Ed eccolo, puntuale come un Family Day
ogni volta che si tratta di estendere diritti alle persone
omosessuali, il mio post pippone sul compleanno.
Solo che questa volta non è un
compleanno come tutti gli altri, sono arrivato a 40 anni, qualcuno mi
dice che è un giro di boa importante, io credo di non essermi mai
sentito così poco sicuro del mondo che mi circonda e forse anche di
me stesso come in questo momento.
Se guardo all'uomo che sono diventato
mi rendo conto di aver cambiato, come un serpente, pelle moltissime
volte. Sono rimasto fedele ai principi importanti: la non-violenza,
la pace, l'uguaglianza ma ho abbandonato da tempo l'assolutismo che
era proprio del mio carattere, ho imparato con il tempo che non è
sempre o tutto bianco o tutto nero e, soprattutto, mi sono reso conto
che sono sceso a più compromessi di quel che avrei voluto. Così mi
risveglio a 40 anni con l'idea che questa è, principalmente,
un'altra opportunità. Non posso tornare indietro, non posso cambiare
ciò che è stato, ma posso costruire qualcosa di diverso. Ci sono
state molte cose che mi hanno fatto male. Ho trascorso buona parte
della mia vita a rincorrere un sogno, l'ho raggiunto e poi mi sono
reso conto che, sì, scrivere per me è vita, ma che l'unica cosa che
mi rende felice sono gli affetti. E negli affetti l'amicizia è
l'unico sentimento a non avermi mai deluso. Lo dico sinceramente, per
me le amiche e gli amici sono la cosa più importante. L'amore, o per
meglio dire, la mia idea di amore, invece ha subito un drastico
cambiamento. Addio all'idea romantica dell'amore, ho dovuto fare i
conti con la realtà e la realtà è che amare qualcuno, capire quel
qualcuno, viverci insieme è terribilmente complicato. La realtà è
che il tradimento fa parte della vita, che spesso credi di aver
capito una persona e invece non hai capito proprio nulla, che le
bugie entrano a far parte della tua quotidianità anche se tu hai
sempre cercato la verità. E la scelta, alla fine, è tua. Restare o
partire. E allora metti sulla bilancia la tua vita e ne trai le
conclusioni. Scendi a patti con te stesso, scendi a patti con la tua
esistenza. Anche il lavoro non è più quello che facevi dieci anni
fa. I tempi cambiano, la società cambia, le persone cambiano e una
bella mattina ti svegli forse meno arrabbiato con la vita, forse
cominci a sentire quel senso di delusione che ti affligge, forse
cominci a pensare che tu invecchi, certo, ma che invecchiano anche le
persone che ti stanno accanto. E la vita, forse, vorrà che tu le
perda queste persone (o che loro perdano te). E allora arrivi alla
conclusione che anche se hai quaranta anni devi capire ancora un
sacco di cose, e devi imparare ancora moltissimo, e magari passi i
giorni a cercare di dare un senso alla tua esistenza. Scrivendo,
piangendo, ponendoti quelle domande che non avresti mai pensato di
porti, mettendoti continuamente in discussione. Quindi sì, ho 40
anni e sento di essere un vero disastro, sento di non avere nessuna
risposta definitiva, sento che domani potrei cambiare idea. Ma ci
sono cose che ho vissuto, in questi quarant'anni, che non
dimenticherò mai e che mi porterò dentro per sempre. E forse sono
queste cose che voglio ricordare nel momento in cui la vita deciderà
che per me è finita. Sono felice. E sono triste. E sono sereno. E
forse un po' spaventato. Ma mi dico che va bene così. Di certezze
non ne voglio, preferisco continuare a crescere.
Marino