“Spiderman è di tutti!”
Una riflessione tanto
intelligente quanto semplice. Chi lo ha deciso che Spiderman è cosa da maschi?
I fumetti li leggono solo i maschi? Al cinema, a vedere i film sull’eroe
mascherato, ci vanno solo i maschi? Certo che no! E allora perché una bambina
non può avere la cartella con il suo eroe preferito?
Il libro di Giorgia Vezzoli racconta le vicende della piccola Cloe che ha
sei anni e vuole la cartella di Spiderman. L’autrice, anche grazie alle
bellissima illustrazioni di Massimiliano Di Lauro, ci mette davanti a un
problema che molte persone neppure vedono: già dalla nascita imponiamo alle
bambine e ai bambini un modo stereotipato di vivere le proprie identità. Le
bambine sono incasellate nei colori pastello, il rosa, le bambole, le fate, i
giocattoli “da femmina”. I maschi hanno colori forti, il blu, i supereroi, le
macchinine, i pokemon, i transformer, i “giochi da maschio”. Uscire da queste
caselle significa mandare l’intera società in crisi perché non può essere che
un maschio voglia giocare con una bambola o una femmina voglia la cartella di
Spiderman. Se sei maschio e giochi con le bambole vieni denigrato e magari gli
adulti si preoccupano e se sei femmina e giochi con le macchinine trovi
qualcuno che ti deride o che ti impedisce di farlo. E su tutto, anche se,
ipocritamente, nessuno lo dice, incombe lo spettro del “se gioca con un gioco
che, secondo il credo corrente, non si addice al suo sesso potrebbe diventare
omosessuale”.
“Mi piace Spiderman… e allora” è
un libro davvero delizioso. È intelligente, è dolcissimo e, soprattutto, ci
mostra le gabbie della nostra mente in modo del tutto nuovo: attraverso il
cammino, la crescita, di una bambina che, per poter portare il proprio zaino di
Spiderman, deve affrontare non pochi problemi. La zia che chiede ad entrambi i
genitori il permesso di comprare lo zaino “da maschio” a una bambina. Il
cartolaio che le chiede se è per suo fratello e si stupisce che Cloe voglia uno
zaino da maschio, gli amici e le amiche di Cloe che, a sei anni, sono già stati/e
incasellati/e nella scacchiera: cose da maschio, cose da femmina.
Lungo questo cammino Cloe viene
in contatto con le tante forme di diversità, ognuna delle quali viene, in
qualche modo, derisa e osteggiata: c’è chi è grasso/a e viene deriso/a per
questo, chi è straniera/o e viene insultata/o per questo. Cloe non capisce
perché debba avere tutto un’unica direzione. E non lo capisce perché è una
bambina libera.
Lo ammetto “Mi piace Spiderman…
e allora” mi ha commosso, è un libro che tutti i genitori e le genitrici, le
bambine e i bambini, i professori e le professoresse, dovrebbero leggere per
rendersi conto di quanto male si faccia ai piccoli imponendo loro le nostre
insicurezze, le nostre paure, la nostra ignoranza.
Mi piace chiudere con la frase
di Cloe: “ Io dalla vita voglio amore, felicità e calmezza”.
Ecco, appunto.
Giorgia Vezzoli
Mi piace Spiderman…e allora?
Illustrazioni di Massimiliano Di
Lauro
48 p. 12 €
Settenove edizioni