Alla domanda:
"Perché non rispondete al telefono"? Alle rimostranze di
chi, giustamente adirata/o, sbraita un po' meno giustamente al
telefono: "Sono ore che provo a mettermi in contatto con voi"
la risposta più semplice da dare sarebbe: "Non rispondiamo al
telefono perché non riusciamo ad alzare quella maledetta cornetta"
che, detta così, sembra un po' una scusa banale.
La verità è che in
determinati periodi dell'anno, in particolare nel periodo scolastico,
rispondere al telefono diventa un'impresa quasi impossibile e vi
spiego perché.
La libreria apre
alle 9.30, in libreria siamo al massimo quattro con la direttrice,
una persona è fissa in cassa, due sono in scolastica, uno, io o il
mio collega, si occupa di tutto il resto della libreria. Apro le
porte e ci sono già una ventina di persone che aspettano, metto
fuori i carrelli con i libri da 2 a 5 euro districandomi dalle
richieste della gente. Vado in postazione, ci sono almeno tre persone
che devono vendere, altri cinque sono universitari con liste infinite
di libri da chiedere, poi c'è il corriere che deve scaricare i colli
dei libri che poi saranno da aprire, le novità e le prenotazioni
incombono su di noi, se il libro nuovo non è sul banco lo stesso
giorno in cui esce la Dea dei libri nuovi ci fulminerà con il suo
sguardo incandescente. Poi ci sono i clienti che hanno comprato i
libri on line con spedizione del pacchetto in libreria, nel
frattempo, mentre noi tutti corriamo come indemoniati che al
confronto Regan MacNeil sembra una cresimanda, il telefono non smette
di squillare.
Ora immaginate un
telefono che squilla dalla mattina sino a sera, entriamo in libreria
che il telefono sta squillando e usciamo dalla libreria che squilla
ancora, cinque linee, cinque,. continuamente illuminate di rosso.
Ora, Signore e
Signori, sapete che amo lamentarmi ma anche se non avessi nulla da
fare probabilmente non riuscirei a rispondere a tutte le persone che
chiamano in libreria. Spesso, poi, per chiedere una cosa che la voce
registrata ha già ampiamente spiegato.
Non è cattiveria o
maleducazione, il nostro non rispondere al telefono è sopravvivenza.
Rispondiamo quando possiamo che, in questo periodo, significa quasi
mai.
Abbiate pietà,
guardate cosa è diventato il favoloso mondo del commercio. Non siamo
più librai, non siamo neppure più commessi.
Siamo diventati
degli zombie.
E io lo so che un
giorno cominceremo a mangiare i vostri cervelli.