominciare a nascondere i
libri per non farli bruciare?