“Mi
chiamano ciccione, maiale, lurido porco, malato,
merendina,
grassone, cicciobomba, panzone,
trippone,
barile, latrina, lardoso e in un milione di
altri
modi anche se il soprannome che usano più
spesso
è Palla di lardo, come il personaggio del film.”
In
uno dei passaggi iniziali del libro Giovanni si presenta al lettore e
lo fa attraverso la visione che gli altri hanno di lui.
Giovanni
è un ragazzo come tanti altri e la sua colpa è quella di non essere
“perfetto”. Non è bello, non ispira simpatia, non è neppure
particolarmente bravo a scuola ed ogni giorno vive sulla propria
pelle umiliazioni e vergogna.
Giovanni
vorrebbe essere come tutti gli altri ragazzi, ci ha provato, ma non
ci è riuscito. Ha provato ad avere degli amici ma sembra che l'unica
cosa che gli altri vedano in lui sia il suo corpo.
Bambi
è un altro dei personaggi del libro. Lo chiamano così perché è
frocio “proprio come il cerbiatto del film”. Anche Bambi è
imperfetto. Secondo i ragazzi che lo prendono in giro, però, non è
il suo corpo ad avere dei problemi. Sono i suoi sentimenti. Da quando
Giovanni è scomparso è con Bambi che i bulli della scuola se la
prendono.
Giovanni
e Bambi sono solo due dei tanti ragazzi che quotidianamente vivono
sulla propria pelle discriminazioni e bullismo. Non passa giorno
senza che le cronache ci regalino qualche episodio di
discriminazione. E se è vero che il bullismo inizia nelle scuole è
altrettanto vero che trova anche altre strade, a volte più violente
e insidiose, distruggendo la vita di chi ne è vittima.
È
una notizia di qualche giorno fa, l'ennesimo ragazzo di sedici anni
che ha deciso di farla finita perché la società che lo circondava
non accettava la sua omosessualità. I giornali hanno intitolato:
“Ucciso dalla sua diversità” ma è un titolo fuorviante e
sbagliato. Ad uccidere quel ragazzo non è stata la sua
omosessualità. A uccidere quel ragazzo è stata una società omofoba
e violenta, una società che “allontana” uno studente (un altro
caso) da una classe per “tutelare” gli altri ragazzi. Come se di
omosessualità ci si potesse ammalare.
A
breve questo blog tornerà alla sua funzione originaria, quella di
farvi sorridere, ma domani esce il mio nuovo romanzo che è
diventato un po' una missione per me perché voglio che di bullismo
si parli, perché lo voglio portare nelle scuole, perché la cultura
è l'unica arma che abbiamo contro la violenza.
Se
volete organizzare eventi, incontri, presentazioni, se volete portare
il libro nelle scuole contattatemi (aracno76@gmail.com).
Vorrei
poter condividere con tutte/i voi l'emozione che provo in questo
momento e ci tengo davvero che mi facciate sapere cosa ne pensate del
libro.
Cosa
ne pensate della storia di Giovanni e di Bambi e di Anna e Spillo e
di tutti i personaggi di questa storia.
Ormai
ci siamo.
Io
sono pronto, e voi?