lunedì 26 settembre 2016

L'uomo che cade

Il primo bacio non è stato come me lo aspettavo. Sognavo una lunga passeggiata in riva al mare, mano nella mano, un tramonto di quelli che ferma il respiro, i due volti che si avvicinavano, il respiro nervoso, un brivido dietro la schiena e poi, finalmente, le labbra che si univano.
Il primo bacio me lo ha rubato un uomo di cui non ricordo più il volto, so solo che detestavo i suoi capelli, avevo quindici anni, un incontro clandestino con una persona di cui non sapevo nulla. Settimane di messaggi su giornali locali con la rubrica “incontri”. Usavamo uno pseudonimo per non farci riconoscere, niente cellulari, il giornale usciva il sabato. Io aspettavo con ansia tutta la settimana, passavo in rassegna tutti gli annunci e trovavo quel “RIF” che mi riguardava. Quando l'ho incontrato ero così agitato e impaurito che non sapevo cosa fare. Non mi piaceva ma mi sembrava scortese andarmene subito, così abbiamo parlato un po' e alla fine, a tradimento, è arrivato quel bacio. Mi sono staccato da quel corpo invadente e sono scappato. Ho provato disgusto, senso di colpa, ribrezzo.
È stata la prima volta che il mio animo romantico è stato tradito.
Ci sono romanzi che ti aiutano e ci sono romanzi che odi.
L'ultima volta che ho avuto sedici anni mi ha aiutato a superare il trauma del bullismo.
L'uomo che cade, invece, è un romanzo che vorrei non aver scritto.
Perché ogni pagina, per me, è un colpo al cuore, perché ogni parola che ho scritto mi ha provocato sofferenza.
Amo entrambi i miei personaggi, capisco Marco e comprendo Federico, sento la loro umanità disperata, l'imperfezione della loro quotidianità.
Pensavo che amare fosse più semplice, era tutto molto chiaro nella mia mente piena di illusioni. Nella visione onirica dell'amore c'eravamo io e la persona che amo, un grande amore, saremmo stati Giulietta e Romeo, insieme per l'eternità.
Per i romantici è tutto più difficile perché prima o poi devi fare i conti con la realtà.
E la realtà ti cambia, giorno dopo giorno, ti trasforma in una persona molto diversa da quella che eri. E alla fine la vita vince, nel bene o nel male, ha la meglio su di te, sulle tue aspettative, sui tuoi sogni, sulle tue illusioni.
Non sono l'uomo che avrei voluto essere. Ho accettato tanti compromessi, ho chiuso gli occhi tante volte, sono stato tradito e ho tradito.
Ma continuo a credere nelle persone e nell'amore, continuo a pensare che ci sia altro oltre il sesso.
L'uomo che cade nasce per parlare d'amore, tradimento, morte e rinascita. Non c'è nulla di scontato nelle nostre esistenze, non sappiamo quanto tempo abbiamo a disposizione, non conosciamo il senso della vita. È tutto troppo grande, troppo veloce, troppo intenso.
Ho raccontato una storia d'amore, quella di Federico e Marco, due persone molto diverse che si sono trovate e poi perdute, ho raccontato la quotidianità, qualcosa che potrebbe accadere a chiunque e l'ho fatto nell'unico modo che conosco: la scrittura.
Provate a chiudere gli occhi, immaginate come avreste voluto fosse davvero la vostra vita, e poi riapriteli e cominciate a leggere. 



Marino Buzzi
L'uomo che cade
2016, 220 p., brossura
€ 16 
Mursia 
Uscita prevista il 29 Settembre

martedì 20 settembre 2016

Semplice, no?



Succede a: Tati.
“Scusi, io avevo questo buono da spendere entro la settimana scorsa ma me ne sono dimenticato… quindi se io compro i libri oggi e lei mi fa lo scontrino datato una settimana fa posso usufruirne, che ne dice?”
Aspetti, vado di là a prendere la macchina del tempo, torno a una settimana fa, le faccio lo scontrino, torno e il gioco è fatto!
E ho anche smesso di bere il Tererito. Così, per dire…


martedì 13 settembre 2016

Manuale di sopravvivenza per librai durante il servizio scolastico



Per il normale svolgimento delle vostre funzioni vitali munirsi di:
Catetare
Pannolone per adulti
Sali (in caso di svenimento)
Due litri d’acqua
Frutta a volontà
Bustine di zucchero
Caffè
Defibrillatore

Per mantenere la calma:
fiori di Bach
Xanax
Valium
Musica Lounge
Preparazione Yoga (soprattutto per sopportare il telefono che squilla in continuazione)

Non reagite nel caso:
Una signora vi sbuffi in faccia maledicendovi solo perché le fate  notare che la porta dalla quale sta cercando di uscire scassinandola è l’entrata;
ragazzini che vi mandano a fare in culo con sorriso beffardo
Ragazzini che vi salutano con: “Addio stronzi” o “Ciao merde”
Mamme che si strappano le vesti perché il libro ordinato due giorni prima non è ancora arrivato
Persone che ti urlano chelascuolacominciafraduegiorniemiofigliononhaancoraillibrodieducazionefisica
Qualcuno decida di trattarvi come un mocio vileda e poi scriva su facebook che siete maleducati.

Ma se decidete di cambiare vita potete sempre farlo, là fuori c’è un mondo meraviglioso dove tutti hanno un lavoro, le aziende cercano personale, il jobs act ha risolto ogni tipo di problema lavorativo. Ma io confido in voi, amiche e amici librai, perché dovreste desiderare di cambiare lavoro? Voi siete l’ago della bilancia, siete il motore culturale dell’Italia, siete l’anima dell’idea rivoluzionaria che un libro può cambiare il mondo. E ora scusate, devo tornare a farmi insultare.

sabato 10 settembre 2016

Nuovo Blog

Ci pensavo da un po' e alla fine ho deciso di farlo.
Ho iniziato a scrivere un nuovo blog, manterrò anche Cronache dalla libreria, saranno due blog molto diversi. Qui continuerò a raccontare le avventure in libreria.
Il nuovo blog si chiama "A quaranta cambio vita" è un blog intimista, una specie di diario dei pensieri. Lo scrivo perché scrivere è l'unica cosa che mi dà delle certezze. Se volete seguirmi anche sul nuovo blog questo è il primo post:
http://aquarantacambiovita.blogspot.it/2016/09/le-cose-che-non-facciamo.html

martedì 6 settembre 2016

Repetita iuvant



In apertura, sei clienti davanti alla porta, apro, entra il primo:
“Scusi per i libri di scuola?”
“Deve andare alla sala numero cinque, dove c’è il settore di scolastica.”
Cliente numero due, che era subito dietro al cliente numero uno.
“Scusi dove devo andare per vendere i libri di scuola?”
“Alla sala cinque, al banco scolastico”
Cliente numero tre che era accanto al cliente numero due:
“Scusi per acquistare i libri di scuola?”
E così via nei  secoli, dei secoli, amen!